giovedì 25 settembre 2008

RICAPITOLIAMO (Bocciata!!!)

Questa la situazione aggiornata dei risultati della votazione per la piattaforma di II livello.

IVREA:
NO 109 voti
SI 48 voti

NAPOLI:
NO 70 voti
SI 4 voti

PADOVA:
NO 43 voti
SI 43 voti

MILANO
NO 48 voti
SI 18 voti

ROMA
NO 121 voti
SI 14 voti

mercoledì 24 settembre 2008

CHIARIAMO GLI EQUIVOCI

Rispondiamo pubblicamente alle email e ai commenti dove giustamente ci si fa notare che la notizia del ridimensionamento aziendale di H3G è stata da noi data prima che fosse resa pubblica da parte dell'Amministratore Delegato Vincenzo Novari.

La realtà è che il post è stato da noi scritto e pubblicato il 19 settembre anche se appare con data 18 settembre. Ora, non sappiamo se sia successo già altre volte che blogspot abbia scritto una data per un'altra e magari non ci abbiamo fatto caso, ma tant'è...

Anzi, visto che noi Cets stiamo alla tecnologia e all'informatica come il Dalai Lama sta a Osama Bin Laden, chiunque possa ipotizzare come sia possibile ce lo dica che così dormite tutti tranquilli.

Non abbiamo la sfera di cristallo, mannaggia, perchè se l'avessimo avuta sicuramente ne avremmo fatto un uso diverso (tipo ricercare i numeri giusti da giocare...)

martedì 23 settembre 2008

L'ANGOLO DELLE BUONE NOTIZIE...

La buona notizia è che non ci siamo del tutto bevuti il cervello.
Lo dimostrano i risultati delle prime votazioni alla vergognosa ipotesi di piattaforma II livello.

IVREA:
NO 109 voti
SI 48 voti

NAPOLI:
NO 70 voti
SI 4 voti

Su Roma non ho dubbi, gli altri son pochini...

lunedì 22 settembre 2008

CHE NERVOSO!!!! (Dramma H3G)

La notizia l'abbiamo data in anteprima qualche giorno fa e oggi è stato dato il via a quello che Vincenzo Novari ha definito "esodo volontario".

I dipendenti hanno tempo fino al 15 novembre per presentare le proprie dimissioni all'ufficio del personale e sperare così in qualche mensilità di "buonuscita".
In caso contrario, sempre secondo le parole dell'AD "procederemo secondo quanto previsto dalle norme di legge in materia." Tanti saluti e non hai più un lavoro...
Considerando che il personale del call center non sarà impattato da questa carneficina, verrà mandato a casa 1 dipendente su 3!!!!!
Novari conclude la lettera inviata a tutti i dipendenti con un augurio rivolto per lo più a se stesso: "Sono certo che ciascuno di Voi possa comprendere perfettamente il mio stato d’animo, ma sono altrettanto certo che le duemila persone che rimarranno sapranno e vorranno affrontare, unite, le prossime sfide, con una motivazione ed un’energia ancora maggiori.".

Ora, tralasciando ogni possibile commento su ciò che sta succedendo, la cosa che ritengo sconcertante, gravissima, assurda, e sconfortante è CHE NON SE NE PARLI DA NESSUNA PARTE!!!!
Provate a cercare in rete notizie su questa vicenda e vedrete che non troverete praticamente nulla.
Abbiamo già vissuto questo sulla nostra pelle ma, credetemi, ho comunque le lacrime agli occhi per la rabbia.

Ghebba

sabato 20 settembre 2008

Replica all'articolo di Antonio Sciotto

Di seguito la replica all'articolo de Il manifesto, a firma Antonio Sciotto, comparso il 10 settembre scorso e relativo alla manifestazione di Cgil-Cisl-Uil del 19 settembre a Roma.

Gentile sig. Sciotto,

siamo un gruppo di lavoratori auto-organizzati in collettivo alle dipendenze del gruppo Comdata Spa, sede di Torino, e vorremmo sottoporLe alcune doverose riflessioni in merito al Suo articolo apparso su "Il Manifesto" del 10 settembre scorso, dal titolo "I call center scendono in piazza".
Da lavoratori in agitazione ormai dal giugno scorso siamo rimasti piuttosto sorpresi nel leggere il nome di Comdata incluso nell'elenco delle aziende "virtuose", alfieri di una politica all'insegna della stabilizzazione dei dipendenti e del rispetto della dignità degli stessi, in quanto la nostra esperienza della realtà interna a Comdata appare lievemente diversa.

E' pure vero che realtà a progetto in Comdata non sono presenti, ma basta un dato così striminzito a definire "virtuosa" un'azienda? La "virtù" di cui stiamo parlando è un valore assoluto, comunemente inteso, o si tratta solo di un misero parametro rapportato ad una realtà deprimente, e pertanto volto ad un continuo gioco al ribasso?

Ci chiediamo se Alessandro Genovesi, autore della lista dei call center "buoni" e "cattivi" di cui fa menzione nel Suo articolo, sia al corrente della pioggia di tempi determinati che in questi
giorni, e nei prossimi mesi, non vedranno rinnovati i loro contratti in Comdata perché a rischio di stabilizzazione a tempo indeterminato, o a causa di commesse in chiusura e spostamenti coatti di personale.

