martedì 15 gennaio 2013

15 gennaio 2013 sciopero dei dipendenti Vodafone distaccati in Comdata

DISCRIMINATO FA RIMA CON INKAZZATO!
 
Il 15 gennaio SCIOPERO dell'intero turno dei dipendenti Vodafone distaccati contro il perseverarsi delle discriminazioni.
 
Evidentemente alla dirigenza di Vodafone Italia N.V. brucia ancora, e non poco, il fatto di aver dovuto mandare giù il rospo e riprendere a lavorare 26 dei ceduti e licenziati illegittimamente.
Infatti invece di rispettare pienamente l'accordo di transazione – che dopotutto ha permesso all'azienda di evitarsi un bel po' di condanne per licenziamento illegittimo – riconoscendo ai distaccati c/o Comdata Care Roma identico trattamento di tutti gli altri suoi dipendenti come la Legge prevede, la compagine aziendale “rosica” (come si dice a Roma) e discrimina quei dipendenti scegliendo di continuare a muoversi nell'illegalità, condizione nella quale evidentemente si trova a proprio agio.
Discriminare è sinonimo di emarginare, penalizzare e per questo è costituzionale prima che illegale.
Questi 26 uomini e donne da circa un mese fanno ripetute richieste a Vodafone, proprio datore di lavoro, via mail (quella personale sia chiaro) o via telefono (pagando la chiamata) per poter ottenere ciò che gli spetta: dal badge aziendale al numero di matricola, dall'attestato di servizio al riconoscimento degli Rc, da una procedura scritta su come e a chi comunicare malattia al centro di costo di appartenenza, dalla possibilità di accedere alla intranet aziendale all'assegnazione di un account aziendale di posta elettronica.....ecc., ecc....
Le uniche risposte pervenute ad oggi e sempre rigorosamente a voce sono state frasi tipo "tu non puoi accedere al servizio telefonico ma devi scrivere una mail" oppure "il servizio telefonico è per i dipendenti diciamo così...in forza...e quindi dal momento in cui c'è la vostra situazione...diciamo che il canale per entrare in contatto con noi è la mail" o ancora "il vostro caso non lo seguiamo noi...essendo un caso particolare...è un pò un problema...su questo tema noi aspettiamo proprio delle risposte dall'apposito reparto per voi creato...dobbiamo creare delle linee comuni, una griglia standard da seguire appositamente e rispondere un pò a tutti quelli nella vostra situazione".La situazione di queste 26 persone è estramemente semplice: dipendenti Vodafone in distacco.
Non è difficile e sicuramente non lo è al punto di dover creare un apposito reparto! La soluzione a tale rompicapo è banale: trattare questi 26 dipendenti come gli altri 8000 circa presenti in tutta Italia!
Per protestare contro il perdurare di tale inacettabile e, per certi versi, paradossale atteggiamento di Vodafone Italia, l'Organizzazione Sindacale Cobas del Lavoro Privato proclama lo sciopero dell'intero turno lavorativo di martedì 15 gennaio 2013, per i dipendenti di Vodafone Italia distaccati presso la società Comdata Care spa, sede di Roma in via di Tor Pagnotta e dichiara aperto lo stato d'agitazione.
 
Azienda avvisata....

COBAS Vodafone
15 Gennaio 2013

mercoledì 9 gennaio 2013

Innovis: sindacati sul sentiero di guerra

Dal sito http://www.localport.it/eventi/notizie/notizie_espansa.asp?N=93009

Economia - Scarmagno - 07/12/2012

Innovis, azienda controllata da Comdata che lavora su commesse Telecom, torna a essere, dopo un periodo di calma almeno apparente, oggetto di forti attenzioni da parte dei sindacati che lamentano comportamenti aziendali non accettabili e la mancanza di un dialogo con la dirigenza aziendale che, nonostante le richieste, da mesi non si siede al tavolo delle trattative con i sindacati

I tre sindacati Confederali lamentano che la capogruppo Comdata starebbe in questo periodo proponendo a dipendenti Innovis (aziende di cui possiede il 100 per cento) le dimissioni violontarie per essere poi immediatamente riassunti da Comdata stessa, ma con una decurtazione di stipendio.

Secondo la ricostruzione fatta dalle tre sigle metalmeccaniche di Cgil, Cisl e Uil, l’unica commessa in capo a Innovis, il backoffice per Telecom Italia, sarebbe a rischio, in quanto il cliente, che deve gestire dei propri esuberi, sarebbe pronto a far rientrare nel perimetro aziendale quelle attività fino ad oggi affidate all’azienda canavesana, con sede a Scarmagno. Già nel coprso di quest’anno si è riscontrato un calo dei volumi delle attività per Telecom Italia, che rappresenta l’unica attività che la capogruppo attribuisce alla Innovis.

«Come conseguenza di questa diminuzione di carico di lavoro – è l’accusa dei tre sindacati - Innovis da mesi procede unilateralmente a forzare le ferie e i permessi dei lavoratori, al di fuori delle regole del Contratto Nazionale, riducendo mensilmente l’equivalente di circa 25 persone, che si aggiungono alle 40 persone già in Contratto di Solidarietà».

La Innovis, che era stata fondata dalla Olivetti per ricollocare gli esuberi dei suoi stabilimenti attraverso le commesse Telecom, senza queste non avrebbe futuro: «Comdata, che dà lavoro a 5.000 persone in Italia e chissà quante all’estero e lavora per una miriade di clienti – sotengono Cgil, Cisl e Uil - si è sempre rifiutata di portare in Innovis nuove o diverse attività».

In questa situazione si innesterebbe la richiesta dell’azienda a propri dipendenti di passare volontariamente sotto Comdata, attraverso le dimizzioni e la contestuale riassunzione. «I lavoratori e le lavoratrici – proseguono i sindagati -sono posti di fronte al ricatto: o accettare “volontariamente” il passaggio, con una riduzione di stipendio, o restare in Innovis, ma senza prospettive!».

«Tutto questo è inaccettabile – Concludono le tre organizzazioni che in questo frangente marciano unite - e richiama le responsabilità di Comdata, la Capogruppo proprietaria che proprio quest’anno è tornata in utile lasciando INNOVIS in perdita e trasformandola in una Srl, di Olivetti, che fino ad un anno fa era proprietaria al 15 per cento di INNOVIS e ne è “tempestivamente” uscita, e di Telecom Italia, che per risolvere i suoi problemi li scarica sul suo indotto: certamente non li risolverà togliendo il lavoro ai 184 lavoratori di Innovis».

Fim Fiom Uilm hanno quindi deciso una mobilitazione che proseguira fino a quando non si otterrà l’apertura di un confronto azienda sindacati, la fine di ogni azione unilaterale e una prospettiva di lavoro per Innovis.

** Mi scuso per il ritardo con cui è stato pubblicato questo importante articolo** La Regina