mercoledì 23 ottobre 2013

Vodafone stile Fiat La Corte d'appello di Roma la boccia

http://m.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/10023/?fb_action_ids=10202167231690644&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B476120175836680%5D&action_type_map=%5B%22og.likes%22%5D&action_ref_map=%5B%5D

Silvia Colangeli - 21.10.2013
 
Un altro capitolo della vicenda dei lavoratori Vodafone, ceduti ad altra azienda per fare lo stesso lavoro di prima: rispondere alle chiamate al call center . Il tribunale li reintegra nella casa madre ma l'azienda non ci sta
 
Licenziati, riammessi, licenziati e riammessi, stile Fiat. Un tira e molla che dura da 6 anni. Ma i 133 dipendenti romani di Vodafone non se la sentono di festeggiare l'ultimo reintegro. Anzi: erano in piazza venerdì scorso. Il 25 settembre la sezione lavoro della Corte d'Appello di Roma ha respinto ancora il ricorso del colosso delle telecomunicazioni, giudicando «inefficace» la cessione di ramo d'azienda operata nei loro confronti. «Questa volta - spiega Serena Antonelli, Rsu appena riammessa in Vodafone - siamo particolarmente soddisfatti perché il giudizio è definitivo. Rimane solo il ricorso in Cassazione, che conferma 96 sentenze su 100 provenienti dalla sezione lavoro della Corte d'Appello. È quasi un mese che aspettiamo,ma l'azienda non sembra essersi rassegnata a farci lavorare».
Subito dopo la sentenza, Vodafone ha ribadito la bontà dell'accordo con il gruppo Comdata per la cessione di ramo di azienda, «sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, dal ministero del Lavoro e dal ministero dello Sviluppo economico, fino a oggi ritenuto valido da 29 giudici in tutta Italia, e si riserva il diritto di valutare future azioni a tutela dell'azienda e della propria immagine».
La vertenza è iniziata nel 2007, con il passaggio di 914 operatori da Vodafone a Comdata Care, azienda creata ad hoc all'interno del gruppo Comdata, che li ha assunti a tempo indeterminato e condizioni identiche a quelle precedenti fino al 2015, con l'appoggio dei sindacati confederali. Ma molti lavoratori in tutta Italia hanno presentato ricorso con vari esiti: la cessione del ramo d'azienda è stata giudicata ammissibile in primo grado a Napoli e Padova e in appello a Milano nel luglio 2013. Giudizio opposto a Roma: dal 2011 a oggi 4 sentenze hanno ordinato il reintegro dei dipendenti: svolgono attività troppo correlate a quelle dell'azienda cedente per essere esternalizzati.
Ma questa è solo la prima parte della storia. «Dopo il pronuciamento della sentenza di reintegro - racconta Rosanna, tornata a lavoro dopo la sentenza di giugno 2012 - in puro 'stile Marchionne' l'azienda ci ha messi in mobilità. Utilizzando criteri come il numero di figli a carico e l'anzianità di servizio, sono state compilate liste di licenziabili e per far comparire noi 'ribelli' in pole position ci hanno assegnato 100 punti in più. Anche con questa assurda strategia, non tutti quelli che hanno fatto ricorso apparivano ai primi posti nelle liste di mobilità ma sono stati comunque licenziati. Così siamo arrivati a centinaia di ricorsi in tutta Italia». Prossimo appuntamento in tribunale il 27 novembre a Roma: l'udienza riguarda 82 addetti ai call center reintegrati e poi messi in mobilità dopo la compilazione di queste graduatorie. Dei 133 dipendenti reintegrati dopo il 25 settembre (ma ancora aspettano di tornare a lavoro) molti sono in attesa di mobilità e con gli ammortizzatori sociali in scadenza. Per lo più si tratta di donne che lavorano alle cuffiette da dieci anni, alcune hanno famiglia, altre studiano e lavorano. Dice ancora Rosanna: «Siamo state scelte per essere la voce rassicurante di Vodafone e in quanto operatrici di coscienza possiamo adattarci a qualsiasi attività con una settimana di formazione».
Nonostante la pioggia di ricorsi, Vodafone, che nel comitato scientifico della sua fondazione conta l'ex ministra Paola Severino e ha Luciano Violante come presidente, non ha ricevuto le stesse critiche riservate all'ad Fiat quando l'anno scorso tentò di licenziare i 19 lavoratori iscritti alla Fiom di Pomigliano. Ma le rappresentanti chiariscono: «Vogliamo insistere sul comportamento vessatorio tenuto nei nostri confronti da una multinazionale che si proclama etica, fattura utili da capogiro, stanzia un milione di euro l'anno per fare lo sponsor di Termini ma le prova tutte per non farci lavorare».

martedì 8 ottobre 2013

“Cessione di ramo”, condannata Vodafone. Nuove speranze per 140 “esternalizzati”

http://www.affaritaliani.it/roma/cessione-di-ramo-condannata-vodafone-nuove-speranze-per-140-esternalizzati-08102013.html

Lo stesso articolo pubblicato qualche giorno fa è stato ora pubblicato su Affari Italiani, lo riportiamo per comodità:

“Cessione di ramo”, condannata Vodafone. Nuove speranze per 140 “esternalizzati”

La Corte d'Appello, Sezione Lavoro, ha confermato per circa 140 persone l'illegittimità della Cessione di Ramo d'Azienda con cui Vodafone nel 2007 ha esternalizzato 914 dipendenti in tutta Italia. La sindacalista Antonelli: “Per i lavoratori si tratta di una vittoria che giunge dopo 6 anni di dure battaglie legali e sindacali”

Martedì, 8 ottobre 2013 - 10:30:00
La Corte d'Appello, Sezione Lavoro, ha confermato per circa 140 persone l'illegittimità della Cessione di Ramo d'Azienda con cui Vodafone nel 2007 ha esternalizzato 914 dipendenti in tutta Italia.
La magistratura si era già espressa lo scorso anno condannando l'azienda al reintegro immediato dei lavoratori che si erano appellati, ritenendo quell'operazione illegittima. L'azienda ha da prima reagito con il reintegro del personale e poi, scrivono i sindacati "in puro stile Marchionne, ha licenziato esclusivamente i dipendenti reintegrati in maniera palesemente discriminatoria".
Spiega Serena Antonelli, sindacalista di base da anni impegnata nella battaglia per il reintegro: “I lavoratori hanno però' continuato a combattere impugnando legalmente i licenziamenti e protestando contro il colosso delle telecomunicazioni, arrivando perfino ad occupare il tetto del Campidoglio. La pronuncia della Corte d'Appello del 25 settembre, seppure teoricamente ancora sottoponibile al terzo grado di giudizio, di fatto ha valenza definitiva. E' giunto il momento per Vodafone di prendere atto di quanto è stato stabilito dai giudici e di iniziare a rispettare la legge Italiana, restituendo a queste persone il proprio lavoro”.
E continua: “Per i lavoratori si tratta di una vittoria che giunge dopo 6 anni di dure battaglie legali e sindacali - donne e uomini che hanno pagato un pesantissimo costo personale imposto da un pugno di manager Vodafone comodamente protetti da incarichi strapagati. Quarantenni che continuano a portare avanti la propria battaglia per il rispetto della legalità e per la difesa del proprio posto di lavoro. Si tratta insomma di una storia che a mio parere andrebbe raccontata perché è una lezione positiva per questo Paese piegato dalla rassegnazione dei cittadini e dal timore dei potenti e prepotenti”.

sabato 5 ottobre 2013

LAVORO E LEGALITÀ: DOPO LA FIAT LA MAGISTRATURA BOCCIA ANCHE VODAFONE

http://www.litoralenews.com/?p=578

LAVORO E LEGALITÀ: DOPO LA FIAT LA MAGISTRATURA BOCCIA ANCHE VODAFONE La Corte d’Appello di Roma ribadisce l’illegittimità della cessione di ramo d’azienda per 140 lavoratori ceduti da Vodafone nel 2007.

COMUNICATO STAMPA
La Corte d’Appello di Roma, Sezione Lavoro, ha confermato lo scorso 23 settembre l’illegittimità per circa 140 persone della Cessione di Ramo d’Azienda con cui Vodafone nel 2007 ha esternalizzato 914 dipendenti in tutta Italia.
Sempre a Roma la magistratura si era già espressa lo scorso anno condannando l’azienda al reintegro immediato dei lavoratori che si erano appellati, ritenendo quell’operazione illegittima.
L’azienda ha da prima reagito con il reintegro del personale e poi, in puro stile Marchionne, ha licenziato esclusivamente i dipendenti reintegrati in maniera palesemente discriminatoria.
I lavoratori hanno però continuato a combattere impugnando legalmente i licenziamenti e protestando contro il colosso delle telecomunicazioni, arrivando perfino ad occupare il tetto del Campidoglio.
La pronuncia della Corte d’Appello del 25 settembre, seppure teoricamente ancora sottoponibile al terzo grado di giudizio, di fatto ha valenza definitiva. E’ giunto il momento per Vodafone di prendere atto di quanto è stato stabilito dai giudici e di iniziare a rispettare la Legge Italiana, restituendo a queste persone il proprio lavoro.
“Per i lavoratori si tratta di una vittoria che giunge dopo 6 anni di dure battaglie legali e sindacali” afferma Serena Antonelli, rappresentante sindacale coinvolta in prima persona: “Donne e uomini che hanno pagato un pesantissimo costo personale imposto da un pugno di manager Vodafone comodamente protetti da incarichi strapagati. Quarantenni che continuano a portare avanti la propria battaglia per il rispetto della legalità e per la difesa del proprio posto di lavoro. Si tratta insomma di una storia che a mio parere andrebbe raccontata perché è una lezione positiva per questo Paese piegato dalla rassegnazione dei cittadini e dal timore verso potenti e prepotenti”.

venerdì 27 settembre 2013

GIUSTIZIA E' FATTA!

Roma 27 settembre 2013

GIUSTIZIA E' FATTA!

In data 25 settembre 2013, la Corte d'Appello di Roma, Sezione Lavoro, ha riconfermato, per circa
140 persone, l'illegittimità della presunta Cessione di Ramo d'Azienda effettuata da Vodafone nel
2007. 

Ormai a sostenere il contrario sono rimasti solo Vodafone, Comdata e i sindacati confederali che però, avendo rispettivamente speso soldi (tantissimi), energie e "faccia" per vendere un'operazione di
smaltimento di personale come una formidabile opportunità di garanzia occupazionale, non possono far altro che continuare a negare l'evidenza.

Nell'attuale situazione determinatasi che, seppure teoricamente ancora sottoponibile al terzo grado di
giudizio, di fatto ha valenza definitiva, mai come ora riteniamo improrogabile l'inserimento di questi
lavoratori nella forza lavoro di Vodafone, compresi naturalmente, tra i 140, tutti coloro che ancora oggi sono in mobilità, licenziati illegittimamente.

Queste 140 persone, donne e uomini in carne, ossa e sangue, pur non avendo a disposizione le risorse
economiche e il potere politico dietro cui si sono sempre barricati i "grandi" e tracotanti manager
Vodafone, hanno portato avanti e continueranno a farlo, con determinazione rinnovata, la propria
battaglia per il rispetto della legalità e, analogamente a quanto accaduto fino ad ora, non accetteranno
intimidazioni e ricatti. Siamo stati e saremo sempre al loro fianco.

E' giunto il momento che i “signor Vodafone”, come la più elementare regola di civiltà detta, prendano
atto di quanto è stato stabilito dai giudici e inizino a rispettare la Legge Italiana. Riteniamo che sia
giunto il momento che il management Vodafone che si è reso responsabile dei continui errori di
strategia, con notevolissimo dispendio di soldi e immagine (tutti dell'Azienda, sia chiaro) cominci a
pagare il prezzo per i danni fatti, anche in termini professionalmente ed economicamente personali.

Con questa vittoria aumentano le probabilità che analoghe sentenze possano arrivare per tutti coloro che finora invece hanno avuto verdetti negativi e per coloro che sono in attesa dei pronunciamenti dei giudici.

Siamo certi che questa importantissima vittoria abbia il sapore del riscatto per tutte le donne e tutti gli
uomini che nel 2007 hanno subito una profonda ingiustizia, a prescindere dalle legittime scelte individuali fatte dalle persone nel corso di questi anni.

Ma noi Cobas continueremo a lavorare con ostinazione e determinazione immutati affinché tutti i
ceduti rimasti in Comdata Care, per scelta o per esiti giudiziari negativi, vengano assorbiti nel gruppo
Comdata. Solo ciò consentirà a queste donne e a questi uomini di vedersi restituita quella progettualità di vita che la cessione del 2007 ha loro tolto.

Coordinamento Cobas Comdata Care

giovedì 26 settembre 2013

Roma vince il secondo grado di giudizio contro Vodafone!

Ieri 25 settembre 2013 la Corte d'Appello di Roma, sezione lavoro, ha sentenziato il rigetto dell'appello principale e dell'appello incidentale di Vodafone e Comdata con compensa integrale delle spese del II° grado di giudizio.

In poche parole...i lavoratori di Roma hanno vinto anche il secondo grado di giudizio.

Signori giudici...GRAZIE!

martedì 24 settembre 2013

Verizon, affare da 130 miliardi. Ora Vodafone come utilizzerá i soldi che le stanno per piovere in cassa?

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-09-02/vodafone-verizon-wireless-112905.shtml?uuid=AbAWbWSI


LONDRA - Il mercato già festeggia l'annuncio ufficiale, atteso per oggi, della vendita da parte di Vodafone della quota del 45% di Verizon Wireless, il maggiore operatore mobile negli Stati Uniti, alla casa madre Verizon per 130 miliardi di dollari. Il titolo Vodafone sta salendo del 3,8% alla Borsa di Londra, mentre analisti e azionisti attendono con ansia i dettagli dell'affare e qualche indicazione sulla strategia del colosso britannico.
La domanda a cui tutti attendono una risposta é infatti: come utilizzerá Vodafone i miliardi che le stanno per piovere in cassa? La cifra é tale, sottolineano gli analisti, che il gruppo é in grado di fare tutte e tre le cose: ‘ringraziare' gli azionisti in contanti, ridurre il debito e investire in acquisizioni, espansione e nuovi progetti. Gli investitori hanno peró opinioni molto diverse e nelle prossime settimane il dibattito sará incentrato sulla ripartizione ottimale dei proventi della vendita.

Secondo gli analisti di Citi Vodafone potrebbe distribuire 40 miliardi di dollari agli azionisti, pagare le imposte, ridurre l'indebitamento, e avere ancora 38 miliardi da investire. L'affare ha dimensioni tali che avrá comunque un impatto positivo sull'economia britannica: l'azionariato Vodafone infatti é talmente diffuso che si prevede una ‘manna' per i gestori di fondi, i piccoli azionisti e i fondi pensione britannici.

Alcuni azionisti vorrebbero ricevere il 60-70% dei proventi della vendita. Gli analisti ricordano invece che l'investimento in Verizon Wireless é stato altamente redditizio per Vodafone, che ora deve trovare un altro modo per incassare contanti e pagare ricchi dividendi agli azionisti sul lungo termine. Dopo l'uscita dagli Stati Uniti il gruppo, secondo alcuni, non puó puntare troppo sulla vecchia Europa, mercati maturi dove economie in crisi e una concorrenza esasperata hanno portato a un rallentamento. Secondo altri invece é proprio il momento di investire in acquisizioni e in miglioramenti alla rete per rafforzare la posizione di Vodafone in Paesi come Italia, Germania e Spagna.
In Germania il gruppo deve ‘digerire' l'acquisizione da 7,7 miliardi di euro di Kabel Deutschland, il maggiore operatore via cavo, mentre in Francia sta costruendo una rete a fibre ottiche da 1 miliardo di euro assieme al gruppo francese Orange. In Spagna Vodafone potrebbe essere interessato all'operatore via cavo Ono o al provider di banda larga Jazztel, mentre in Italia sono riprese le voci di una possibile acquisizione di Fastweb, di proprietá di Swisscom, per una cifra intorno ai 3 miliardi di euro.
Il futuro peró é nei mercati emergenti, come ha detto piú volte l'amministratore delegato Vittorio Colao. Il gruppo ha giá lasciato intendere di voler rafforzare la sua posizione in mercati in crescita dove ha giá una presenza di rilievo, come l'Africa, l'India e la Turchia, ma potrebbe anche voler approdare in nuovi mercati come l'America latina, Brasile in particolare. Infine, c'é chi sostiene che Vodafone non intende affatto lasciare gli Usa: venduta la quota di Verizon Wireless, il gruppo punterebbe ora a T-Mobile, divisione Usa di Deutsche Telekom.
 
 
 

martedì 27 agosto 2013

L'azienda chiude definitivamente Lavoratori avvertiti durante le ferie

Pero, 26 agosto 2013 -

Si sono salutati lo scorso 2 agosto e si sono dati appuntamento per oggi, 26 agosto, per la ripresa dell'attività. Ma durante le ferie si sono ritrovati di fatto senza lavoro.
Una lettera infatti, arrivata il 9 agosto, ha annunciato ai 30 lavoratori la chiusura dell'azienda per riorganizzazione delle attività e la cassa integrazione straordinaria per cessazione delle attività.

Succede a Pero, alla Hydronic Lift (azienda che produce componenti idraulici per ascensori): oggi i cancelli sono rimasti chiusi con tanto di lucchetto e catene.

Ovviamente infuriati i sindacati con la Fiom-Cgil schierata in prima linea: "Una vigliaccata. La chiusura per ferie si trasforma in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e approfittando dell’assenza dei lavoratori. Pare che sia lo sport in voga tra gli imprenditori in questa estate del 201: quando si dice ‘capitani coraggiosi".

Un portavoce dell’azienda presente in sede e contattato dall’ANSA spiega che "il sito di Pero è chiuso per una riorganizzazione interna aziendale", mentre "altri siti sono aperti", senza però volerne specificare l’ubicazione. Dal sito internet risulta che, oltre all’impianto di Pero, l’azienda dispone di uno stabilimento a Mc Kinney in Texas.

http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2013/08/26/939880-Hydronic-Lift-Pero-Chiusa-Cassaintegrazione.shtml

giovedì 11 luglio 2013

Altra causa contro Vodafone vinta dai lavoratori di Roma

Ecco un'altra notizia favorevole ai lavoratori e di cui nessun mass media parla:

dei lavoratori Vodafone ceduti a Comdata, vincenti il primo grado di giudizio contro l'esternalizzazione, in seguito reintegrati da Vodafone e licenziati altri 3 hanno vinto la causa contro il licenziamento e la messa in mobilità.
Tali lavoratori verranno reintegrati dalla Vodafone sul posto di lavoro a partire dal primo agosto.
Ricordiamo che i suddetti lavoratori sono stati preceduti da altri 30, messi in mobilità e poi reintegrati da Vodafone, i quali, attualmente, lavorano in qualità di dipendenti Vodafone in distacco nella sede Comdata Care di Roma.