Ci chiediamo anche se il fenomeno del "dumping" sia davvero solo limitato alla giungla dei lavoratori atipici, a progetto, nei confronti degli "stabilizzati" delle aziende in outsourcing cosiddette "virtuose", che in realtà proponendo agli stessi committenti lavoratori e prestazioni elevate a costo inferiore finiscono per bloccare le assunzioni presso le aziende madri. A questo proposito, controlli le percentuali di assunzioni e stabilizzazioni in finanziarie quali Santander Consumer Bank, o Linea, storici clienti di Comdata. Perché dovrebbero assumere e stabilizzare direttamente nuovo personale, applicando comunque un necessario CCNL del credito, quando possono usufruire di un lavoratore Comdata sottoinquadrato e sottopagato, che fornisce però prestazioni uguali, se non superiori (in virtù della pressione continua e del controllo della produzione personale attraverso sistemi informatici)?

Definirebbe virtuosa un'azienda che impone unilateralmente un accordo di II livello (con la totale, remissiva compiacenza dei sindacati confederali) in cui nulla rimanda a necessari miglioramenti salariali (ricordiamo che un lavoratore medio Comdata, full-time a 40 ore, percepisce uno stipendio mensile di 920-950 eu. mensili), ma si parla invece di trattenute non richieste in busta paga (istituzione di un fondo sanitario integrativo dai contorni fumosi), premi di risultato che tornano tristemente ad essere legati non al bilancio aziendale, ma all'ulteriore aumento della produttività individuale,e vincolati alle scelte economiche ed agli investimenti dell'azienda (nonché a previsioni di crescita francamente risibili, in un contesto europeo e mondiale di recessione)?

I lavoratori, quelli sì virtuosi, di Comdata , solidarizzano certamente con realtà contrattuali lavorative peggiori rispetto alle loro, ma faticano a comprendere il perché, da parte di CGIL-CISL e UIL, si dimostri ormai da mesi un atteggiamento prepotente ed indifferente nei loro confronti, fra scioperi non ascoltati, delegati RSU non rappresentativi nel peggiore dei casi( ed offensivi nei confronti dei loro rappresentati nel migliore), assemblee negate o censurate all'ultimo minuto.

Ci chiediamo se il bavaglio che ci hanno imposto da mesi con metodi antisindacali debba essere tolto a comando, in occasione della manifestazione del 19, e possibilmente sfoderando un bel sorriso a favore di telecamera, da lavoratore tutelato e fiero di chi lo tutela.

C'è ben poco di cui sorridere in Comdata.
Cordiali saluti

COLLETTIVO LAVORATORI COMDATA

venerdì 19 settembre 2008

Piattaforma Integrativa Comdatacare: Ipotesi di Accordo

Senza neanche una singola azione di lotta per tentare di migliorarla, ecco la Piattaforma che Cgil, Cisl e Uil hanno ottenuto:

LAVORO DOMENICALE
Con un tetto massimo annuo a lavoratore del 30% IN TUTTI I REPARTI.
Se si lavora di domenica inoltre SI PERDE LA MAGGIORAZIONE DEL 13% in quanto si trattava di un benefit portato da Vodafone (il CCNL per i turnisti non prevede pagamento maggiorato del lavoro domenicale). Tale benefit in questo testo e' scomparso.

LAVORO FESTIVO
Con un tetto massimo annuo a lavoratore del 30% IN TUTTI I REPARTI tranne lo STU che invece ha un tetto massimo annuo a lavoratore del 50%.
Inoltre il pagamento della festività avviene con un sistema tale per cui PERDIAMO IL PAGAMENTO DI UNA GIORNATA rispetto a quanto accadeva prima della cessione.
RITARDI
Non viene più menzionata l'elasticità di ritardo di 7 minuti (entro i quali non vi era decurtazione dello stipendio).
Inoltre l'opportunità di utilizzare un Rol frazionato di 15 minuti è tutt'altro che conveniente; infatti il ritardo ce lo pagheremmo da soli usando i nostri Rol e non sarebbero più utilizzabili i residui 45 minuti (se non con ulteriori ritardi).

INSERIMENTO NIDO
I 5 gg l'anno sono da recuperare: o con prestazioni minime di un'ora o con il sesto giorno lavorativo.
A meno che non si recuperi con il sesto giorno, si perderanno i ticket per quelle giornate che inoltre, non potendo rientrare nella categoria dei permessi retribuiti, verrebbero decurtate dal conteggio per il Premio Di Risultato.

VISITE MEDICHE SPECIALISTICHE
Oltre ad essere valide le considerazioni fatte per il punto precedente, i tempi di recupero delle ore utilizzate sono molto più ridotti (1 mese anziché 6 come previsti per il punto precedente).

OCCUPAZIONE
Non vi è alcun vincolo per l'azienda, in quanto il testo riporta solo un impegno a considerare la possibilità di effettuare passaggi a 30 ore (su 5 giorni settimanali) e 36 ore (su 6 giorni settimanali), senza alcun obbligo di procedere effettivamente a tali passaggi.
Inoltre si creerebbero pseudo-full time che, rispetto a un classico full-time, guadagnerebbero meno soldi (perchè lavorano 4 ore in meno) ma avrebbero maggiori spese di trasporto (dovendo lavorare 6 giorni su 7), senza considerare lo stress psicofisico di dover lavorare per sempre 6 giorni a settimana.

TICKET RESTAURANT
L'aumento ridicolo di 32 centesimi arriverà da aprile 2010.
Inoltre nel vecchio accordo Vodafone si specificava che il ticket veniva erogato per una prestazione lavorativa pari ad almeno 4 ore consecutive. In questo testo questa specifica non c'e', per cui BASTA UN'ORA DI ROL per perdere il ticket in quella giornata.

PREMIO DI RISULTATO
L'azienda afferma (e Cgil, Cisl e Uil accettano) che essendo questo un premio DI RISULTATO e' giusto che sia distribuito tra i lavoratori in base all'effettiva presenza a lavoro degli stessi. Cosi' introduce la FRANCHIGIA di 10 gg di assenza, oltre i quali il premio viene decurtato. Ammalarsi quindi è penalizzante, ma non lo è usufruire di decine e decine di giorni di permesso sindacale, anche da parte di Lavoratori non RSU, quindi non scelti dai Lavoratori a rappresentarli.
Ma, a parte la franchigia, come funziona questo modello di PdR?
Esiste un paramentro internazionale chiamato EBTDA che, banalizzando, misura la differenza tra lavoro fatturato (le entrate) e costo di tale lavoro (spese sostenute, a lordo di certe spese non conteggiate nel parametro).
Ogni anno l'azienda fissa un risultato da ottenere: ad es ha fissato per il 2008/2009 che il premio viene erogato se l'EBTDA di quell'anno risulterà essere uguale almeno al 5% del fatturato. Basta che sia poco o pochissimo piu' basso per perdere completamente il Premio.
ATTENZIONE Il PdR che abbiamo sempre avuto fino ad oggi aveva degli ammortizzatori: se anche si raggiungeva solo il 90% dell'obiettivo posto per quell'anno, il PdR NON veniva competamente perso, ma VENIVA EROGATO IN MISURA MINORE.
Tornando al nostro modello, una volta raggiunto l'obiettivo EBTDA fissato, dal 2009/2010 in poi entreranno in gioco anche parametri correttivi in base alla produttività e alla qualità di cui conosceremo costituzione e peso SOLO entro il primo trimestre del 2009, cioe' quando si riunirà l'apposita commissione.
Viene poi stabilito che le somme riconosciute a titolo di PdR (a differenza di quanto avvenuto fino ad oggi) sono ESCLUSE dalla base di calcolo del TFR.
Questo significa che prima una parte del TFR derivava anche dai PdR ricevuti nella nostra vita lavorativa. Ora invece il TFR non terra' piu' conto delle somme erogate a titolo di PdR.
Facciamo qualche considerazione tenendo sempre ben presente che il PdR viene erogato SOLO al raggiungimento di un X importo fatturato dell'azienda.
Mentre in aziende come Vodafone, quotate in Borsa, prevedere un fatturato troppo alto e' rischioso in quanto se poi non si raggiunge le azioni della società svalutano e gli azionisti ci perdono, in aziende piu' piccole e non quotate in Borsa come la nostra, potenzialmente ci si puo' anche lanciare in sovrastime, senza che cio' si ripercuota negativamente; anzi, una sovrastima non raggiunta permette di non erogare tanti soldini di Premio ai propri dipendenti.
Ma non solo....
E' solo dal Contratto di Servizio stipulato tra Vodafone e Comdata (o Comdatacare?) che si puo' evincere se e' Comdata (che ha anche altri lavori commissionati da Vodafone) o Comdatacare a fatturare il nostro lavoro. E questo Contratto di Servizio e' gelosamente custodito e certo non divulgato ai lavoratori!
Poiche' e' il FATTURATO dell'azienda a determinare l'emissione o la non emissione del Premio, e poiché il fatturato dell'azienda si evince dal bilancio Comdatacare, non ci sfugge che potenzialmente l'azienda sarebbe in grado di spostare i costi e i ricavi tra Comdata e Comdatacare in maniera tale (conoscendo gia' l'obiettivo del PdR fissato per quell'anno) da non farci mai arrivare all'obiettivo prefissato e quindi all'erogazione del Premio.

VALUTATA NELLA SUA INTEREZZA, QUESTA PIATTAFORMA NON CI PIACE perchè non ci dà effettivi miglioramenti e anzi ci toglie condizioni di maggior vantaggio che avevamo al momento in cui ci ha acquistati.
CHIEDIAMO CHE IL TESTO VENGA RIFIUTATO E CHE SI RIAPRA LA TRATTATIVA CON L'AZIENDA.
E non e' certo il timore di perdere un accordo su un PdR difficilmente raggiungibile che ci puo' convincere ad accettare il testo.
Se l'azienda afferma che piu' di questo NON E' IN CONDIZIONI di dare, allora dobbiamo preoccuparci e seriamente in quanto:
si tratta allora di un'azienda che non e' in grado, NEI PROSSIMI 4 ANNI, di sostenere qualche lieve costo per migliorare la soddisfazione (e quindi la produttività) dei suoi dipendenti; infatti quali delle nostre richieste sono cosi' esose per l'azienda? Il ticket? E tutto il resto? Sul PdR che intanto ci faccia vedere il Contratto di Servizio, richiesta questa che davvero non comporta alcun costo.
si tratta allora di un'azienda che per poter andare avanti HA BISOGNO ANCHE DI TOGLIERCI QUEI BENEFITS CHE GIA' AVEVAMO come la maggiorazione per il lavoro domenicale, il PdR, che se mai raggiunto, e' escluso dalla base di calcolo del TFR, il pagamento della giornata in piu' per il festivo che si aveva in Vodafone, ecc, ecc...
E se cosi' stanno le cose e' allora poi credibile l'Azienda quando ci dice che e' sana e stabile e che quindi non serve dare ulteriori GARANZIE OCCUPAZIONALI?
CHIEDIAMO LA RIAPERTURA DEL TAVOLO DI TRATTATIVA!
Lo avevamo gia' detto: visto che le nostre aspettative per il 16 sono rimaste deluse è giunto il momento in cui dobbiamo riprenderci, con tutti gli strumenti necessari, lo spazio per rivendicare stabilità e benefits che con la forza ci sono stati tolti.
Quando i Lavoratori si uniscono, ciò che risulta difficile può divenire un pò meno complesso.

