domenica 27 marzo 2011

Vodafone: le risposte del tavolo e le voci di esternalizzazione

Roma, 23 Marzo 2011

Comunicato Sindacale

Il giorno 16 marzo ha avuto seguito in Assolombarda, a Milano, l'incontro tra l'azienda, il coordinamento RSU e le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL per dare riscontro ai temi sollevati nel precedente comunicato sindacale nazionale.
 
L'azienda ha fatto una rapida presentazione del modello di business, da cui si evince che i ricavi da rete fissa sono in forte aumento e Vodafone è ormai il primo operatore come numero di acquisizione clienti, con un miglioramento dei ricavi tanto da superare il principale competitor Telecom Italia sul mobile.
 
Tali successi sono da ricercare - a detta dell'azienda - prima di tutto in una forte attenzione verso la qualità e in migliori performance offerte al cliente. In questo scenario prosegue inoltre il progetto di riduzione del digital divide tramite il Piano "Mille Comuni" che sta influenzando positivamente anche l'immagine dell'azienda.
 
Per Vodafone rimane in ogni caso prioritario continuare con la politica di ottimizzazione dei costi (per esempio con interventi atti a ridurre le spese energetiche e per la condivisione dei siti) oltre che con interventi strutturali di efficientamento della rete, con la ricerca di una miglior organizzazione industriale.
 
Quest'ultimo punto è stato oggetto di forte attenzione da parte delle organizzazioni sindacali le quali hanno chiesto ai rappresentanti di Vodafone delucidazioni sulle voci ricorrenti di esternalizzazione dell'area Technology ed in particolare di quota parte della rete.
 
A tale domanda l'azienda non ha smentito e anzi ha confermato che ci sono progetti in corso sui quali non erano in grado di fornire però dettagli specifici in quanto ancora oggetto di valutazione ed approvazione del management italiano e del board.
 
Di fronte a tali non risposte abbiamo chiesto un incontro specifico sul tema, da effettuarsi il prima possibile, e come SLC-CGIL abbiamo ribadito la necessità di avere chiarezza su questo tema molto sentito dai lavoratori interessati all'eventuale esternalizzazione, che già da giorni vivono con preoccupazione le diverse voci di dirigenti e capi.
 
Come SLC-CGIL evidenziamo da subito come, mentre molte aziende tendono a valorizzare tutta la filiera della rete mobile al proprio interno, sarebbe industrialmente contraddittoria un'esternalizzazione di attività di rete, gestite per di più con forti professionalità, come quelle presenti attualmente in Vodafone. Non vorremmo infatti assistere da parte di Vodafone ad un cambio di modello di impresa, che metterebbe a rischio la stessa tenuta occcupazionale dei lavoratori eventualmente ceduti.
 
L'azienda si è impegnata ad incontrare il sindacato, ipotizzando l'8 Aprile 2011 data in cui dovrebbe essere in grado di fornire risposte concrete.
 
Sul tema delocalizzazioni l'azienda ha smentito l'ipotesi di migrare le attività di customer operation verso l'estero, specificando che qualora un partner dovesse scegliere di orientarsi in tal senso esiste la libertà imprenditoriale. Ha inoltre sottolineato che le uniche attività presenti in Albania e Romania sono di livello marginale.
 
Come SLC-CGIL abbiamo contestato la veridicità di tali affermazioni alla luce del fatto che riscontriamo quotidianamente che attività di core business italiane vengono svolte da operatori fuori confine.
 
Il nostro giudizio rimane quanto mai critico, come recentemente ribadito anche alla Terza Conferenza nazionale dei call center tenutasi poche settimane fa a Roma: non è possibile che aziende che generano fatturato importante nel mercato nazionale, come sono le aziende di TLC, possano poi essere così socialmente poco responsabili, distruggendo occupazione in Italia.
 
Sempre sul Call Center l'azienda precisa che CSI e recall sono in continuo miglioramento sia all'interno del Call Center Vodafone, sia negli outsourcer, a riprova che sta passando fortemente il modello della qualità.
A tal fine l'azienda sottolinea sempre più la propria volontà di scegliere partner commerciali sulla base della qualità offerta.
 
Sul tema esodi incentivati l'azienda sottolinea che anche quest'anno Vodafone si attesta su un turn over fisiologico del 3% in linea con il "normale" ricambio di dipendenti all'interno di un'Azienda.
 
Come SLC-CGIL abbiamo espresso forti dubbi che il 3% sia espressione di persone con una reale volontà di uscire da Vodafone, anzi spesso la stessa azienda utilizza strumenti come il Performance Dialogue per invitare le persone a lasciare l'azienda. Come Segreteria Nazionale abbiamo ancora una volta messo in evidenza come qualche responsabile locale utilizzi questo strumento in maniera assolutamente sbagliata, generando solamente fibrillazione all'interno dei posti di lavoro.
 
A questo punto l'azienda dovrebbe cambiare "cultura", prendendo atto che il PD non serve così come usato per valorizzare le professionalità ma ormai - al di là delle singole volontà - è sempre più strumento di potenziale discriminazione. Sfidiamo l'azienda a definire un sistema più oggettivo e trasparente per analizzare i fabbisogni dei lavoratori, sapendo che lo spirito di ogni strumento deve essere quello di far crescere i dipendenti e le loro professionalità, non altro.
 
Sull'occupazione come SLC-CGIL abbiamo ribadito la necessità di una verifica con l'azienda delle persone già interne al Call Center che avevano fatto richiesta di full time con orario spezzato e che sono rimaste fuori dal perimetro occupazionale.
 
Pur nel rispetto dell'integrativo di II livello che parlava di mix occupazionali tra interni ed esterni e pur confermando la soddisfazione per l'assunzione di persone dall'esterno, riteniamo doveroso dare delle future risposte positive per tutte le persone interne a Vodafone che, dall'incremento delle ore del proprio turno di lavoro, ne trarebbero profitto per le loro necessità quotidiane.
Necessità che sicuramente sono cambiate rispetto a quando entrarono nel Call Center Vodafone.
 
Pertanto chiediamo ufficialmente che l'azienda dia un segnale chiaro, dichiarando che accetterà tutte le domande avanzate.
 
Sui passaggi a 5S l'azienda ha confermato 11 passaggi così ripartiti: 7 nell'area tecnica supporto specialistico, 2 in Consumer Sales Distribution e 2 in Finance.
 
Sul tema controllo a distanza l'azienda si è detta disponibile a ripartire con la Commissione Qualità anche avvalendosi dei componenti l'attuale Commissione QRS (Mass Recording). Al riguardo come SLC-CGIL chiediamo all'azienda di convocare immediatamente il gruppo di lavoro.
 
Tornando sul tema principale oggetto di discussione il prossimo 8 aprile, invitiamo tutti i lavoratori interessati a non esitare a contattare le RSU delle proprie sedi per qualsiasi informazione dovessero necessitare. Mai come in questo momento sarà necessaria una forte sinergia tra lavoratori e Sindacato per tenere viva l'attenzione in attesa che si definiscano i progetti allo studio dell'Azienda.
SLC-CGIL insieme ai lavoratori metterà in campo tutte le iniziative necessarie a tutelare al massimo diritti ed occupazione.
 
 La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL