Questo il resoconto gentilmente relazionato da una nostra collega (Chicca) relativo all'assemblea sindacale di Roma, conclusasi da poco. Ci scusiamo per la sinteticita' ma volevamo informare i colleghi lontani con la massima sollecitudine.
E' stata un'assemblea urlata (non poteva essere diversamente), sono volati insulti, offese, sono nate discussioni che non hanno portato a nulla se non a capire che siamo in un mare di guai (e questo lo sapevamo gia'). In grassetto i miei commenti.
A. Genovesi (Segretario Nazionale SLC CGIL) prende subito la parola e in un politichese nauseante ha ribadito l’importanza dell’assemblea per garantire la massima informazione a tutti i lavoratori al fine di effettuare una scelta consapevole in fase di votazione.
Afferma il valore politico di contrarieta’ dei sindacati all’accordo di cessione e conferma che l’accordo non impedisce in nessun modo una eventuale causa INDIVIDUALE (e’ stato sentito il parere dell’avvocato Aiello).
Vengono indicati alcuni punti fermi dell’accordo siglato:
Comdata Spa risponde IN SOLIDO anche per Comdata Care Spa (peccato che non sia valido il contrario....)
Fino al 2010 non sono previste esternalizzazioni (e' solo una previsione presente sul piano industriale)
Sono presenti molte garanzie sociali sia di prima importanza (clausola di salvaguardia per risoluzione anticipata ai 7 anni previsti per la commessa o per fallimento di Comdata Spa, questa a tempo indeterminato; illicenziabilita’ per 7 anni e impossibilita’ di trasferimento ad altre sedi, benefits), che di secondaria importanza (impossibilita’ di subappalto della commessa Vodafone) incredibile, sembra crederci davvero...!!!
Le eventuali nuove assunzioni a Comdata Care verranno inquadrate con gli stessi diritti dei lavoratori Vodafone gia’ ceduti. Buon per loro, a noi non cambia nulla...
Inoltre il Segretario ha ribadito che e’ stato un grande passo avanti aver indicato tutti i singoli Benefits nell’accordo per legittimare l’articolo 2112 del Codice Civile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E certo come no, doveva sottoscriverlo lui sull'accordo che l'articolo 2112 e' valido...
R. Di Palma (RSU) precisa determinati punti di interesse presenti nell’accordo:
Impegno a non esternalizzare fino al 2010: viene sottolineata la frase “…fatti salvi eventuali trasferimenti all’interno del Gruppo Vodafone e sue controllate …”. Se e’ stato indicato da Vodafone probabilmente e’ da tenere in considerazione l’ipotesi che possano essere create delle controllate al 100% ed il risultato sarebbe solo uno spacchettamento dell’Azienda.
Commessa di 7 anni: anche qui viene dato risalto alla frase “…potra’ essere rinnovata…”. Non e’ assolutamente una tutela, la sola garanzia e’ di 7 anni.
Punto 7 dell’accordo “..Vodafone Italia e Comdata Care garantiscono la piena stabilita’ occupazionale per tutta la durata del contratto di servizio pari a 7 anni (fatte salve le dimissioni, i licenziamenti per giusta causa e giustificato motivo e le eventuali uscite volontarie).
Per quanto riguarda il “giustificato motivo” (art. 3 della legge n. 604 del 1966) esso si distingue tra g.m. soggettivo e oggettivo, il primo e’ riferito a comportamenti del lavoratore, mentre il secondo e’ riferito ad esigenze prettamente aziendali, ed in tal senso occorre specificare che e’ attinente all’attività produttiva, alla organizzazione del lavoro dell’impresa e al regolare funzionamento di essa. In tal caso non c’è un inadempimento del lavoratore, ma vi sono esigenze tecniche ed economiche dell’organizzazione produttiva che giustificano il provvedimento espulsivo.
Punto 8 dell’accordo “..In caso di risoluzione anticipata da parte di Vodafone Italia del contratto di servizio con il Gruppo Comdata, Vodafone Italia garantira’ che le attivita’ ed i lavoratori (..omissis..) vengano affidati ad un soggetto terzo …”. Viene fatto notare che viene indicato solo il caso di risoluzione anticipata da parte di Vodafone, non viene menzionato il caso di Comdata, e potrebbe essere anche una possibilita’ plausibile e su questo ci si puo’ riagganciare al discorso del punto 7 sul giustificato motivo.
Inoltre, se fallisce Comdata Spa automaticamente fallisce anche Comdata Care, ma non e’ indicato il caso opposto.