Coordinamento Nazionale COBAS Comdatacare

Se vuoi approfondire cio' che gia' avevamo, vai su esternalizzati.ilbello.com e trovi tutti gli accordi Vodafone dal 1995 al 2007.

giovedì 18 settembre 2008

TRE MANDA A CASA 450 DIPENDENTI

Una di quelle notizie che non vorresti mai leggere... nei corridoi della società si vociferava già da un pò ma da oggi è ufficiale.

Con una mail inviata ai dipendenti, Vincenzo Novari, amministratore delegato di H3G, comunica "L’Azienda avvierà e comunicherà ufficialmente nei prossimi giorni ai Sindacati un processo di ridimensionamento della propria organizzazione per circa 450 unità.
Verranno coinvolti tutti i livelli, da quello impiegatizio a quello dirigenziale. "


Abbastanza scontate le motivazioni addotte a questo drastico taglio che coinvolge il 20% dei dipendenti della società telefonica: "La realtà del mercato, ma soprattutto il decreto Bersani e, di recente, le ultime decisioni in materia di terminazione da parte dell’Autorità di Garanzia del Mercato delle Telecomunicazioni hanno inferto alla nostra Azienda colpi durissimi." scrive l'AD della società.

Da noi, ex dipendenti Vodafone, le cose si sono svolte in maniera leggermente diversa, ma a distanza di un anno esatto ecco che la triste storia si ripete, col rischio questa volta di lasciare davvero per strada CENTINAIA di famiglie.

CAZZO.

GRANDE VITTORIA ESTERNALIZZATI WIND

ll Tribunale del Lavoro di Monza, mercoledì 17 settembre, ha accolto
il ricorso promosso da circa 50 lavoratori esternalizzati dalla Wind
ed ora in forza ad Omnia, difesi dagli avvocati di San Precario:
Antonio Pironti, Massino Laratro, Matteo Paulli, relativamente alle
somme spettanti agli stessi a titolo di premio aziendale per l’anno
2007 e per gli anni a venire.

Il tribunale ha, inoltre, condannato la Omnia alla costituzione in
favore dei lavoratori del Fondo di Solidarietà in precedenza istituito
presso la Wind. In termini economici stiamo parlando di circa € 2000 a
lavoratore oltre al diritto degli stessi a vedersi rimborsare le spese
sanitarie specificate nel fondo solidarietà.

L’avvocato Paulli commenta positivamente la sentenza “Ciò che Omnia
ha tentato invano di perseguire rientra nello schema classico adottato
in operazioni di questo genere di cui il “profitto” imprenditoriale
poggia esclusivamente sulla decurtazione dei diritti dei lavoratori“.
Nel concreto si tratta di 4 SUV in meno per gli uni e i giusti
diritti in più per i lavoratori.

Questo giudizio si inserisce all’interno di un contenzioso più ampio
fra i lavoratori, Omnia e la Wind. Infatti da domani continua il
percorso di mobilitazione e di lotta iniziato nel mese sciopero a
singhiozzo nel mese di luglio che ha avuto un’adesione del 95%
spiazzando l’azienda. Da una parte si chiedono il riconoscimento dei
diritti persi nel passaggio fra wind ed Omnia, e dall’altra si
punta a invalidare l’esternalizzazione. Sarà sempre il tribunale di
Monza a pronunciarsi nei prossimi mesi. Da ora in avanti è previsto
quindi un ciclo di scioperi più o meno tradizionali a cadenza
settimanale per ricordare ad entrambe le aziende che “non c’è trippa
per i gatti, siamo incazzatissime e continueremo a denunciare le
schifezze che stiamo subendo“

Mario del PuntoSanPrecario giustifica la strategia scelta come l’unica
possibile per ottenere un risultato positivo ” è necessario combinare
tempestivamente alla protesta le azioni giudiziarie su tutti gli
aspetti del contendere: l’esternalizazzione, i premi produzione, le
condizioni di lavoro.
Solo con questa tenacia e questa rabbia otterremo il rispetto dei diritti.
Per questo stiamo preparando delle azioni, ne vedremo delle belle.”

E la manifestazione dei sindacati dei confederali ?
Mario risponde: una protesta cha ha come punti fermi
“una carta delle responsabilità” e “un tavolo delle trattative”
a cui sedersi non ha un grande futuro.
Anche perchè il passato dei confederali è macchiato dalle firme apposte a
contratti, trasferimenti ed esternalizzazioni totalmente penalizzanti. L
a telefonia conta 250000 impiegati con percentuali altissime di precarietà
( fino al 70%).

Le 24.000 assunzioni sbandierate negli ultimi due anni sono comunque una
goccia nel mare e sono ascrivibili più al sacrificio e all’impegno di
chi, in wind, in omnia, in atesia, in vodafone e in altre aziende si è
ribellato che all’azione dei sindacati confederali, i quali peraltro hanno
dimostrato una mollezza imperdonabile decidendo di non impegnarsi
nell’azione legale intentata dagli avvocati del PuntiSanPrecario relativa
ai premi di produzione ed al Fondo di Solidarietà.

EVVIVA!!!

Domani SCIOPERO CALL CENTER

Tlc: Sciopero Nazionale Dei Call Center Il 19 Settembre


"Il 19 settembre prossimo si svolgera' lo sciopero nazionale di tutti i call center delle aziende di Tlc con contemporanea manifestazione nazionale a Roma, a difesa della buona occupazione, contro il dumping delle imprese piu' scorrette, per maggiori controlli ispettivi, per una maggiore responsabilita' dei committenti e per la stabilizzazione dei lavoratori precari ancora presenti nel settore''. Cosi' annunciano in una nota unitaria le Segreterie Nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.

Per i sindacati "vi sono decine di call center che, ricorrendo al lavoro a progetto, nonostante anche le recenti circolari del Ministero del Lavoro, continuano ad alimentare fenomeni di dumping generando lavoro precario e mal pagato. Tutto cio' avviene a danno delle imprese che hanno stabilizzato e che piu' vogliono investire, invece, sulla qualita' e a danno degli oltre 24 mila lavoratori stabilizzati e a danno di tutti i lavoratori delle aziende di Tlc. Occorre rafforzare ulteriormente l'azione ispettiva, in particolare verso quelle imprese che lavorano sull'outbound, per verificare il rispetto della circolare n. 8/08 del Ministero del Lavoro".

''Occorre che i committenti sottoscrivano una vera e propria 'carta della responsabilita'', impegnandosi su tutte le commesse a non praticare gare al massimo ribasso ed in ogni caso ad assegnare attivita' solo a chi ha lavoratori subordinati e rispetta le norme del Ccnl e della 626/94 (legge sulla salute e sicurezza). Occorre attivare nuovamente il Tavolo nazionale sui Call Center presso il Ministero del Lavoro, anche per sapere che fine hanno fatto gli oltre 8 mila verbali sanzionatori frutto dell'attivita' ispettiva fino intrapresa. Occorre introdurre nel settore delle Tlc clausole sociali innovative a garanzia dei lavoratori nei casi di cambi di appalto''.

A sostegno di queste rivendicazioni Cgil, Cisl e Uil del settore invitano tutti i lavoratori "alla massima mobilitazione, ad aderire allo sciopero e soprattutto a partecipare al corteo che si svolgere a Roma, in contemporanea allo sciopero, il prossimo 19 settembre, con partenza da Piazza della Repubblica, ore 10,30''.

RICORDIAMO CHE A QUESTO SCIOPERO SONO LIBERI DI ADERIRE ANCHE I DIPENDENTI INTERINALI.

lunedì 15 settembre 2008

Piattaforma Integrativa Comdata Care

PIATTAFORMA INTEGRATIVA COMDATACARE - MARTEDI' 16 SETTEMBRE: SCATTA L'ORA DELLA VERITA'

Il percorso della Piattaforma Integrativa Comdatacare prosegue (e forse arriva alle sue battute finali) domani 16.09.2008.

A questo appuntamento noi dipendenti arriviamo dopo:
  • uno Sciopero Nazionale riuscito, con cui abbiamo definitivamente "chiarito" quanto sia per noi centrale il tema delle GARANZIE OCCUPAZIONALI
  • l'Impegno di Cgil-Slc, preso verso i lavoratori durante le assemblee di Roma e Ivrea, di RAPPRESENTARE CON FORZA INSIEME A NOI IL 16 LA RICHIESTA DI SCRIVERE in premessa di Piattaforma COSA CI SUCCEDE SE COMDATA O COMDATACARE RECEDONO DALLA COMMESSA VODAFONE PRIMA DEI 7 ANNI O SE COMDATACARE DOVESSE FALLIRE.
  • Un Articolo apparso l'11 settembre su "Il Sole 24 Ore" che, guarda un po', sembrerebbe scritto apposta per tranquillizzarci proprio su questi punti, ma che invece ci inquieta non poco perchè ci riporta a un anno fa esatto, quando leggemmo sullo stesso giornale e ad opera dello stesso giornalista che ci avrebbero da li' a poco ceduti......non ci pare buon segno ora leggere che a Roma c'e' solo Credito, a Padova solo Corporate e a Ivrea solo Consumer....e dove sono Milano e Pozzuoli? chiederanno ai colleghi di queste zone di fare i bagagli e trasferirsi altrove?


Noi dipendenti Comdatacare quindi arriviamo al 16 con grandi aspettative verso
COMDATA E COMDATACARE - Se l'Azienda è così sicura di essere sana e di non avere mai avuto alcun problema a garantire occupazione, ci aspettiamo che SI IMPEGNI PER ISCRITTO CON I PROPRI DIPENDENTI in tal senso.

