sabato 7 agosto 2010

LA MALATTIA E' UNA COLPA CHE DEVI PAGARE...

Il Collettivo Lavoratori Comdata esprime la massima solidarietà agli 8 colleghi lasciati a casa dopo quasi tre anni di lavoro. Assolutamente consci del fatto che un’azienda potrà anche fare le proprie valutazioni del caso e decidere, in base a propri parametri, di lasciare a casa chi ritiene non rientri in certi standard comportamental-produttivi, quello che lascia più basiti, però, e che è indice di improvvisazione e di una scarsa cultura delle relazioni sindacali, sono state le modalità e le motivazioni fornite dal direttore del personale - in viva voce direttamente da uno stabilimento balneare! - ai diretti interessati: “abuso” della mutua (non si possono sforare 5 giorni di mutua all’anno!), ritardi, scarsa produttività, capacità relazionali con gli altri colleghi.


In un contesto di crisi economica generale potrebbe sembrare del tutto normale: 8 dipendenti su 55 in scadenza di contratto potrebbero sembrare il giusto taglio di un manipolo di “fancazzisti” che, come le mele marce, rischiano di intaccare il virtuoso sistema produttivo dell’azienda. Peccato però che i colleghi ai quali non è stato rinnovato il contratto fossero invece degli ottimi operatori, a detta di tutti i nostri Team Leader, che hanno sempre lavorato con scrupolo e coscienza.

Ad alcuni dei colleghi non rinnovati è stato anche detto che l’azienda deve procedere con dei tagli. Bene – allora perché Comdata non ha convocato le organizzazioni sindacali per discutere di questo?

Questo ragionamento, però, non ci convince in quanto ha un respiro molto corto. Un’azienda che vanta decine di sedi sparse sul territorio nazionale e nel resto del continente, con 6000 dipendenti, conta di risparmiare tagliando una cinquantina di posti di lavoro ? (accettando la logica che sulle altre sedi sia giunto lo stesso ordine, sicuramente ad Asti ed Ivrea è così). Un ragionamento simile, a nostro avviso, pecca di un eccessivo “economismo” e non considera la tendenza che invece si sta affermando in questo Paese: i licenziamenti in Fiat per la diffusione di un volantino di solidarietà dei colleghi polacchi, la sospensione per dieci giorni di una delegata dell’Auchan di Torino, rea di conservare sul proprio profilo facebook un volantino ironico sull’azienda, solo per restare sul nostro territorio, sono il segno che le associazioni imprenditoriali hanno deciso di mandare un messaggio di intimidazione nei confronti dei lavoratori “con più grilli nella testa”.

A nostro avviso il mancato rinnovo degli otto colleghi è sintomo di questa tendenza, il messaggio è chiaro : chi da ora in poi avrà il contratto in scadenza sa benissimo che ammalarsi diventerà un lusso che non potrà permettersi, pena la perdita del posto di lavoro. Inoltre, se si considera che sulla commessa Eni proprio in queste settimane la barra telefonica è stata modificata azzerando il tempo di “wrap-up”, aumentando così il carico di lavoro su ogni singolo operatore, il disegno diventa evidente: non solo si riducono le risorse, ma coloro che vi rimangono dovranno lavorare su ritmi ancora più asfissianti… come dire lavorare con meno persone e lavorare di più…



Riteniamo tutto questo inaccettabile, invitiamo quindi i colleghi a mobilitarsi da subito:

per il reintegro immediato di Alberto, Antonella, Antonio, Daniela, Patrizia, Stefania, Valentina, Dario

contro l’introduzione di ritmi di lavoro disumanizzanti che ledono la salute e la dignità del lavoro svolto dagli operatori.



Collettivo Lavoratori Comdata / FLMUniti-CUB

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma guardate che ste porcate la Comdata le ha sempre fatte per tagliare gente senza motivo? Anche da noi a Asti c'erano fra Martino e suor Elena che facevano ste cose ma sono stati mandati via a calci nel culo dopo che qualcuno ha fatto notare che avevano degli scheletri negli armadi anche loro :) non che ora si stia meglio di prima anzi si lavora in un ambiente peggiore ma almeno ci siamo tolti dalle palle due persone che usavano il loro potere per fare cosa volevano a noi dipendenti! Quindi non conviene far scioperi che non servono a niente tanto l'azienda ha deciso così e ormai i colleghi di Torino sono stati inculati, spiace ma è così!

Anonimo ha detto...

Purtroppo questi ragazzi lasciati a casa pagano le conseguenze di chi, in azienda con un contratto a tempo indeterminato, approfitta della malattia per farsi beatamente i cavoli propri.
Tutta la solidarieta' a questi lavoratori; l'azienda farebbe bene a licenziare tutti i malati immaginari che ha come dipendenti.

Anonimo ha detto...

Ma non capite che non serve a niente scioperare tanto sono tutti daccordo con l'azienda? Dobbiamo metterci in testa che la Comdata ha 1800 esuberi e ha deciso di usare tutti i trucchi possibili per licenziare dipendenti quindi chi non è raccomandato o non è un lecchino rischia di essere fatto fuori e una volta fuori anche se si apre la vertenza l'unica cosa che può fare è farsi pagare una buonauscita che tanto nessuno verrà reintegrato in Comdata poi se credete ancora alle favole siete liberi di fare cosa volete ma dobbiamo metterci in testa che la Comdata vuole aprire sedi all'estero perchè il costo lavoro è inferiore a quello italiano!!!Tranquilli che il bello deve ancora venire perchè stanno succedendo le stesse cose successe alle aziende che poi hanno chiuso in Italia e la Comdata tra cassa integrazione e licenziamenti sta facendo lo stesso percorso...ma voi credevate di lavorare tutta la vita in Comdata sul serio? Meglio cercarci un altro lavoro e mandare a cagare la Comdata che ci sfrutta solo!!!