Carrefour selvaggia: «Licenzieremo 125 lavoratori»
Che sia o meno colpa della crisi - che in questo periodo può offrire ottimi alibi - il gruppo francese Carrefour ha deciso di colpire pesante: ha annunciato ben 125 licenziamenti nel centro commerciale «La Romanina» di Roma, mentre intanto continua a utilizzare - nella stessa struttura e negli altri 4 punti vendita della capitale - un numero indefinito di precari, sotto forma di cooperative, stagisti, contrattisti a termine, interinali e merchandiser (scaffalisti retribuiti dalle aziende fornitrici di prodotti).
Non è andata a buon fine la trattativa dell'altroieri, nonostante la mediazione della Regione Lazio, e ieri i lavoratori, tra cui tante donne part-time, si sono riuniti in assemblea: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs annunciano la mobilitazione.
«Il centro commerciale era originariamente di 9500 metri quadrati e dà lavoro a 241 dipendenti - spiega Vittorio Pezzotti (Filcams Cgil) - Ma recentemente Carrefour ha venduto il piano non food, dove lavoravano 48 persone, per concentrarsi solo sull'alimentare. Dopo la cessione ha annunciato 125 esuberi, perché dice che non potrà tenere più di 120 dipendenti. Il problema è che non vuole discutere del gran numero di lavoratori precari che impiega quotidianamente: almeno 40 persone, con punte di 60, presenti nell'ipermercato per 10-12 ore al giorno. Ci sono persino 8 stagisti, che non fanno formazione, ma lavorano come tutti gli altri».
Il sindacato ha chiesto dunque di fare chiarezza prima sui precari, e poi, eventualmente, di discutere la ricollocazione delle «eccedenze» di personale: «Azzerino gli interinali, utilizzati soprattutto nelle domeniche, e la smettano con l'abuso dei merchandiser: sono addetti retribuiti dalle case fornitrici, che però spesso sistemano anche merce che non dovrebbero. Non sappiamo neanche che contratto hanno, non hanno tutele. Noi sospettiamo che il vero fine dell'alto numero di esuberi sia la volontà di vendere l'intero ipermercato, con il minor carico possibile: tanto che nel corso della trattativa ci hanno proposto di azzerare del tutto l'integrativo: cosa che farebbe comodo ai possibili acquirenti».
Il tavolo alla Regione si è arenato proprio sull'integrativo: Carrefour ne chiede la sospensione totale per due anni, oltre alla gestione unilaterale e quindicinale degli orari di lavoro, la fungibilità dei lavoratori nelle diverse mansioni, e l'uso di personale interinale, a termine e in merchandising in contemporanea alla messa in cassa integrazione dei dipendenti a tempo indeterminato.
I sindacati hanno giudicato «inaccettabili» le richieste, aprendo al massimo alla rinuncia dell'integrativo ma con l'esclusione del salario fisso e della malattia/infortunio; inoltre, si dava disponibilità al lavoro domenicale con riposi compensativi, alla sospensione dei ticket e della pausa retribuita.
Ma tutto questo non è bastato, e i licenziamenti per il momento non sono stati ritirati.
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2 commenti:
Bastardi
La crisi offrira' un ottimo alibi a tutte le aziende, bisogna cambiare la legge e tutelare maggiormente i lavoratori, altrimenti ci troveremo tutti a breve nella merda fino al collo
allora comincio a comprare i tappi per il naso.
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