Dopo un cambiamento traumatico come quello di un anno fa, che ci lascino lavorare nella piena tranquillità ALMENO per questi primi 7 anni! Ce lo devono........

CGIL-SLC – E' stato preso un impegno ben preciso nelle assemblee di Roma e Ivrea.....ora ci aspettiamo che FINALMENTE LA CGIL-SLC SI UNISCA A NOI PER PORTARE CON DETERMINAZIONE LA DISCUSSIONE DELLE GARANZIE OCCUPAZIONALI SUL TAVOLO DELLA CONTRATTAZIONE.

MARTEDI' 16 SETTEMBRE: SCATTA L'ORA DELLA VERITA'

Domani capiremo se Azienda e Sindacati tutti sono pronti ad impegnarsi per garantire il nostro futuro lavorativo o se l'unico "impegno" che si vuole riconoscere e' quello che ci viene chiesto quotidianamente nel nostro lavoro.

Domani se le nostre aspettative resteranno deluse allora sapremo che è giunto il momento in cui dobbiamo riprenderci, con tutti gli strumenti necessari, lo spazio per rivendicare parte di quella stabilità che con la forza ci è stata tolta.

Quando i Lavoratori si uniscono, ciò che risulta difficile può divenire un pò meno complesso.


Coordinamento Nazionale COBAS Comdata Care.

domenica 14 settembre 2008

Piattaforma Comdatacare: è più vantaggiosa per l'Azienda o per i Lavoratori?

Per rispondere alla domanda in oggetto, di seguito trovi una sintesi schematica della struttura della Piattaforma Integrativa Comdatacare allo stato attuale dei fatti. La Contrattazione Integrativa avviene 1 volta ogni 4 anni ed e' stata concepita come momento per ridiscutere le norme in essere, al fine di trovare soluzioni migliorative.
Ricorda che con questa nuova piattaforma le nuove regole ANNULLANO LE PRECEDENTI; le materie che non vengono in essa normate vengono MANTENUTE IN ESSERE.

OCCUPAZIONE:

GARANZIE OCCUPAZIONALI

Nessuna modifica di ciò che previsto in tema dall'accordo di cessione.

Pericolo– Nell'accordo di cessione alle domande COSA CI SUCCEDE SE...
  1. COMDATA O COMDATACARE RECEDONO DALLA COMMESSA VODAFONE, PERCHÈ TROPPO GRAVOSA, PRIMA DEI 7 ANNI? (Come accaduto ai lavoratori in mobilità di COS ceduti da ACI Informatica)

  2. COMDATACARE DOVESSE FALLIRE?

NON ABBIAMO RISPOSTA!


Se Comdata è così sicura, come dice, di essere un'azienda sana e di non avere mai avuto alcun problema a GARANTIRE OCCUPAZIONE, smentisca coi fatti chi pensa il contrario:
CI RISPONDA PER ISCRITTO!
Ce lo deve........


PASSAGGI A 6 ORE

Se a fine anno il trend economico risulterà positivo, l'Azienda valuterà l'impatto numerico, ed in quali quote poter eventualmente fare passaggi a sei ore.


Un'intenzione di sforzo non e' una Conquista.


TURNISTICA E ORARIO:


VISIBILITA': Turni + Riposi per 3 mesi + 1 mese di anticipo.


RC (riposi compensativi): Le festività lavorate vengono retribuite con doppia giornata + maggiorazioni SENZA RC oppure singola giornata + maggiorazioni + RC da utilizzare in data da concordarsi con l'azienda.


Conquista– anche se effettiva solo a partire dal Giugno 2009


Riconquista - ma L'AZIENDA GUADAGNA L'RC che avevamo in Vodafone anche quando la festività goduta coincide con la domenica.


FLESSIBILITA': variazione del giorno di riposo con due settimane di preavviso.


Importante perdita – si introduce un criterio di flessibilità NON PREVISTO per le attività da noi svolte: verrebbe introdotto A COSTO ZERO per l'Azienda e anche nei reparti in cui non e' necessario.


LAVORO FESTIVO: L'azienda garantisce a tutti minimo il 50% delle festività, assegnate come tali.


Perdita – perchè la Legge già prevede che nei reparti in cui non c'è necessità di lavoro festivo l'Azienda assegni il 100% di festività.
Il 50% garantito può essere discusso per i reparti in cui necessita il lavoro festivo.
Inoltre, rispetto a Vodafone, per ogni festività lavorata perdiamo il pagamento di una giornata.


LAVORO DOMENICALE: In tutti i reparti si lavora di domenica in una percentuale annua per ogni singolo lavoratore fino al 30%.


Perdita – a seguito della cessione voluta dall'azienda si sono modificate quelle "esigenze tecnico organizzative" per le quali è previsto il lavoro domenicale. Nei reparti in cui il lavoro domenicale non e' necessario, la domenica di riposo deve essere riconosciuta al 100%.


ALTERNANZA SECCA TURNI PT: No all'alternanza secca – si deve ridiscutere di nuove percentuali di distribuzione dei turni PT.


Perdita – perchè l'alternanza secca già ci spetta: infatti in seguito alla cessione voluta dall'azienda si sono modificate le condizioni che portarono alle regole sull'alternanza dell'accordo del 2004. Al contrario, è ancora in vigore la Legge che impone la possibilità per il PT di conoscere il proprio turno nel giorno, settimana, mese e anno.


