Ciao a tutti,
in data 28 ottobre si è svolto un incontro tra la RSU di Roma e HR relativamente alla situazione creatasi nella sede di Milano.
L'azienda ha ufficiamente comunicato che la commessa Vodafone è stata tolta dalla sede Comdata Care di Milano, ed i lavoratori saranno occupati su due commesse diverse di Comdata Spa (Eon energetico ed Edison, più specificatamente in attività di credito e di back office).
Tale decisione è stata motivata dall'azienda principalmente a causa dei costi di gestione dell'edificio che ospitava la sede Comdata Care, in quanto troppo onerosi ed anche dalla difficoltà economica di cablare tutta la rete Vodafone in un altro sito; i lavoratori verranno ospitati in uno stabile vicino (i colleghi milanesi ci riferiscono decisamente non in buone condizioni), già sede di Comdata Spa.
Lo spostamento sarà graduale, ed inizierà intorno a metà novembre con il passaggio dei colleghi che gestivano il Credito, per passare poi alle altre attività.
Tutte le attività verranno redistribuite in altri sedi, ma al momento l'azienda non sa dirci specificatamente quali e se su sedi Comdata o Comdata Care, ma esclude che vengano ridistribuite attività di Milano sulla sede Comdata Care di Roma.
A noi sembra quantomeno insolito che tale decisione sia stata presa all'indomani della sentenza negativa del giudice sulla causa milanese contro la cessione (causa peraltro avanzata dalla CGIL, che prima firma la nostra cessione, poi fa azione legale contro Vodafone ed infine perde pure la causa...)!
Vorremmo rassicurarvi comunque su questo punto in quanto I NOSTRI LEGALI SONO FIDUCIOSI SULL'ESITO DELLE NOSTRE VERTENZE, ANCHE IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE IL NOSTRO RICORSO VERTE SU TEMI DIVERSI DA QUELLI DEPOSITATI A MILANO. Questa vicenda di Milano poi, in cui lavoratori ceduti in quanto specialisti nelle proprie attività lavorative si ritrovano dopo pochi anni a occuparsi di tutt'altro, dà ennesima riprova del fatto che la presunta Cessione di Ramo d'Azienda effettuata da Vodafone nei fatti si è dimostrata un mero e maldestro tentativo di mascherare passaggio di lavoro verso Comdata in cambio della possibilità per Vodafone di sbarazzarsi di personale scomodo e/o costoso. Se poi si dovesse giungere con Vodafone al rinnovo della commessa oltre la scadenza del 2014, ci chiediamo, che garanzie occupazionali possono avere questi colleghi?
Inoltre riteniamo doveroso considerare anche che i lavoratori oggetto di questo spostamento molto probabilmente perderanno gran parte del già esiguo PdR, firmato e ratificato da tutte le sedi, ad eccezione di Comdata Care Roma. HR su nostra domanda specifica a riguardo ha testualmente commentato "prenderanno la quota minima sindacale del Premio".
A tal proposito, visto che nell'ultima assemblea rappresentanti Cisl e Cgil hanno ribadito che l'eventuale firma sul PdR non avrebbe in alcun modo inciso negativamente sulle azioni legali che stiamo intraprendendo, contattando i nostri legali abbiamo nuovamente ricevuto parere esattamente opposto.
Aver firmato e ratificato un Premio di Risultato può essere utilizzato da Vodafone a nostro sfavore.
Concludiamo con un'ultima, fondamentale, considerazione: la sede di Milano, al contrario di quella di Roma, vista a detta dell'azienda come la pecora nera di tutta Comdata Care, si è sempre caratterizzata per lavoratori produttivi e per delegati sindacali che hanno firmato e sostenuto ogni tipo di accordo, ultimo dei quali proprio quello sul PdR che i colleghi di Milano hanno in stragrande maggioranza approvato.
Nonostante ciò la prima sede ad essere stata colpita da un fatto grave è stata proprio quella di Milano a riprova del fatto che, indipendentemente dal nostro operato, siamo tutti soggetti alle decisioni aziendali e che pertanto dobbiamo cercare di essere compatti, come finora, nel portare avanti le nostre convinzioni e rivendicazioni e non lasciare nulla di intentato.
RSU COMDATA CARE ROMA
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12 commenti:
Sono un lavoratore di comdata care Milano, quindi prossimo al trasferimento sulla nuova commessa edison.Posso testimoniare che il sentimento prevalente tra noi colleghi è il disorientamento, associato ad una comprensibile rassegnazione.Comprensibile, perchè per lottare hai bisogno di un nemico contro cui combattere, di un obbiettivo da perseguire.Ma qual'è il reale obbiettivo? E' questo il vero problema! Abbiamo assistito in questi tre anni ad un processo di graduale smantellamento della commessa, senza avere gli strumenti per opporvisi. Chi scrive è tra quanti hanno sempre partecipato alle iniziative di lotta, è tuttora impegnato in una causa di lavoro per il trasferimento di ramo d'azienda e spera vi possa essere ancora un margine per evitare l'inevitabile. Ma mancano le informazioni, quindi gli obbiettivi! Ancora oggi non sappiamo, perchè l'azienda non lo ha detto, se trattasi di distacco oppure di risoluzione della commessa (e qui si aprono scenari inquietanti). Anche alle rsu è stata notificata una decisione ormai presa! E sapete perchè? Non per colpa delle rsu, i cui margini di manovra sono peraltro molto ristretti. E qui apro una parentesi: in situazioni difficili abbiamo la pessima abitudine di cercare un capro espiatorio, di guardare la classica "pagliuzza" nell'occhio dei nostri colleghi, invece di trovare un minimo di coesione per affrontare le difficoltà; per noi lavoratori, per noi Italiani, la colpa è sempre e comunque degli altri.
