sabato 31 dicembre 2011

CHIARIMENTI

Siamo sempre felici di leggere le vostre mail e rispondiamo volentieri ma vorrei chiarire una cosa pubblicamente visto che tutti voi ce lo state chiedendo: Le sentenze delle 2 vittorie non sono state ancora pubblicate, per l'ultima è davvero troppo presto, per quella di giugno ogni giorno è buono. Consigli sulla modalità del ricorso o di un eventuale appello o dettagli utili a ottenere tutti giustizia forse è meglio rivolgerli al legale.
BUON ANNO A TUTTI

venerdì 23 dicembre 2011

CAUSA CESSIONE VODAFONE: SECONDA VITTORIA DEI LAVORATORI A ROMA

LA NOTIZIA: In data 22 dicembre 34 colleghi ceduti da Vodafone a Comdata nella sede di Roma hanno visto accolto il proprio ricorso con dispositivo del giudice che dichiara "INEFFICACE NEI CONFRONTI DEI RICORRENTI IL CONTRATTO DI CESSIONE DI RAMO D'AZIENDA" e ordina a Vodafone di "RIPRISTINARE LA CONCRETA FUNZIONALITà DEL RAPPORTO DI LAVORO CON CIASCUNO RICORRENTE IN MANSIONI EQUIVALENTI AL LIVELLO DI INQUADRAMENTO DI CIASCUN RICORRENTE PRIMA DEL TRASFERIMENTO".

IL CONTESTO: La partita Vodafone/ex-dipendenti giocata sul campo di Roma al momento ha un risultato di 0 a 5, se si contano i ricorsi accolti (un ricorso può comprendere più persone) e di questo ogni lavoratore ceduto non può non gioire in quanto, dichiarando illegittima la cessione di ramo d'azienda (per questo il contratto che da essa proviene è giudicato INEFFICACE), finalmente è stato riconosciuto il torto che ogni lavoratore ceduto ha subito. D'altra parte però sappiamo che negli altri campi di "gioco" il risultato non è stato fino ad ora altrettanto favorevole per i lavoratori e questo impone di rimanere lucidi perchè è ancora lontana la conclusione definitiva della partita.

LE CONSIDERAZIONI: La necessità di mantenere la calma e "il sangue freddo" non consente a chi vi scrive di abbandonarsi a toni trionfalistici, anche se la tentazione è forte almeno quanto la gioia e la soddisfazione (anche per tutto l'impegno e il lavoro svolto) che questa notizia ha portato...

Ma un dato emerge chiaro, concreto e oggettivo:

IL SINDACATO CONFEDERALE CHE HA IL DOVERE E LA RAGIONE DI ESISTERE NEL TUTELARE I LAVORATORI, AL CONTRARIO PERMETTE E ANZI AVALLA LE OPERAZIONI AZIENDALI ANCHE QUANDO SONO ILLEGITTIME E PALESEMENTE CONTRARIE E DANNOSE PER I LAVORATORI, COME FINALMENTE PARTE DELLA MAGISTRATURA STA RICONOSCENDO.

Cgil, Cisl e Uil hanno firmato l'accordo sindacale che ha accompagnato la nostra cessione sostenendo che lo hanno fatto per il nostro bene e che non si poteva fare di meglio, quando invece era loro preciso dovere inchiodare Vodafone alle proprie responsabilità su un'operazione a TUTTI apparsa da subito illegittima visto che il ramo d'azienda da cedere non è mai esistito, tanto più che nel 2007 potevano contare sui dipendenti Vodafone dei call center che al tempo erano tutti (ceduti e non) più che disposti e motivati per mobilitarsi duramente, come hanno di fatto dimostrato negli ultimi mesi di quell'anno.

Grazie a Cgil, Cisl e Uil per averci confezionato la finta cessione di ramo d'azienda in un bel pacco, grazie per averci fatto passare questi quattro anni nella frustazione, nella consapevolezza di essere precari e a termine, di averci fatto perdere tutti i soldi che nel frattempo i nostri ex colleghi hanno guadagnato in Vodafone, di aver permesso di svuotarci di ogni professionalità e di ogni prospettiva seria di lavoro e di continuare a non far nulla per tutto questo e infine grazie per quanto ancora ci aspetterà nei prossimi anni.

I lavoratori che hanno rifiutato questo modello di sindacato, decidendo di auto-organizzarsi all'interno dell'organizzazione Cobas al contrario hanno sempre sostenuto la non legittimità della cessione e si sono impegnati per contrastarla in ogni sede, giudiziaria e sindacale; e di questo oggi tutti dovrebbero darcene atto.

UN GRAZIE SINCERO E AFFETTUOSO VA INVECE A TUTTI I COLLEGHI CHE DA SEMPRE CI HANNO CREDUTO.


Rsu Cobas Comdata Care Roma.

CEDUTI TELEPOST IN MOBILITA'

Telepost spa (di proprietà di Pirelli, Tnt e COMDATA) nasce nel febbraio 2004, solo qualche giorno prima della cessione di ramo d'azienda individuata nel Document Management (gestione corrispondenza in arrivo e partenza) di Telecom Italia spa.
Il personale viene traslato il 1 marzo 2004 in questa NewCo dal capitale iniziale di ben 30.000 euro(!!) poi portato a 120.000 per legge (neanche l'importo dei TFR maturato dai lavoratori). L'organico iniziale era di 256 persone, 70 delle quali soggette a L. 104 o invalide.

Le segreterie nazionali SLC/CGIL, FISTEL/CISL, UILCOM/UIL chiedono varie volte il mandato a questi lavoratori a firmare l'armonizzazione.
I lavoratori di Telepost in più occasioni hanno diffidato dal firmare accordi sia per la cessione sia per l'armonizzazione. I confederali hanno sostenuto, sollecitando e impaurendo i lavoratori, che senza il loro intervento per armonizzare, non si sarebbero portati a casa il CCNL Telecom e i dirittti acquisiti in Telecom come Assilt, fondo pensioni integrativoTelemaco, Cralt, sedi di lavoro,Rsu, ect.

Peccato che dallo stesso contratto di cessione si evince che Telecom e Telepost avevano sottoscritto già il 27 febbraio 2004, con atto di cessione avvenuto l'1 marzo 2004, le garanzie che la legge prevede all'art.2112 del C.C. "l'acquirente è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi anche aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all'mpresa acquirente".

DI QUESTO DIRITTO I CONFEDERALI NON HANNO MAI MESSO A CONOSCENZA I LAVORATORI CEDUTI O IN VIA DI CESSIONE, ANZI HANNO SEMPRE GIURATO CHE
SENZA LA LORO ARMONIZZAZIONE SI PERDEVA TUTTO.

Diversi lavoratori ceduti fanno causa a Telecom vincendola a più riprese e in più gradi di giudizio.
Intorno al 20 ottobre 2011 Telepost viene acquisita al 100% da Manutencoop Facility Management Spa anche grazie a Comdata che le cede la sua partecipazione, ma questi favori tra "amici" si fanno.
Infatti Manutencoop Facility Management Spa è la stessa azienda a cui Comdata, Comdata Care e Comdata Tech Spa hanno appaltato la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti
idrico-sanitario, elettrico, tvcc, controllo accessi, climatizzazione, ups, antincendio, illuminazione e illuminazione di emergenza.

Appena insediata la nuova proprietà ha subito informato i lavoratori e le lavoratrici che, entro qualche mese, le 14 sedi dislocate sul territorio nazionale chiuderanno.

Quali sorprese riserveranno ora ai lavoratori CGI CISL UIL e UGL che nel corso di questi anni si sono già tanto prodigate a sottoscrivere SEMPRE i vari accordi di esternalizzazione da Telecom verso queste "strane" newco a monocommessa?

Intanto Telepost il 7 dicembre ha aperto procedura di licenziamento collettivo per esubero (in allegato) per la collocazione in mobilità di 125 addetti su 167 e specifica che l'eccedenza del personale è determinata da una contrazione dei volumi riferita all'unico committente (!) Sembrano però previste assunzioni di giovani virgulti,
in avvicendamento agli "anziani" superstiti, per offrire nuova dinamicità a costi ovviamente molto ridotti.

Perchè Manutencoop abbia voluto fagocitare Telepost in questo modo aggressivo è presto detto: IL BOCCONE SUCCULENTO DA CIRCA 35 MILIONI DI EURO CHE LA "MANNACOMMITTENZA" DI TELECOM ITALIA GARANTIRA' A TELEPOST FINO AL FEBBRAIO 2014, E CHE FINIRA' QUINDI NELLA PANCIA DI MANUTENCOOP.

Alla fine di questa operazione, gli ex lavoratori Telecom rimarranno 4 gatti, tanto per mantenere la parvenza dell'antica origine.

Premesso che non vi è stata alcuna informativa sindacale sulla trattativa in corso (dopo ben 5 incontri ufficiali svolti nella UIR con l'azienda nessun comunicato aziendale nazionale) le lavoratrici Telepost di Bologna chiedono:

che venga informata e coinvolta TELECOM ITALIA SPA E ISTITUITO UN TAVOLO TRIANGOLARE (TELECOM/TELEPOST/OO.SS/RSU) PER VALUTARE LA SITUAZIONE E TROVARE SOLUZIONI CHE NON PENALIZZINO ULTERIORMENTE I LAVORATORI COINVOLTI IN QUESTA CESSIONE, IN MOLTI CASI RITENUTA ILLEGITTIMA DALLA MAGISTRATURA;

che venga portata avanti una trattativa in sede Ministeriale e non più presso la UIR, per raggiungere un'IPOTESI DI ACCORDO che preveda esclusivamente mobilità volontarie e scongiuri la "minacciata" chiusura di tutte le sedi così come previsto in procedura.


Rsu Cobas Comdata Care Roma

venerdì 24 giugno 2011

VINTA LA PRIMA CAUSA A ROMA!

Viene da dire finalmente, finalmente a Roma una sentenza gia` in primo grado da` ragione alle nostre ragioni, ed una Persona come tutti noi ceduta in quel modo vergognoso, e che come la stragrande maggioranza di noi ha fatto ricorso con una causa individuale e si e` vista assegnare la ragione in primo grado.

Non si tratta di un collega con una storia personale che ne diversifichi l’iter, si tratta di un qualunque collega, perche` non e` la sua storia ad aver fatto la differenza, ma semplicemente l’aver preparato in maniera mirata il ricorso, e soprattutto il fatto che la cessione e` stata riconosciuta come illegittima!

Finalmente I percorsi hanno imboccato la direzione corretta, e` il primo passo verso una sacrosanta riscossa che viene fatto in tutta Italia!

finalmente non incassiamo piu` soltanto colpi ma cominciamo a darne!

Tante mazzate pigliate, ma una buona l’abbiamo data come dicono I 99 posse, ed il colpo e` stato assestato proprio bene se Vodafone e` stata condannata al reintegro immediato della persona con la stessa mansione o mansione equivalente ed al pagamento delle spese procedurali.

Finalmente vediamo che puo` concretizzarsi quello in cui dal principio abbiamo creduto, cio` per cui abbiamo scelto di non mollare, non sederci e non abbatterci, ma continuare a lottare per I nostri diritti, a tenere duro ed andare avanti, e a non perdere fiducia nelle cause e nel movimento che deve seguirle.

Perche` al percorso legale deve sempre essere affiancato un forte movimento di lotta, visto che se le precedenti sconfitte non significavano la disfatta, questa vittoria da sola non e` gia` la vittoria di tutti, ma e` il segno che non arrendersi e continuare a lottare e` l-unica via per poter sperare in una vittoria.

Ricordate quanti eravamo per le vie di Roma a manifestare? bene, ora chiudete gli occhi e potrete immaginare che siamo ancora tutti li, con gli sguardi pieni di speranze e le gole bruciate dai nostri canti, e tutti insieme riceviamo questa notizia e gridiamo di gioia, prima di rimetterci in marcia e continuare a camminare per quella strada che ci portera` a riprendere quei diritti che ci hanno strappato e calpestato!

Coordinamento Nazionale COBAS Comdata Care

VITTORIAAAAAAAAA

Pubblicato oggi dal Tribunale di Roma il dispositivo del giudice Pagliarini che dichiara illegittima l'esternalizzazione Vodafone - Comdata e dispone il reintegro immediato della collega in Vodafone!
Giustizia è fatta.

venerdì 13 maggio 2011

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PER LE CESSIONI VODAFONE

Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05152

presentata da

FABIO GIAMBRONE

giovedì 5 maggio 2011, seduta n.550

GIAMBRONE, CARLINO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico - Premesso che:
Vodafone Italia sta procedendo alla cessione in favore di Ericsson Telecomunicazioni Italia SpA del ramo di attività cosiddetto field operations, relativo al settore della manutenzione delle reti;
l'operazione di cessione di ramo d'azienda interesserebbe 335 lavoratori manutentori dei network, un'attività che l'azienda non considererebbe più centrale;
il confronto tra le parti sociali è iniziato in data 8 aprile 2011 con l'incontro presso la sede di Milano di Assolombarda tra Vodafone, il coordinamento nazionale delle Rappresentanze sindacali unitarie e le segreterie nazionali e territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL;
in data 11 aprile è stato convocato un incontro con la Confindustria per chiarire i termini della cessione al gruppo Ericsson, e il 18 aprile presso il Ministero del lavoro si è svolto un tentativo di conciliazione con i sindacati che tuttavia ha avuto esito negativo;
dopo la presentazione da parte del direttore del dipartimento technology sull'andamento del mercato (che vede crescere la leadership di Vodafone, con un utile consolidato per il 2010, anche se in calo, ancora notevole), l'azienda ha confermato il progetto di cessione di ramo d'azienda;
le organizzazioni sindacali hanno fortemente criticato tale scelta e richiesto le ragioni di tale operazione in virtù del fatto che l'azienda avrebbe un andamento economico che non giustificherebbe tale cessione, ed hanno denunciato inoltre l'evidente contraddizione tra quanto Vodafone si propone (cioè diventare insieme ad altre imprese di telecomunicazioni il soggetto che realizzerà la rete di nuova generazione) ed il fatto che non escluda l'intera cessione della rete attualmente posseduta;
è stato in particolare evidenziato che in tempi recenti è stato ribadito dall'azienda, anche in un accordo sindacale, come la rete in tutte le sue funzioni rappresentasse un core strategico del business e che il recente piano di riorganizzazione aziendale non avrebbe avuto impatti sui livelli e sul perimetro occupazionale;
la risposta ufficiale sarebbe stata che "il business richiede una costante revisione del modello operativo", conseguentemente "prevenire il problema permette all'azienda di avere sempre una gestione sana della stessa";
è stata inoltre contestata la procedura di scelta dell'acquirente con cui è stata individuata Ericsson Telecomunicazioni Italia SpA, e soprattutto la mancata chiarezza sull'effettiva stabilità economica e finanziaria dell'azienda, dato che essa fa parte del gruppo Ericsson e dunque il suo andamento può essere fortemente influenzato dal cosiddetto gioco delle scatole cinesi, così come avvenuto nella precedente cessione in favore di Comdata care;
infine, alla richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di smentita sulle continue ipotesi di successive operazioni di esternalizzazione dopo quella attuale, Vodafone non sarebbe stata in grado di offrire garanzie tali da prospettare un panorama rassicurante per l'immediato futuro ma, al contrario, il direttore di rete, pur smentendo le voci di altre operazioni imminenti, avrebbe altresì affermato che potrebbero essere prese in considerazione altre ipotesi se considerate interessanti per i risparmi di Vodafone Italia;
considerato che:
Vodafone Italia negli ultimi quattro anni ha già attuato altre due operazioni di esternalizzazione in tutta Italia, iniziando nel 2007 con la cessione di 914 operatori di call center a Comdata care, seguita dalla cessione di 95 tecnici informatici ad IBM nel 2008;
la cessione in favore di Comdata care è stata governata di fatto dalla capogruppo Comdata che, non avendo acquisito direttamente il ramo di azienda non ha alcuna responsabilità diretta nei confronti dei 914 dipendenti ceduti nonostante sia stata la stessa Comdata a gestire gli appalti di Vodafone in ragione del trasferimento di attività;


