lunedì 15 novembre 2010

L’autunno caldo di Comdata Care

Un saluto a tutti.


Come noto, le assemblee sindacali che si sono svolte nella sede di Comdata Care il 2 novembre 2010 hanno visto emergere la decisione della stragrande maggioranza dei lavoratori di non dare mandato alla propria delegazione (rsu e Slc-Cgil di Milano) a negoziare con la direzione aziendale un accordo riguardante la chiusura del sito Comdata Care, lo spostamento di tutti i lavoratori nella sede di Comdata S.p.A e l’impiego degli stessi su altre commesse gestite da Comdata S.p.A, con l’utilizzo della formula del distacco.

I Lavoratori di quella sede hanno espresso un NO deciso e importante ad uno scenario occupazionale ancora più precario di quello attuale.
L’Azienda Comdata Care infatti non avrebbe più sul sito di Milano alcuna commessa; cesserebbe di fatto di esistere una sede aziendale di Comdata Care Spa nata contestualmente alla cessione e formata da lavoratori all’epoca definiti specialisti nel gestire ben definite attivita’ di Vodafone, attivita’ e lavoratori a suo tempo individuati come ramo autonomo, proprio per poterli esternalizzare.

E quel lavoro specializzato? Che fine dovrebbe fare?
I lavoratori di Milano hanno scelto di considerare, come recita il comunicato della loro RSU il mantenimento dell’attività attuale prioritaria, rispetto a tutte le altre considerazioni.
I lavoratori di Milano hanno scelto di tornare a lottare, mettendo in atto tutte le iniziative sindacali e legali atte ad impedire che quest’ulteriore scempio delle loro vite lavorative venga compiuto, e sulla sede i rappresentanti sindacali hanno avviato lo stato di agitazione.

E nelle altre sedi?
Si potrebbe commettere l’errore di sentirsi dispiaciuti per i colleghi e pero’ starsene buoni perche’, almeno per ora, non e’ toccata a noi; si potrebbe commettere l’errore di pensarsi e mostrarsi solidali con la lotta
di questi colleghi, ritenendo pero’ appunto che si tratti della loro lotta:
sarebbero atteggiamenti e pensieri errati e poco lungimiranti.

In questo momento deve essere chiaro a tutti che e’ in discussione il NOSTRO posto di lavoro, che e’ necessario agire per difendere il NOSTRO posto di lavoro, per far sentire moltiplicato in tutte le sedi quel
fondamentale NO!

La chiusura della commessa Vodafone su Milano e’ l’ennesimo passo compiuto nella direzione del definitivo smantellamento del nostro posto di lavoro, e’ l’ennesimo pesante colpo inflitto alle residue speranze di mantenerlo: lo frazionano e lo portano via pezzo dopo pezzo, prendendoci a piccoli gruppi per renderci meno forti sperando e/o confidando nella mancanza di coesione.

E’ facile per l’Azienda immaginare e pensare che i lavoratori non direttamente toccati da questa decisione abbiano paura e scelgano l’immobilismo, e’ verosimile per l’Azienda confidare nel fatto che staremo bravi e tranquilli perche’ molti lavoratori ormai mettono in conto la fine di questo lavoro e hanno fatto propria la convinzione che siamo a termine, se va bene con data scadenza 2014, e che quindi ogni giorno che passa e’ un giorno guadagnato e che percio’ e’ meglio rimanere passivi anziche’ agitarsi perche’ il destino e’ segnato…

Ebbene noi pensiamo che aver perso il posto in Vodafone, aver perso la tranquillita’ lavorativa e di vita e aver perso salario sia gia’ abbastanza.
Non e’ piu’ tempo di continuare a pensare che si debba accettare qualunque cosa purche’ duri per un giorno, un mese o un anno in piu’ questo nuovo lavoro con condizioni tanto diverse e peggiori, non e’ piu’ tempo di continuare a pensare che non si possa provare ad arrestare questo processo di degrado e impoverimento. Non dobbiamo fare a nessuno il favore di morire lentamente e in silenzio, senza dare disturbo.

Questo Coordinamento COBAS Comdata Care non intende lasciar fare, ed e` per questo motivo che in concomitanza con gli eventi di Milano e Roma decidiamo di aprire nei confronti dell’Azienda le procedure di raffreddamento per una mobilitazione nazionale su tutte le sedi di Comdata Care.

Contestualmente avvieremo la richiesta di un tavolo di confronto presso il ministero del lavoro al fine di ridiscutere tutta la cessione Vodafone alla luce di questi nuovi sviluppi e di un tanto palese depauperamento del lavoro a soli tre anni dall’esternalizzazione.

In tutte le sedi in cui e` presente un COBAS avrete attraverso quei vostri riferimenti consueti aggiornamenti circa le evoluzioni della vicenda e le mobilitazioni messe in atto, per le altre sedi restiamo a disposizione di chi volesse contattarci anche attraverso quest’indirizzo di posta elettronica.

 Coordinamento Cobas Comdata Care

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Le voci che parlavano di chiusura della maggioranza dei siti Comdata in Italia si sono confermate vere e dopo Milano le prossime sedi a chiudere saranno La Spezia, Olbia e Asti con licenziamenti incentivati e con ampio uso della cassa integrazione, la scelta ufficiale dell'azienda è di mantenere attive solo pochi siti tra cui Torino, Roma e Scarmagno e quindi ai dipendenti a tempo indeterminato verrà fatta la proposta di trasferimento in una di queste sedi e in caso di rifiuto ci sarà la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. La commessa Vodafone era una delle commesse più importanti per l'azienda e la perdita della commessa ha fatto capire subito a tutti che Comdata si avviava a fare una brutta fine come Omnia e altre aziende, ragazzi è meglio che ci troviamo un altro lavoro perchè la Comdata ci ha solo preso in giro e usati a piacimento e ora per ringraziamento da un calcio in culo a tutti!!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi siamo ai titoli di coda dobbiamo renderci conto che Comdata ha deciso di chiudere quasi tutte le sedi in Italia e nessuno ha avuto il coraggio di gridare lo scandalo anzi tutti a dire siete terroristi voi che dite queste cose a quelli che avevano il coraggio di parlare, siamo tutti delusi perchè ancora una volta noi lavoratori l'abbiamo presa nel culo e nessuno ha mosso un dito per impedire alle aziende di fare le cose a loro piacimento!!!

Anonimo ha detto...

...a Ivrea come siamo messi???? è vero che è partito in vodafone forse bologna una sperimentazione per attività STU?????

Anonimo ha detto...

Ma è già tanto se Ivrea non chiude altro che sperimentazioni anche perchè Comdata sta per aprire le sedi all'estero per risparmiare sui costi e intende chiudere quasi tutte le sedi in Italia!!!