sabato 12 giugno 2010

Licenziamenti al call center Cronos

Altro giro altri licenziamenti....Il call center Cronos Italia di Pomezia (Rm) ha aperto la procedura di licenziamento per 65 giovani lavoratori elavoratrici, che lavorano la commessa del 187 di Telecom Italia.

Ennesima ferita che si apre nel settore delle telecomunicazioni, ormai preda giornaliera di crisi "vere o presunte" che si concludono con la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Ricordiamo anche che Cronos è stata una delle prime aziende a delocalizzare parte del lavoro in Romania qualche anno fa.

Nazionalehttp://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_giugno_8/pomezia-licenziamenti-1703162302381.shtml

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Si parla della chiusura anche dei siti di Olbia, La Spezia e Asti entro gennaio 2011 e in particolare a Asti la Comdata non ha rinnovato il contratto di affito degli immobili dove hanno sede la maggior parte delle commesse e sta licenziando molti operatori, speriamo che Torino e Scarmagno siano tra le poche sedi che Comdata vuole tenere aperte.

Anonimo ha detto...

ALTRO GIRO, ALTRA CORSA!
Di nuovo a fare terrorismo dicendo che chiudono le sedi?
A quando il prossimo funerale? Non ne avevate organizzato uno qualche mese fa per la sede di Olbia? O era Asti? O era La Spezia? Booooh?????

Anonimo ha detto...

Ragazzi guardate che la sede di La Spezia con commessa Wind ha poi chiuso sul serio, qui non si tratta di fare terrorismo ma di dire le cose come stanno e infatti i dirigenti di Comdata hanno paura che le notizie vengano fuori e cercano di tranquillizzare tutti che va tutto bene per metterla nel sedere a tutti in modo silenzioso altro che terrorismo e basta vedere cosa è successo ora a Pomezia per capire che le voci erano vere quando si parlava nei mesi scorsi di chiusura delle sedi italiane con apertura in Romania quindi il buontempone che dice ALTRO GIRO ALTRA CORSA farebbe meglio a controllare la supposta che gli stanno per mettere nel sedere anche a lui!!!

Christian ha detto...

Comunque ad Asti ci lavorano 850 lavoratori come me e sarebbe corretto quando si fanno affermazioni di questo tipo (quando affermi che lasciano a casa i lavoratori e che non hanno rinnovato i contratti delle sedi di asti) sarebbe carino , almeno , scrivere come fai affermare cio, chi le ha dette e da dove arrivano queste informazioni, visto che cosi si terrorizzano i lavoratori e le loro faiglie.

Anonimo ha detto...

Christian se lavori a Asti lo sai anche tu cosa che quello che ha detto l'altro tuo collega Anonimo è vero infatti Comdata non ha rinnovato il contratto di affitto degli immobili in Asti 1 e ha già lasciato a casa molte persone quindi non capisco perchè hai paura di dire le cose, forse sei uno dei sindacalisti rsu che sono tutti culo e camicia con l'azienda o magari non hai le palle come lui di dire la verità sul clima di terrore in cui si lavora eh?Sinceramente preferisco chi ci informa di quello che sta succedendo in Comdata invece di quelli che vogliono tenere tutto nascosto, per fortuna c'è questo blog che ci dice come stanno le cose sulle porcherie che sta facendo la Comdata a tutti i dipendenti in Italia!!!

Anonimo ha detto...

Io lavoro nel site di La Spezia, vi garantisco che non c'è mai stata una commessa Wind e il site non è stato chiuso, caro anonimo idiota!!
Capisco che sia evidente quanto le cose non vadano benissimo, ma almeno si eviti di sparare a zero con il rischio di fare una pessima figura!

Anonimo ha detto...

E' vero purtroppo. lavoro nella sede di Asti, e qui già il 45% dei contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati. Gira voce inoltre che la Comdata voglia smantellare tutte le sedi e vendere i vari rami d'azienda a società più piccole per guadagnare di più. Per i contratti a tempo indeterminato invece useranno il vecchio trucco del trasferimento ad altra azienda, ma con sede assai distante, in modo da costringere il dipendente a licenziarsi.

Anonimo ha detto...

Ecco perchè aumentano sempre di più le voci di chiusura di tanti siti di Comdata tra fine 2010 e inizio 2011 e qui c'è poco da ridere perchè Codognotto vuole chiudere sul serio in Italia per aprire in Romania e Albania, in particolare i primi siti a chiudere in Italia saranno La Spezia, Olbia e Asti seguite a ruota dalle sedi in meridione, ormai anche i sindacalisti rsu si sono rassegnati e hanno smesso di combattere per i diritti di noi lavoratori...che schifo!!!