Subito dopo la pausa estiva altri importanti giudizi verranno emessi sia per la causa di licenziamento intrapresa da altri quasi 100 ex dipendenti messi in mobilità e sia per il secondo grado di giudizio relativo alla causa della cessione.

venerdì 14 giugno 2013

Roma: Lavoratori vs Vodafone 3-1

Dopo tanto silenzio ci rifacciamo vivi per evidenziare la notizia di ieri 13 giugno 2013:

altra sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma a favore dei lavoratori nella causa contro la cessione di ramo d'azienda operata da Vodafone Omnitel N.V. e da Comdata SpA nel 2007.

Inutili i commenti, noi lavoratori di Roma proseguiremo con il percorso legale per continuare la battaglia nei confronti della scellerata operazione compiuta dalla multinazionale inglese e contro la persecuzione, la discriminazione ed il terrorismo psicologico che l'azienda continua ad adottare come politica aziendale.

La Regina

venerdì 26 aprile 2013

Vodafone, 500 licenziamenti in Germania

Fonte: http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/20797_vodafone-500-licenziamenti-in-germania.htm

Le mansioni It, tecnologie di rete e customer service saranno affidate in outsourcing in India e Romania entro il 2015. Sulla decisione pesano la concorrenza serrata del mercato telecom e gli alti salari tedeschi
di Patrizia Licata
 
Vodafone Germany licenzia 500 persone in Germania e esternalizza in India e Romania. La manovra si concluderà nel 2015 ed è ovviamente disegnata per ridurre i costi, visto che sui mercati emergenti si può assumere personale a costi più competitivi. La notizia viene riportata dalla stampa tedesca, secondo cui una nota interna redatta dal Ceo della divisione tedesca di Vodafone, Jens Schulte-Bockum, descrive i prossimi piani per rendere l'azienda più competitiva e indica che Vodafone non può più permettersi di pagare salari alti in un ambiente operativo così difficile come il mercato europeo delle telecomunicazioni, dove la concorrenza è sempre più serrata e i margini di guadagno si assottigliano.
"Questa manovra ci mette in grado di affrontare al meglio il futuro”, si legge nella nota. Schulte-Bockum aggiunge: “I salari d’ingresso in Germania sono troppo alti in rapporto al tasso di crescita del mercato telecom". Le posizioni toccate dai licenziamenti saranno, in parte, compensate dalle nuove assunzioni in Romania e India dove saranno trasferite le operazioni IT, le tecnologie di rete e il customer service.
Un portavoce di Vodafone ha confermato all’agenzia Reuters che il piano di outsourcing sarà completato in due anni, ma Bloomberg sostiene che nella lettera del Ceo non si definisce un numero esatto di posti di lavoro che saranno eliminati in Germania. Si dice tuttavia che "La pressione commerciale si sta intensificando" e che la normativa di settore “impedisce gli investimenti da anni”.
Il Ceo sembra riferirsi in particolare alla feroce concorrenza di T-Mobile, divisione di Deutsche Telekom che ha lanciato offerte low-price per il mercato smartphone, e alle nuove regole che hanno abbassato le tariffe che gli operatori mobili possono esigere per le chiamate dalle reti concorrenti.
E forse l’ostilità dell’ambiente regolatorio sembra infastidire Vodafone Germany molto più degli alti livelli dei salari. Infatti, la filiale australiana del colosso britannico ha annunciato lo scorso mese un progetto di segno opposto: assumerà 750 persone nel call center della Tasmania, riducendo il peso di quello in India. Il Ceo di Vodafone Australia, Bill Morrow, ha spiegato che in questo modo cercherà di rilanciare il brand della società, tornando a creare valore anche sui mercati cosiddetti maturi.
 
16 Aprile 2013

domenica 14 aprile 2013

COMDATA CARE PRESENTE E FUTURO

Mercoledì 17 e giovedì 18 Aprile in Comdata Care Roma si terranno le elezioni per eleggere la Rsu. A meno di improbabili sorprese, solo due su tre saranno i delegati sindacali eleggibili, perchè uno già sappiamo appertenere, a prescindere dal numero dei voti ricevuti (fossero anche solo i due voti dei due candidati presentati da ciascuna), alla cgil o alla cisl.

Ma quanto è importante votare il proprio rappresentante sindacale oggi, e quanto lo è alla luce della situazione attuale e imminente dell'azienda nella quale ci siamo ritrovati a lavorare?

SITUAZIONE COMDATA CARE PRESENTE.
Dei 916 dipendenti che Comdata Care aveva nel 2007, oggi dopo solo 5 anni ne sono rimasti circa 660, di cui solo circa 430 ancora su commessa Vodafone.
Ad oggi le attivita' cedute riescono ad impegnare meno della meta' dei Lavoratori ceduti nel 2007, ed entro la fine di Giugno, quando terminera' la riorganizzazione su Ivrea gia' avviata ufficialmente dall'azienda, saranno meno di un terzo i Lavoratori ancora impiegati sulle attivita' cedute.
A Pozzuoli da molti mesi l'azienda lamenta un progressivo calo di volumi che ora è arrivato ad impattare tutte le attivita' presenti sul sito, sia di Comdata Care (Business e Crerdito) sia di Comdata S.p.A. (Wind). Anche la gestione di questa, che ormai non è più il caso di chiamare emergenza temporanea, è sempre la solita che l'azienda prospetta e cioè di farla ricadere sui Lavoratori, chiedendo di utilizzare le loro ore di Ferie e Rol.
Ad Ivrea il 29 marzo è stato firmato (da tutte le rsu tranne quella Cobas) un accordo sindacale riguardante il personale di Ivrea Comdata Care e Comdata che prevede una campagna di adesioni volontarie per il passaggio dei lavoratori Full Time a contratti Part Time con i seguenti incentivi: per passaggi a p.time 30 ore premio una tantum di 5000 euro, una turnistica visibile a un mese e schemi di turni piu' favorevoli; premio una tantum pari a 2000 euro per passaggi a p.time 36 ore. Tali passaggi, a detta dell'azienda, si rendono necessari per essere in grado di acquisire e gestire le nuove commesse che si vorrebbe collocare nel Canavese entro l'estate e che non sarebbero piu' legate al settore delle TLC (un settore, a detta dell'Azienda, che conosce forte contrazioni di volumi, nel quale i committenti stanno mettendo in atto considerevoli processi di reinternalizzazione e dal quale ci si vuole svincolare cosi' da non conoscere problemi occupazionali).
Inoltre lo stesso accordo prevede, al fine di superare il "problema congiunturale della contrazione dei volumi produttivi che determina una temporanea eccedenza di personale" un piano programmato di fruizione dei residui ferie 2012, dei residui rol 2012 (come previsto dal nuovo CCNL TLC), del 30% dei rol del 2013 e di 5 giornate di ferie 2013 nei mesi di Aprile, Maggio e Giugno 2013. L'Azienda ha individuato il numero di giorni di ferie/rol forzati differenti a seconda delle commesse, variabile da un minimo di 3 a un massimo di 11 giorni. A riprova della nota vicinanza dei sindacati confederali alla volontà dei lavoratori che dovrebbero rappresentare, tale accordo siglato da cgil, cisll e uill è stato largamente BOCCIATO in assemblea sia dai dipendenti Comdata che da quelli Comdata Care.
A Padova entro Giugno dovranno essere smaltiti rol 2012 + 30% del 2013+ ferie 2013 accumulate. Anche i dipendenti di Comdata Tech (ora su commessa Vodafone ma su nuove commesse che dovrebbero arrivare a giugno) dovranno fare ferie e rol e i sindacalisti di tech li hanno informati che se si rifiutano di andare in ferie verranno messi in cassaintegrazione. La maggior parte della commessa Vodafone ormai è in Spa e ai dipendenti Care di Padova continuano a dire che non c'è lavoro, ma che va tutto bene. In area tra i lavoratori si parla di mobilità ma per ora sono solo voci...

La mancanza in questi anni di qualsiasi azione atta ad affrontare questi cali di volumi che erano sin troppo facilmente prevedibili, mette l'azienda davanti ad una responsabilità di cui deve farsi personalmente carico. Così come, ancora oggi, nulla viene messo in campo per fronteggiare quello che sarà l'inevitabile riduzione dei volumi a cui assisteremo anche nei prossimi mesi. Il tutto senza dimenticare la solita domanda: Dove sono i volumi minimi garantiti per almeno 7 anni?
Se questa situazione risponde pienamente alle garanzie che sono state date affinchè smettessimo di lottare per contrastare la cessione del presunto ramo d'azienda, allora quelle garanzie erano fasulle.
Probabilmente i dipendenti sarebbero anche disponibili ad utilizzare Ferie/Rol per superare un momento di difficoltà dell'Azienda, se quest'ultima facesse tangibili (quindi concrete e verificabili) azioni che dessero stabilità al lavoro e possibilità di gestione di eventuali (sicure) future contrazioni di attività non soltanto con strumenti che pesano sempre sui Lavoratori.

SITUAZIONE COMDATA CARE FUTURO PROSSIMO.
In occasione di una recente visita a Roma la dottoressa Bigatti ha convocato le organizzazioni sindacali e, tra le varie cose, ha anche parlato di possibile cassa integrazione per calo volumi di lavoro Vodafone nel sito di Comdata Care di Padova, particolare di cui cgil, cisl, uil e ugl presenti all'incontro si sono dimenticati di informarci.
Il 29 marzo alla riunione per il sito di Ivrea, l'Azienda ha annunciato che l'incontro nazionale relativo a tutto il gruppo Comdata (sia SpA sia Care), già fissato per il 4 Aprile, sarebbe slittato ad altra data e ha anticipato che gli argomenti di quell'incontro saranno il PDR (hai presente cosa stanno tentando di fare al PDR in Vodafone?) e il regime di turni. Date le avvisaglie avute fino ad ora, pensiamo che ci verranno rivolte richieste/imposizioni pesanti.

Nel panorama delle Tlc i grandi fornitori (Telecom, Wind e Vodafone) da una parte reinternalizzano il lavoro (ma non i lavoratori) e dall'altra dichiarano che oramai i loro competitors sono le aziende di outsourcing come Almaviva e Comdata in cui il costo del lavoro è molto più basso. E per questo, ?inzuppando il biscotto? nel business della Crisi (con bilanci in positivo) aprono procedure di mobilità che portano a poche riduzioni di personale ma a tanti peggioramenti delle condizioni normative ed economiche dei dipendenti.

Ebbene, non serve essere un indovino per capire che è solo questione di mesi prima che anche in Comdata (Spa e Care) si proceda a mettere in campo pesanti operazioni finalizzate a eliminare il personale scomodo e a ricattare i restanti con riduzioni economiche e normative in cambio di un posto di lavoro, che però diverrà inevitabilmente sempre più incompatibile con un dignitoso e autosufficente stile di vita.
Un esempio? Quello dell'attuale procedura Vodafone dove ai dipendenti in presunta eccedenza per non essere licenziati viene offerta una ricollocazione in altre attività o in altre aziende che comporta però un arretramento di un livello inquadramentale e riduzione fino al 15% del salario...
Lo sapevi che per accedere alla Cassa Integrazione ordinaria l'azienda deve aver azzerato i residui di Rol/Ferie dei propri dipendenti?

CHE SENSO HA VOTARE PER ELEGGERE LA RSU?
Arretramento inquadramentale, diminuzione salariale, obbligo di fruizione di Rol e Ferie. Fino all'accordo che cgil, cisl, uil e ugl hanno sottoscritto con Confindustria il 28 giugno 2011 nessun accordo sindacale poteva essere peggiorativo di ciò che la Legge prevede. Invece ora quel testo, insieme al nuovo CCNL delle Telecomunicazioni sottoscritto sempre dagli stessi attori, legittima gli accordi aziendali in deroga a quanto sancito dalla Legge in diverse importanti materie, a patto che tali accordi siano sottoscritti dalla maggioranza delle Rsu.

La Rsu così diventa un ruolo fondamentale e di enorme responsabilità.

E' quindi evidente non solo quanto sia importante per il proprio status di lavoratrice/lavoratore votarla, ma anche quanto sia ancora più fondamentale votare non per simpatia, amicizia o per fare una cortesia a una collega tanto gentile....
Avere nella Rsu le persone giuste, competenti che sappiano e possano fare opposizione al massacro dei diritti e delle condizioni economiche che si sta perpetrando ai danni dei lavoratori delle Tlc è purtroppo diventata condizione imprescindibile per sopravvivere dignitosamente anche se si lavora in un Call Center.
Obiettivo primario delle candidate Cobas del Lavoro Privato è la tutela del lavoro e dei diritti di chi, per scelta o no, oggi è dipendente Comdata Care.

Vota la lista Cobas: dai un calcio alla rassegnazione!


Serena Antonelli e Francesca Romana Nicolò
Candidate lista Cobas del Lavoro Privato

giovedì 11 aprile 2013

AGGIORNAMENTI Vodafone: 700 Licenziamenti collettivi

SEMPRE DAL SITO DI IVREA LIVE

AGGIORNAMENTO Mercoledi 10 Aprile

Tema cessioni – Vengono tolte dal tavolo le cessioni per le frodi e i Servizi Generali , si riorganizzeranno le area con funzioni e processi diversi ma ci vorrà del tempo e si farà con contratto di solidarietà coinvolgendo altre due aree dell’azienda e cioè Finanza e Amministrazione ( Controllo amministrativo e acquisti , e Affari legali) in totale circa 121 esuberi coinvolti su 391 persone , la solidarietà parte da Settembre per un periodo di un anno. Dopodiché le persone possono essere incentivate nel caso di uscite volontarie o ricollocamenti.
Incentivi – Si aumentano le mensilità a 24 mesi da chi esce al 31 di luglio più tre mesi di preavviso più l’indennità di mobilità. 21 mesi entro 30 settembre . 18 mesi al 31 dicembre e 15 mesi per il restante. L’azienda garantirà per un anno il FSIO a chi esce .
Partner commerciali, chi va riceve 15 mesi più il preavviso se vanno entro 31 luglio , per l’uscita entro il 30 settembre avranno 12 mesi più preavviso. 
A titolo esemplificativo: HP, Accenture, Spindox, Altran e Antex 
contratto indeterminato senza periodo di prova e diminuizione della RAL dal 10% al 15% in meno .
Part Time per gli esuberi – Sono su base volontaria e si apre a circa 30 persone a 4 ore sia verticale che orizzontale , incentivo di 6 mesi basata su RAL , per i part time a 6 ore al massimo per 10 persone con due mesi di incentivazione .
Bacino – Non si allarga a tutto il perimetro, ma l’azienda agevolerà quelli con professionalità equivalenti permettendogli la mobilità volontaria. E si valuteranno le proposte del Sindacato.
Ricollocazioni – Si effettua con una discesa di un livello di inquadramento e sono focalizzati nelle aree che oggi si ritengono strategiche sia Customer Care ma anche altre focalizzate verso il cliente. Se la ricollocazione e in una posizione equivalente non ci sarà la discesa di livello.
Costo del lavoro – Part Time a 6 ore per aree non soggette a esuberi saranno valutate tutte le richieste .
Per le aree del customer si apre a 4 ore su turno fisso, sulla verticalità si può fare per quello a 4 ore ma bisogna creare delle coppie che insieme formano un full time. Si apre al part time a 5 ore a turno fisso. Per le 24 ore a turno verticale si effettuerà per valutarlo in modo sperimentale . Viene concesso il Ticket pasto anche al part time a 4 ore .
Assorbimento – Si aumenta la protezione sulle persone con piu basso reddito quindi sotto i 200 di sovramminimo non ci saranno assorbimento e neanche sui part time. Dai 200 ai 300 si applica al 30% e si applicherà su singola tranche ( esempio se si ha 205 euro sulla prima tranche si potra togliere solo i 5 euro perchè arrivato a 200 non si tocca piu il sovramminimo e dalle tranche successive non saranno piu toccati ) , le altre fasce non cambia dai 300 ai 500 il 70% sopra i 500 si assorbe il 95% .
PDR – Soglia sulla marginalita legata all’ EDIBTA se non si raggiunge la soglia non c'e' il PDR. Poi ci sono tre piste al 40% 40 % 20 % Service Revenue ( fatturato ) Marginalita ( EBIDTA) e Pista funzionale o sulla quota di Mercato (Market Share che misura la quota di mercato ) o NPS che misura il grado di soddisfazione del cliente .Grazie a questo vengono tolto anche le pause 626 al customer care. Non avrà incidenza sul TFR . Sarà comunque dimezzato rispetto a quello precedente ma saranno date altre forme come buoni libri o altro per contribuire alle perdite. Il PDR del 2012 non sarà erogato.
Ferie - Da gennaio a giugno una settimana presa dal lavoratore , da giugno a settembre tre ,almeno due nelle due settimane centrali di agosto . Da ottobre a dicembre per chi no ha avuto modo di godere di quello pianificato c'e' un ulteriore opportunità di godere della settimana mancante . Da gennaio e marzo l’azienda forza il lavoratore a godere quelle rimanenti dell’anno
ROL – 14 giorni - Devono essere fruite da gennaio e dicembre tramite chiusure aziendali e\o volontà personali del lavoratore . Da gennaio a giugno vengono forzate a essere prese. I ROL non verranno più pagati in denaro ma potranno solo essere goduti .
Ferie per Operativi . Da giugno a settembre compreso agosto il venerdi a casa . Per il customer invece si userà il sabato a casa. Per i ROL si usano 2 ore il venerdi in tutta l’azienda.
Per i ROL residui devono essere fruiti entro il 31 marzo del 2015 dopo tale data saranno perduti.
Garanzie Occupazionali – Sono legate alla mobilità .
Investimenti al Customare Care – Si rilascerà un applicativo chiamato FASTER FRONT END che servirà ad avere più rapide alcune procedure che oggi gli operatori call center front line fanno , che ammonta a circa 2 milioni di euro.
OFF Shoring - L’azienda per ora non è ancora in grado di rispondere .
Verifiche Congiunte tra Vodafone e Sindacati – Si partirà con verifiche a livello locale insieme alle RSU per le applicazioni delle ricollocazioni per poi ogni sei mesi a livello nazionale.


