sabato 24 marzo 2012

LICENZIAMENTO RITORSIVO (chiamiamo le cose con il nome adatto...)

CHI SI PRENDE L'IMPEGNO DI EVITARLO???

Intervento finale al minuto 1h 45' 34''

20 commenti:

Anonimo ha detto...

GRANDE SERENA..............
MITICOOOOOOOOOOOOO l'intervento finale....aspettiamo una loro risposta.......

La Regina ha detto...

Ricapitolando: CHI E' DEI POLITICI CHE SI ASSUME L'IMPEGNO A VERIFICARE IL LICENZIAMENTO RITORSIVO ATTUATO DA VODAFONE? CHI?

Anonimo ha detto...

setno di gente di vodasfone cher non ho capito in quali forme viene "migrata" a mediaworld (non che la cosa ci riguardi noi siamo comdata care) pero sarebbe utile capire quale altra diavoleria si sono inventati per cacciare gente se qualcuno di voi sa qualcosa magari apra un post sulla pagina oltre ke a una risposta al commento

Anonimo ha detto...

credo semplicemente stiano facendo dei task come punto Vodafone One.
tutto qui..

Anonimo ha detto...

belli i video...adesso però mi è venuto un dubbio,come mai a manifestare ci sono persone che,hanno ritirato la causa contro Vodafone???penso di aver bisogno a questo punto,di un dottore bravo!!!...magari mi sono confusa io,avro' capito male..altrimenti è un po' difficile da spiegare...lasciate stare sono andata!

Anonimo ha detto...

ti confermo che hai visto male o ti sei confusa..

Anonimo ha detto...

Allora anche l'avvocato Guglielmi è abbastanza confuso è grave la cosa.....perchè io determinate informazioni le ho avute da lui guarda un po'..si sara' ubriacato..;Se i miei cari colleghi sanno ,che si puo' telefonare ogni tanto per aggiornarsi e,ricevere notizie (sempre se riescono a dormire di meno della bella addormentata nel bosco ovvio)magari gli si illumina la lampadina...!!! a me piu di tanto non mi tocca ...non me ne puo' fregar di meno e da un bel po' gia...

Anonimo ha detto...

allora se non ti tocca meglio così per te..
grazie ciao

La Regina ha detto...

1) Magari puoi chiedere ai diretti interessati se hanno rinunciato o meno alla causa, anzichè blaterare nel blog;

2) sono venute ai ns presidi anche persone che volevano dare il proprio sostegno e che non sono state esternalizzate.

Ti cambia la visione delle cose questo o pensi ancora di dire cretinate?

Anonimo ha detto...

Regina intanto ti chiedo di utilizzare un tono migliore nei miei confronti grazie.
Punto secondo..se non ho domandato ai diretti interessati è ,perchè piu' di tanto non mi interessa e l'ho anche scritto e sottolineato,mi sembra.
Io non vedo il problema..ti saluto

Ghebba ha detto...

concordo non La Regina sia nei contenuti che nel modo di esprimerli.
Sebbene tu ti ostini a non firmarti cara urlatrice, la tua identità trapela dai tuoi discorsi immotivatamente polemici, fuori luogo, puerili e sgrammaticati. Se non ti interessa inutile domandare. Risparmia la tua fatica e dedicala altrove, grazie.

Anonimo ha detto...

appunto.. se nn vedi il problema e nn ti interessa ancora continui?? essù dai.. poi dici che uno risponde male.. sono state risposte fin troppo educate!
Addio , Segre

Anonimo ha detto...

Ghebba..prima di guardare i miei post..io mi andavo a controllare tutto il BLOG sinceramente...cosi magari ,verifichi chi è stato veramente insultato e offeso su tutto.
Non voglio essere chiamata Cara da chi neanche conosco..e che non ho piacere di conoscere;come tu hai visto la mia personalità io ho notato la superficialità dei vari post,battute davvero infelici (per mettersi in mostra)..contenuti pochi veramente..di alcune persone!! Se ero costretta a fare battute del genere mi ero già fucilata..permettimi ma nei rapporti con le persone ci voglio guadagnare qualcosa.Io non mi fermo all'apparenza vado oltre..non giudico a prescindere..dalla scrittura..(e per fortuna)NON sei tu a dirmi di andare altrove ma la scelta è stata mia ..

Ghebba ha detto...

A TE il piacere di scegliere, CARA.

Anonimo ha detto...

."Io non mi fermo all'apparenza vado oltre.." ecco appunto e VAI OLTRE VA'!

Segre

Anonimo ha detto...

CONTINUA....

- Quando infine il Tribunale per i Minorenni prende una decisione, il minore ha le seguenti possibilità: o le iniziali segnalazioni si rivelano infondate e rientra in famiglia psicologicamente massacrato, oppure la sua famiglia viene dichiarata inadeguata dagli “esperti” e posto in stato di adottabilità. Da quel momento perderà ogni contatto con i suoi genitori e se nessuno lo adotta resterà in Istituto fino alla maggiore età. Oppure passerà da una famiglia affidataria all’altra come un pacco postale, senza che nessun Tribunale tenga conto dei legami affettivi nel frattempo instaurati.

