venerdì 29 maggio 2009

Dimissioni Rsu

Care Colleghe, cari Colleghi,

al termine di una lunga riflessione condotta con SLC CGIL Roma e Lazio e valutati i fatti accaduti negli ultimi dodici mesi di attività sindacale in Comdata Care Roma, abbiamo riscontrato l’oggettiva impossibilità a proseguire l’esperienza dell’attuale RSU.

SLC CGIL Roma e Lazio e la sottoscritta prendono atto che l’orientamento prevalente in Comdata Care Roma, espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori nelle assemblee, legittima una linea sindacale alternativa ed incompatibile alla linea di SLC CGIL.

A tal proposito e di concerto con SLC CGIL Roma e Lazio, presenterò le mie dimissioni dall’incarico di RSU, consentendo a tutti di tornare a votare una nuova RSU.

SLC CGIL aprirà immediatamente le procedure delle elezioni, al fine di accelerare le fasi di rielezione della nuova RSU che si svolgeranno con il metodo interamente proporzionale, con rinuncia all’ 1/3 di riserva per le OO.SS. firmatarie del contratto nazionale, così da permettere che l’organizzazione più rappresentativa in Comdata Care abbia la maggioranza delle/gli Elette/i e possa assumersi tutta ed in pieno la responsabilità sindacale di sottoscrivere accordi con l’Azienda, tesi a migliorare le condizioni di vita e reddito di tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori di Comdata Care Roma.

Al fine di evitare la paralisi della RSU in carica, è dunque giusto che ognuno si assuma in pieno le proprie responsabilità, a partire da noi che lo facciamo con questo atto, ma soprattutto da parte di chi in Comdata Care Roma riscuote i maggiori consensi ed a cui oggi spetterà gestire le attività sindacali senza più l’alibi della presenza della SLC CGIL.

La sottoscritta e la SLC CGIL Roma e Lazio augurano alla nuova RSU un proficuo lavoro.

Roma, 27/05/2009

SLC CGIL Roma e Lazio
RSU SLC CGIL Comdata Care

venerdì 22 maggio 2009

Per chi ci apostrofa "allarmisti"...

Porto in evidenza un commento lasciato da un collega...

Sede di La Spezia-dal primo giugno 2009 tutti i lavoratori e tl(circa 80)della commessa 191 andranno in cassa integrazione per circa 13 settimane-contratti in scadenza entro la fine di maggio della commessa 187 back office verranno rinnovati(solo se il lavoratore ha raggiunto i 18 mesi di anzianità)e andranno in automatico in cassa integrazione per 13 settimane..a voi le conclusioni...

giovedì 21 maggio 2009

COMUNICATO STAMPA

Roma, 15 Maggio 2009

CALL CENTER: SLC-CGIL “AGCOM GARANTISCA NUOVE ASSUNZIONI O RISCHIA DI DANNEGGIARE SALUTE MIGLIAIA DI GIOVANI”


“Agcom ha l’impegno da parte delle aziende di contact center a fare nei prossimi mesi migliaia di nuove assunzioni? Perché se non è così, l’abbattimento dei tempi di attesa e di risposta da parte degli operatori di call center vuole dire solo farsi pubblicità sulla pelle di migliaia di lavoratori che già oggi subiscono carichi di lavoro al limite della sopportazione fisica e psichica. E non lo dice la CGIL, ma tutti i principali studi fatti dalle ASL e dall’Inail. Se non fosse tecnicamente impossibile, saremmo tentati di denunciare l’AGCOM e il suo Presidente per danno alla salute dei lavoratori”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, Segretario Nazionale di SLC-CGIL il principale sindacato del settore, commentando il recente provvedimento dell’Agcom sulla qualità dei servizi di call center.

“Già nelle settimane passate – continua la CGIL – denunciamo l’atteggiamento di AGCOM che, ormai, intervenie prepotentemente (e senza neanche l’umiltà di ascoltare sindacati e aziende) su materie come l’organizzazione del lavoro e i livelli occupazionali nelle imprese di TLC”.