Come gia' fatto in altri punti chiariamo che questa nostra sorta di "diretta dal parlamento" che documenta gli incontri sindacato azienda ha il principale scopo di dare ai colleghi una idea di come si sta svolgendo la discussione al tavolo della trattativa e che le informazioni ufficiali saranno date nelle assemblee a seguito di ogni incontro e dai comunicati ufficiali. Da questa nostra cronaca si puo' desumere un evolversi della situazione ma le informazioni, soprattutto quelle numeriche vanno chiarite e confermate in una assemblea dalle Rsu in carica o da eventuali strutture dei rappresentanti dei lavoratori. 
E' uscito il comunicato nazionale reperibile qui e quindi possiamo uscire con gli aggiornamenti:
Vista la difficolta' ad aggiornare il sito e la scarsa copertura userei in attesa di precisare la mail che sta circolando da stamane che contiene i dati corretti ed e' chiara e concisa.
La prossima settimana ci saranno le ASSEMBLEE con cui si potranno discutere i dati ufficiali e le posizioni che le persone vogliono che noi teniamo al tavolo di trattativa, votando per il mandato a continuare la trattativa, o meno.

AGGIORNAMENTO Martedi 9 Aprile  ore 12:00  
La convocazione era per le 9:30.  La delegazione era al completo alle 10 circa e l’azienda si e’ presentata intorno alle 14:30Parte della mattinata e’ stata impiegata per effettuare coordinamenti di sigla e dare feedback alle segreterie nazionali sulle giornate precedenti.Parte del pomeriggio e’ stata spesa ad approfondire i punti Part time, Pdr, Produttivita’.Vista la frammentarieta’ dei lavori dovuta alle molteplici consultazioni, oggi ci limiteremo alla lista degli argomenti trattati con le evoluzioni solo per gli argomenti impattati. Non utilizzeremo quindi per oggi la forma a dialogo.
Il sindacato ha insistito sulla possibilita’ di ampliamento del part time a 6 ore considerando eventualmente il part time verticale su 24 ore. L’azienda ha risposto che il part time a 6 ore non sarebbe agevole da gestire ma che si puo’ considerare la proposta di part time verticale su 24 ore (tre giorni da 8 ore)E’ stato chiesto se l’azienda volesse considerare il telelavoro come strumento per risparmiare: Risposta: no,’’come sapete noi siamo freddini sul telelavoro’’ e’’ il telelavoro non aiuta a ridurre i costi, semmai li aumenta.Ridiscussi a lungo i criteri sulle fasce di assorbimento degli aumenti. E’ stato chiesto, per il call center, se si vuole ottenere produttivita’ di non agire solo sulle persone con incentivi ma anche di aggiornare gli strumenti di lavoro arretrati ed obsoleti.Salvo Ugliarolo ha ricordato come punti che non hanno ancora ricevuto una risposta:GARANZIE OCCUPAZIONALIQUESTIONE DELLE CESSIONIDELOCALIZZAZIONI
nomi dei partner commerciali per la soluzione 2.
Riguardo a questi temi c’e’ molta preoccupazione e sfiducia per il futuro.  Questa non risposta sulle garanzie occupazionali non fa che alimentarla.Se l’azienda in passato ha fatto ricorso alle cessioni di ramo ed oggi non ci fa capire dove vuole spostare le persone che verranno ricollocare e’ difficile avere fiducia nelle future azioni.Viene dedicato tempo ad interventi e domande dei delegati ed in particolare un delegato Uilcom afferma, dopo aver faticosamente ottenuto la facolta’ di parlare che il problema delle delocalizzazioni e’ la causa principale degli esuberi di oggi e che giustamente tutti e tre le segreterie insistono per avere risposta su garanzie, perimetro aziendale e delocalizzazioni. Se tuttavia non vi sara' risposta tutto si puo’ pensare al futuro, e non vi e’ peggio che non possa essere immaginato.Proseguono gli interventi anche dei segretari nazionali richiedendo: monitoraggio puntuale sulle riconversioni dei colleghi,sapendo DOVE i colleghi vengono riallocati, che sia sciolto il nodo delle cessioni di ramo, si o no. Viene chiesto se non fosse possibile reinternalizzare il lavoro almeno di combattere le fuoriuscite di altri lavori.Quello che ha caratterizzato la giornata e' comunque stata una a volte accesa ma in linea di massima produttiva discussione per definire tra delegazione e segreteria cio' che 
L’azienda abbozza una prima risposta sui punti gia’ discussi confermando che 60 part time abbatteranno di 30 il numero dei 700 esuberi.Viene inoltre confermato che un eventuale allargamento del bacino professionale dovra’ far riferimento a figure professionali simili. Il concetto e’: se oggi l’azienda ha esuberi su profili come quelli descritti nella dichiarazione di esubero non sara' possibile estendere la volontarieta' all'uscita su profili molto diversi (per esempio CC NdR). Alle 16,30 L’azienda si ritira in riunione ristretta con le segreterie nazionali per discutere e dare un riscontro alla delegazione.
Intorno alle 01:00am di Mercoledi 9 Aprile l'azienda torna con una serie di proposte per le assemblee, che vengono discusse ancora fino all'incirca alle 3:00am fissando la data del prossimo incontro il giorno 22 Aprile, in modo da dare una settimana per svolgersi ulteriori assemblee nelle sedi.

A questo punto vogliamo dire che, per nostra decisione, pubblicheremo il contenuto di tali proposte ed eventuali nostri commenti solo immediatamente dopo il COMUNICATO NAZIONALE UNITARIO che uscira' nella giornata di domani. Vorremmo cercare di spiegarvi questa nostra scelta:
un conto e' stato fino ad oggi dare conto e cronaca di proposte e controproposte della azienda e del sindacato. In questa pagina di aggiornamento lo abbiamo fatto in modo il piu' possibile neutro cercando di rispettare le idee di tutti.  Una altra cosa sarebbe invece prevaricare un comunicato nazionale di questo tipo, che portera' contenuti concreti e che ci e' stato promesso essere il piu' possibile dettagliato. QUESTO si' sarebbe volere fare sciocche corse in avanti per farsi belli con i colleghi. Cio' che abbiamo fatto fino ad oggi e' stato solo cercare di alleviare l'ansia dei colleghi facendola nostra ed illustrandovi proposte e controproposte cosi' come venivano messe sul tavolo, e lavorando sull'altro fronte insieme alla delegazione per ottenere dalla azienda TUTTI i punti della discussione, senza reticenze o cose non dette. Ad oggi possiamo dire, anche sulla base delle proposte fin qui illustrate, di avere abbastanza materiale per tornare a discuterlo con voi.
Saranno indette delle assemblee su tutte le sedi in cui noi rsu verremo insieme ad illustrarvi nel modo il piu' possibile dettagliato ogni particolare.
In attesa di queste assemblee, a partire da domani sera, cercheremo da queste pagine di fornirvi tutto il materiale perche' possiate arrivare informati alla discussione.
 Ed in seguito vi chiederemo uno specifico mandato a continuare la trattativa, dopo aver recepito le vostre indicazioni.
Da questo sito noi abbiamo cercato di dare contenuto informativo, come in questi aggiornamenti, e in altre abbiamo cercato di trasmettere la nostra rabbia o a volte i nostri sberleffi e le nostre critiche alle cose che riteniamo sbagliate e dannose. Continueremo a farlo, convinti che ogni risultato non sia solo frutto del lavoro dei sindacati, ma anche della indispensabile partecipazione delle persone.

giovedì 4 aprile 2013

Esuberi Vodafone, si tratta sui trasferimenti ad aziende partner

http://www.corrierecomunicazioni.it/tlc/20586_esuberi-vodafone-si-tratta-sui-trasferimenti-ad-aziende-partner.htm

Sul tavolo con i sindacati la possibilità di far passare parte degli addetti in società che collaborano con la compagnia. Lunedì e martedì i prossimi incontri.

di Federica Meta
 
Prosegue la trattativa sui 700 esuberi di Vodafone. Si è conclusa oggi la seconda tranche di incontri tra l’operatore e i sindacati. Fonti sindacali, contattate dal Corriere delle Comunicazioni, fanno sapere che “durante i colloqui è venuta meno, come ipotizzato nell’incontro del 22 marzo, la possibilità fare ricorso ai trasferimenti territoriali ma sono stati mantenuti gli esodi incentivati e la mobilità volontaria”. La novità si cui si sta trattando è quella di trasferire parte del personale in esubero “in aziende partner di Vodafone – fanno sapere i sindacati – con contratti a tempo indeterminato”. I prossimi incontri tra azienda e sindacati sono previsti per lunedì e martedì della prossima settimana. Lo scorso 7 marzo Vodafone ha annunciato 700 esuberi strutturali con l’obiettivo di risparmiare 80 milioni di euro nei prossimo 18-24 mesi. “Il piano evidenzia che gli effetti negativi della crisi macroeconomica - evidenziava la compagnia in una nota - la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori, stanno progressivamente influenzando in modo molto critico l'andamento del settore delle telecomunicazioni". Anche Vodafone Italia, "che in questi anni ha mantenuto costante la sua strategia di investimenti in Italia per offrire ai propri clienti il miglior servizio e la migliore qualità e copertura di rete, ha risentito degli effetti combinati di questi fenomeni registrando negli ultimi due anni una rilevante erosione del fatturato e dei margini".
Le eccedenze si concentrano per la maggior parte in Vodafone Omnitel NV (671 unità) e per la parte rimanente in Vodafone Gestioni (29 unità). Il contributo maggiore al piano di ristrutturazione arriva dall’area tecnologie con 221 esuberi, seguita dal commercial operation (140), commerciali (99), affari generali (65), risorse umane (55), finanza (48), amministrazione (40), affari legali (20), terminali (12). I tagli riguardano prioritariamente la sede di Milano e a seguire quella di Roma. Gli esuberi annunciati non riguardano, nello specifico, le attività “di contatto” con il cliente

04 Aprile 2013

martedì 2 aprile 2013

Verizon e At&t studiano Opa Vodafone: la più grande operazione della storia

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/04/02/news/vodafone_opa-55793392/

Secondo quanto riportato dal Financial Times i big americani delle Tlc valuterebbero il rivale inglese 245 miliardi di dollari, il 40% in più di quanto vale alla Borsa di Londra. Pronto il piano per spartirsi le attività del gruppo.

