sabato 26 luglio 2008

SENTENZA SULLE SANZIONI CONTRO LO SCIOPERO:

da esternalizzati.ilbello

Erano i giorni più caldi, i giorni in cui avevi voglia di ribellarti ad un sopruso, a chi provava ad offendere la tua dignità, ad una manovra che consentiva a ricchi padroni di arricchirsi e a Lavoratori onesti di diventare precari e con una scadenza marchiata addosso.

Erano anche i giorni in cui provavano a convincerti che non avevi diritto di protestare e di difenderti, e provavano a farlo l’azienda con le sue pedine, con quelli che dovevano essere i tuoi colleghi ma che invece si facevano portavoce di fantomatiche multe di migliaia di Euro, e addirittura chi i Lavoratori dovrebbe difenderli, tutelarli… rappresentarli, provava a seminare il panico dicendo che scioperare (diritto costituzionalmente riconosciuto) era pericoloso (si, lo era: per l’azienda!).

Per dar forza a questi atti intimidatori a cui nessuno diede ascolto, aderendo in modo pressoché totale alla mobilitazione, restando fuori dai cancelli a guardare negli occhi a testa alta i vari figuri aziendali che, per andare a sedersi sulla loro solita poltrona, sgattaiolavano tra uomini e donne che lottavano per il proprio futuro, l’azienda recapitò ad alcuni partecipanti una contestazione disciplinare che divenne immediatamente un motivo di orgoglio, una medaglia da appuntarsi sul petto!

Ebbene, la settimana scorsa c’è stata la sentenza che ha sancito la legittimità a lottare per i propri diritti. È stato sancito che l’azienda non poteva e non doveva sanzionare i Lavoratori che avevano scioperato, ANNULLANDO COMPLETAMENTE LA SANZIONE E CONDANNANDO L’AZIENDA A PAGARE LE SPESE DEL PROCEDIMENTO!!!

Prima di questa sentenza però, c’è chi ha provato (ancora una volta) ad aiutare l’azienda ad uscirne a testa alta, anzi… da vincitrice! Ancora una volta, chi con un accordo dannoso per i Lavoratori e la loro lotta, che favoriva solo l’azienda e la cessione, con un nuovo accordo ha proposto a tutti i sanzionati in Vodafone di firmare una rinuncia all’arbitrato assumendosi la colpa “di aver esercitato un diritto riconosciuto dalla Costituzione”.
E l’azienda, dall’alto della sua magnanimità, ha accettato le scuse dei Lavoratori, sottolineando però con amorevole paternale: “non lo fare più!”

Peccato che molti colleghi abbiano accettato ed abbiano piegato la testa davanti ai potenti ed ai finti amici dei Lavoratori: non sbagliaste a tenere la testa alta allora (recita la sentenza), avete sbagliato ad abbassarla ora!

RSU Libere COBAS

6 commenti:

CETS ha detto...

MARO' CHE SODDISFAZIONE!!
SI SI SI SIIIIIIIII
Ghebba
:))))

Raven ha detto...

Sono momenti come questo che fanno capire che non si sta lottando per nulla, ma per qualche risultato degno di questo nome.

^___^

Anonimo ha detto...

assolutamente complimenti... lo linko su articolo36 sperando che aiuti tanti colleghi a non avere più paura dell'azienda

Anonimo ha detto...

grande, bisognerebbe mettere dei fogli in bacheca per farlo sapere a tutti e se qualcuno li toglie rimetterli ancora e anocora a caratteri più grandi..!

Punzy ha detto...

Finalmente uno spiraglio di luce; i colleghi lecca culo che si sono abbassati a novanta gradi forse adesso penseranno a piegarsi un po' di meno..

Anonimo ha detto...

punzy chi lecca il culo andrà avanti è la filosofia del luogo...ma chi come me non è capace e non vuole farlo dal 31 luglio se ne starà a casa...fanno rimanere solo gli operatori "bravi"(per bravi sapete cosa si intende)