Sostiene inoltre che SIA IL PUNTO 7 CHE IL PUNTO 8 SONO INALIENABILI A PRESCINDERE DALL’ESITO DELLA VOTAZIONE.
· All Shares: e’ stato richiesto un parere legale circa la N.B. 1 relativa ai piani azionari. “..Il presente accordo costituisce valida condizione per l’accelerazione, prima della data di effettivo trasferimento in Comdata Care dei piani aziendali azionari, cosiddette All Shares 2006 e 2007”. L’accettazione dell’accordo da parte dei lavoratori e, quindi anche al fatto di godere delle All Shares PRIMA della loro effettiva maturazione, potrebbero essere interpretate come una accettazione di una sorta di buonuscita e non permettera’ la causa individuale.
· E’ stata infine portata ad esempio la cessione di ramo d’azienda effettuata dalla Banca Antonveneta come modello di garanzie per tutti i lavoratori coinvolti.
S. Ricci (rappresentante Rsu UIL): Il delegato ha illustrato come l’accordo sia stato redatto seguendo un percorso di legge garantito cercando di ottenere il massimo. (... se questo e' il massimo....!!!!)
E’ stato introdotto il principio della garanzia di illicenziabilita’, della commessa di 7 anni e della rinnovabilita’ della stessa. Inoltre, la possibilita’ di non essere vincolati alla commessa Vodafone e’ a nostra garanzia e tutela in caso di mancato rinnovo della stessa da parte di Vodafone.
Alessandra Spizzichino (collega): Alessandra ha fatto un appello alla tranquillita’ ed alla collaborazione tra i 914 colleghi esternalizzati e chi resta in Vodafone. (Visto che a momenti ci scappavano le botte...)
E’ statada lei redatta e letta, una lettera da far firmare ed inviare a Vodafone, Comdata, Segreterie Nazionali dei Sindacati, Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, al Ministero della Previdenza Sociale ed al Ministero della Solidarietà Sociale di contrarieta’ alla cessione di ramo d’azienda con l’indicazione che i Sindacati non hanno avuto il mandato dei lavoratori Vodafone, ne’ il consenso a trattare. Viene richiesto il principio di illicenziabilita’ SINE DIE (a tempo indeterminato) ed una richiesta di riapertura del tavolo delle contrattazioni portando come indicazione l’articolo 41 della Costituzione Italiana che recita: “L'iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.” La lettera completa l'abbiamo pubblicata nel post precedente.
Alessandro Faraoni (delegato rsu) ha ribadito il fatto che il Governo non e’ intenzionato alla modifica della Legge 30 (Legge Biagi) e che i rappresentanti del Governo si sono seduti al tavolo delle trattative solo per mediare tra le parti e che la garanzia occupazionale rinnovabile di 7 anni per i 914 lavoratori impattati non e’ la stessa di chi rimane in Vodafone. (In questo come in altri momenti l'assemblea e' degenerata.... )
Al termine dell’assemblea viene ricordato a tutti i lavoratori che i punti 7 ed 8, cruciali per la sopravvivenza e le garanzie di ogni lavoratore non sono subordinati alla votazione dell’accordo. Sia che passi o no i due punti sono assolutamente inalienabili.
E su questa cosa io preferisco non commentare...
E' stata un'assemblea urlata (non poteva essere diversamente), sono volati insulti, offese, sono nate discussioni che non hanno portato a nulla se non a capire che siamo in un mare di guai (e questo lo sapevamo gia'). In grassetto i miei commenti.
A. Genovesi (Segretario Nazionale SLC CGIL) prende subito la parola e in un politichese nauseante ha ribadito l’importanza dell’assemblea per garantire la massima informazione a tutti i lavoratori al fine di effettuare una scelta consapevole in fase di votazione.
Afferma il valore politico di contrarieta’ dei sindacati all’accordo di cessione e conferma che l’accordo non impedisce in nessun modo una eventuale causa INDIVIDUALE (e’ stato sentito il parere dell’avvocato Aiello).
Vengono indicati alcuni punti fermi dell’accordo siglato:
Comdata Spa risponde IN SOLIDO anche per Comdata Care Spa (peccato che non sia valido il contrario....)
Fino al 2010 non sono previste esternalizzazioni (e' solo una previsione presente sul piano industriale)
Sono presenti molte garanzie sociali sia di prima importanza (clausola di salvaguardia per risoluzione anticipata ai 7 anni previsti per la commessa o per fallimento di Comdata Spa, questa a tempo indeterminato; illicenziabilita’ per 7 anni e impossibilita’ di trasferimento ad altre sedi, benefits), che di secondaria importanza (impossibilita’ di subappalto della commessa Vodafone) incredibile, sembra crederci davvero...!!!
Le eventuali nuove assunzioni a Comdata Care verranno inquadrate con gli stessi diritti dei lavoratori Vodafone gia’ ceduti. Buon per loro, a noi non cambia nulla...
Inoltre il Segretario ha ribadito che e’ stato un grande passo avanti aver indicato tutti i singoli Benefits nell’accordo per legittimare l’articolo 2112 del Codice Civile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E certo come no, doveva sottoscriverlo lui sull'accordo che l'articolo 2112 e' valido...
R. Di Palma (RSU) precisa determinati punti di interesse presenti nell’accordo:
Impegno a non esternalizzare fino al 2010: viene sottolineata la frase “…fatti salvi eventuali trasferimenti all’interno del Gruppo Vodafone e sue controllate …”. Se e’ stato indicato da Vodafone probabilmente e’ da tenere in considerazione l’ipotesi che possano essere create delle controllate al 100% ed il risultato sarebbe solo uno spacchettamento dell’Azienda.
Commessa di 7 anni: anche qui viene dato risalto alla frase “…potra’ essere rinnovata…”. Non e’ assolutamente una tutela, la sola garanzia e’ di 7 anni.
Punto 7 dell’accordo “..Vodafone Italia e Comdata Care garantiscono la piena stabilita’ occupazionale per tutta la durata del contratto di servizio pari a 7 anni (fatte salve le dimissioni, i licenziamenti per giusta causa e giustificato motivo e le eventuali uscite volontarie).
Per quanto riguarda il “giustificato motivo” (art. 3 della legge n. 604 del 1966) esso si distingue tra g.m. soggettivo e oggettivo, il primo e’ riferito a comportamenti del lavoratore, mentre il secondo e’ riferito ad esigenze prettamente aziendali, ed in tal senso occorre specificare che e’ attinente all’attività produttiva, alla organizzazione del lavoro dell’impresa e al regolare funzionamento di essa. In tal caso non c’è un inadempimento del lavoratore, ma vi sono esigenze tecniche ed economiche dell’organizzazione produttiva che giustificano il provvedimento espulsivo.
Punto 8 dell’accordo “..In caso di risoluzione anticipata da parte di Vodafone Italia del contratto di servizio con il Gruppo Comdata, Vodafone Italia garantira’ che le attivita’ ed i lavoratori (..omissis..) vengano affidati ad un soggetto terzo …”. Viene fatto notare che viene indicato solo il caso di risoluzione anticipata da parte di Vodafone, non viene menzionato il caso di Comdata, e potrebbe essere anche una possibilita’ plausibile e su questo ci si puo’ riagganciare al discorso del punto 7 sul giustificato motivo.
Inoltre, se fallisce Comdata Spa automaticamente fallisce anche Comdata Care, ma non e’ indicato il caso opposto.
Sostiene inoltre che SIA IL PUNTO 7 CHE IL PUNTO 8 SONO INALIENABILI A PRESCINDERE DALL’ESITO DELLA VOTAZIONE.
· All Shares: e’ stato richiesto un parere legale circa la N.B. 1 relativa ai piani azionari. “..Il presente accordo costituisce valida condizione per l’accelerazione, prima della data di effettivo trasferimento in Comdata Care dei piani aziendali azionari, cosiddette All Shares 2006 e 2007”. L’accettazione dell’accordo da parte dei lavoratori e, quindi anche al fatto di godere delle All Shares PRIMA della loro effettiva maturazione, potrebbero essere interpretate come una accettazione di una sorta di buonuscita e non permettera’ la causa individuale.
· E’ stata infine portata ad esempio la cessione di ramo d’azienda effettuata dalla Banca Antonveneta come modello di garanzie per tutti i lavoratori coinvolti.
S. Ricci (rappresentante Rsu UIL): Il delegato ha illustrato come l’accordo sia stato redatto seguendo un percorso di legge garantito cercando di ottenere il massimo. (... se questo e' il massimo....!!!!)
E’ stato introdotto il principio della garanzia di illicenziabilita’, della commessa di 7 anni e della rinnovabilita’ della stessa. Inoltre, la possibilita’ di non essere vincolati alla commessa Vodafone e’ a nostra garanzia e tutela in caso di mancato rinnovo della stessa da parte di Vodafone.
Alessandra Spizzichino (collega): Alessandra ha fatto un appello alla tranquillita’ ed alla collaborazione tra i 914 colleghi esternalizzati e chi resta in Vodafone. (Visto che a momenti ci scappavano le botte...)