MILANO - Verizon e At&t, due "big" delle tlc negli Usa, starebbero per lanciare un'offerta di acquisto sulla concorrente britannica Vodafone per poi dividerla in due. Secondo quanto riporta il "Financial Times" nella rubrica "Alphaville", l'offerta in via di definizione sarebbe a un prezzo di circa 260 pence per ogni azione Vodafone, con un premio del 40% rispetto ai livelli attuali titolo che valorizzerebbe il gruppo di tlc inglese 245 miliardi di dollari.

L'offerta, ricorda il quotidiano, diventerebbe la più grande operazione di m&a mai varata al mondo. Sempre secondo le stesse fonti citate dal Ft, Barclays sarebbe stata incaricata dei lavori preparatori. L'idea di base, riporta il giornale della City è che Verizon acquisti il 45% in possesso di Vodafone nella joint venture Verizon wireless, mentre At&t entrebbe in possesso delle attività al di fuori degli Stati Uniti.

Verizon, At&t e Barclays non hanno voluto commentare le indiscrezioni, ma la Borsa scommette sull'operazione con forti acquisti sul titolo Vodafone a Londra che stanno spingendo l'intero comparto delle Tlc in tutta Europa.

(02 aprile 2013)

Riforma Fornero, le vostre storie: “Io, licenziato dal ministero del Lavoro”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/01/riforma-fornero-vostre-storie-io-licenziato-dal-ministero-del-lavoro/548094/

Nove mesi dopo l'entrata in vigore della legge voluta dal governo Monti, si moltiplicano i casi di persone lasciate a casa "per motivi economici", anche da aziende in salute, e senza più la possibilità di reintegro dell'articolo 18. Con cortocircuiti burocratici che "cancellano" la mobilità e persino la possibilità di fare stage. Continuate a inviarci le vostre segnalazioni.

La storia più paradossale è probabilmente quella di Angelo, licenziato grazie alla legge Fornero proprio dal ministero del Lavoro, e in particolare dall’agenzia che cura progetti per la “stabilizzazione” contrattuale. La denuncia più corposa riguarda Vodafone, che ha colto al volo la riforma dell’articolo 18 per non reintegrare un centinaio di dipendenti. E poi ci sono tante piccole storie personali che mettono in luce i “buchi” della legge varata nove mesi fa dal governo Monti (leggi l’articolo di Marco Palombi): il padre di un disabile mandato a casa dall’azienda perché “approfittava” di qualche giorno al mese concesso dala legge per l’assistenza al ragazzo, o la giovane che si è vista bruciare uno stage importante per un cortocircuito burocratico. Ecco alcune delle storie legate alla legge Fornero arrivate alla redazione di ilfattoquotidiano.it. Continuate a inviare le vostre segnalazioni, in non più di 1.500 battute, a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it, specificando nell’oggetto “Legge Fornero”.
Angelo, licenziato dal ministero del Lavoro. Italialavoro è l’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro. Questa, seppur del Ministero del Lavoro, si regge quasi esclusivamente sui collaboratori. Sui precari, insomma. Quelli che a parole si dice di voler disincentivare e, uno dei tanti paradossi di questa azienda, quelli per i quali il ministero attua uno dei suoi progetti più grossi e importanti, Welfare to Work, finalizzato proprio alla stabilizzazione dei lavoratori. Io vengo proprio da quel progetto. Lavoravo per cercare di stabilizzare lavoratori, mentre altri pensavano a come lasciarmi a terra. Si, perché a dicembre, grazie a Monti e Fornero, in centinaia se non di più l’azienda ci ha abbandonato. Da dicembre collaboratori anche storici sono rimasti fuori, senza alcuna prospettiva. Gente che magari nella sua follia aveva anche fatto un figlio, o comunque si era sposata. Ecco, il Ministero, ovverossia Italialavoro, ha invece messo in pericolo la nostra stessa sopravvivenza. In piena recessione, ci ha completamente abbandonato.
Ilaria: “In Vodafone 100 licenziati non reintegrati”. I licenziamenti della Vodafone in Italia sono l’ emblema di come la riforma Fornero faciliti i licenziamenti discriminatori o a scopo di lucro: oltre 100 lavoratori che erano a tempo indeterminato, da oltre 15 anni, età media 40 anni, a Roma hanno vinto tra il 2011 e il 2012 ben tre cause contro la cessione di ramo d’ azienda che li aveva obbligati al trasferimento da Vodafone presso una newco, “Comdata Care”, creata nel 2007 e dai bilanci critici, invece di essere reintegrati come ordinava il giudice, sono stati licenziati (proprio di quei 33, e i successivi 86, fungibili in qualsiasi altra mansione essendo operatori polivalenti). Vodafone ha scritto che ha licenziato a causa di una sentenza “profondamente errata e inopinatamente intervenuta”. I lavoratori, minaccerebbero l’equilibrio organizzativo (si tratta di una struttura con un organico di 8000 dipendenti). Vodafone dichiara ricavi di quasi 9 miliardi di euro, fa uso massiccio di lavoro interinale e delocalizza in Romania e in Egitto attività prima svolte in Italia. Si sospetta stia riprendendo in casa, sotto mentite spoglie, parte delle attività cedute che ora dichiara non esistere, vorrebbe fare un saving per 80 milioni di Euro in un’azienda che ha un Ebitda di quasi 4.000 milioni di Euro. L’ad Paolo Bertoluzzo, nel 2012, ha dichiarato diversi milioni di euro di compensi e il Chief Executive Officer dell’intero gruppo Vodafone plc, l’italiano Vittorio Colao, ex capo di Rcs Corriere della Sera, ben 17milioni di euro. Io mi trovo in cassa integrazione con un figlio, dopo 15 anni di lavoro, in attesa della definizione del ricorso contro licenziamento collettivo del 18/10/2012.
Fausto: “Licenziato perché ho un figlio disabile”. Chi ha un disabile in famiglia, vive isolato e le grida di dolore si perdono nel nulla. Sono un papà che ha un figlio di 30 anni con grave ritardo mentale. Io e mia moglie,in questi anni, abbiamo combattuto, in silenzio, per far fronte a grandi bisogni di nostro figlio e non infastidire la gente che ci era accanto. Purtroppo stiamo invecchiando e le forze cominciano a mancarci. Abbiamo vissuto, sempre, con la speranza di un futuro migliore rinunciando ad una vita normale, dedicando il nostro tempo, lavoro permettendo, a nostro figlio. Le regole ed i ritmi sociali ci hanno distrutto. Ho 59 anni e ho usufruito della legge che permette di avere tre giorni al mese da dedicare a mio figlio; appena la Fornero ha tolto il famigerato art.18, il mio bravissimo padrone, non datore di lavoro, mi ha licenziato. Ora sono senza lavoro e ho contributi per 31 anni. Non trovo lavoro, non sono esodato e non posso andare in pensione. Cosa devo fare se non confidare nella solidarietà della gente?
Flaminia: “Ho rinunciato al lavoro e ho perso lo stage”. Dopo due anni di pratica forense (un anno in studio e uno in Tribunale) e dopo le tre prove scritte dell’esame di abilitazione, decido, a fine dicembre, di mettermi a cercare – finalmente – il lavoro che più desidero fare nella vita: entrare a far parte dell’ufficio legale di una società. Prima di cominciare la ricerca ricevo un’offerta, con contratto a tempo determinato, presso un’azienda, attività interessante, ma che non c’entra nulla con i miei studi universitari. Decido comunque di accettare, in attesa di qualcosa che sia più affine alla mia “aspirazione”. A inizio febbraio, la società Carrefour Italia mi propone uno stage nell’ufficio legale, con inizio previsto a metà marzo. Nonostante il mio contratto di lavoro, decido di seguire la mia “passione” e mi licenzio (con congruo preavviso), per iniziare questo stage. Infatti, per poterlo iniziare, devo risultare disoccupata (mi sono laureata nel 2010, quindi lo stage dei neolaureati previsto dalla riforma Fornero non poteva essere attivato): vado al Centro per l’Impiego di Milano a iscrivermi alle liste di disoccupazione (la Lombardia con la deliberazione IX/3153 ha introdotto lo stage dei “disoccupati”), dopodiché, ai primi di marzo, invio il certificato di disoccupazione all’ufficio Risorse Umane del Carrefour, come da loro richiesta. Sono in fibrillazione e non vedo l’ora di cominciare! Due giorni prima dell’inizio dello stage, ricevo una chiamata dal suddetto ufficio, e mi viene comunicato che non posso cominciare lo stage, per problemi burocratici, perché mi sono laureata da troppo tempo e non risulto più “neo” – maddai! non hanno letto il cv? Fondamentalmente a 27 anni e dopo 2 anni e mezzo di lavoro, non ho abbastanza esperienza da poter aspirare ad un contratto (infatti i miei 2 anni di pratica forense sono considerati come il nulla), ma sono troppo vecchia per poter fare uno stage (grazie alla riforma Fornero), in quanto mi sono laureata troppo tempo fa. La mia vita è, dunque, un paradosso.
Cristina, licenziata ma “non più” in mobilità. Dopo essere stata licenziata il 28 settembre 2012, ho ottenuto dal centro dell’impiego un “foglio” che attesta il diritto all’iscrizione nelle liste di mobilità, durata 3 anni, in base alla legge 236. Così dal 12 ottobre sto inviando curriculum dove evidenzio, tra le altre, la mia “preziosa qualità”. Senonché ora, dopo un colloquio determinante dove mi si diceva di essere proprio la risorsa cercata, mi sento dire però che non sono più in mobilità da gennaio in quanto la legge e cambiata e sono considetrati in mobilità solo quelli iscritti in base alla legge 223 (per aziende che superano i 15 dipendenti) e noi provenienti da piccole aziende ci possiamo attaccare al tubo del gas. Quando ho obbiettato che io ho un’iscrizione nell’anno 2012 mi è stato detto che la legge di gennaio è come “retroattiva” in quanto non riconosce più quanto espresso sugli accordi precedenti. Ma per queste persone noi cosa siamo?
Patrizia, licenziata dopo la maternità. Ho 37 anni e sono purtroppo disoccupata. Ho lavorato per anni come impiegata in una società di doppiaggio con contratto indeterminato, poi sono rimasta incinta e il giorno dopo la fine della maternità anziché tornare a lavoro (come loro mi avevano detto) mi hanno mandato la lettera di licenziamento con mio enorme stupore dicendo che a causa della crisi non potevano più tenermi nella loro azienda; e così nonostante anni e anni di lavoro mi ritrovo una mamma sola, con due gemelle di 2 anni, un affitto e senza lavoro ma soprattutto senza nessunissimo minimo aiuto e protezione dallo Stato, è questa è la cosa più grave.
Armando, impiegato mascherato da partita Iva. Sono un “ragazzo” di quasi 30 anni ormai e lo scorso ottobre dopo un mese di prova presso una agenzia di stampa del settore aeronautico di Roma, sono stato “costretto” ad aprire una partita Iva per lavorare come montatore video per una cifra mensile che ho vergogna a dirvi. L’ho accettato io quindi non posso lamentarmi da questo punto di vista, preferendo fare un lavoro che mi gratificava di più e in cui ho grandi competenze piuttosto che lavorare in nero come portiere notturno in un hotel o passare le mie intere giornate ad inviare una marea di curriculum. Dovrei essere un collaboratore, ma sono “costretto” ad andare in ufficio alle 9 di mattina ed uscire alle 18 come un impiegato. La cosa peggiore è che sono ormai quattro mesi che non vengo pagato per il mio lavoro che eseguo sempre con grande scrupolo e professionalità. Sto pensando di rivolgermi all’ispettorato del lavoro o a qualche patronato per avere un’assistenza legale e far fronte a questa situazione. Tra un paio di mesi emigrerò in Olanda, alla ricerca di un po’ più di rispetto e dignità.
Insegnanti al Cepu: “Abbiamo chiesto la stabilizzazione, siamo state licenziate”. Voglio segnalare questa notizia, che riguarda quattro insegnanti Cepu di Firenze. ”Siamo state assunte come insegnanti – hanno spiegato – con contratti di collaborazione a progetto pur svolgendo attività di lavoro subordinato. Abbiamo aperto una vertenza con la Cgil per cercare di migliorare la nostra posizione, ma dopo 15 giorni siamo state licenziate in tronco. Altre due ragazze che hanno aperto la vertenza insieme a noi hanno invece preferito dimettersi”. Secondo il segretario regionale della Flc-Cgil Alessandro Rapezzi ”la vertenza si inquadra dentro una situazione più complessiva che riguarda il settore della formazione privata. E’ il frutto della riforma Fornero, che obbliga le aziende ad assumere o anche a licenziare. Davanti alla più piccola difficoltà, il primo a pagare è il lavoratore, anche di fronte a semplici richieste di stabilizzazione, così come previsto dalla stessa legge Fornero”.

