lunedì 2 aprile 2012

CONNIVENZA SINDACATI-VODAFONE "ON AIR" - PERCHE' CGIL, CISL E UIL NON FANNO IL PROPRIO DOVERE?

Roma, 29 Marzo 2012

Per le ore 19 era prevista la messa in onda del servizio sulla vergogna dei mancati "VERI" 33 reintegri in Vodafone su RAI News. Servizio ripreso durante il presidio che i lavoratori hanno fatto sotto la sede del CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA (il servizio è al link www.youtube.com/VodafoneVsMagistrati ).
Tale servizio è poi andato in onda alle ore 23:00 circa. Ben quattro ore dopo. IL MOTIVO?
La giornalista che ha curato le riprese aveva provato a contattare la CGIL per avere un'opinione dal
sindacato confederale visto che cgil, cisl e uil, NONOSTANTE NON SIANO RAPPRESENTATIVI DEI 33 lavoratori oggetto della procedura di licenziamento collettivo, sono gli unici soggetti con cui, per il momento, l’azienda decide di parlare....e ne immaginiamo anche il vero motivo al di là delle spiegazioni formali che da entrambe le parti continuano ad arrivare.
Ebbene la giornalista, lei stessa stupita, ci ha riferito che CGIL ha AVVISATO E MESSO IN "ALLERTA"
Vodafone, che a sua volta l'ha tempestivamente contattata e le ha detto di attendere la ricezione di un
proprio comunicato prima di mandare in onda il servizio. E così cgil, invece di supportare quei lavoratori
per fare muro "CONTRO" l'azienda si preoccupa di ingraziarsi e asservirsi a Vodafone, garantendole lo
spazio per un suo intervento.
CISL invece continua a fare ciò che le riesce meglio: alterare la realtà attraverso le menzogne! Il giorno
prima, il 28 marzo, in assemblea al call center vodafone di Roma dichiara: che i cobas le si stanno rivolgendo per chiedere aiuto (sarebbe come se i passeggeri della Concordia chiedessero a Schettino di fargli fare un altro giro!!!) che sarebbe inutile bloccare la procedura di mobilità (che quindi però è bloccabile se lo si volesse) perchè tanto Vodafone la riaprirebbe tale e quale a prima. Ma se così fosse allora basterebbe ribloccarla.
Chiedere con forza a cgil, cisl e uil di bloccare la procedura di un licenziamento collettivo contro legge e con
motivazioni evidentemente inesistenti significa chiedere a cgil, cisl e uil di fare il proprio dovere e non di
essere aiutati! Ma forse ormai nessuno dei lor signori ricorda più cosa significa fare il proprio dovere...
Tutti e tre i sindacati confederali vivono della forza riflessa, del legame, dei benefits e degli agi che l'andare
a braccetto con l'azienda gli concede. Ma questo NON è fare il proprio dovere....
Bloccare questa mobilità non solo è possibile, ma è anzi doveroso in quanto si tratta di una procedura che
non ha i requisiti di legge. Se Vodafone la volesse riaprire dovrebbe farlo in maniera ben diversa...ad
esempio fornendo le informazioni che consentano all'interlocutore sindacale di esercitare in maniera
trasparente e consapevole un effettivo controllo sulla programmata riduzione di personale, valutando
anche la possibilità di misure alternative al programma di esubero; la inadeguatezza delle informazioni, che
abbia potuto condizionare la conclusione dell'accordo tra impresa e organizzazioni sindacali secondo le
previsioni dell' art. 4, determina l'inefficacia dei licenziamenti per irregolarità della procedura, a norma dell'art. 4, comma 12, legge 223/91.
Su uil, dopo che ha dichiarato che non le interessa tutelare i lavoratori provenienti da Comdata e che ormai
ha come unica possibilità di vita seguire pedissequamente gli ordini di cisl, non riteniamo di dover sprecare
ulteriori parole...

Vodafone da parte sua si comporta come il bambino più grande e viziato che non vuole mai perdere e tenta in tutti modi di non rispettare le regole del gioco perché consapevole che con la correttezza non potrà
guadagnare il prossimo trofeo. Se la dirigenza attuale fosse anche solo per un quarto del valore di quella
Olivetti da cui ha ereditato l'azienda, rispetterebbe la sentenza reintegrando questi lavoratori e si preparerebbe al ricorso legale. Per ora ha perso: ingoino il rospo ed accettino.

Tutti questi gli attori del teatrino che andrà in scena nell'incontro del 2 Aprile. Mancano però i protagonisti: i lavoratori coinvolti dalla procedura di mobilità . Nessuno a rappresentarli.
Dal 20 febbraio ad oggi l'unica ipotesi di cui si è parlato riguarda un accordo tale per cui il personale licenziato da Vodafone rientra in Comdata. Consentire a Vodafone, tramite un accordo, di andare nella direzione diametralmente opposta a quella indicata dalla Magistratura è notizia ghiotta da gettare in pasto
ai media...

NON C'E' NULLA SU CUI ACCORDARSI. C'E' DA RISPETTARE LA LEGGE LA GIUSTIZIA E FARE VERO SINDACATO, NON I "PARAVENTI" E CONNIVENTI!

COBAS COMDATA CARE

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