venerdì 31 ottobre 2008

NON SIAMO ALL'ASILO

Dunque, per lunedì 3 novembre è stato proclamato uno sciopero di 2 ore (Comdata Care Spa) e per oggi era prevista un’assemblea per informare tutti i colleghi circa le motivazioni di questo sciopero e fare il punto della situazione, nonché un po’ di chiarezza. Ma cosa fa l’azienda?

CI IMBAVAGLIA!

L’assemblea non s’ha da fare.

Certo, così con la coda tra le gambe chiederemo umilmente perdono per aver osato pensare di difendere i nostri DIRITTI.

Nessuno di noi ha dimenticato le promesse che ci sono state fatte un anno fa.
Nessuno di noi si era illuso allora che potessero essere mantenute, ma siccome è la legge (2112 cc) a prevedere che le nostre condizioni lavorative restino immutate rispetto a quelle pre-cessione, noi PRETENDIAMO che la LEGGE venga rispettata.

Le cose principali che abbiamo perso sono:

> Garanzie occupazionali
> Tranquillità lavorativa
> Trasparenza e condivisione di obiettivi e strategie
> Una gestione dei turni e degli orari consolidata
> La nostra professionalità per una riorganizzazione aziendale che tarda a mostrare i vantaggi annunciati
> I nostri Rc e il diritto di godere delle festività nonostante all’azienda non serva il lavoro festivo
> Un Premio di Risultato praticamente sicuro e basato su criteri non discriminanti


A noi NON STA BENE, e non ci facciamo intimorire da NULLA, perché non siamo più dei bambini che devono obbedire incondizionatamente alla maestra.

Vogliamo che si riapra il tavolo delle trattative e che l’azienda firmi un accordo di secondo livello degno di tale nome, CE LO DEVE.

Comdatacare lega la possibilita` di offrire garanzie occupazionali alla propria redditività ma dichiara gia` che la produttività cala.

Questa situazione non e` capitata ma e` stata appositamente studiata da VODAFONE che non può liberarsi cosi’ facilmente della responsabilita` sociale che ha nei nostri confronti….cominciamo ad impattarla nel nostro percorso rivendicativo, poichè e` responsabile della nostra attuale situazione e continua quotidianamente a interferire nella nostra vita lavorativa.

E’ necessario iniziare a infastidire VODAFONE e COMDATA attraverso iniziative che creino in queste aziende uno stato di tensione tale per cui COMDATACARE si decida a venire al tavolo a parlare con NOI LAVORATORI.

Dalle 10 alle 12 del 3-11-08 facciamo il primo passo di questo percorso con un PRESIDIO sotto le sedi di VODAFONE di Roma e di altre città. Iniziamo ad infastidire questo cliente/burattinaio…

Per chi ha un turno che inizia dalle ore 12.00 in poi, le 2 ore di sciopero sono le 2 ore in uscita.

giovedì 30 ottobre 2008

Sciopero h3g

Domani, 31 ottobre, sciopero dei colleghi H3G per tutto il turno di lavoro.
Contro la politica aziendale merdosa rispetto ai tagli del personale previsti.
Esprimiamo la nostra piena, pienissima solidarietà.

VOCE AI COLLEGHI

ciao,
sono una futura ex dipendente di comdata di Torino..
Si,perchè la commessa x cui lavoro,wind infostrada,in questa sede sta chiudendo i battenti x rimanere attiva solo a ivrea..
Bello,vero?
Ho iniziato il mio lavoro il 27 agosto 2008 tramite agenzia, il 26 novembre sono stata assunta a tempo determinato fino a maggio 2008 poi prorogata fino al 31 dicembre 2008. All'inizio ero in help desk ull, poi per esigenze di chiamate sono stata formata x l'adsl con un corso di 2 settimane concentrato in 7 ore e mezza..
Mi è stato detto che era un passaggio momentaneo, che nn sarebbe cambiato nulla nella matrice degli orari.
Poi hanno iniziato a cercare VOLONTARI che rimanessero stabili in adsl e che cmq nn obbligavano nessuno..
Risultato? Mi sono ritrovata in matrice adsl senza sapere come, mentre i veri volontari non sono nemmeno stati presi in considerazione..
Ora che sta x chiudere infostrada a Torino ull nn si fa praticamente più ma i tl ull (che nn ne capiscono quasi nulla di assistenza adsl) sono rimasti al loro posto, mentre uno dei tl adsl è stato spostato in un'altra commessa!
Wow... Gli operatori a tempo indeterminato sono stati già più o meno sistemati, mentre noi a tempo determinato (quelli che nn hanno chiesto il trasferimento a ivrea) abbiamo un punto interrogativo in testa.. Che altro dire?
We care, we share!!

mercoledì 29 ottobre 2008

SIAMO SOLO ALL'INIZIO !!!!

Lunedì 3 Novembre primo sciopero di due ore con manifestazione!

Un anno fa Vodafone, vendendoci, disse che nessuna delle nostre condizioni lavorative sarebbe cambiata:
Un anno è trascorso e invece fino ad ora abbiamo perso:
· la tranquillità lavorativa
· la trasparenza e la condivisione di obiettivi e strategie
· una gestione dei turni e degli orari consolidata
· la nostra professionalità per una riorganizzazione aziendale che tarda a mostrare i vantaggi annunciati
· gli RC e il diritto di godere delle festività

Comdatacare ci ha proposto un Premio di Risultato legato alle presenze e a scapito delle malattie ma si rifiuta di scrivere sulla piattaforma di secondo livello una forma di garanzia di mantenimento del livello occupazionale, di reinvestire le ore dei dipendenti che a vario titolo sono andati via da questo ramo ceduto per aumentare in maniera significativa le formule contrattuali dei Lavoratori restanti e per stabilizzare lavoro precario.

Dopo un solo anno l'Azienda, che lega la possibilità di offrire garanzie occupazionali alla propria redditività, dichiara già di essere in perdita, in misura tale da non poter oggi prendersi questo tipo di impegni.

Non serve un matematico per capire che se Vodafone tiene in casa un lavoro che paga 100, e vuole darlo all'esterno pagando 80, come fara` l'Azienda che quel lavoro lo acquisisce a guadagnarci se mantiene il medesimo livello retributivo della sua popolazione Lavorativa?

E questo calcolo Vodafone lo conosce bene, questa situazione non e` capitata ma e` stata studiata da un Azienda che prende ogni anno milioni di sovvenzioni dallo Stato, e che accresce la propria ricchezza tagliando con questi sistemi posti di lavoro dei membri attivi di quello stato di cui succhia il midollo, togliendo stabilità a tante famiglie.

Vodafone non riuscirà a liberarsi della responsabilità sociale che ha nei nostri confronti....cominceremo ad impattarla nel nostro percorso rivendicativo, visto che ancora oggi e` responsabile della nostra attuale situazione e continua a interferire nella nostra vita lavorativa.

Dopo la bocciatura dell'Ipotesi di Piattaforma Integrativa, Comdata Care NON HA ANCORA INTESO RIAPRIRE LA DISCUSSIONE ed è quindi necessario realizzare una serie di iniziative che creino uno stato di tensione in Comdata e in Vodafone tale per cui l'Azienda si decida a cambiare atteggiamento e a venire al tavolo a parlare con NOI LAVORATORI.

Dobbiamo fare in modo che all'opinione pubblica sia chiaro quanto Comdata e Vodafone siano responsabili di questa nostra situazione lavorativa, dirlo a gran voce, attraverso tutti canali possibili, dobbiamo dare UN GRAN FASTIDIO:

A VODAFONE che deve salvaguardare la sua immagine rispetto al mercato e che dobbiamo spingere a premere su Comdata affinchè la situazione rientri

A COMDATA che ha un'immagine da salvaguardare nei confonti del suo cliente principale e fondamentale (Vodafone) e piu' in generale nel panorama del mercato degli outsorcers visto che offre i suoi servizi anche ad altre aziende.

A tal fine abbiamo fatto tutti i necessari passi legali per mettere in campo diverse iniziative.

La prima sarà Lunedì 3 NOVEMBRE con uno SCIOPERO NAZIONALE di due ore cosi' articolato:

· dalle 10.00 alle 12.00 per chi entra in turno fino alle 11.00
(chi ha il turno che comprende queste 2 ore "beggia" alle 10 quando esce e alle 12 quando rientra; chi dovrebbe entrare o uscire nell'arco di queste 2 ore "beggia" l'entrata alle 12 o l'uscita alle 10)

· 2 ore in uscita per chi entra in turno dalle 12.00 in poi
(si "beggia" l'uscita 2 ore prima del dovuto e si và via)

La mattina dalle 10.00 alle 12.00 contemporaneamente in diverse parti d'Italia faremo un presidio presso le sedi Vodafone per far sapere ai nostri ex-colleghi che non debbono stare tranquilli nella loro realtà dorata perchè se verranno esternalizzati non e' vero che tutto resta invariato e che si sta bene lo stesso....e anche questo, ne siamo certi, darà un bel fastidio a Vodafone.

Scrivere di garanzie occupazionali, fare interventi correttivi sulle pianificazioni e sui turni senza apportare inutili variazioni peggiorative, applicare criteri non discriminanti per il premio di risultato, ecc, ecc sono TUTTE richieste piu` che responsabili, ben calibrate sulla realtà che oggi viviamo, e per lo più a costo zero.

Non lasciamoci intimorire, non lasciamo ad altri la possibilità di decidere per il nostro futuro aspettando a braccia conserte.

Se tutti i Lavoratori si uniscono tante cose che sembrano difficilissime possono realizzarsi, ci crediamo al punto da voler mettere da parte qualsiasi logica di appartenenza; abbiamo scritto alle Segreterie Confederali per coordinare le nostre azioni, non abbiamo ricevuto risposte ma oggi invitiamo le RSU appartenenti a queste sigle, i lavoratori a loro vicine, ad unirsi a noi, perche` se tutti remiamo nella stessa direzione, se a vicenda diamo forza alle iniziative di entrambe le parti, saremo un movimento ancora piu` forte, compatto in marcia verso un futuro piu` garantito.

Coordinamento Nazionale COBAS Comdata Care.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

E se l'azienda volesse dire la sua (ma figuriamoci...) siamo a disposizione!

Con la presente missiva gli operatori della commessa Wind presso Comdata SpA vogliono rendere pubblico il proprio disappunto per gliaccadimenti che hanno visto protagonista il collega M.N.
Ebbene, negli ultimi tempi il summenzionato collega è stato oggetto divessazioni da parte di più persone sul posto di lavoro, che in più diun'occasione si sono aggirati intorno alla sua postazione, rendendoglioltremodo disagevole, per non dire impossibile, lavorare in modosereno ed efficiente.
Tutti abbiamo notato che il collega è stato preso di mira da referentioperativi e team leader, che gli vengono rimproverate condotte eabitudini che sono comuni ai più, e questa situazione si ripercuote inmaniera negativa su tutto l'ambiente di lavoro.
Infatti, è stato richiamato, con una prima lettera, con l'accusa diaver usato il servizio di messaggeria istantanea (o chat) dal sitowww.gmail.com .
È ben noto, tuttavia, come tale mezzo di comunicazione venga abitualmente e quotidianamente utilizzato da molti, diversi teamleader in primis!
In verità, gli stessi team leader, ben sapendo chel'utilizzo di questo sito è vietato sul posto di lavoro, più volte lohanno adoperato per comunicare cambi turni, pause, esito di test, edogni altra varia ed eventuale.
Tutti conoscono le regole, si sa che non è consentito né agli operatori, né ai superiori utilizzare siti Internet come www.gmail.com, www.facebook.com e quant'altro, però non si spiega il perché di unrigoroso rimprovero rivolto ad un singolo collega e non ai superioriche per primi violano il regolamento; in numerose occasioni sono stativisti "giocare" in position utilizzando proprio questi siti Internetconsiderati "non di interesse lavorativo".
In tali casi in tanti hannochiuso un occhio, anche tutti e due! Negli ultimi giorni N. ha ricevuto un secondo richiamo scritto perché"scoperto in possesso del cellulare" sul posto di lavoro. Questo secondo richiamo, vale la pena di segnalare, sulla base di unasegnalazione anonima, da parte di un non meglio specificato"assistente operativo" che, nella comunicazione ufficiale ricevutadall'Azienda, non viene nominato.
Tralasciando i palesi vizi di formadi questa notifica disciplinale, si deve riconoscere che il semplicepossesso di effetti personali (si tratti anche del proprio telefonocellulare) non è affatto indicativo di inefficienza sul luogo dilavoro, soprattutto se questi effetti personali non vengono utilizzatidurante l'orario lavorativo!!!!
Quest'ultimo richiamo si appalesa fortemente ingiusto ed ingiustificato, poiché tutti portano con sé il cellulare, anche se questo non vuol dire che lo utilizzino durante l'orario di lavoro in modo più o meno palese.
Ora, posto che le regole sono uguali per tutti (almeno dovrebbero esserlo), non si comprende perché tanto rigore rivolto nei confronti di un singolo individuo!
Esprimiamo solidarietà al nostro collega, un ragazzo di vent'anni che si è visto preso di mira senza un valido motivo.
Dove sono finiti il clima cordiale, familiare, ed il rapporto pacifico con cui l'operatore si trova a lavorare quasi alla pari conil suo superiore, che tanto vengono elogiati negli spot Comdata??
I lavoratori si dissociano dall'atteggiamento oppressivo edeccessivamente punitivo perpetrato nei confronti del summenzionatocollega da parte dell'Azienda e denunciano pubblicamente attraverso questa comunicazione un comportamento che non può che essere considerato come mobbing.

I Lavoratori dipendenti di Comdata SpA – in particolar modo, i Lavoratori impegnati nella commessa WindCollettivo Lavoratori Comdata

PS. ahahahahahah non si deve portare / utilizzare il proprio telefono cellulare???? ahahahahah licenziateci immediatamente TUTTI, please!

venerdì 24 ottobre 2008

CARREFOUR ROMA tutto il mondo è paese (ahinoi)

Carrefour selvaggia: «Licenzieremo 125 lavoratori»

Che sia o meno colpa della crisi - che in questo periodo può offrire ottimi alibi - il gruppo francese Carrefour ha deciso di colpire pesante: ha annunciato ben 125 licenziamenti nel centro commerciale «La Romanina» di Roma, mentre intanto continua a utilizzare - nella stessa struttura e negli altri 4 punti vendita della capitale - un numero indefinito di precari, sotto forma di cooperative, stagisti, contrattisti a termine, interinali e merchandiser (scaffalisti retribuiti dalle aziende fornitrici di prodotti).
Non è andata a buon fine la trattativa dell'altroieri, nonostante la mediazione della Regione Lazio, e ieri i lavoratori, tra cui tante donne part-time, si sono riuniti in assemblea: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs annunciano la mobilitazione.
«Il centro commerciale era originariamente di 9500 metri quadrati e dà lavoro a 241 dipendenti - spiega Vittorio Pezzotti (Filcams Cgil) - Ma recentemente Carrefour ha venduto il piano non food, dove lavoravano 48 persone, per concentrarsi solo sull'alimentare. Dopo la cessione ha annunciato 125 esuberi, perché dice che non potrà tenere più di 120 dipendenti. Il problema è che non vuole discutere del gran numero di lavoratori precari che impiega quotidianamente: almeno 40 persone, con punte di 60, presenti nell'ipermercato per 10-12 ore al giorno. Ci sono persino 8 stagisti, che non fanno formazione, ma lavorano come tutti gli altri».
Il sindacato ha chiesto dunque di fare chiarezza prima sui precari, e poi, eventualmente, di discutere la ricollocazione delle «eccedenze» di personale: «Azzerino gli interinali, utilizzati soprattutto nelle domeniche, e la smettano con l'abuso dei merchandiser: sono addetti retribuiti dalle case fornitrici, che però spesso sistemano anche merce che non dovrebbero. Non sappiamo neanche che contratto hanno, non hanno tutele. Noi sospettiamo che il vero fine dell'alto numero di esuberi sia la volontà di vendere l'intero ipermercato, con il minor carico possibile: tanto che nel corso della trattativa ci hanno proposto di azzerare del tutto l'integrativo: cosa che farebbe comodo ai possibili acquirenti».
Il tavolo alla Regione si è arenato proprio sull'integrativo: Carrefour ne chiede la sospensione totale per due anni, oltre alla gestione unilaterale e quindicinale degli orari di lavoro, la fungibilità dei lavoratori nelle diverse mansioni, e l'uso di personale interinale, a termine e in merchandising in contemporanea alla messa in cassa integrazione dei dipendenti a tempo indeterminato.
I sindacati hanno giudicato «inaccettabili» le richieste, aprendo al massimo alla rinuncia dell'integrativo ma con l'esclusione del salario fisso e della malattia/infortunio; inoltre, si dava disponibilità al lavoro domenicale con riposi compensativi, alla sospensione dei ticket e della pausa retribuita.
Ma tutto questo non è bastato, e i licenziamenti per il momento non sono stati ritirati.

giovedì 23 ottobre 2008

NON FERMIAMOCI PROPRIO ADESSO!!!

Appena dopo la bocciatura dell'ipotesi il Coordinamento Nazionale COBAS Comdata Care ha preso l'inizitiva sia verso le strutture sindacali confederali, che abbiamo invitato a rielaborare una piattaforma unitaria convinti che la vera unita' e' quella che si realizza CON TUTTI I LAVORATORI su obiettivi comuni, sia verso l'azienda nel tentativo di riaprire il dialogo sulle reali esigenze emerse nel corso delle assemblee con I Lavoratori

I sindacati confederali non hanno neanche risposto, mentre l'azienda in perfetto stile Vodafone e` partita gia` con rappresaglie (tipo 1 novembre e 8 dicembre di riposo a tutti e non di festivo come la legge chiederebbe) contro le persone che hanno la grave colpa di aver esercitato un loro diritto!

Fortunatamente, proprio la bocciatura di quell'Ipotesi di Fregatura ci consente di agire anche legalmente per veder riconosciuti i diritti ereditati dagli accordi Vodafone (come stiamo facendo ad esempio con la campagna in corso per il recupero del festivo).

Ma perchè, a distanza di 3 SETTIMANE dalla bocciatura dell'accordo, i sindacati confederali non hanno ancora preso atto delle reali richieste dei Lavoratori e non hanno messo in campo iniziative per raggiungere gli obiettivi? Si sono offesi?

Perche' l'azienda se l'e' presa cosi' tanto per il nostro rifiuto alla loro offerta? A meno che quell'ipotesi di accordo non servisse molto e solo all'azienda, non si capisce il loro astio per il nostro secco NO!

Qualcuno, evidentemente con interessi diversi dai nostri, gia' vuol far passare il messaggio che abbiamo sbagliato a non accettare quell'ipotesi: come abbiamo osato esercitare un nostro diritto, quello di dire NO?

O forse, il gioco e' quello di intimorirci cosi' quando ci presenteranno un'altra ipotesi, ancora una volta scadente ed utile soprattutto all'azienda, diremo SI per la gioia di Comdata Care (che smettera' con le sue rappresaglie, perche' avra' ottenuto quello che VUOLE LEI)?

A tutte le parti ricordiamo che richieste come: la scrittura di garanzie occupazionali, gli interventi correttivi sulle pianificazioni e sui turni senza apportare inutili variazioni peggiorative, l'applicazione di criteri non discriminanti per il premio di risultato, una seria risposta in termini di mantenimento dei livelli occupazionali; sono TUTTE richieste piu` che responsabili, ben calibrate sulla realtà che oggi viviamo, e per lo più a costo zero.

Dobbiamo essere noi tutti quindi a riprenderci il tavolo di trattativa ATTRAVERSO AZIONI DI LOTTA DIRETTE SIA A COMDATA E A COMDATACARE, MA ANCHE A VODAFONE responsabile principale della situazione nella quale ci troviamo e cliente/padrone che ancora oggi, quotidianamente, "sentiamo" manovrare i fili nell'ombra.....se Vodafone crede di essersi liberata di noi SI SBAGLIA!

Come Coordinamento Nazionale COBAS abbiamo esperito tutti i tentativi di conciliazione preventivi alle iniziative di sciopero previsti dalle norme vigenti.
Dal giorno 3 novembre apriremo una finestra temporale di 15 gg di iniziative di lotta con scioperi fino a DUE ORE AL GIORNO; questa fase comincera` con uno sciopero fissato per TUTTI IL GIORNO 3/11 DALLE 10:00 ALLE 12:00: faremo sentire in tutte le sedi la nostra voce sia ai nostri attuali datori, sia a Vodafone con un presidio. I dettagli in prossime comunicazioni. Nel corso di questo periodo organizzeremo azioni che ci consentano di dare visibilità alla nostra vertenza.

Contemporaneamente proveremo a sfruttare, in alcune giornate, i momenti di pausa per strutturare degli incontri che possano dare a tutti aggiornamenti e chiarimenti sullo stato dell'arte.

Al termine di questa prima fase, e nei tempi piu` stretti che la legge ci consente, organizzeremo uno sciopero nazionale di otto ore CON MANIFESTAZIONE, come momento culminante di un processo mirato a spingere l'azienda e tutte le parti a riaprire le trattative per il bene comune.
Quando ci hanno ceduto ci hanno raccontato che nulla sarebbe cambiato ma così non e': ci scippano istituti come l'RC, legano il pdr a discorsi discriminatori e ad una produttività che oggi ci dicono essere al di sotto delle aspettative; ma quali sono poi queste aspettative? Chi le decide e chi conta i nostri risultati?

Non dobbiamo smettere di mantenere alta la nostra attenzione, non possiamo perdere questo momento per prenderci le garanzie che possono essere la nostra unica assicurazione per gli anni che verranno.

sabato 18 ottobre 2008

BUON COMPLEANNO !!!!!

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

24 OTTOBRE SCIOPERO DELLA 3 ITALIA

Il 24 ottobre H3G si fermerà per uno sciopero generale di tutti i lavoratori e l’astensione riguarderà l’intero turno di lavoro. Lo annuncia una nota della segreteria nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni.
“Lo sciopero - spiega il sindacato - è la necessaria risposta all’idea dell’azienda di voler risolvere i problemi utilizzando esclusivamente lo strumento del licenziamento. Noi siamo invece convinti che vi siano gli spazi per scongiurare questa ipotesi. L’Ugl ha invitato l’azienda ad avviare con il sindacato e tutte le altri parti interessate un confronto vero incentrato sulle prospettive di rilancio industriale, eventualmente anche attraverso la ricerca di partner, nazionali e non solo. Il problema degli esuberi, intanto, - conclude la nota - può essere risolto adottando strumenti alternativi, come la riqualificazione e il riposizionamento professionale, che un’azienda di queste dimensioni ha certamente a disposizione“.

Scusate il ritardo 2.....Iniziative a Milano durante lo sciopero del 17 ottobre

Oggi, 17 ottobre 2008, giorno dello sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, San Precario è di nuovo apparso a Milano. Ha attuato un attraversamento metropolitano che ha lasciato il segno.
Di primo mattino, lo abbiamo visto davanti all'Ambulatorio Medico Popolare di Via Transiti (T28) in attesa dell'ufficiale giudiziario che ha pensato bene di rinviare lo sgombero al 25 novembre.
Verso le 9.30, lo abbiamo visto di fronte a Omnia, il call-center a cui Wind ha esternalizzato 275 lavoratrici. Omnia sta procedendo a nuove esternalizzazioni precarizzando ancora. Di fronte ai volantini e allo speakeraggio di San Precario che denuncia il peggioramento delle condizioni di lavoro e vita, suscitata l'attenzione dei precari e delle precarie che si affacciano alle finestre, uno degli amministratori si è sentito in dovere minacciare l'intervento delle cd. forze dell'ordine. Niente di più ridicolo per la potenza di San Precario!
Improvvisamente il Santo si è materializzato di fronte alla sede regionale di Cgil-Cisl-Uil di Sesto S.G. per denunciare l'accordo capestro che i sindacati concertativi hanno firmato con le cooperative di servizi sociali.
Poi gli operatori sociali hanno cinto d'assedio la sede della CESED, una delle cooperative sociali in cui la precarietà è vita quotidiana. Nonostante la serrata immediatamente attuata, la voce del Santo è riuscita comunque a farsi sentire. Ma il piatto forte doveva ancora arrivare. Improvvisamente, cogliendo di sorpresa le forze dell'ordine impegnate a seguire le manifestazioni di questa giornata intensa ed emozionante, il Santo ha fatto il suo burrascoso ingresso alla borsa di Milano, in Piazza Affari, cuore simbolico del capitalismo contemporaneo, dove il livello di sfruttamento dell'essere umano sull'essere umano trova la sua illusoria misura. Per la prima volta nella storia dei conflitti sociali di questa stanca e immiserita metropoli, la Borsa è simbolicamente occupata. Uno striscione con 95 tesi sulla precarietà è stato magicamente calato dai piani alti; nel frattempo un centinaio di persone gridavano in piazza affari la loro voglia di non subire più passivamente le scelte scellerate di una finanza criminale che succhia risorse e precarizza le vite, e di un ceto politico che senza distinzioni di schieramenti si affanna a correre in soccorso di un capitalismo in crisi profonda. Non succedeva da quando, nel 1517, Martin Lutero affisse le sue 95 tesi sull'indulgenza, fomentando una serie di rivolte contro il dispotismo dell'epoca. Non pago di tutto ciò, San Precario è apparso di nuovo davanti a Mondo Wind e Vodafone, denunciando i piani selvaggi di precarizzazione e di costruzione di immaginari, il cui unico scopo è la commercializzazione della vita e dei desideri. Possiamo solo confermare che oggi segniamo l'inizio di un percorso di iniziative e di rivendicazione per un welfare metropolitano adeguato ai sogni e bisogni dei precarie e delle precarie. Non possiamo pagare noi la crisi finanziaria. Qualunque cosa possano fare o pensare, lor signori lo sappiano: non potranno mai comprarci l'anima e il desideri. Siamo irriducibili!.

http://www.precaria.org/index.php/Fatti-e-Misfatti/Incursione-alla-Borsa.html

Intelligence Precaria

Scusate il ritardo....DIFENDIAMO, RILANCIAMO ED ESTENDIAMO IL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO

Dal 18 giugno è partito il tavolo di confronto fra Confindustria e Cgil-Cisl-Uil sul tema della “riforma della contrattazione”.
Cosa vogliono le aziende?

1. La durata dei contratti collettivi nazionali di lavoro sarà triennale sia per la parte normativa che per la parte economica. In questo modo gli adeguamenti salariali non saranno più ogni due anni, ma ogni tre; inoltre i padroni potranno essere più aggressivi nel vincolare gli aumenti a concessioni sul piano dei diritti e delle condizioni di lavoro;
2. Gli aumenti salariali che incrementeranno i minimi tabellari previsti dal ccnl saranno lasciati al solo contratto di II livello (integrativo), legati alla produttività, competitività ed efficienza delle aziende;
3. Gli aumenti previsti dal ccnl di I livello saranno calcolati in base ad un poco chiaro “indice previsionale”, che comunque non terrà conto dell’inflazione reale;
4. Durante l’eventuale periodo di vacanza contrattuale, sarà corrisposto al lavoratore il 30% di aumento rispetto a quello che sarebbe previsto dallo stesso “indice previsionale”, che diventerebbe 50% dopo 6 mesi di vacanza contrattuale;
5. Nei 6 mesi precedenti la scadenza del CCNL e nel mese successivo – se ancora non si saranno raggiunti accordi – sarà vietato scioperare o organizzare agitazioni. Per l’integrativo i mesi sono i 2 precedenti e quello successivo, per un totale di 3 mesi.

È evidente il disegno padronale: contenere ulteriormente i salari, cominciare, come già nel pubblico impiego, a limitare il diritto di sciopero, dare il via a contratti territoriali e alle gabbie salariali, infine attaccare i diritti e la capacità vertenziale dei lavoratori riducendo il ccnl a strumento per migliorare profitti e competitività delle imprese. Lavorare molto di più per guadagnare poco di più, determinando così un incremento delle malattie professionali e dei feriti e morti sul lavoro.
Di fronte a un attacco senza precedenti come quello messo in campo da Emma Marcegaglia, attuale presidente di Confindustria, Cgil-Cisl-Uil, da anni ossessionati più dalla ricerca di “tavoli”, “commissioni paritetiche”, enti bilaterali ecc., si sono scollati dalla grande massa dei lavoratori e dalle loro richieste ed aspirazioni, accondiscendendo, come già col Protocollo sul Welfare del luglio 2007, a tutte le principali richieste dei padroni. Ma dopo ennesimi rinnovi contrattuali di categoria che, nei Metalmeccanici come nelle Telecomunicazioni o nel Commercio, che si sono rivelati dei veri e propri “bidoni”, pensiamo che bisogna rimettere la lotta, la difesa dei nostri interessi, dei nostri diritti e dei nostri bisogni, al centro dell’azione sindacale e di contrattazione.

Le organizzazioni del sindacalismo di base hanno indetto per venerdì 17 ottobre uno sciopero nazionale su questa e su altre questioni, aprendo una fase di conflittualità con governo e Confindustria.

Auspichiamo quindi che tutte le organizzazioni o federazioni sindacali, che si sono espresse contro la “riforma” del ccnl voluta da Confindustria, organizzino e sostengano una campagna di lotta adeguata a respingere questo attacco e a rilanciare ed estendere ad atipici e co.co.pro. il contratto nazionale, con al centro la decisionalità dei lavoratori che devono essi stessi essere protagonisti delle piattaforme che vengono stilate.
Facciamo inoltre appello a tutte le lavoratrici ed i lavoratori ad organizzare comitati unitari contro la Riforma del CCNL con iniziative di informazione, di lotta e di protesta, che sfocino e si uniscano in un movimento nazionale e unitario di lotta.

ASSEMBLEA CITTADINA VENERDì 31 OTTOBRE – ORE 20.00

SALA CIRCOSCRIZIONALE DI VIA CHERASCO, 10 – fronte alla Molinette

Lavoratori uniti contro la riforma del contratto
Aziende: Fiat Mirafiori, Thyssenkrupp, Comdata S.pA., Poste, Provincia di Torino, “4 aprile” lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali, Università di Torino, Frigostamp, Co.co.pro. grande distribuzione

sabato 11 ottobre 2008

SCIOPERO GENERALE 17 OTTOBRE

CUB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale hanno proclamato lo SCIOPERO GENERALE
di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera giornata del 17 ottobre 2008.

Lo sciopero è a sostegno della piattaforma che le tre organizzazioni sindacali di base hanno
unitariamente consegnato al governo il 20 giugno scorso e che prevede:
- forti aumenti per salari e pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di
adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica - rilancio
del contratto nazionale - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del
diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione;
- abolizione delle leggi Treu e 30 - continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e
sociale;
- sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;
- lotta al razzismo che nega diritti uguali e scarica sui migranti il maggior peso sociale;
- restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le
organizzazioni con cui trattare - pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori - difesa del
diritto di sciopero.

La trattativa in corso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil per svuotare il contratto nazionale di
lavoro, l’affondo del governo sulle privatizzazioni, la profonda crisi salariale che vivono i
lavoratori e le loro famiglie, il dilagare della precarietà, il tentativo di smantellare
definitivamente la pubblica amministrazione anche attraverso l’attacco ai lavoratori pubblici ed
i tagli al personale della scuola e della sanità, il razzismo diffuso a piene mani, i rinnovati venti
di guerra, ci fanno prevedere un autunno in cui il confronto tra mondo del lavoro, padronato e
governo dovrà essere all’altezza della sfida mobilitando lavoratrici e lavoratori per difendere
quanto sin qui acquisito con le lotte e per conquistare salario e nuovi diritti.


Cub - Confederazione Cobas - SdL intercategoriale

WWW.SCIOPEROGENERALE2008.ORG

venerdì 10 ottobre 2008

SCUSATE IL RITARDO!

Eravamo in altre faccende affaccendate....

Anche se il seguente comunicato risale a 5 gg fa, ci sembra utile pubblicarlo e farlo conoscere a tutti i colleghi del gruppo Comdata.


Nell'ultima delle tre assemblee tenutesi in data 25 settembre 2008 i lavoratori, di fronte alla decisione aziendale di ridurre il personale della sede di Torino, hanno deciso l'indizione dello stato di agitazione con relativo blocco degli straordinari. Il giorno successivo il Collettivo Lavoratori Comdata, attraverso la FLMU-CUB, ha mandato comunicazione della immediata attuazione dello stato di agitazione, seguito il giorno successivo dal comunicato apparso in bacheca di CGIL-CISL-UIL.

Con rammarico notiamo, nonostante la disponibilità espressa nelle assemblee, come le organizzazioni confederali e le rispettive RSU non si stiano impegnando attivamente affinché tutti i dipendenti siano informati dell'importanza di dare un forte segnale all'azienda di fronte all'arroganza con la quale impone unilateralmente le sue scelte ai dipendenti, attraverso il blocco degli straordinari. Non vorremmo che dietro questo lassismo si nascondesse una perversa logica tesa a lasciare campo libero alle ristrutturazioni dell’azienda per poi dare “colpa” ai lavoratori e alle sigle sindacali “scomode” di eventuali “insuccessi” nella lotta.

Visto che i nostri rappresentanti istituzionali (RSU aziendali) non lo fanno, sarà allora necessario ricordare l'importanza della decisione che sta dietro l'indizione dello stato di agitazione.

La Comdata ha deciso di non rinnovare più i tempi determinati della commessa Infostrada, in quanto ha deciso di tenere la commessa nella sola sede di Ivrea, ma contemporaneamente immette notevoli risorse umane sulla commessa Eni assumendo nuovo personale attraverso le agenzie interinali e spostando il personale a tempo indeterminato anche da altre commesse (vedi Santander, Linea, Telecom) oltreché da Infostrada, sulle quali, peraltro, tiene una posizione ambigua rispetto al futuro stesso di queste. Nuove voci da fonti sindacali “attendibili” parlano della commessa Santander come della futura nuova “vittima”.

Noi riteniamo che tutti i posti di lavoro vadano salvaguardati e difesi con la lotta, ed il blocco degli straordinari, lo ricordiamo, è il primo passo di una serie di iniziative che si metteranno in campo affinché l'azienda si torni a sedere al tavolo delle trattative per ridiscutere il piano di ristrutturazione tenendo conto di quelle che sono le esigenze dei suoi dipendenti.

Il blocco degli straordinari è un mezzo assolutamente indispensabile per riaffermare le nostre ragioni e per costringere l'azienda a tornare sui suoi passi.

D’altra parte, come può un’azienda chiedere straordinari ad alcuni mentre invece altri sono lasciati a casa?
Come può un lavoratore fare straordinario a cuor leggero mentre un altro, che magari pure conosce, viene mandato via?

Invitiamo tutti i lavoratori ad uno sforzo comune e collettivo affinché il blocco degli straordinari diventi totale ed eventualmente a denunciare eventuali comportamenti intimidatori da parte di zelanti “capetti” al servizio degli interessi dell'azienda.

NON RINUNCEREMO MAI A DIFENDERE I NOSTRI INTERESSI !
LOTTEREMO FINO IN FONDO PER LA DIFESA DEI NOSTRI POSTI DI LAVORO !

COLLETTIVO LAVORATORI COMDATA