risulta agli interroganti che i dipendenti ceduti stiano attraversando problemi di stabilità occupazionale ed alcuni lavoratori denunciano che a Milano, poco dopo la pronuncia del tribunale a favore di Vodafone nelle cause promosse dai lavoratori, la sede di Comdata care sarebbe in procinto di chiudere e i lavoratori sarebbero stati spostati nella sede della capogruppo Comdata;


a giudizio degli interroganti, le strategie di esternalizzazione che caratterizzano il nostro sistema economico rappresentano oggi il peggior ricatto per i lavoratori, soprattutto per coloro che hanno un contratto di lavoro stabile;
i trasferimenti di lavoratori per il tramite delle cessioni di ramo d'azienda si rivelano troppo spesso anticamera di licenziamenti illegittimi;
ai sensi dell'art. 47 della legge n. 428 del 1990 la procedura di informazione e consultazione sindacale è obbligatoria per la società cedente e per la società cessionaria, e quest'ultima non può essere sostituita, ad esempio, dalla sua controllante, e ciò significa che sia le organizzazioni sindacali sia i lavoratori hanno il diritto di sapere da chi saranno assunti i tecnici esternalizzati;
nella cessione dei 914 operatori di call center emerge che la procedura sindacale è stata svolta e governata da Comdata piuttosto che dall'effettiva cessionaria, ossia la controllata Comdata care, costituita proprio in occasione delle cessioni,

si chiede di sapere quali azioni concrete il Governo intenda porre in essere al fine di tutelare i diritti dei lavoratori, vigilando circa lo scrupoloso rispetto da parte dell'azienda della normativa riguardo la cessione di ramo d'azienda e verificando in particolare: l'individuazione certa della vera società cessionaria acquirente del ramo d'azienda ceduto da Vodafone che diventerebbe, conseguentemente, il formale datore di lavoro dei lavoratori esternalizzati, per evitare che si verifichi quanto accaduto con la prima cessione del 2007; le reali garanzie per i lavoratori rispetto al rischio di restare intrappolati nel sistema delle società controllate; quale concreta tutela sia prevista nell'ipotesi in cui la cessione di ramo d'azienda si riveli uno strumento per aggirare la normativa sui licenziamenti; quale soggetto giuridico del gruppo Ericsson gestirà gli appalti di Vodafone legati alle attività cedute; la possibilità di attuare una modifica dell'art. 2112 del codice civile per consentire ai lavoratori di subordinare il trasferimento al loro consenso, come d'altronde accade in tutti gli altri casi di cessione di contratto regolamentato dall'art. 1406 del codice civile.

giovedì 14 aprile 2011

Parte il mese del servizio Vodafone: prego accomodatevi...FUORI dall'AZIENDA!

In data 11 aprile 2011 Vodafone, dopo averlo preannunciato all'incontro di venerdì 8 tra Azienda e Segreteria Nazionale UGL Telecomunicazioni, ha comunicato, per tramite di UNINDUSTRIA, l'avvio della procedura per la cessione del ramo d'azienda "Field Operations" alla Ericsson Telecomunicazioni Spa con effetto dal 1 luglio 2011.
Le attività coinvolte sono: Field maintenance di HQ e Regione; Safety coordination di Field maintenance di Regione; Supporto tecnico di Field maintenance di Regione; Training & technology Tools di Field Ops; Spare Management; Radio Support; Trasmission Support; Infra Maintenance & Logistic Core Site & Infrastructure Nord e Centro Sud; Radio Infra & Logistic Maintenance Nord e Centro Sud; attività amministrative relative alle auto; PC; strumentazione ed alla gestione presente e trasferte del field ops; Sistemi Informativi di Field Operations.
Le attività del ramo d'azienda sono svolte con personale in forza nelle seguenti città: Ancona, Bari, Bergamo, Brescia, Bolzano, Cagliari, Chieti, Catania, Catanzaro, Firenze, Genova, Milano, Novara, Palermo, Padova, Parma, Pozzuoli, Roma, Salerno, San Vitaliano, Trento, Torino, Trieste, Udine, Venezia, Verona.
La motivazione aziendale del trasferimento di ramo risiede in una politica di continuo miglioramento del servizio al cliente, di crescita delle competenze professionali e consolidamento dell'indotto.
La Segreteria Nazionale e le RSU UGL esprimono la loro contrarietà a tale progetto aziendale, avviando da subito le procedure per l'apertura dello stato di agitazione, sciopero e la mobilitazione di tutti i lavoratori Vodafone.
Risulta ingiustificata la tesi aziendale a fronte delle informazioni fornite rispetto all'andamento generale dell'Azienda stessa, grazie anche all'apporto dei lavoratori del Field. Incongruenze vi sono, per quanto dichiarato al tavolo di venerdì 8, rispetto al numero dei lavoratori coinvolti (335). Nella procedura non è stato indicato il numero. Risultano totalmente assenti garanzie sul perimetro aziendale e le attività definite di core business.
Il piano industriale non è stato presentato, perchè? Sono allo studio nuove esternalizzazioni? L'Azienda dichiara ad oggi no. Certo è che anche il Field Operations, fino a ieri, era considerato "core business" e se oggi viene ceduta le responsabilità manageriali non possono essere ignorate.
Cosa diventerà quindi Vodafone Italia?
Fino a quando non verrà presentato il Piano Industriale i possibili futuri scenari aziendali alimenteranno le legittime preoccupazioni ed incertezze tra i lavoratori.