E chiudo la parentesi!
La vera responsabilità va ricercata nella colpevole ottusità dei legislatori degli ultimi 10-20 anni, che hanno consentito la sistematica distruzione dei diritti acquisiti dai lavoratori.Perchè ricordiamoci che le aziende, tutte, faranno sempre e comunque ciò che la legge non vieta espressamente; è nella logica delle cose. Un'azienda ragiona in questo modo: la legge mi permette di cedere rami d'azienda benchè vi siano utili per milioni di euro? Piatto ricco mi ci ficco!
Ed è la stessa legge che, pare, permette all'azienda committente di risolvere la commessa e a noi lavoratori di essere gettati via come un paio di vecchie ciabatte usate! E purtroppo non possiamo nemmeno prenderci la soddisfazione di mandare a quel paese quei manager che all'inizio della commessa cacciavano le solite balle sull'importanza della commessa, che l'azienda ci ritenesse dei professionisti e cazzate del genere. Perchè anche loro nel corso degli anni si sono opportunamente eclissati, invertendo la regola per la quale "il capitano è l'ultimo a mettersi in salvo quando la nave affonda".
Per sapere come andrà a finire basta guardare i casi Eutelia ed Omnianetwork.
Io ero Team leader nel Call center che gestiva Mediashopping e Mediaset Premium.
Abbiamo creduto sperato e combattuto fino alla fine...volete sapere come e' andata a finire?
I dirigenti di omnianetwork non hanno passato niente ed io ed i miei colleghi siamo fermi da febbraio in cassa integrazione....
Per inciso ora prendo solo l'ottanta per cento dello stipendio e non ci si riesce a vivere! Un consiglio se potete abbandonate ora il vostro contratto tanto non vi servira' a niente sperare!!!
Marco x favore puoi metterti in contatto con noi?
cets@hotmail.it
Grazie.
Aggiungo una riflessione personale al mio precedente commento. La risoluzione di un rapporto di lavoro è un evento drammatico ma ineluttabile in qualsiasi società, inclusi i vecchi regimi di "democrazia popolare".Sono le ragioni di tale risoluzione che fanno la differenza e le leggi che disciplinano i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore! Perchè diverso è perdere il lavoro a causa di una perdita di competitività in cui lavori e vedere anche i vertici aziendali fare fagotto e cercasi un altro lavoro! Altra cosa invece è quando la crisi aziendale sia determinata da una serie di gestioni finanziarie allegre e/o azzardate, spesso ai limiti del lecito se non illecite, dei suddetti vertici aziendali, i quali dopo avere privatizzato lauti profitti...pubblicizzano le perdite, scaricandole puntualmente sui lavoratori! Ed è questa la realtà di molte aziende in Italia, i cui amministratori delegati, direttori commerciali ecc..in paesi di libero mercato ma con un etica protestante e soprattutto con leggi severe, vedi gli Usa, finirebbero in carcere per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio oppure a mendicare il classico piatto di minestra alla mensa dei poveri. Da noi invece, per colpa di leggi inadeguate, di autorità di controllo sonnecchianti o addirittura compiacenti,se la cavano quasi sempre con un buonuscita a sei zeri o con un trasferimento ad altro incarico, magari con uno stipendio superiore. Alla fine chi ci rimette? I dipendenti, l'ultima ruota del carro..i quali raramente trovano conforto nella legge e nell'azione della magistratura.Forse a Roma e a Napoli è diverso ma a Milano di giudici coraggiosi o anche solo "curiosi" se ne vedono ben pochi
ma è vero che a Napoli una persona ha vinto la causa?
Ma ormai lo sappiamo tutti che la Comdata farà la fine di Eutelia e Omnianetwork e che ci farà fuori tutti, tante cose fanno capire che Comdata chiuderà la maggior parte dei siti in Italia quindi come dice Marco siamo trattati come cose usa e getta appena non serviremo più la Comdata ci darà un calcio in culo e tanti saluti, ormai conviene trovarsi un altro lavoro!!! Comdata vergogna per come hai preso in giro e sfruttato tutti!!!
