Dopo soli 24 giorni di esercizio il cliente Pfizer ha deciso di ritirare la commessa dalla nostra sede e di affidarla ad un'altra società del gruppo Comdata SpA con sede a Padova.
I colleghi che hanno partecipato a tale progetto (lo ricordiamo: in fase di start up) hanno sempre assicurato il massimo impegno e disponibilità a cambi turno, straordinari e rimodulazione delle ferie, spesso rimanendo in turno anche 10 o 11 ore al giorno, accettando di lavorare anche il sesto giorno quando e' stato richiesto, ma soprattutto cercando di sopperire il più possibile all'evidente disorganizzazione e mancanza di flussi lavorativi che permettessero di gestire efficacemente il delicato e completamente nuovo lavoro a loro affidato.
Più di una volta diversi colleghi hanno fatto presente sia in colloqui "personali" che in riunioni pubbliche ai responsabili a vari livelli tutte le lacune che impedivano lo svolgimento efficace ed efficiente del lavoro: iniziale sottodimensionamento del personale, mancanza di strumenti tecnici in grado di diminuire i tempi di gestione e ricerca degli ordini, mancanza di flussi chiari e univoci da adottare a seconda dei casi, ecc.
L'azienda aveva risposto:
1) aumentando il personale senza però preoccuparsi di formarlo adeguatamente;
2) promettendo un applicativo in grado di stampare automaticamente i circa 300 fax giornalieri di ordini arrivati via mail, giunto dopo quasi un mese MA CHE NON HA MAI FUNZIONATO;
3) promettendo l'imminente arrivo di un esperto di Comdata capace di analizzare la tipologia di lavoro e di produrre chiari flussi organizzativi e un efficiente sistema di archiviazione degli ordini gestiti per consentire una veloce ricerca degli stessi; ma questa persona non e' MAI ARRIVATA!
E questo solo per fare qualche esempio.
Insomma l'impressione e' che la nostra azienda abbia accettato una commessa che non ha nulla a che fare col mondo delle telecomunicazioni senza aver prima davvero verificato di che tipo di lavoro si trattasse e soprattutto se e come fosse in grado di gestirlo. Riteniamo che tutto questo possa aver determinato una qualità del servizio discutibile e un'elevata percentuale di errore che hanno portato all'annullamento della commessa. L'azienda aveva rassicurato i dipendenti, durante la presentazione del progetto, che era stato preventivato un margine di errore per il periodo iniziale riconducibile alla commessa neonata, all'attività e agli strumenti informatici completamente nuovi. E invece ora, non potendo negare l'evidenza che qualcosa non ha funzionato, a chi pensi che Comdata Care voglia far pagare le conseguenze dell'annullamento? Esatto: ai suoi dipendenti, alla parte più debole e classicamente adatta a svolgere il ruolo del capo espiatorio.
La società che ci promette un clima di serenità e collaborazione decide di comunicare a tutte le persone coinvolte e alla RSU che intende mandare forzatamente in ferie per 10 giorni i nostri colleghi!!!
In questo momento di emergenza per la chiusura dell'anno fiscale di Vodafone, come mai l'azienda non decide di approfittare della disponibilità di queste persone per il raggiungimento di target ambiziosi? Ribadiamo con forza che i colleghi non devono subire alcuna conseguenza per questa scelta del cliente e che non esistono i presupposti per ricorrere ad un provvedimento come quello delle ferie obbligatorie. Pertanto i nostri colleghi che non hanno concordato con l'azienda la pianificazione di ferie o permessi per i prossimi giorni, lunedì mattina saranno in azienda per svolgere come sempre con diligenza e professionalità ' il loro lavoro.
Per queste ragioni chiediamo un immediato incontro con l'azienda sulla vicenda della commessa Pfizer, lunedì mattina, affinché vengano chiarite insieme le cause del ritiro nell'ottica di una doverosa trasparenza.
Comdata Care Roma
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6 commenti:
Un'altra "porcata".
cazzo
ma ne fanno a bizzeffe? sono veramente impreparati, l'unica cosa sulla quale sono pronti e' a far cadere il rischio d'impresa sui lavoratori, sti' bastardi incompetenti
ADDIO AL MANTENIMENTO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI NEL CASO DI DI CESSIONE DI RAMO D'AZIENDA.
IL CASO ALITALIA DOCET!
Resoconto stenografico della seduta n. 098 del 20/11/2008 del Senato della Repubblica Italiana.
[...]
FILIPPI Marco (PD). Il dibattito sul provvedimento ha certamente dato luogo a positive innovazioni procedurali, a seguito alla decisione assunta dalla Presidenza, su sollecitazione dei senatori Morando e Azzollini, di inaugurare una prassi di maggior rigore in merito al vaglio di ammissibilità degli emendamenti a decreti-legge nel corso della sessione di bilancio. Nel merito del provvedimento, il Gruppo Partito Democratico non può che esprimere un voto contrario perché esso è stato integrato da disposizioni inaccettabili nella sostanza e incoerenti nel contenuto, come quella che consente all'ANAS di incamerare i proventi derivanti dall'aumento del canone di concessione, precedentemente finalizzato alle attività di controllo e vigilanza sui concessionari, indipendentemente dall'utilizzo per le finalità di scopo. E' auspicabile che la maggioranza e il Governo abbiano un ripensamento e circoscrivano, come sollecitato dall'opposizione, l'ambito di applicazione della norma che, intervenendo sul passaggio del personale di Alitalia a CAI, abolisce in realtà erga omnes le disposizioni di cui all'articolo 2112 del codice civile sul mantenimento dei diritti dei lavoratori coinvolti nella cessione di rami d'azienda in amministrazione straordinaria, aprendo scenari drammatici per il mondo del lavoro in una fase di grave crisi economica. (Applausi dal Gruppo PD). Allega il testo integrale dell'intervento agli atti della seduta.
Nota della redazione:
In altre parole il governo sta cercando di abolire i diritti di tutti i lavoratori dipendenti sanciti dal codice civile e dai contratti di lavoro di veder mantenuti la retribuzione e l´inquadramento in caso di cessione di azienda o di un ramo.
In questo modo qualsiasi azienda che dichiari un dissesto finanziario potrà fare ciò che vuole di tutti i suoi dipendenti, anche riassumerli con uno stipendio più basso e con un inquadramento inferiore.
Col pretesto di Alitalia, l´attuale governo sta provando ad abolire le tutele di legge al lavoro. Non dimentichiamo che l´obiettivo di Berlusconi è sempre quello di abolire l´art. 18 dello statuto dei lavoratori, in un modo o nell´altro.
IN EVIDENZA Venerdì 19 dicembre 2008
vovevo sapere se qualcuno ha la faccia x rispondermi ora..
stiamo facendo le riunioni con l'azienda e lo sapete tutti....come mai al credito parlano solo di bonus...ai reclami invece che a giugno prenderanno provvedimenti se non si raggiunge l'obbiettivo...QUALCUNO è cosi bravo da spiegarlo ai colleghi..
Facciamo chiarezza...ovunque Comdatacare ha asserito che il conto economico aziendale è pessimo e che non possono permettersi di mantenerlo in tale stato, pertanto se entro giugno non ci sarà un miglioramento volto, per il momento, a pareggiare almeno i costi ed i ricavi verranno presi provvedimenti. Tali provvedimenti non sono stati specificati, ma noi siamo così prevenuti da aver pensato che fossero incentrati su un'ennesima ottimizzazione del costo del lavoro (la storia dei lavoratori docet).
E' stato altresì detto che per migliorare l'attuale situazione e pertanto aumentare la produttività intendono assegnare dei bonus per ogni obiettivo raggiunto fino a giugno.
Il personale, di qualsiasi reparto (credito o reclami o altro), subirà la stessa sorta...nessun favoritismo.
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