Roma, 13 aprile 2011

La Segreteria Nazionale UGL

lunedì 11 aprile 2011

LETTERA DI UNA QUASI EX DIPENDENTE AI VERTICI VODAFONE

Salve Sig.ri Colao, Bertoluzzo, Ripepi, Bellini, Rocchio e Montanari (scusate ma oggi non me la sento di darvi falsamente del tu) scusate se rubo pochi seco...ndi alla vostra frenetica e impegnativa giornata lavorativa, non vi preoccupate tanto non succederà piu', sono uno dei 341 codici o matricole se preferite, di cui vi siete liberati, scrollati dalle spalle, eliminati dalla vostra "cara azienda". Quante parole in questi anni, quanti slogan avete coniato per farci sentire parte integrante e trainante della "vostra" azienda e "nostra" famiglia, quanti elogi, quanti sacrifici ci avete chiesto, quante asticelle da superare, quanti traguardi da raggiungere, sempre piu' performanti, piu' alti, piu' "scoppianti", e' vero potreste obiettare che erano traguardi ben remunerati, ma credetemi se vi dico che non era la vil moneta che ci spingeva nel raggiungerli (quella sicuramente ingolosisce voi e i vostri cari azionisti che non si accontentano e mai si accontenteranno di essere solo e semplicemente i primi e i piu' ricchi), ma era la soddisfazione di sentirsi i migliori, i piu' vicini, attenti alle richieste dei clienti, dei NOSTRI clienti. Ripeto NOSTRI, perche' eravamo noi sul campo a sentire le loro lamentele, a prendere i loro schiaffi, sputi, sorrisi, improperi, complimenti, a sedare le loro paure, le loro ansie per le "onde", eravamo noi sui siti sotto la neve, sotto il sole, al passaggio del millennio, sotto I diluvi universali, subito dopo I terremoti, dopo gli straripamenti, eravamo noi a buttare a monte per l'estrema abnegazione matrimoni e fidanzamenti, eravamo noi a stare al freddo per poi arrivare nei siti a 40 gradi (Sig. Rocchio quanto ha risparmiato con quella genialata, quanto avra' guadagnato agli occhi dei suoi azionisti con quel risparmio generato) eravamo noi cui chiedevate pochi mesi fa (si ricorda sig. Ripepi) di generare un "GAP" sulle nostre rivali, eravamo sempre noi cui dicevate che eravamo il vostro fiore all'occhiello, peccato che non ci avevate mai detto che quel fiore si sarebbe appassito e quindi sarebbe stato presto reciso. Vedo in queste ore negli occhi dei miei colleghi vari sentimenti, vedo rabbia, odio, tristezza e ansia, lontanissimi da quello che vedo negli occhi miei e degli stessi miei colleghi in una foto di 15 anni fa, fiducia nel futuro, passione, forza, felicita' di vivere in un ambiente che ti apprezzava o che sembrava fartelo credere, in me non ci sono questi sentimenti, ma solo tanta amarezza. Ora lasciamoci cosi, cedeteci pure noi non ci sentiamo piu' parte integrante di questa societa' difolli "utili" che non fanno battere il cuore e tenetevi Totti e Ilary con il loro milionario cachet (forsequello che date a loro due e' piu' di quello che andrete a risparmiare cedendoci) e consentitemidi fare le mie scuse ai miei figli che tante volte ho lasciato a casa con la febbre per andarea rialzare uno stotz, a portare un gruppo elettrogeno su un sito in batteria, a riprendere per Icapelli un settore down, a salire su un traliccio per togliere due gocce d'acqua da una finestra dipressurizzazione; a mia moglie per le notti in cui l'ho svegliata ripetutamente con gli innumerevolibip dei messaggini degli allarmi, di averla lasciata sola molti Natale e Pasqua e a me stesso perle volte in cui ho messo erroneamente la mia vita in pericolo per entrare o per raggiungere unsito, per le volte in cui mi sono sentito indispensabile, per le volte in cui mi sono sentito padronedella Vodafone, per le volte in cui sono andato su siti pericolosi senza la vigilanza, per le volte incui sono stato al lavoro con la febbre, per le volte in cui sono andato sui tralicci e sui pali da solocome un incosciente, credetemi non era per la vil moneta, ma era solo per AMORE!   Uno e tutti i 341.

sabato 9 aprile 2011

Vodafone Italia cede 335 tecnici di rete a Ericsson.

Vodafone ha avviato la cessione del ramo d'azienda delle field operations a Ericsson. Si tratta dei 335 super-tecnici che si occupano della manutenzione dei network e non di tutti i tecnici di rete del gruppo, che sono complessivamente 2mila, su un totale di 8mila dipendenti. La procedura di consultazione sindacale non è ancora stata avviata e non c'è neppure una data ma il segretario nazionale della Slc-Cgil, Alessandro Genovesi, promette battaglia: "Riteniamo che al momento non ci siano le condizioni per trattare - spiega Genovesi - ed è per questo che stiamo aprendo le procedure di sciopero per tutto il gruppo con il blocco delle prestazioni straordinarie, della reperibilità e del programmato notturno".


Interpellata dal Sole 24 Ore, Vodafone ha fatto sapere: "Garantiremo uno sviluppo solido e sostenibile dell’azienda nel prossimo futuro, mantenendo stabili gli attuali livelli di investimenti, senza pregiudicare l'occupazione e valorizzando lo sviluppo delle competenze nel mercato del lavoro. La proprietà e la gestione della rete è, e resterà, asset fondamentale della nostra strategia in Italia, come dimostra il piano di investimenti di oltre 1 miliardo di euro annunciato nel 2010 e finalizzato a estendere la copertura della banda larga via radio in tutta Italia".

domenica 27 marzo 2011

Vodafone: le risposte del tavolo e le voci di esternalizzazione

Roma, 23 Marzo 2011

Comunicato Sindacale

Il giorno 16 marzo ha avuto seguito in Assolombarda, a Milano, l'incontro tra l'azienda, il coordinamento RSU e le Segreterie Nazionali e territoriali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL per dare riscontro ai temi sollevati nel precedente comunicato sindacale nazionale.
 
L'azienda ha fatto una rapida presentazione del modello di business, da cui si evince che i ricavi da rete fissa sono in forte aumento e Vodafone è ormai il primo operatore come numero di acquisizione clienti, con un miglioramento dei ricavi tanto da superare il principale competitor Telecom Italia sul mobile.
 
Tali successi sono da ricercare - a detta dell'azienda - prima di tutto in una forte attenzione verso la qualità e in migliori performance offerte al cliente. In questo scenario prosegue inoltre il progetto di riduzione del digital divide tramite il Piano "Mille Comuni" che sta influenzando positivamente anche l'immagine dell'azienda.
 
Per Vodafone rimane in ogni caso prioritario continuare con la politica di ottimizzazione dei costi (per esempio con interventi atti a ridurre le spese energetiche e per la condivisione dei siti) oltre che con interventi strutturali di efficientamento della rete, con la ricerca di una miglior organizzazione industriale.
 
Quest'ultimo punto è stato oggetto di forte attenzione da parte delle organizzazioni sindacali le quali hanno chiesto ai rappresentanti di Vodafone delucidazioni sulle voci ricorrenti di esternalizzazione dell'area Technology ed in particolare di quota parte della rete.
 
A tale domanda l'azienda non ha smentito e anzi ha confermato che ci sono progetti in corso sui quali non erano in grado di fornire però dettagli specifici in quanto ancora oggetto di valutazione ed approvazione del management italiano e del board.
 
Di fronte a tali non risposte abbiamo chiesto un incontro specifico sul tema, da effettuarsi il prima possibile, e come SLC-CGIL abbiamo ribadito la necessità di avere chiarezza su questo tema molto sentito dai lavoratori interessati all'eventuale esternalizzazione, che già da giorni vivono con preoccupazione le diverse voci di dirigenti e capi.
 
Come SLC-CGIL evidenziamo da subito come, mentre molte aziende tendono a valorizzare tutta la filiera della rete mobile al proprio interno, sarebbe industrialmente contraddittoria un'esternalizzazione di attività di rete, gestite per di più con forti professionalità, come quelle presenti attualmente in Vodafone. Non vorremmo infatti assistere da parte di Vodafone ad un cambio di modello di impresa, che metterebbe a rischio la stessa tenuta occcupazionale dei lavoratori eventualmente ceduti.
 
L'azienda si è impegnata ad incontrare il sindacato, ipotizzando l'8 Aprile 2011 data in cui dovrebbe essere in grado di fornire risposte concrete.
 
Sul tema delocalizzazioni l'azienda ha smentito l'ipotesi di migrare le attività di customer operation verso l'estero, specificando che qualora un partner dovesse scegliere di orientarsi in tal senso esiste la libertà imprenditoriale. Ha inoltre sottolineato che le uniche attività presenti in Albania e Romania sono di livello marginale.
 
Come SLC-CGIL abbiamo contestato la veridicità di tali affermazioni alla luce del fatto che riscontriamo quotidianamente che attività di core business italiane vengono svolte da operatori fuori confine.
 
Il nostro giudizio rimane quanto mai critico, come recentemente ribadito anche alla Terza Conferenza nazionale dei call center tenutasi poche settimane fa a Roma: non è possibile che aziende che generano fatturato importante nel mercato nazionale, come sono le aziende di TLC, possano poi essere così socialmente poco responsabili, distruggendo occupazione in Italia.
 
Sempre sul Call Center l'azienda precisa che CSI e recall sono in continuo miglioramento sia all'interno del Call Center Vodafone, sia negli outsourcer, a riprova che sta passando fortemente il modello della qualità.
A tal fine l'azienda sottolinea sempre più la propria volontà di scegliere partner commerciali sulla base della qualità offerta.
 
Sul tema esodi incentivati l'azienda sottolinea che anche quest'anno Vodafone si attesta su un turn over fisiologico del 3% in linea con il "normale" ricambio di dipendenti all'interno di un'Azienda.
 
Come SLC-CGIL abbiamo espresso forti dubbi che il 3% sia espressione di persone con una reale volontà di uscire da Vodafone, anzi spesso la stessa azienda utilizza strumenti come il Performance Dialogue per invitare le persone a lasciare l'azienda. Come Segreteria Nazionale abbiamo ancora una volta messo in evidenza come qualche responsabile locale utilizzi questo strumento in maniera assolutamente sbagliata, generando solamente fibrillazione all'interno dei posti di lavoro.
 
A questo punto l'azienda dovrebbe cambiare "cultura", prendendo atto che il PD non serve così come usato per valorizzare le professionalità ma ormai - al di là delle singole volontà - è sempre più strumento di potenziale discriminazione. Sfidiamo l'azienda a definire un sistema più oggettivo e trasparente per analizzare i fabbisogni dei lavoratori, sapendo che lo spirito di ogni strumento deve essere quello di far crescere i dipendenti e le loro professionalità, non altro.
 
Sull'occupazione come SLC-CGIL abbiamo ribadito la necessità di una verifica con l'azienda delle persone già interne al Call Center che avevano fatto richiesta di full time con orario spezzato e che sono rimaste fuori dal perimetro occupazionale.
 
Pur nel rispetto dell'integrativo di II livello che parlava di mix occupazionali tra interni ed esterni e pur confermando la soddisfazione per l'assunzione di persone dall'esterno, riteniamo doveroso dare delle future risposte positive per tutte le persone interne a Vodafone che, dall'incremento delle ore del proprio turno di lavoro, ne trarebbero profitto per le loro necessità quotidiane.
Necessità che sicuramente sono cambiate rispetto a quando entrarono nel Call Center Vodafone.
 
Pertanto chiediamo ufficialmente che l'azienda dia un segnale chiaro, dichiarando che accetterà tutte le domande avanzate.
 
Sui passaggi a 5S l'azienda ha confermato 11 passaggi così ripartiti: 7 nell'area tecnica supporto specialistico, 2 in Consumer Sales Distribution e 2 in Finance.
 
Sul tema controllo a distanza l'azienda si è detta disponibile a ripartire con la Commissione Qualità anche avvalendosi dei componenti l'attuale Commissione QRS (Mass Recording). Al riguardo come SLC-CGIL chiediamo all'azienda di convocare immediatamente il gruppo di lavoro.
 
Tornando sul tema principale oggetto di discussione il prossimo 8 aprile, invitiamo tutti i lavoratori interessati a non esitare a contattare le RSU delle proprie sedi per qualsiasi informazione dovessero necessitare. Mai come in questo momento sarà necessaria una forte sinergia tra lavoratori e Sindacato per tenere viva l'attenzione in attesa che si definiscano i progetti allo studio dell'Azienda.
SLC-CGIL insieme ai lavoratori metterà in campo tutte le iniziative necessarie a tutelare al massimo diritti ed occupazione.
 
 La Segreteria Nazionale di SLC-CGIL

lunedì 14 febbraio 2011

Precari contro Vodafone "Pignorate le scrivanie" di Franca Selvatici

L'azienda ignora una sentenza del giudice del lavoro, si rifiuta di riammettere in servizio due dipendenti, non paga loro gli stipendi né gli arretrati. E i lavoratori si rivolgono nuovamente al tribunale.

Vodafone ignora una sentenza del giudice del lavoro, si rifiuta di riammettere in servizio due dipendenti, non paga loro gli stipendi né gli arretrati. E i lavoratori, assistiti dall'avvocato Andrea Danilo Conte, dopo aver dichiarato più volte la disponibilità a riprendere il servizio e dopo aver chiesto invano alla azienda di dare esecuzione integrale alla sentenza, si sono di nuovo rivolti al tribunale, che ha emesso un decreto ingiuntivo ordinando a Vodafone di pagare gli stipendi.

L'azienda non ha ottemperato e allora i lavoratori, tramite l´ufficiale giudiziario, hanno proceduto al pignoramento nella sede Vodafone di Campi Bisenzio di sette scrivanie, sette poltroncine e sei armadietti, del valore complessivo di circa 4.850 euro, che fra pochi giorni verranno battuti all'asta. La vendita dovrebbe coprire due mesi di stipendio (aprile e maggio 2010). L'avvocato Conte sta preparando gli atti per ottenere le ingiunzioni di pagamento per altre otto mensilità.


"Com'è possibile - si chiede il sindacato Flm Uniti-Cub settore Telecomunicazioni - che una grande azienda come la Vodafone possa arrivare a tanto e non sentire l'obbligo di rispettare le sentenze del tribunale del lavoro italiano, così come vale per qualunque altro cittadino?". La Vodafone fa sapere che "è prossima la discussione della sentenza presso la Corte di Appello di Firenze, occasione per proseguire il dialogo con i lavoratori per verificare una possibile soluzione della controversia".


La posta in gioco è strategica. Al centro della causa, la questione del lavoro precario e dei limiti entro i quali una azienda può ricorrervi. Alberto P., 43 anni, e Pasquale C., 46, erano stati assunti dal call center Vodafone di Ospedaletto (Pisa) una prima volta dal 24 maggio al 31 agosto 2004 e una seconda dal 18 ottobre 2004 al 31 gennaio 2005. La direttiva europea 70 del '99 sul lavoro a tempo determinato, recepita in Italia dal decreto 368 del 2001, impone ai datori di lavoro di esporre le ragioni obiettive che giustificano il ricorso ai contratti a termine, indicando le "specifiche e puntuali esigenze" dell'azienda (per esempio la maggiore attività durante l´estate di un albergo o di una fabbrica di gelati). Nel 2004 nel call center di Ospedaletto erano impiegati circa 600 lavoratori, di cui circa 50 precari, con un continuo turn over. L'assunzione a termine di Pasquale C. e Alberto P. venne giustificata da Vodafone da "fabbisogni di maggiore organico connessi all´incremento di attività di assistenza alla clientela in relazione a promozioni e a nuovi prodotti e servizi previsti dal piano commerciale estate/autunno 2004" (quanto alla prima assunzione) e "autunno/inverno 2004-2005" (quanto alla seconda).


I due vennero assunti con la mansione di "tecnico assistenza al cliente", a tempo pieno. Il loro compito, come quello di circa due terzi del personale sia stabile che precario, consisteva nel rispondere al numero 190 (assistenza e informazioni) e in circa il 30% dei casi nell'eseguire il "rilancio", cioè nel prospettare offerte commerciali. Secondo i lavoratori, non vi furono, durante il loro periodo di lavoro, speciali promozioni di prodotti e nel 2004 un vero e proprio picco di chiamate si verificò per tre settimane.


Nella sentenza depositata il 17 giugno 2008, il giudice del lavoro di Pisa Roberta Santoni Rugiu ha scritto: "Tutti i contratti a termine di Vodafone erano giustificati con la medesima causale di quelli qui impugnati (incrementi dovuti a promozioni), potendosi quindi ipotizzare che il ricorso usuale al tempo determinato per ragioni produttive fosse una scelta di politica del personale non imposta dalla valutazione (preventiva e consuntiva) di picchi produttivi". Ritenendo quindi nulla la clausola dei contratti che giustificava il tempo determinato, il giudice ha dichiarato "l'esistenza fra le parti di rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato e il conseguente diritto dei ricorrenti alla rispettiva riammissione in servizio".


La Repubblica.it    08 febbraio 2011






giovedì 10 febbraio 2011

PdR prima parte: c'è davvero da esultare?

Ciao a tutti,

in merito all'incontro svoltosi a Milano il 2 di febbraio non c'e' molto da aggiungere rispetto ai vari comunicati di sigla arrivati ma come RSU vorremmo fare alcune precisazioni anche per portarvi a conoscenza di tutti gli aspetti che hanno ruotato intorno a questo meeting.

Innanzitutto vorremmo sottolineare LO SDEGNO COME LAVORATORI E SOPRATUTTO COME EX LAVORATORI DI VODAFONE dove il pdr non era solo una presa in giro, in merito alla frase presente nel comunicato unitario di cgil,cisl,uil:

"Come Segreterie Nazionali esprimiamo grande soddisfazione per la scommessa vinta dal sindacato e dai lavoratori che hanno creduto nell'accordo del PdR ma riteniamo che questo sia solo un primo passo per incanalarci nella direzione giusta ed uscire da una situazione di stasi che non aveva permesso ad oggi ai lavoratori di percepire il giusto riconoscimento al loro lavoro!"

Siamo contenti per loro se sono soddisfatti delle briciole che sono riusciti a portarci e che già avevamo detto, anche in assemblea, che avremmo preso perchè fu l'azienda stessa, nell'incontro a Milano di settembre praticamente a garantirlo, ma se pensiamo a quello che abbiamo perso ed alla somma di 250 euro che comunque avremmo avuto anche in assenza di un pdr, non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti.

Quanto alla soddisfazione che i Confederali provano soprattutto, dicono, nei confronti di "chi non ci ha mai creduto", ecco ci teniamo a far presente che NON sono stati attenti. Nessuno di noi hai mai messo in dubbio l'erogazione del PDR, anche di una cifra minima elargita a tale titolo.

ABBIAMO INFATTI SEMPRE RITENUTO E SOSTENUTO CHE AZIENDA E CONFEDERALI
AVESSERO ESTREMAMENTE BISOGNO DI ELARGIRE QUALCOSA AI LAVORATORI per
varie ragioni:

-dare un senso all'accordo sottoscritto in merito;

-provare a restituire qualche credibilta' a un sindacato che da tempo non rappresenta piu' nessuno se non se stesso, a maggior ragione ora che si prospettano tempi duri nei quali a tutti serve che i lavoratori si fidino nuovamente dei sindacati.

Non solo, queste organizzazioni sindacali continuano ad affermare "finti" successi a favore dei lavoratori che possono essere utilizzati contro di noi in altre sedi aggiungendo danno al danno già fatto nel momento in cui hanno firmato la nostra cessione di ramo d'azienda.
Inoltre la mancanza di trasparenza e di possibilita' di verifica sui parametri, il cui raggiungimento determina l'erogazione o meno del PDR, rende di fatto impossibile sapere con certezza come stiano le cose. Questo accordo sul PDR, infatti, per come e' stato scritto, non consente di verificare nulla ed e' l'Azienda che comunica se gli obiettivi sono stati raggiunti o meno. Non a caso e' stato firmato da chi ci crede e cerca di far credere un sacco di cose ai Lavoratori.

SIAMO SDEGNATI INOLTRE PERCHE' I MODI COMPIACIUTI E TRIONFALISTICI CON CUI VIENE CELEBRATO IL CONSEGUIMENTO DI UN PDR CHE PENALIZZA CHI HA PROBLEMI DI SALUTE E CHE HA COMPORTATO UN AGGRAVIO LAVORATIVO PER I DIPENDENTI A CAUSA DELL'INNALZAMENTO DEI TARGET ORARI DELLE VARIE ATTIVITA', E' ASSOLUTAMENTE FUORI LUOGO E INACCETTABILE.

Siamo certi che i Lavoratori siano molto piu' intelligenti di quanto questi loro sedicenti rappresentanti credono e ci auguriamo che in occasione delle prossime assemblee ci sara' una forte presa di posizione da parte di tutti coloro che si sono sentiti presi in giro dalle loro ultime comunicazioni.

Non solo, troviamo gravissima la reinternalizzazione in vodafone del reparto STU come di fatto confermato dall'azienda. Come attivita' oggetto di cessione non può essere assolutamente spostata oltre il perimetro di Comdata Care e se l'azienda con cgil, cisl e uil che continuano ad assecondare, si muoveranno ancora in tal senso, alla fine dei 7 anni la commessa vodafone non esisterà più e le conseguenze di ciò le intuite bene da soli! Perchè nesuna parola sul fatto che ancora non si parla di rinnovo o meno della commessa Vodafone allo
scadere dei 7 anni?

AD OGGI SIAMO NELLA SITUAZIONE IN CUI DA UN LATO CI VIENE ELARGITO UN MISERO PDR (ASSOLUTAMENTE NON ADEGUATO COME RICONOSCIMENTO DEL LAVORO SVOLTO) E DALL'ALTRO VODAFONE DA MESI RIDUCE E SOTTRAE LE ATTIVITà DI COMDATA CARE CONFERMANDO UNA VOLTA DI PIù LO SCARSO VALORE
DELL'ACCORDO DI CESSIONE!

Non leggiamo nel comunicato, invece, quanto detto dall'Azienda durante l'incontro in merito alla trattativa di secondo livello, ovvero che non ci sarà perchè non hanno le possibilità economiche per poterla affrontare (ma l'Azienda non ha voluto neanche sentire le richieste a costo zero).Per carità anche discutere dei turni è importante (ma non attraverso commissioni) ma quello che ci interessa maggiormente pensiamo sia una
seria trattativa volta a migliorare le nostre condizioni sotto tutti i punti di vista, vedi l'aumento dei ticket restaurant, il ripristino dei riposi compensativi ecc.

ESORTIAMO TUTTI VOI A PRENDERE CONSAPEVOLEZZA DELLA SITUAZIONE NELLA QUALE CI VENIAMO A TROVARE ED A NON PERDERE DI VISTA L'OBIETTIVO PRIMARIO CHE E' QUELLO DI SANARE IL TORTO SUBITO ATTRAVERSO IL
REINTEGRO IN VODAFONE!

Serena, Monica e Francesca

RSU Comdata Care Roma

UGL telecomunicazioni - COMUNICATO

In data 2 febbraio, presso gli uffici di Assolombarda, si sono incontrati Comdata Care e la Segreteria Nazionale UGL Telecomunicazioni.
L’Azienda ha comunicato gli importi del premio di risultato riferiti al primo semestre che secondo i paramenti porteranno a questa erogazione (busta paga di febbraio) per i livelli 5°al lordo delle eventuali assenze:

Business -398 euro
Consumer -346 euro
Credito -311 euro

E’ stata evidenziata da parte aziendale come le soglie di accesso siano state superate di misura, a fronte di percentuali di assenze, a loro avviso, non fisiologiche.

La delegazione UGL Telecomunicazioni ha sottolineato che rimane da definire in quale modo verrà misurata la soglia della qualità per il personale di Milano, non piùoperante sulle commesse Vodafone. Si preannunciano forse modifiche all’Accordo appena sottoscritto ed, in aggiunta, nuovi strumenti di rilevazione delle qualità?

La scrivente O.S ritiene, in ogni caso, che gli effetti dell’accordo potranno essere valutati solo alle prossime scadenze, quando gli obiettivi da raggiungere saranno quelli reali.

Durante l’incontro, la direzione aziendale ha confermato, rispetto al momento della cessione del ramo di azienda, l’evidente calo dei volumi della commessa Vodafone.

UGL Telecomunicazioni invita pertanto Comdata Care a convocare le OO.SS e le RSU per spiegare la strategia aziendale a fronte della reinternalizzazione delle commesse da parte di Vodafone.

Per quanto concerne il contratto integrativo, ci saremmo aspettati aperture sostanziali da parte dell’azienda, che invece continua a lamentare generiche difficoltà economiche, magari fornendo risposte esaustive sui volumi delle varie commesse.

A nostro avviso sarebbe opportuno aprire un immediato confronto con le OO.SS e le RSU, al fine di individuare percorsi riconducibili ad una reale politica di welfare aziendale, come ad esempio l’introduzione del part-time verticale, che potrebbe contribuire a rasserenare il clima lavorativo e a trovare soluzioni alternative e migliorative che non ricadano necessariamente sui costi aziendali.

Roma 08/02/2011 La Segreteria Nazionale UGL Telecomunicazioni

COMUNICATO SINDACALE - PREMIO DI RISULTATO

Roma, 7 Febbraio 2011

Il 2 febbraio, presso la sede di Assolombarda a Milano, si è svolto l'incontro con l'azienda Comdata Care e il Coordinamento nazionale RSU unitariamente alle Organizzazioni Sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL per la consuntivazione degli obbiettivi del Premio di Risultato sul primo semestre .


L'Azienda ci ha comunicato che nel primo semestre (1 luglio - 31 Dicembre 2010) è stata raggiunta la prima soglia del target con un Ebitda al 40% , una produttività del 5,2% centrata soltanto nell'ultimo bimestre e una qualità raggiunta a livelli massimi nel Business, media nel Cunsumer pari allo zero nel reparto del Credito.

Di fatto i valori economici che verranno erogati sono i seguenti:

V Livello FULL TIME:

Credito: 311 euro

Consumer: 346 euro (commessa Fastweb)

Business: 398 euro.



Come Segreterie Nazionali esprimiamo grande soddisfazione per la scommessa vinta dal sindacato e dai lavoratori che hanno creduto nell'accordo del PdR ma riteniamo che questo sia solo un primo passo per incanalarci nella direzione giusta ed uscire da una situazione di stasi che non aveva permesso ad oggi ai lavoratori di percepire il giusto riconoscimento al loro lavoro!

Di contro però proprio per dare un seguito costruttivo a quanto ottenuto, dobbiamo segnalare che l'azienda precisa che permane ancora un problema legato alle malattie, denunciandone ancora un tasso molto alto che potrebbe impattare sull'Ebitda e sulla produttività.

Come Organizzazioni sindacali abbiamo richiesto che venga convocata in tempi brevi la Commissione Premio di Risultato per istituire i parametri di qualità sulle nuove attività che i colleghi di Comdata Care svolgono quotidianamente (Milano per le commesse energia e Roma per Fastweb) , ma anche per rivedere i parametri di target qualità sul credito che non ci hanno convinto nell'interpretazione dell'azienda.

Per quanto riguarda il secondo livello riteniamo opportuno e necessario migliorare la qualità della vita lavorativa intervenendo sui temi come la turnistica o l'utilizzo del part-time verticale, a tal proposito abbiamo richiesto la costituzione di una Commissione Nazionale Paritetica (un delegato per organizzazione) per trovare le condizioni di un'intesa quadro e successivamente trovare accordi a livello territoriale per permettere di trovare soluzioni che si calino nelle realtà locali.

L'incontro è poi proseguito su altri temi ma di altrettanta importanza:

1) Supporto Tecnico di Ivrea: la delegazione ha richiesto un tavolo triangolare con il Committente Vodafone per chiarire alcuni aspetti del progetto che è stato messo in atto; infatti oggi ci risulta che parte del processo delle chiamate che venivano gestite dal reparto vengano riprese in casa Vodafone. Non siamo rimasti soddisfatti della spiegazione fornita dall'azienda e come Slc- Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil riteniamo necessarie risposte concrete da parte del committente anche con una proiezione futura sulla attuale gestione. Questa richiesta non significa che come sindacato si voglia rimanere ancorati a un modello monocommessa, anzi il nostro auspicio è che sotto il cappello Comdatacare si possa sempre più agevolare l'ingresso di nuove commesse per portare nuova linfa e professionalità per i lavoratori, ma riteniamo doverosa una risposta seria su quanto sta succedendo!

2) Commessa Wind Napoli: L'Azienda ci ha comunicato di aver raggiunto un accordo commerciale di un ulteriore anno sulla commessa garantendo la gestione su tale sito.

3) Festività del 25 aprile coincidente con il lunedì di Pasqua: come OO.SS abbiamo chiesto il rispetto delle norme contrattuali e di legge : tutti i lavoratori devono percepire 1\26 di stipendio mensile per il mancato godimento del giorno festivo della liberazione rimanendo a casa in festività lavorando quella settimana 4 giorni.

Chi invece è chiamato al lavoro dovrà percepire per ogni ora di prestazione lavorativa il compenso di straordinario festivo non la sola maggiorazione e quella settimana lavorerà 5 giorni.

Chi invece è in turno e chiede un permesso parziale o per tutta la giornata non percepirà lo straordinario festivo, ma tutto il resto (1\26) e ovviamente, ma non devono essere tolte ore giorno di ferie.

4) Sito di Padova: visto lo spiacevole evento che domenica scorsa ha visto coinvolti circa 20 colleghi della sede di Padova la richiesta da parte delle delegazione è stata quella di riconoscere le effettive 8 ore di attività lavorativa perché non si può far pagare al lavoratore un'inefficienza tutta aziendale.


Le segreterie Nazionali Slc-cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil

domenica 9 gennaio 2011

Comunicato UGL accordo Cronos di Pomezia

Roma, 28 dicembre -(Adnkronos) -

"Abbiamo chiuso la vertenza Cronos di Pomezia con un accordo positivo, che garantira' il ricollocamento degli oltre 150 lavoratori". Lo dichiara il segretario nazionale dell'Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, al termine dell'incontro con l'azienda e l'Unione Industriali di Roma.
"Con l'intesa firmata oggi -prosegue -insieme alle altre sigle di categoria, quasi tutti i lavoratori del call center in liquidazione saranno assunti dalla societa' Comdata spa e per gli altri sara' prevista comunque una ricollocazione professionale.
Siamo soddisfatti, perche' dopo mesi di cassa integrazione, ai dipendenti viene offerta l'opportunita' di rientrare attivamente nel mondo del lavoro, scongiurando licenziamenti in un'area, come quella di Pomezia -conclude Conti -fortemente colpita dalla crisi del settore dei servizi in outsorcing".

Come sapete in data 28 dicembre Azienda e Sindacati si sono nuovamente incontrati raggiungendo un accordo definitivo che prevede il ricollocamento dei 150 lavoratori di Cronos.
Di questi:

- 146 saranno assunti da Comdata
- per i 6 lavoratori che restano fuori è prevista una buona uscita o la ricollocazione anche presso eventuali altre aziende entro giugno 2011 (3 di questi sono già in trattativa per la buona uscita).
- i part time saranno solo su base volontaria.

Riteniamo che questo accordo possa essere l'esempio di come una seria trattativa possa portare a dei risultati, fermo restando che deve esserci l'interesse nel tutelare i posti di lavoro sia da parte dei Sindacati che dell'Azienda.
Auspichiamo questo tipo di comportamento anche in futuro!

RSU UGL Comdata Care Roma

domenica 2 gennaio 2011

BUONE FESTE

Gentili colleghi,

per Comdata il 2010 e' stato un anno di transizione e forte discontinuita' rispetto al passato, una discontinuita' a livello organizzativo e gestionale che ci consentira' di approdare al 2011 con uno spirito rinnovato per affrontare nuove sfide e opportunita' che si prospettano.
Oggi Comdata e' un Gruppo a livello nazionale specializzato nei servizi di customer care in grado di gestire in modo completo la relazione con il cliente: dai processi di Front End (Contact Center e Help Desk), al Back Office (Gestione processi di delivery, post Billing) alla Gestione del Credito e Documentale. L'offerta integrata di soluzioni, ingegneria di processo e strutture operative di eccellenza ci permette di supportare l'intera fase di progettazione, automatizzazione e gestione dei processi operativi di business.
Nel 2010 i cambiamenti a livello organizzativo hanno permesso al Gruppo di rafforzarsi migliorando in modo significativo i risultati e raggiungendo quindi maggiore stabilita'ed equilibrio finanziario. Nel corso del 2010 il nostro Gruppo:

- si e' ampliato con la nascita di Comdata Eos;
- ha acquisito nuovi clienti, tra cui Fastweb, Enel, Eon ed Edison;
- ha rafforzato le partnership con i clienti storici;
- ha fatto crescere il numero delle risorse in organico attraverso progetti di stabilizzazione

Comdata dispone di un vantaggio competitivo dato dalle competenze progettuali acquisite negli anni, dall'offerta di soluzioni e servizi erogati e dai clienti gestiti nei settori: Tlc dove abbiamo una leadership consolidata, Energy dove siamo in forte crescita, Finance e Assicurazioni, Industry e Media. La capacita' di gestire molti clienti attraverso una distribuzione capillare non solo riduce il rischio operativo ma rappresenta la nostra forza sul mercato, unita al grande valore della base operativa: gli operatori attraverso competenza, professionalita' e formazione sono in grado di gestire servizi di customer care in modo flessibile passando dall'assistenza tecnica del 187, al back office per Vodafone e all'assistenza commerciale per Enel etc.

Da gennaio in poi affronteremo una nuova stagione per consolidare il lavoro svolto finora, raggiungere ambiziosi obiettivi che ci poniamo per il futuro e soprattutto continuare a costruire una squadra sempre
piu' affiatata e un'azienda forte e consapevole di essere leader nel proprio mercato. Questi sono i fattori decisivi per raggiungere gli obiettivi e i risultati importanti che ci proponiamo di ottenere.

Auguro a tutti voi Buon Natale e felice anno nuovo!

Massimo Canturi, Direttore Generale

CALL CENTER: CGIL, CISL E UIL SOLLECITANO UN TAVOLO CON IL GOVERNO CONTRO LA CRISI DEL SETTORE

Roma, 14 Dicembre 2010


COMUNICATO

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL hanno formalmente richiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro la convocazione del tavolo di settore sul call center per conoscere gli esiti del lavoro preparatorio che ha visto per mesi le parti sociali e i delegati del Ministero confrontarsi, giungendo congiuntamente alle rappresentanze datoriali ad indicazioni comuni.

Purtroppo dopo mesi di lavoro, con uno sforzo enorme nell’individuare proposte comuni tra sindacato e aziende, molte delle quali a costo zero o quasi, riscontriamo, nostro malgrado, la mancanza di un autorevole tavolo per concretizzare le richieste. Sin dalla fine dell’estate i Ministeri proposti hanno in mano tutte le carte, le analisi e le proposte per rilanciare un settore che occupa decine di migliaia di giovani, molte donne”. Così dichiarano in una nota SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL.

Con questa lettera ufficiale si è voluti richiamare i Ministeri competenti alle proprie responsabilità. E’ chiaro che a fronte di una crisi del settore – che mette in discussione migliaia di posti di lavoro – SLC-CGIL, FISTel-CISL, UILCOM-UIL saranno chiamate ad assumere tutte le iniziative sindacali per la difesa e la tutela dell’occupazione.