venerdì 22 marzo 2013

AGGIORNAMENTI Vodafone: 700 Esuberi

Da    http://www.ivrealive.net/aggiornamento-situazione-vodafone-italia

AGGIORNAMENTO Giovedi 21 Marzo, pomeriggio:
Nel pomeriggio si sono prese in considerazione le seguenti possibili soluzioni al problema dei 700 esuberi
Queste soluzioni si articolano su tre principali filoni:
- Mobilità volontaria con modalità da concordare nei successivi incontri
- Parte dei 700 (Servizi Generali e Frodi) gestiti con lo strumento della cessione di ramo di azienda.
- Cambio di ruolo lavorativo oppure trasferimento territoriale per conservare ruolo o ambito.

Nell'incontro unitario di domani le Organizzazioni Sindacali discuteranno e faranno le loro considerazioni
su quanto esposto dalla azienda al mattino e al pomeriggio. La trattativa con la azienda è ancora in corso e l'incontro viene aggiornato al 27 di Marzo.

Non influiamo sugli equilibri
Per la fase di oggi pomeriggio, che è la più delicata di tutta la trattativa abbiamo deciso di comune accordo di non inviare aggiornamenti finchè tale fase non sarà conclusa. Quindi preghiamo tutti di non sollecitarne. Ci sono a Roma persone che lavorano per noi con passione, buona volontà ed estrema competenza. Questa fase è delicata e sarebbe irresponsabile rischiare di influire negativamente sugli esiti per la fretta di avere informazioni.
Aspettiamo insieme pazientemente.
 
Quanto sopra è tratto dal sito UILCOM delegati Ivrea e Canavese.
 
Mi astengo dal commentare la parte relativa all'influenza sugli equilibri, anche se mi verrebbe da ricordare ai sindacati che gli equilibri non li creano loro, semmai destabilizzano il sistema!
Così come mi verrebbe da commentare la frase "Ci sono a Roma persone che lavorano per noi con passione, buona volontà ed estrema competenza."...e chi sarebbero 'ste persone?! I sindacati?
 
Meditate gente, meditate!
 
La Regina

martedì 19 marzo 2013

A fuoco magazzino industriale Olivetti. Nube di fumo nero, paura nel Canavese.

http://www.lastampa.it/2013/03/19/cronaca/a-fuoco-magazzino-industriale-olivetti-nube-di-fumo-nero-paura-nel-canavese-cJux63uVymn4Cx9BvBm1MI/pagina.html

Paura alla Celltel di Scarmagno. Evacuati 130 lavoratori. Si teme disastro ambientale per la vicinanza
a uno stabilimento chimico. Danni per tre milioni di euro.

Giampiero Maggio
Scarmagno
 
Un grosso incendio è divampato poco dopo le 16,30 dal comprensorio industriale ex Olivetti di Scarmagno, in provincia di Torino. Una nube nera si è alzata in cielo per chilometri ed è stata avvistata in molti comuni del Canavese. Sarebbe andato a fuoco il magazzino dell’azienda Celltel nel quale sono stipati materiale elettrico e telefonini Telecom per un valore di circa 3 milioni di euro. Sul posto sono intervenute decine di squadre di vigili del fuoco partite da Torino e dai comuni della cintura.

Preoccupa la vicinanza dell’Interchimica, azienda chimica dove i pompieri qualche mese fa avevano spento un principio d’incendio e lanciato l’allarme per il pericolo ambientale.

«Alla Celltel lavorano 216 persone - ha commentato il sindaco di Scarmagno Pierluigi Bot Sartor - È una delle pochissime realtà industriali sopravvissute alla crisi. Se questo rogo provocasse danni irreparabili sarebbe un vero dramma». Al momento dello scoppio dell’incendio nello stabilimento si trovavano 130 lavoratori che sono stati immediatamente evacuati. Nella zona ci sono anche gli stabilimenti della Innovis (che conta 186 dipendenti), la Wirelab (42 dipendenti) e Comdata (200 dipendenti). Aziende in crisi che stanno facendo ricorso a cassa integrazione e contratto di solidarietà e ora temono l’ulteriore aggravarsi della situazione.

«Dovremo verificare l’entità del danno prima di esprimerci su eventuali ripercussioni in termini occupazionali», ha chiarito Luigi Parodi, direttore dell’azienda capogruppo Telis di cui fa parte Celltel.
«Si chiariscano subito le responsabilità di questo disastro - ribatte Lino Malerba (Fiom-Cgil) - Questi capannoni risalgono agli Anni ’60 e non sono stati costruiti con materiali ignifughi. Le aziende - prosegue - non approfittino della situazione per penalizzare i lavoratori e si accordino con i sindacati per consentire la riapertura in tempi rapidi». Celltel ha commesse con Telecom, Olivetti, Mediaset, Fastweb. Ora i lavoratori temono che questi colossi si rivolgano ad altre aziende.