FLESSIBILITA' IN ENTRATA: per ritardi fino a 15 min l'attribuzione di 15 min di rol, mantenendo gli attuali sette minuti di franchigia.


Perdita economica
– l'Azienda ci fa pagare i 15 min di ritardo con 15 min di Rol, invece che farceli recuperare in uscita. Così sarebbe una comodità per noi e un'operazione A COSTO ZERO per l'Azienda.


BENESSERE:


INSERIMENTO NIDO + PERMESSI VISITE MEDICHE: 7 giorni l'anno, da recuperare.


Conquista – ma sono pochi giorni e col meccanismo di recupero NON COSTA NIENTE ALL'AZIENDA DARCI QUESTI GIORNI!


AMPLIAMENTO CAUSALI 150 ORE DI PERMESSI STUDIO

MANTENIMENTO DEL TURNO MAMMA


Conquista – ma L'AZIENDA CI GUADAGNA MOLTO IN PERMESSI ESAME!
Il turno mamma già ci spetta! Tanto più che ALL'AZIENDA NON COSTA NULLA visto che le serve quasi esclusivamente il lavoro infrasettimanale e diurno che si va a svolgere coi turni mamma.


PERMESSI ESAME


Grave Perdita – ora abbiamo 3 gg + 1 ad esame, dopo avremmo solo 5 giorni totali l'anno, da recuperare tutti o in parte.


4 CONQUISTE PER I LAVORATORI (nelle quali L'AZIENDA O CI GUADAGNA O COMUNQUE NON CI PERDE)
6 IMPORTANTI PUNTI IN PERDITA PER I LAVORATORI (tra cui l'introduzione della flessibilità del Riposo) + NESSUNA GARANZIA OCCUPAZIONALE!
In questa Piattaforma L'AZIENDA DOVE PAGA COSA????
Visto che le nostre condizioni complessive di lavoro non migliorano, ma anzi peggiorano, siamo arrivati alla paradossale situazione in cui E' MEGLIO NON FIRMARE e almeno mantenere ciò che già abbiamo o che ci spetta!
SE QUELLO CHE NON SI TOCCA SI LASCIA, ALLORA E' MEGLIO NON TOCCARLO!


C4 Roma

sabato 13 settembre 2008

Il Sole 24 h, articolo di Daniele Lepido dell'11 settembre 2008

Ecco l'articolo dell'esimio giornalista sopra citato, che non sa che per informare correttamente si interpellano ed intervistano tutte le controparti coinvolte in una situazione. Pertanto il Sig. Lepido ha scritto un articolo a favore di un'impresa, senza rispettare l'imparzialità necessaria per fare informazione....o sarebbe meglio dire disinformazione?! Beccatevi la seguente corbelleria di articolo:

"Il caso Comdata farà ancora scuola" - La storia. Un anno fa il passaggio di 914 lavoratori da Vodafone al gruppo torinese.

Se l'autunno caldo dei call center è alle porte, con lo stop dei lavoratori il 19 settembre, proprio i sindacalisti del settore telecomunicazioni ricordano una vertenza che, a detta loro, ha fatto scuola. E' la cessione da parte di Vodafone dei servizi di backoffice al gruppo torinese Comdata, avvenuta nell'ottobre scorso, che ha visto il passaggio di 914 lavoratori a una newco creata ad hoc, la Comdata Care.
Tra le garanzie dati ai dipendenti, passati dal "cappello" di una multinazionale a quello di una media impresa italiana che oggi fattura quasi 300 milioni di euro e che conta su oltre 5.200 addetti, c'era l'impossibilità di licenziare per sette anni il personale trasferito, ma anche il mantenimento di tutti i diritti contrattuali maturati in Vodafone: dagli integrativi agli inquadramenti di livello, fino alle convenzioni sugli asili nido.
"A distanza di un anno Comdata ha mantenuto tutti gli impegni presi - spiega Renato Rabellino, segretario regionale Slc-CGIL Piemonte - e oggi stiamo lavorando sul contratto di secondo livello che ha tra i temi di discussione i premi di risultato e la modulazione degli orari".
"L'integrazione è riuscita perfettamente - fanno sapere da Comdata - e abbiamo accresciuto le nostre competenze e il nostro business".
Oggi Comdata, che in Italia è uno dei primi partner di Vodafone, sta studiano una razionalizzazione del lavoro, che però non prevederà alcun taglio del personale, come da accordo firmato nel 2007, ma piuttosto la necessità di creare dei poli di competenze. In questo senso a Ivrea sarà concentrato il segmento consumer, a Padova la clientela business e a Roma il settore del credito. A detta delle sigle coinvolte - dalla stessa Cgil alla Fistel Cisl, insieme con la Uilcom Uil - la vertenza Vodafone-Comdata "ha fatto scuola", proprio perchè è stato costruito un sistema di garanzie per la tutela dei dipendenti, salvaguardando tutti i posti di lavoro.