“L’Agcom lo sa che per abbattere i tempi di attesa di 2 secondi dopo aver selezionato il servizio, servono mediamente almeno il 5% in più di operatori, fatte 100 le postazioni disponibili, dato l’attuale livello dei tempi medi di conversazione sui principali servizi di assistenza al cliente? L’Agcom sa che il “tasso di risoluzione dei reclami” è indice complesso che necessita, vista la continua evoluzione dei sistemi, di una formazione costante degli operatori? Se AGCOM ha un’intesa per far assumere migliaia di nuovi operatori o per piani formativi straordinari, coniugando così qualità verso il cliente con un livello decente di occupazione, siamo i primi ad essere contenti. Ma se non è così si adoperi subito a concordare nuovi piani di assunzioni con le aziende, perché altrimenti sarà sulla pelle di migliaia di giovani ragazzi e ragazze, spesso precari e con bassi stipendi, che si farà pubblicità! E anche di questo i consumatori dovrebbero essere informati.”

sabato 16 maggio 2009

Delocalizzazioni: posizione della SLC-CGIL

COMUNICATO STAMPA

TLC: SLC-CGIL “Aziende avviano delocalizzazioni. A rischio migliaia di posti di lavoro. Chiediamo a imprese e Governo una moratoria contro le delocalizzazioni”

“In queste settimane grandi aziende di TLC e Media stanno accelerando un processo di delocalizzazione di attività in paesi con minori salari e diritti, mettendo a rischio migliaia posti di lavoro”. Così denuncia in una nota, la Segreteria Nazionale di SLC-CGIL, il principale sindacato del settore.
“In particolare Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G e Sky stanno in questi mesi riducendo le attività nel nostro paese, affidando servizi di customer care e di back office ad aziende in Romania, Albania e Tunisia, con gravi rischi occupazionali e con una qualità offerta ai consumatori enormemente inferiore. Il fatto già in sé grave, diviene oggi drammatico in un momento di difficoltà del Paese e con decine di imprese di call center in Italia che hanno scommesso su una competizione basata sulla qualità e non sulla gara a chi paga di meno i lavoratori o con meno tutele. Imprese che oggi subiscono una doppia beffa, vedendo il lavoro dato in paesi dove i salari sono minimi ed i diritti quasi zero”.
“Altro che internalizzare il lavoro, come il Sindacato rivendica da anni per mettere in sicurezza Telecom e le altre grandi aziende di TLC. Siamo al doppio danno per i lavoratori dei call center di Telecom, Vodafone, Wind, H3G, SKY, ecc. : non solo le attività finora svolte vengono esternalizzate, ma a beneficiarne non sono neanche i figli o i fratelli che operano in altre aziende italiane. Siamo alle prese con una vera e propria strategia socialmente suicida, che priverà l’Italia di migliaia di posti di lavoro, in uno dei pochi settori che non risente della crisi”.
“Siamo ormai all’impresa irresponsabile, che non solo paga stipendi a 6 zeri ai propri manager anche quando i risultati non ci sono, ma che non si preoccupa minimamente dei danni sociali che reca al proprio Paese, in un momento in cui invece dovremmo tutti essere più solidali e più attenti a non far pagare la crisi ai soggetti più deboli”.
“Invitiamo per tanto le aziende in questione a dimostrare senso di responsabilità nel concreto, non spendendo solo qualche parola nei convegni o nelle trasmissioni televisive, ma scommettendo su uno sviluppo basato sulla qualità, sulla valorizzazione del lavoro e delle professionalità dei tanti lavoratori che, come unica colpa, hanno quella di pretendere un salario decente e un minimo di diritti”.
“Come SLC-CGIL proporremo nei prossimi giorni a Cisl e Uil di richiedere un tavolo specifico presso il Ministero del Lavoro e il Ministero delle attività produttive, dove consegneremo tutta la documentazione in nostro possesso. Come SLC-CGIL chiediamo alle imprese e al Governo di condividere una “moratoria” in materia di licenziamenti e di delocalizzazioni di attività oggi lavorate in Italia”.