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/03/19/news/in_fiamme_l_ex_olivetti_di_scarmagno_vigili_al_lavoro_per_domare_il_rogo-54917939/ 

sabato 16 marzo 2013

Provincia e Comune: «Incontro urgente con Vodafone»

Ivrea, Comune e Provincia di Torino chiedono ai vertici di Vodafone Italia un incontro per parlare dei 700 esuberi annunciati in Italia: «Vogliamo approfondire la questione, il nostro territorio ha già pagato molto la crisi»

IVREA. Un incontro urgente con i vertici della Vodafone per esaminare il caso dei 700 posti di lavoro che andrebbero persi in Italia con l’applicazione del piano industriale presentato dalla società. Lo chiedono il Comune di Ivrea e la Provincia di Torino. «Vogliamo incontrare l’amministratore delegato di Vodafone Italia per un approfondimento della delicata situazione», dicono l’assessore provinciale al Lavoro Carlo Chiama, il sindaco di Ivrea Carlo della Pepa e l’assessore comunale al Lavoro Enrico Capirone.
«Il piano - sottolineano - avrà pesanti ricadute occupazionali su un territorio già duramente provato dal difficile contesto economico e che sta già pagando, ancora più che in altri contesti territoriali, un pesante tributo alla crisi».

http://lasentinella.gelocal.it/cronaca/2013/03/09/news/provincia-e-comune-incontro-urgente-con-vodafone-1.6662168

martedì 12 marzo 2013

Riceviamo e pubblichiamo

Ciao,
notizie da comdatacare padova:
La nostra sede e' divisa tra noi di care e comdata tech.
Alcuni colleghi di tech lavorano per la commessa vodafone visto che purtroppo le cose per loro vanno sempre peggio.
Vodafone entra ed esce quando vuole visto che i colleghi che hanno il presidio hanno un ufficio dentro l'area.
La sede dove siamo ha rete vodafone visto che era l'ex sede corporate non hanno mai modificato il cablaggio tanto che con il blocco ad internet non si ha nemmeno l'accesso al sito intranet di comdata(!).
Da un po' non e' piu' possibile usare i cellulari , rischio un richiamo scritto.
Ma a parte il primo periodo di terrore la gente coninua farsi i fatti propri.
Lavoriamo solo per vodafone , tutto incentrato sul corporate, csa, rinnovi csa, red tool, acquisizione diretta,
A volte aiutiamo ivrea altre volte portiamo via il lavoro a loro e poi loro se lo riprendono.
Tanto che alcuni colleghi di tech si sono trovati senza lavoro da un giorno all'altro e hanno dovuto usufruire delle loro ferie 2013(!).
Alcune attivita' sono passate a Lecce (spa)o in romania altre sono state dismesse da vodafone perche' hanno cambiato i processi.
Oltre a tech in questo mese stanno facendo stare in ferie anche noi (per ora chi ha ore dell'anno scorso) giustificando la scelta in due modi:
1 non c'e' tanto lavoro
2 avete troppe ferie
non c'e' stato nessun confronto con i sindacati e non hanno spiegato come mai non c'e' lavoro.

Qui chi ha sempre lavorato continua a farlo..certo in un clima di puro pessimismo visti gli ultimi sviluppi in vodafone. Chi non ha mai lavorato continua a farlo fregandose di tutti e interessandosi sempre e solo a loro stessi.Per loro anche se licenziano 700 persone che importa basta che non ci tocchino, peccato che non hanno capito che i tagli purtroppo li sentiremo anche qui.
Per loro anche se i colleghi di tech sono in ferie 2013 in marzo non ha importanza. A loro basta che nessuno tocchi le loro ferie estive...non pensano che tra un po' di "ferie "ne avranno da vendere.
Se li mettono in ferie forzate si mettono in malattia...anche se qui l'azienda potrebbe applicare il contratto e scalare comunque le ferie (!)
A volte penso che alcuni sono stati ceduti per un motivo ovvio....mah
Comunque a parte lo sfogo di cui mi scuso credo che comdata sia alla frutta. o meglio che care arrivera' appena al 2014.
Saluti e grazie per questo spazio.

lunedì 11 marzo 2013

Trasmissione Romanzo familiare - 8 marzo 2013

A voi il link della trasmissione Romanzo familiare andata in onda l'8 marzo. Al minuto 54.43 potrete vedere l'intervento di 3 colleghe ex Vodafone di Roma in mobilità dal 18 ottobre.

http://www.romanzofamiliare.tv2000.it/2013/03/08/puntata-dell8-marzo-2013/

venerdì 8 marzo 2013

08 MARZO 2013 ORE 19.00

Questa sera alle ore 19.00 su TV2000, canale 28 del digitale terrestre e in onda anche su sky canale 142, alcune nostre colleghe parteciperanno, in diretta, alla trasmissione Romanzo Familiare.

Interverranno per denunciare il comportamento discriminatorio di Vodafone nei confronti di noi che, a seguito di una sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma, siamo stati reintegrati in azienda e immediatamente licenziati.

Licenziamenti, ricordiamolo, effettuati da un'azienda SANA, con un bilancio in utile, con un puro intento discriminatorio.

giovedì 7 marzo 2013

Vodafone Italia, 700 esuberi: Il risparmio sarà di 80 mln l'anno

La società di telefonia prevede di ridurre il personale nei prossimi due anni per contenere i costi. Il piano presentato ai sindacati, i quali si sono detti pronti a scioperare sel'azienda procederà senza un confronto con le rappresentanze.

MILANO - La crisi non risparmia nessuno. Nemmeno i colossi della telefonia alle prese con un numero di telefonate sempre più in calo a vantaggio del meno costoso traffico in rete. Vodafone ridurrà i propri dipendenti in Italia. Un piano che prevede 700 esuberi strutturali per risparmiare 80 milioni di euro all'anno nei prossimi 18-24 mesi. Da lunedi l'azienda aprirà le procedure di mobilità. "L'azienda ha comunque intenzione di continuare a investire nella rete e servizi 900 milioni di euro", riferisce Salvo Ugliarolo, segretario nazionale Uilcom Uil.

Per Vito Vitale, segretario generale Fistel Cisl, "è inaccettabile un accordo che preveda licenziamenti dei lavoratori, sono accettabili solo uscite volontarie. Se l'azienda procederà unilateralmente siamo pronti a scioperare". La Uilcom, prosegue Ugliarolo, "è pronta a ragionare su soluzioni non traumatiche" che "salvaguardino l'occupazione di un'azienda giovane come Vodafone". Il piano di esuberi viene confermato anche dall'azienda secondo cui "risulta necessaria un'azione di trasformazione ed efficienza che passa attraverso la ridefinizione complessiva del costo del lavoro e una riduzione del perimetro aziendale pari a 700 esuberi, nelle funzioni di staff e supporto, e non a diretto contatto con il cliente".

"Il piano - fanno sapere da Vodafone - evidenzia che gli effetti negativi della crisi macroeconomica, la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonchè
gli interventi regolatori, stanno progressivamente influenzando in modo molto critico l'andamento del settore delle telecomunicazioni. Anche Vodafone Italia, che in questi anni ha mantenuto costante la sua strategia di investimenti in Italia per offrire ai propri clienti il miglior servizio e la migliore qualità e copertura di rete, ha risentito degli effetti combinati di questi fenomeni registrando negli ultimi due anni una rilevante erosione del fatturato e dei margini".

L'azienda sottolinea che "la difficile congiuntura rende urgente una maggiore focalizzazione organizzativa e di business per garantire la continuità degli investimenti sul servizio al cliente e sulla qualità e lo sviluppo delle reti di nuova generazione, e per assicurare il rilancio sostenibile dell'impresa e della sua competitività sul mercato nei prossimi anni". Da qui, secondo l'azienda, discende la necessità della "riduzione del perimetro aziendale" di 700 lavoratori. Vodafone precisa, infine, che "è stato avviato un percorso di condivisione con il sindacato che auspichiamo, come accaduto in passato, prosegua in maniera costruttiva nell'impegno reciproco di trovare soluzioni sostenibili per le persone e per l'impresa". (Radiocor)

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/03/06/news/vodafone_italia_700_esuberi_il_risparmio_sar_di_80_mln_l_anno-54006387/

mercoledì 20 febbraio 2013

Comunicato della UniGlobalUnion a Vodafone Spagna

Ecco qui un'interessante comunicazione inviata dal Segretario generale della UniGlobalUnion a Vodafone Spagna, relativamente ai 900 esuberi dichiarati dall'azienda.
Capito come funziona in altri paesi? Una task force sindacale internazionale si attiva per contestare la decisione aziendale, mentre in Italia i sindacati nazionali cosa fanno?

UNI ICTS Global Union
Mr. Philip J. Jennings
General Secretary
Uni Global Union
8-10 Ave. reverdil
Nyon 1260
Switzerland
 

Antonio Coimbra
CEO Vodafone Spain
Avda Europa, 1

Parque Empresarial La Moraleja
Alcobendas, 28108
cc. Vittorio Colao
CEO Vodafone
 
Nyon, 11 February 2013
 
Stop plan to lay off 900 employees
Dear Mr. Coimbra,
As General Secretary of UNI Global Union, which represents more than 20 million workers in 900 unions around the world in the services sector, I write to express our deep concern over the recent announcement that Vodafone Spain is planning to dismiss 20% of its workforce, or more than 900 employees. UNI’s affiliates CC.OO. and UGT have insisted that the plan be reconsidered and that negotiations begin immediately over alternative approaches to keep people at work and ensure the long-term viability of Vodafone Spain.
 
Vodafone remains profitable in Spain, and in FY 2012 Vodafone made over GDP 10 billion in profits. At the same time Spain is experiencing unprecedented unemployment of nearly 25%. Further reductions of its workforce by Vodafone will only add to the economics crisis, and will reduce demand for the products and services that Vodafone sells. The approach of drastic job cuts can only be deemed ill-advised, short-sighed and will in the long run hurt Vodafone’s ability to compete efffectively in the Spanish market place.
UNI Global Union urges you to commit to bargaining in good faith with the unions in Spain and ensure that good jobs are preserved and that the employees of Vodafone Spain have an opportunity for future employment stability.
Philip J. Jennings

General Secretary UNI