MA COMPLIMENTI!!! Fateci il piacere sparite....sindacati, pseudo-giornalisti, aziende....fate solo ridere!
I famosi 7 anni di disgrazia non danno alcuna garanzia occupazionale, leggete bene l'accordo Vodafogne-Comdata prima di scrivere cretinate, tutti i diritti contrattuali non sono stati mantenuti, nemmeno quelli conquistati nella contrattazione di secondo livello. Già da gennaio 2008, ovvero 3 mesi dopo la cessione, perchè caro Sig. Lepido la cessione è avvenuta a settembre 2007 e non come Lei ha erroneamente riportato ad ottobre 2007 (vede? L'informazione bisogna saperla fare!), Comdata ha abolito diversi benefici che gli ex dipendenti Vodafone avevano garantiti dalla contrattazione di II livello. Pertanto mi sento di contestare l'affermazione del sig. Rabellino che sottolinea come Comdata abbia mantenuto gli impegni presi e mi sento anche di far presente che la Spett.le Comdata la contrattazione di II livello proprio non vuole farla, se non riesce a realizzarne una a suo solo beneficio. Ci tengo a precisare che l'articolo non è tutto inesatto, la Comdata ha 5.200 ADDETTI, che però non significa che siano DIPENDENTI CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO! Dei 5.200 addetti vogliamo accertarci della tipologia di contratto che regola il loro rapporto con questa media impresa italiana? Altresì la centralizzazione delle attività rende reale uno dei tanti timori degli ex dipendenti Vodafone ovvero la perdita della professionalità specifica acquisita in tanti anni di lavoro.
Vede Sig. Lepido come le sarebbe tornato utile interpellare tutte le parti coinvolte in questa cessione vecchia di un anno, ma che ancora continua ad essere viva e ancora continua a provocare danni? Avrebbe avuto, sig. Lepido, la possibilità di raccontare la verità, ma forse la verità non paga!

La Regina

giovedì 11 settembre 2008

PER I COLLEGHI DI COMDATA CARE

A questo link trovate una fantastica raccolta (grazie per il lavorone che è stato fatto!!!) di tutti gli accordi Vodafone dal 1995 al 2007.

C’è tutto ciò che ci siamo guadagnati e che ora RISCHIAMO DI PERDERE con l’attuale ipotesi di piattaforma.

STA A NOI DECIDERE!

Leggete gli accordi e... meditate gente, meditate....

martedì 9 settembre 2008

Pensierino della sera

Chissà che magari dopo le assemblee che si sono svolte oggi, cgil e affini capiscano che ci siamo DAVVERO rotti le palle... e che a certi compromessi non scenderemo MAI PIU'....

giovedì 4 settembre 2008

RISULTATI SCIOPERO

-da un comunicato del coordinamento nazionale COBAS comdata care-


RISULTATI DEL PRIMO SCIOPERO IN COMDATA CARE

Il primo Sciopero in Comdata Care, promosso dai COBAS presenti nelle sedi di Ivrea, Roma e Napoli, è stato concepito per dare una duplice risposta:
· all'Azienda, che sul tavolo della trattativa di secondo livello si ostina a perseguire solo il suo modello organizzativo, non tenendo in alcun conto le esigenze palesate dai Lavoratori;
· ai Sindacati Confederali, che in quello stesso ambito si ostinano a perseguire condizioni contrattuali studiate dalle proprie segreterie, ma distanti dalle reali volontà dei Lavoratori che hanno potuto esprimere una scelta e che hanno chiesto di discutere una piattaforma che Azienda e Sindacati, invece, non hanno voluto prendere in considerazione .
In quelle sedi i Lavoratori hanno chiesto ad esempio:

· Il turn-over strutturato come garanzia occupazionale (visto che il Contratto di Cessione è pieno di falle dal punto di vista delle garanzie del posto di lavoro) e non come una mera sostituzione temporanea di Lavoratrici in maternità;
· Passaggi ad otto ore (invece che a sei come rivendicato nelle piattaforme confederali) contestualmente a tutta quella serie di accorgimenti per la riduzione dello stress legato al nostro lavoro, così meticolosamente tralasciati dalle due parti;
· Il mantenimento e consolidamento di importanti istituti come il Fondo Interno di Solidarietà e i Turni Mamma.


I risultati dello Sciopero sono stati sicuramente buoni, con le seguenti percentuali:

90% su Roma
67% su Napoli
45% su Ivrea
con adesioni anche su Milano
(che però non siamo in grado di tradurre in percentuale) malgrado non si sia ancora costituito un comitato COBAS.

Queste cifre indubbiamente rappresentano:
Una chiara espressione di volontà dei Lavoratori, che assumono la coscienza del fatto che sono loro i veri protagonisti della vita sindacale, e sempre loro a decidere quello che gli organi sindacali, meri rappresentanti, devono fare.
Un monito per Azienda e Sindacati Confederali a non pensare che la trattativa sindacale sia un affare privato tra le due parti, e a cominciare, invece, a discutere su ciò che i Lavoratori vogliono veramente
Per noi una chiara indicazione che ci dà ulteriore conferma della strada che i Lavoratori ci dicono di seguire, e nuova grande energia per continuare a perseguirla con tutte le nostre forze e in tutti gli ambiti in cui si renderà necessario.

Il percorso da seguire per acquisire parte di quella stabilità che i soliti noti ci hanno tolto, vestiti da imprenditori e da segretari sindacali, è ancora lungo.
Quando però i Lavoratori si uniscono, ciò che risulta difficile può divenire un pò meno complesso.
Coordinamento Nazionale COBAS Comdata Care.