Ciao a tutti. Lavoro per Comdata , per la commessa Eon ovviamente con agenzia. Lavoro da 2 mesi con un contratto che fino ad ora ha avuto ben 2 rinnovi da un mese ciascuno. Venerdì scade contratto e fino agli ultimi 5 minuti di fine turno nn sai di che morte morirai. Sono senza parole, anche dal comportamento dei responsabili che fanno i paraculi e quando hai bisogno di aiuto sono sempre sgarbati e antipatici. Nn nego che sono un iscritto Uil e in caso di lincenziamento correro' dal mio referente , perché so' già che questi contratti non sono mai in regola al 100xcento. Unico problema e' che per adesso c'è solo fame in giro. Staremo a vedere. Un saluto a tutti.
Sono rimasta molto colpita dalle dichiarazioni della collega... lavorariamo per un'azienda che vende i dipendenti come se fossero mele marce, li sfrutta, li sottopaga, non gli da il premio di risultato dovuto e tutti i diritti che ne conseguono, gli imposta dei target irragiungibili... da un'azienda così BASSA c'era da aspettarselo che i comunicati ufficiali ormai li dicano le signore delle pulizie.
Le voci di corridoio le ho sempre prese con le pinze, ma dopo le dichiarazioni della collega ora temo anch'io per le nostre voci di corridoio.. anche ad Ivrea hanno deciso entro fine dicembre di concludere il contatto con il personale della reception. E' un segno?
Un appunto, anzi un rimprovero, che potremmo rivolgere ai vertici sindacali è di non essersi attivati per chiedere copia del contratto di servizio vodafone-comdata. Ormai anche i sassi sanno che nel suddetto contratto vi sarebbe, il condizionale è d'obbligo, un allegato nel quale sarebbe riportato, nero su bianco, l'impegno della comdata care a ridurre del 50% l'organico dei ceduti nel corso dei 7 anni della commessa. Ovvio che vodafone non sia obbligata ad esibire tale contratto, salvo specifica ordinanza di un magistrato. Tuttavia possiamo essere certi che se le segreterie nazionali avessero esercitato un doveroso pressing le copie del contratto sarebbero saltate fuori, allegati inclusi! Perchè allora questa omissione, a distanza di 3 anni dalla cessione? Forse perchè l'accordo del 25 ottobre 2007 viene tutt'oggi sbandierato come una grande conquista sindacale e non è opportuno rimestare nel torbido? Oppure perchè la vicenda delle 914 persone cedute 3 anni fa è ormai un libro chiuso, per vodafone, per comdata e per i vertici sindacali?
Ragazzi siamo ai titoli di coda dobbiamo renderci conto che Comdata ha deciso di chiudere quasi tutte le sedi in Italia e nessuno ha avuto il coraggio di gridare lo scandalo anzi tutti a dire siete terroristi voi che dite queste cose a quelli che avevano il coraggio di parlare, siamo tutti delusi perchè ancora una volta noi lavoratori l'abbiamo presa nel culo e nessuno ha mosso un dito per impedire alle aziende di fare le cose a loro piacimento!!!
Le voci che parlavano di chiusura della maggioranza dei siti Comdata in Italia si sono confermate vere e dopo Milano le prossime sedi a chiudere saranno La Spezia, Olbia e Asti con licenziamenti incentivati e con ampio uso della cassa integrazione, la scelta ufficiale dell'azienda è di mantenere attive solo pochi siti tra cui Torino, Roma e Scarmagno e quindi ai dipendenti a tempo indeterminato verrà fatta la proposta di trasferimento in una di queste sedi e in caso di rifiuto ci sarà la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. La commessa Vodafone era una delle commesse più importanti per l'azienda e la perdita della commessa ha fatto capire subito a tutti che Comdata si avviava a fare una brutta fine come Omnia e altre aziende, ragazzi è meglio che ci troviamo un altro lavoro perchè la Comdata ci ha solo preso in giro e usati a piacimento e ora per ringraziamento da un calcio in culo a tutti!!!
Ha ragione il collega..ormai siamo ai titoli di coda! Sono convinto che tra 1 anno i responsabili HR comdata e comdata care intraprenderanno il consueto pellegrinaggio al Ministero del lavoro per chiedere la CIGS...non avendo un quattrino per avviare altre procedure di mobilità.
Ragazzi comunque vada sia chiara una cosa: tutto questo avviene non per colpa dei colleghi "assenteisti",come qualche utile idiota continua ancora a sostenere...ma per colpa di una gestione poco limpida degli utili che questa azienda aveva pur maturato nel corso degli ultimi anni. La congiuntura economica, l'assenteismo....tutte balle
...mi rendo conto che per chi ha un lavoro continuativo con stopendio garantito fino alla vecchiaia sia difficiel vivere una situazione di come la vostra.... peccato che chi ne fa le spese sono a volte persone che non meritano tale affronto....voi che arrivate e pretendete perchè tutto vi è dovuto....oggi dopo 18 mesi che lavoravo per la commessa Edison mi hanno detto che potevo rimanere a casa solo perchè devono sistemare voi....tutto questo è triste...non credo che Comdata durerà a lungo....
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