venerdì 1 agosto 2008

COMDATA CARE: RESOCONTO INCONTRO 30 LUGLIO

Lo scorso 30 luglio ha avuto luogo a Roma un ulteriore incontro incentrato sulla discussione della piattaforma di secondo livello tra rappresentanze sindacali e vertici aziendali.
Se riguardo a questo passaggio nutrivamo tutti grandi aspettative, visto che proprio per quest’appuntamento l’azienda sosteneva che avrebbe fornito risposte concrete alle richieste dei Lavoratori, tutti abbiamo invece dovuto prendere atto che non solo risposte concrete non ce ne sono state, ma addirittura le variazioni che l’azienda vorrebbe applicare alle nostre attuali condizioni sono peggiorative.

Procediamo di seguito, per semplicità di lettura, ad elencare in maniera schematica le proposte aziendali, rimandando alla fine le considerazioni:
-Turnistica: rispetto a questo tema l’azienda ha palesato l’esigenza di uniformare la gestione di tutti i territori, e su questa materia propone:
Aumento della visibilità dei turni e dei riposi, conservando l’uscita con due settimane di anticipo avremmo la visibilità di 6 settimane di turni e 6 di soli riposi.
Chiusura alle 20 di tutti i reparti che non abbiano esigenze legate a code
Tre domeniche di riposo ed una lavorativa su un ciclo di quattro settimane ed un sabato di riposo e tre lavorativi sullo stesso arco temporale
Possibilità, da parte dell’azienda, a causa di esigenze tecnico organizzative di modificare unilateralmente il turno al Lavoratore con una comunicazione preventiva di 2 settimane.
Riguardo all’elasticità in ingresso richiesta (+30/-30 min) l’azienda risolverebbe con l’attribuzione di ROL anche di 15 minuti per coprire eventuali ritardi.
Modifica su richiesta e per determinati periodi del part-time dalla formula orizzontale a quella verticale

-Ferie e permessi: riguardo a questo tema l’azienda avrebbe intenzione di istituire una commissione paritetica con le strutture sindacali per individuare le regole di attribuzione, e propone:
Attribuzione ROL, non più sino al raggiungimento della percentuale del 7%, ma con un sistema a scalare per mese impostato in questo modo: prima settimana attribuzione sino al 13%, seconda sino al 9%, terza al 6% quarta al 4%
RF sparirebbe visto che l’azienda sostiene che tutti i festivi risulterebbero tali, scomparirebbe invece il riposo compensativo per l’eventuale sesto giorno lavorato che verrebbe pagato solo come straordinario.

-Occupazione, passaggi a 6/8 ore turn-over stabilità occupazionale: su questi temi l’azienda, che sostiene di avere l’esigenza di equilibrare prima le sue esigenze di bilancio per poter poi affrontare queste richieste, afferma di non poter offrire alcuna apertura, di non poter concedere nulla.

Queste posizioni dell’azienda inducono inevitabilmente ad alcune considerazioni:
La piattaforma di secondo livello è il momento in cui i Lavoratori presentano quelle rivendicazioni necessarie a migliorare le loro condizioni lavorative e quelle da noi prodotte sono richieste assolutamente responsabili, non di pesante impatto sui bilanci dell’azienda.
Chiaramente rispetto alle esigenze che i Lavoratori palesano occorre considerare in qualunque trattativa che possano occorrere mediazioni o correttivi da apportare perché tutta la struttura possa reggere, ma nel nostro caso, a fronte di una visibilità davvero esigua sui turni che andremmo a guadagnare l’azienda ci chiede: di introdurre la flessibilità con il cambio turno imposto che oggi non abbiamo; di reintrodurre le Domeniche lavorative anche in reparti nei quali proprio non si comprende quest’esigenza; di scendere per due settimane su quattro sotto la soglia attuale di assegnazione dei ROL e per una addirittura sotto quella prevista dal contratto nazionale che è del 5%; di rinunciare definitivamente all’RC.

La cosa però più grave, è che a fronte di tante richieste da parte dell’azienda, non risulta alcuna apertura proprio rispetto all’occupazione, al miglioramento delle condizioni salariali, a quel turn-over che di per se è già una garanzia maggiore per noi tutti di conservare il posto di lavoro, visto che azzera il vantaggio di liberarsi dei dipendenti; malgrado a vario titolo già circa 40 Lavoratori sono usciti da quest’azienda, chi per scelte proprie e chi no, ore di lavoro che possono essere ridistribuite a costo zero.

Pare proprio che quest’azienda abbia dimenticato le risposte che deve in termini di stabilità occupazionali ai lavoratori che ha ritenuto di acquisire nei modi che ricordiamo, pare che stia confondendo il momento dei nostri diritti con quello di sistemare le proprie esigenze, e che stia gestendo questa delicata fase come se si trattasse di un affare privato.
Pare che sia giunto il momento che noi Lavoratori ricordiamo a quest’azienda che è dei nostri diritti, della stabilità del nostro futuro che si discute, il momento in cui dobbiamo riprenderci, se necessario anche con la forza, lo spazio per rivendicare parte di quella stabilità che con la forza ci è stata tolta.

Coordinamento Nazionale Cobas Comdata Care.

Nessun commento: