mercoledì 22 settembre 2010

Cessioni in Wind: ecco come si sono comportati cgil, cisl e uil

Ciao,

durante le assemblee convocate da cgil, cisl e uil il 15 settembre per la presentazione del PdR che si è votato il 16, i rappresentanti nazionali di slc-cgil (Renato Saccone) e di fistel-cisl (Alessandro Faraoni) si sono vantati di non aver firmato alcun accordo sulla cessione di ramo d'azienda per i lavoratori Wind di Sesto San
Giovanni, ceduti a Omnia Service Center prima e Almaviva poi. Durante l'assemblea del pomeriggio, come i colleghi che vi hanno partecipato sanno, ricordandomi un paio di accordi firmati in Wind e inerenti questi fatti, mi sono presa l'impegno con tutti i colleghi di diffondere tali accordi firmati da slc e fistel, allo scopo di rendere nota la vicenda, per molti versi simile alla nostra, dei lavoratori Wind ceduti e impedire che, ancora una volta approfittando dell'ignoranza delle persone, questi individui possano stravolgere la realtà adattandola ai propri scopi.
Di seguito, a grandi linee, la cronostoria di quanto accaduto ai colleghi di Wind:

- Marzo 2007: circa 275 dipendenti Wind del call center di Sesto San Giovanni vengono ceduti a Omnia Service Center. _Slc-cgil, fistel-cisl e uilcom-uil intenzionati a fare un accordo sindacale sulla cessione non arriveranno mai a sottoscriverlo in quanto vengono letteralmente cacciati a malo mado dai lavoratori nelle assemblee di Sesto San Giovanni.

- Aprile 2007/Dicembre 2007: partono le cause legali dei dipendenti Wind ceduti e si aprono procedure di raffreddamento sia a livello locale (Milano) che nazionale. A Ottobre, in piena procedura di raffreddamento prima e scioperi poi, Wind e slc-cgil, fistel-cisl e uilcom-uil firmano un accordo sulle relazioni industriali (ci sono le firme anche dei personaggi comparsi nelle nostre assemblee) che prevede 40.000 ore l'anno di permessi sindacali retribuiti da Wind!!!In pratica cgil, cisl e uil possono distaccare circa 20 persone l'anno
a spese di Wind!!!

- Dicembre 2007 c'è l'accordo tra Wind e slc-cgil, fistel-cisl e uilcom-uil per il trasferimento da Milano a Roma di qualche centinaio di dipendenti. Grazie a questa operazione Wind, in due anni, si è sbarazzata di un buon numero di persone che, impossibilitate a trasferirsi, si sono viste costrette man, mano a dimettersi.

- 2008/2009 Omnia Service Center, a solo due anni dalla cessione Wind, va in fallimento: i tfr dei dipendenti ceduti restano in azienda che, essendo fallita, non li risarcisce. I dipendenti ex Wind restano parecchi mesi senza stipendio, pur continuando a lavorare. Arriva l'accordo per la cassa integrazione. I dipendenti si chiudono dentro il call center iniziando ad occuparlo ad oltranza.

- Gennaio 2010. Santoro ad "Anno zero" si occupa di questa vicenda di Sesto San Giovanni. Il 29 gennaio 2010 arriva l'accordo, che qui riporto in allegato, tra Wind e slc-cgil, fistel-cisl e uilcom-uil.
Tale accordo ricolloca il personale ex Wind con un altro fornitore (Almaviva). Messa così l'accordo sembra un'ottima cosa, ma basta leggerne il breve testo per capire che non è proprio così. Infatti le organizzazioni sindacali si trovavano ad avere l'occasione di riportare la vicenda dei dipendenti Wind ceduti all'attenzione del Ministero del Lavoro, visto che a soli due anni dalla cessione la nuova società era fallita e quindi c'erano tutti gli estremi per richiamare Wind alle proprie responsabilità e accellerare il reintegro di tale personale. E invece hanno sottoscritto questo accordo che è peggio di una cessione in quanto, non solo evitano di mettere Wind di fronte alle proprie responsabilità, ma anzi le fanno anche un enorme regalo: i dipendenti ceduti saranno ricollocati presso Almaviva a condizione che gli stessi "procedano, in via preliminare, a sottoscrivere con Wind una conciliazione ex art. 410 c.p.c. che definisca le situzioni di contenzioso nei suoi confronti, in essere o potenziali". In pratica i lavoratori sono messi sotto ricatto: se vuoi continuare a lavorare devi rinunciare alla causa che hai fatto a Wind per la cessione subita che ti ha messo nella situazione di poter
perdere il lavoro.

Questi i fatti di quella triste vicenda. I rappresentanti delle organizzazioni sindacali venuti alle nostre assemblee volevano convincerci della bontà dell'accordo sindacale che ha accompagnato la nostra cessione, ma sappiamo che quell'accordo è pieno di buchi e assolutamente non garantista del nostro posto di lavoro. Questi i personaggi con cui ci troviamo ad avere a che fare. A voi trarre le conclusioni.

SERENA
RSU COBAS COMDATA CARE ROMA

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vengo da una vicenda simile ed altrettanto triste (Tecnosistemi!) ed ho imparato a conoscere bene i sindacati. Il più delle volte gentaglia arrivista ed ignorante che si vende (e TI vende) per quattro soldi, facendo leva sul bisogno della gente. L'arma del ricatto ormai è all'ordine del girono, quello che sta succedendo agli amici di Wind in questo giorni è una storia che ho già vissuto, dove se vuoi SPERARE di continuare a lavorare e mantenere una famiglia devi scendee a compromessi.
Che cos'è che salva un lavoratore onesto, magari direbbe qualche sindacalista o dirigente... la professionalità????
MA NON FATEMI RIDERE!!