Roma, 5 maggio 2009

COMDATA: CONTINUA CONFRONTO PER RIDURRE IMPATTI OCCUPAZIONALI

Roma, 6 Maggio 2009

Il giorno 04 maggio 2009 presso l’Unione Industriale di Torino si e’ tenuto l’incontro fra le Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL, le Segreterie Territoriali e le Rsu/Rsa ed i rappresentanti del Gruppo COMDATA al fine di discutere i dettagli e la strategia del Piano Industriale.

L’azienda ha presentato sul tavolo della trattativa i seguenti problemi sul futuro sviluppo del Gruppo:

- un forte decremento della commessa Telecom che numericamente si può tradurre in un taglio del 70% dei volumi delle attività con conseguenze negative a livello occupazionale ed economico;
- una efficienza e produttività media giornaliera in calo, a cui si aggiunge una percentuale di assenza in forte aumento. In particolare obiettivo del Gruppo è quello di recuperare circa il 7,5% di fatturato, dopo un decremento dello stesso di oltre un terzo nel 2008. Questo come condizione necessaria a chiudere il 2009 in pareggio ed evitare un aumento dell’indebitamento già cresciuto nel 2008;
- la necessità di procedere alla razionalizzazione dei siti del Gruppo con centralizzazioni mirate allo sviluppo specifico di singole commesse/clienti;
- la necessita di concedere in sub appalto attività a minor valore con concentrazione dei dipendenti interni sulle commesse a maggior qualità;
- produrre risparmi con l’obiettivo di mantenere alti gli investimenti in tecnologia.

La Direzione Aziendale ha dichiarato, in conseguenza alle problematiche sopra esposte, la necessità di interventi urgenti sull’occupazione, annunciando che non saranno confermati 120 tra contratti a termine e contratti di somministrazione ripartiti sulle sedi di La Spezia, Olbia e Scarmagno.
Inoltre l’azienda ha annunciato la volontà di procedere al trasferimento dei dipendenti dalla sede di Cernusco alla sede in via Kuliscioff.
Il Sindacato, dopo aver ottenuto il rispetto degli accordi sulle stabilizzazioni come da verbale del 7 aprile 2009, che sicuramente rappresenta un buon punto di partenza e la garanzia per molti lavoratori di salvaguardare il proprio posto di lavoro (al netto delle prossime stabilizzazioni in base all’accordo sul 60/40% tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori flessibili, rimarrebbero in azienda circa 1300 lavoratori a termine o in somministrazione), ha dichiarato tutte le proprie contrarietà ad un progetto che necessita di essere definito con maggiore chiarezza. In particolare occorrono garanzie sul fatto che tutti i siti rimangano in produzione e occorre avere una visibilità certa tanto delle attività che saranno date in appalto, quanto e soprattutto delle attività che garantiranno il mantenimento dei livelli occupazionali (il problema infatti non è solo quelle delle attività che escono, ma anche di cosa andranno a fare i dipendenti di Comdata).

Il sindacato infatti è pronto, in maniera serie e responsabile, a raccogliere la “sfida” di una maggiore produttività così come è consapevole delle difficoltà del momento, ma ogni possibile contributo dei lavoratori deve essere subordinato a scenari e garanzie chiare per il futuro, soprattutto per quanto riguarda la tenuta dei livelli occupazionali, a partire dai lavoratori a tempo indeterminato e dai lavoratori a termine con maggiore anzianità.
Al fine di verificare le necessarie garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali in Italia sito per sito, il Sindacato ha proposto quindi la costituzione di un tavolo permanente con incontri tra OO.SS. e azienda, sia a livello nazionale che a livello territoriale (a partire da La Spezia e Milano) da concludersi nell’arco di un mese e che portino a soluzioni condivise sulle varie problematiche esistenti.
Si è inoltre chiesto all’azienda di farsi garante della tenuta occupazionale dei lavoratori a termine con maggiore anzianità. Il sindacato ha inoltre richiesto che per tutto il mese di confronto l’azienda non proceda ad avviare le procedure per la Cassa Integrazione.
L’azienda ha convenuto sul percorso proposto, impegnandosi a non procedere a Cassa Integrazione durante il mese di confronto e garantendo che si terrà conto della maggiore anzianità aziendale come criterio per le riconferme.
Il primo incontro già in agenda e’ previsto per il giorno 14 maggio 2009 sul territorio di La Spezia con la presenza delle Istituzioni, che il Sindacato ha già messo a conoscenza della situazione generale.
Altri incontri sono già stati calendarizzati fino ai primi giorni di Giugno.
Come Segreterie Slc, Fistel e Uilcom, sarà massimo il nostro impegno, pur consapevoli delle responsabilità del Committente Telecom e della grave crisi economica che investe anche il settore, a salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori e ridurre al massimo le ricadute sociali.
Sono i lavoratori infatti il vero Core Business dell’azienda e la precondizione di ogni rilancio del gruppo.

Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL

venerdì 15 maggio 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO (e l'azienda tace...)

Aiuto Colleghi Comdata!!!!Sono un' operatrice del back office di Olbia....Da noi stanno facendo una strage...mi spiego meglio, in 3 settimane non hanno rinnovato il contratto a ben 35 persone...e la mia scadenza si avvicina...aiutoooooooo!!!!Mi sa che la sede di Olbia sta per chiudere...che tristezza...a luglio tanti bei discorsi e ora???mah!!!!Spero che dalle vostre parti vada meglio!!!

lunedì 11 maggio 2009

Piano ferie estivo ComdataCare Roma

Buongiorno a tutti,
pur non avendo raggiunto un accordo con l'azienda su questo piano ferie estivo, come RSU abbiamo chiesto di poter conoscere le percentuali di rimodulazione delle richieste inserite dai lavoratori di Roma.
L'azienda ci ha risposto come segue:

- rep. credito: approvazione del 70% delle richieste inserite dai colleghi senza nessuna rimodulazione;
- rep. consumer: approvazione dell'80% delle richieste senza nessuna rimodulazione;
- rep. fermiced solo il 15% delle persone ha avuto rimodulazione delle richieste inserite;
- ai lavoratori oggetto di rimodulazione è stata proposta un'alternativa per poter godere di almeno 7 giorni consecutivi di ferie nel periodo dal 1 giugno al 15 giugno o dal 15 settembre al 30 settembre.

La percezione del malcontento arrivata a noi è molto alta ma l'unico strumento di verifica delle percentuali comunicate dall'azienda siete VOI e quindi vi chiedo collaborazione per ricostruire il quadro complessivo dei singoli reparti.

Grazie e buon lavoro
RSU Cobas

venerdì 8 maggio 2009

CARA COMDATA TI SCRIVIAMO…

Cara Comdata,
e` tanto tempo che non ti fai sentire, cambiano le stagioni e le prospettive dei Lavoratori, ma tu proprio non ti fai sentire, possibile che tu ci abbia già dimenticati?
Siamo ormai giunti, anzi siamo andati ben oltre, al momento della verifica e condivisione dei risultati del primo bimestre del piano di incentivo e, ad eccezione di accenni sussurrati qua e là a risultati non positivi in nessuna sede, ancora nessuno ha ritenuto di fornire informazioni ufficiali ai lavoratori che ci hanno creduto, non e` che pensi all'effetto che una comunicazione negativa potrebbe avere sui dipendenti? Non e` che perdi tempo per continuare a spremere gli ultimi candidi di spirito che ancora ci credono?
Recentemente in alcune sedi sono state avviate campagne intimidatorie/esplorative della propria popolazione lavorativa al fine di migliorare la produttività e ridurre l'assenteismo, cara Comdata, queste scelte, lasciatelo dire, sono a dir poco discutibili.
Prima di iniziare con questi colloqui/ test/ verifiche ti sei chiesta cosa ha determinato una flessione nei targhet di produttività e qualità? Ti sei chiesta come mai le percentuali di "assenteismo" sono sempre così alte?
Parli di “assenteismo”? Forse non ti ricordi che Vodafone ha scelto di creare un presunto ramo d’azienda costituito in grossa percentuale da persone che loro malgrado soffrono di patologie che li costringono ad assentarsi spesso o di studenti che usufruiscono del diritto acquisito negli anni dei permessi esami, o di mamme con bambini di età inferiore agli 8 anni che spesso necessitano delle cure dei loro genitori; quando scegliesti di acquisire quel ramo d’azienda ne eri consapevole?
Sai che chi si ammala, chi studia, chi ha handicap, chi ha familiari con necessità particolari o ha dei figli non può essere giudicato assenteista? CHE DEVE ESSERE RISPETTATO E MESSO IN CONDIZIONE DI SVOLGERE AL MASSIMO IL PROPRIO LAVORO QUANDO É IN AZIENDA?
Poi volevamo chiederti se potevi dirci qualche cosa in più sull’opera di accentramento iniziata lo scorso anno in pompa magna e che con perseveranza diabolica stai completando comunicando nelle singole sedi i cambiamenti che ti riporto:
Milano: la sales support sarà gestita per lo più da interinali e chi lo scorso anno era tornato in cuffia ora riprenderà a gestire attività di credito;
Padova: incremento del reparto attivazioni corporate dopo aver tolto il presidio del credito che aveva ancora;
Ivrea: eliminato il gruppo storico delle attivazioni corporate e incremento dei team che faranno attività di reclami standard;
Roma: regala a Comdata Asti parte dei reclami standard (reclami Vodafone One) e un'altra parte a Comdata Care Ivrea. In cambio, in base a delle previsioni fatte solo su carta, a Roma si gestirà solo la parte dei reclami gn-gnp e reclami adsl che Vodafone si era ripresa a febbraio.
Tutto questo incorniciato in un panorama di informazioni che arrivano da Comdata S.p.A dove si parla di esuberi, di chiusure di sedi...
Tutto questo in una situazione in cui non e` stato definito alcun premio di risultato.

CARA COMDATA, QUANDO PENSI DI FARTI SENTIRE?

In attesa di tue notizie ti salutiamo.

Coordinamento nazionale Cobas Comdata Care

giovedì 7 maggio 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dato che la comunicazione e l'informazione è di primaria importanza, e dato che non esistono canali attraverso i quali far circolare notizie circa quello che succede nelle varie sedi Comdata, portiamo in evidenza un commento lasciato da un lettore (collega?) qualche minuto fa.

Comdata La Spezia, lunedì 18 maggio ennesima gornata di ferie forzate per il back office 187 mentre per 80 operatori del 191 partono subito 15 giorni di ferie forzate fino al 23 maggio....

venerdì 1 maggio 2009

CHI HA PECCATO DI MALATTIA?

Da alcuni giorni l'Azienda ha cominciato a svolgere degli incontri in forma individuale con i dipendenti che hanno effettuato un elevato numero di assenze per malattia.
L'intenzione dichiarata dall'Azienda è quella di tentare di arginare il fenomeno dell'assenteismo, presente in tutto il gruppo Comdata in percentuale, pare, eccessivamente elevata.
Come Rsu abbiamo espresso all'Azienda la nostra contrarietà all'operazione. Non riteniamo che l'assenza per malattia sia"assenteismo", ma un diritto tutelato e disciplinato da norme di legge e di contratto, le stesse che prevedono anche strumenti di controllo di cui può avvalersi l'Azienda, quali le visite fiscali.
Del resto, eventuali "dubbi" dell'Azienda sullo stato di salute del dipendente possono essere fugati con la visita del medico aziendale, altro strumento regolarmente normato.
Abbiamo evidenziato come colloqui di questo tipo, invece, possano essere vissuti anche come una forma di "intimidazione" (ma siamo sicuri che non è certo questa l'intenzione dell'Azienda...) e non necessariamente perché si abbia la coscienza sporca!
Non riteniamo corretto, inoltre, che colleghe e colleghi che devono assentarsi per motivi di salute a volte molto seri, e non certo per svago, siano costretti a subire anche l'umiliazione di sentirsi additati come assenteisti, un termine che ha un'evidente connotazione negativa!Suggeriamo all'Azienda di avvalersi di altri strumenti per motivare i suoi dipendenti e per creare un giusto ed auspicabile clima di serenità e di appartenenza.
Invitiamo, pertanto, l'Azienda a sospendere questi colloqui.
Qualora ciò non avvenisse, l'abbiamo già informata che saremo presenti al fianco delle colleghe e dei colleghi convocati che ce lo richiederanno.

RSU Comdata Care Roma