E’ statada lei redatta e letta, una lettera da far firmare ed inviare a Vodafone, Comdata, Segreterie Nazionali dei Sindacati, Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro, al Ministero della Previdenza Sociale ed al Ministero della Solidarietà Sociale di contrarieta’ alla cessione di ramo d’azienda con l’indicazione che i Sindacati non hanno avuto il mandato dei lavoratori Vodafone, ne’ il consenso a trattare. Viene richiesto il principio di illicenziabilita’ SINE DIE (a tempo indeterminato) ed una richiesta di riapertura del tavolo delle contrattazioni portando come indicazione l’articolo 41 della Costituzione Italiana che recita: “L'iniziativa economica privata è libera.Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.” La lettera completa l'abbiamo pubblicata nel post precedente.
Alessandro Faraoni (delegato rsu) ha ribadito il fatto che il Governo non e’ intenzionato alla modifica della Legge 30 (Legge Biagi) e che i rappresentanti del Governo si sono seduti al tavolo delle trattative solo per mediare tra le parti e che la garanzia occupazionale rinnovabile di 7 anni per i 914 lavoratori impattati non e’ la stessa di chi rimane in Vodafone. (In questo come in altri momenti l'assemblea e' degenerata.... )
Al termine dell’assemblea viene ricordato a tutti i lavoratori che i punti 7 ed 8, cruciali per la sopravvivenza e le garanzie di ogni lavoratore non sono subordinati alla votazione dell’accordo. Sia che passi o no i due punti sono assolutamente inalienabili.
E su questa cosa io preferisco non commentare...
L'invito che noi facciamo e' uno solo: NO, NO, NO!
PIETOSO E DISGUSTOSO il tentativo di convincere le persone a votare SI con l'inganno, con il terrorismo psicologico, con le menzogne. E ovviamente non mi riferisco alle assemblee ma a quello che sta succedendo in questo momento nei corridoi dei nostri uffici.
VERGOGNA!
7 commenti:
Solo un commento semplice semplice:
ASSOLUTAMENTE NO!!!!!
no no no no no no no no no no no no
Sono questi momenti che ti fanno capire da chi sei circondato!
Alla persona che in assemblea se n'e` uscita dicendo che e` stanca di combattere e che ha lottato abbastanza per questa cosa dico:
DUE scioperi fatti ti sembrano una lotta????
Una vera lotta sarebbe stata scioperare un giorno si e l'altro pure, anche selvaggiamente!
E ricordo altresi` che lo schifo di accordo che otteniamo ora sara` lo schifo di scenario lavorativo che presenteremo ai nostri figli....questa NON e` una lotta solo per noi e per coltivarci il ns orticello, diamole uno scenario molto piu` ampio!
Ho gia` votato per il NO, la mia coscienza non ha prezzo e puo` anche assumersi le responsabilita` delle proprie azioni.
Sempre per la collega di cui sopra: al VAFFA che ti sei beccata in assemblea mi unisco anch'io, cosi` potrai querelare 2 persone anziche` una sola!
Magari il prossimo anno partecipiamo insieme al Vaffa Day e invitiamo pure Mimi` & Coco` (=Guindani & Codognotto!).
mimi' & coco'?????
hahahahahahahah
ahahahahah
ahahahahahahah
Stanca di lottare? messa male direi, visto che si e' appena cominciato. Non riesco a credere che c'e' ancora qualcuno che non ha capito che la questione NON SI CHIUDE CON I 914 CHE VANNO FUORI DALLA VODAFONE ma continua, inesorabile, fino allo spacchettamentto totale dell'azienda. Forse, quando nessuno dei tremila dipendenti vodafone ricevera' piu' il cedolino con il logo rosso magari capiranno
Anche durante l'assemblea sindacale serale, ancora in corso, sono volate parole grosse, le segreterie nazionali sono diventate "minuscole", poiche` la folla e` letteralmente inferocita!
Speriamo non ci scappi il morto...:) e qualora ci scappasse facciamo che sia il "Padrone"! :))
OTTIMO CETS,
mi dai il permesso di copiare alcune cose sull'altro blog?
Attendo risposta
Ciao a tutte/i, dalle nostre indagini, gli sms di congratulazioni mandati da un personaggio di "rango elevato" di Vodafone Roma Boccabelli 5 piano a destra alle persone che hanno convinto le colleghe/i a votare SI, sono effettivamente stati inviati da costui. Quanto e` accaduto e` di una gravita` estrema. Questo non fa altro che confermare la malafede di chi promette cose che non verranno mantenute.
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