- Ad oggi sono collocati presso gli Istituti di Accoglienza Italiani circa 30.000 minori. Di cui un terzo figli di genitori separati/divorziati. Per ciascuno minore il Comune di appartenenza versa una quota di 100-150 EURO giornaliere, per un totale complessivo annuale di circa 1000 MILIONI di euro a carico della collettività ( fonte Osservatorio Nazionale Famiglie Separate – Gesef)

- dal varo della legge 285 del 1997 che stanzia annualmente centinaia di miliardi per garantire e tutelare i diritti dell’infanzia, si sono moltiplicati in quantità industriale i Centri di Accoglienza per Minori, i Centri di Trattamento per il Disagio Minorile, i Centri per la Mediazione Familiare, finanziati appunto con detti fondi pubblici.

- Per vigilare su minori presunti “disagiati”, l’apparato dei Servizi Sociali Territoriali ha assorbito negli ultimi anni decine di migliaia di operatori, formati professionalmente e retribuiti con fondi pubblici, che non avrebbero altrimenti ottenuto alcuna collocazione nel pubblico impiego.

- Un esercito di avvocati e di psicologi, che non troverebbero altrimenti spazio sul mercato del lavoro professionale già saturo, traggono dalle conseguenze giudiziarie della conflittualità tra ex coniugi e del disagio minorile una inesauribile fonte di prosperoso guadagno.

- La conflittualità tra ex coniugi abilmente alimentata e il disagio minorile abilmente mistificato legittimano la crescente e devastante intrusività della magistratura nella sfera più intima di un essere umano: gli affetti familiari. Con procedure di dubbia costituzionalità che ottengono il pubblico consenso grazie all’allarmistico ed ossessivo clima di pericolo volutamente creato intorno alla fascia minorile. Una tensione sociale che, ben lungi dal garantire la reale tutela dei minori da qualsivoglia pericolo, ha invece prodotto nell’ultimo anno ottanta tragedie di omicidio/suicidio.

- Gli enormi interessi economici che ruotano intorno alla “tutela del minore” determinano altresì lobbies di potere, serbatoi di voti, e condizionamenti politici.
Un business di cui i minori da “tutelare” sono in realtà vittime indifese

Anonimo ha detto...

CONTINUA....

- Quando infine il Tribunale per i Minorenni prende una decisione, il minore ha le seguenti possibilità: o le iniziali segnalazioni si rivelano infondate e rientra in famiglia psicologicamente massacrato, oppure la sua famiglia viene dichiarata inadeguata dagli “esperti” e posto in stato di adottabilità. Da quel momento perderà ogni contatto con i suoi genitori e se nessuno lo adotta resterà in Istituto fino alla maggiore età. Oppure passerà da una famiglia affidataria all’altra come un pacco postale, senza che nessun Tribunale tenga conto dei legami affettivi nel frattempo instaurati.

- Ad oggi sono collocati presso gli Istituti di Accoglienza Italiani circa 30.000 minori. Di cui un terzo figli di genitori separati/divorziati. Per ciascuno minore il Comune di appartenenza versa una quota di 100-150 EURO giornaliere, per un totale complessivo annuale di circa 1000 MILIONI di euro a carico della collettività ( fonte Osservatorio Nazionale Famiglie Separate – Gesef)

- dal varo della legge 285 del 1997 che stanzia annualmente centinaia di miliardi per garantire e tutelare i diritti dell’infanzia, si sono moltiplicati in quantità industriale i Centri di Accoglienza per Minori, i Centri di Trattamento per il Disagio Minorile, i Centri per la Mediazione Familiare, finanziati appunto con detti fondi pubblici.

- Per vigilare su minori presunti “disagiati”, l’apparato dei Servizi Sociali Territoriali ha assorbito negli ultimi anni decine di migliaia di operatori, formati professionalmente e retribuiti con fondi pubblici, che non avrebbero altrimenti ottenuto alcuna collocazione nel pubblico impiego.

- Un esercito di avvocati e di psicologi, che non troverebbero altrimenti spazio sul mercato del lavoro professionale già saturo, traggono dalle conseguenze giudiziarie della conflittualità tra ex coniugi e del disagio minorile una inesauribile fonte di prosperoso guadagno.

- La conflittualità tra ex coniugi abilmente alimentata e il disagio minorile abilmente mistificato legittimano la crescente e devastante intrusività della magistratura nella sfera più intima di un essere umano: gli affetti familiari. Con procedure di dubbia costituzionalità che ottengono il pubblico consenso grazie all’allarmistico ed ossessivo clima di pericolo volutamente creato intorno alla fascia minorile. Una tensione sociale che, ben lungi dal garantire la reale tutela dei minori da qualsivoglia pericolo, ha invece prodotto nell’ultimo anno ottanta tragedie di omicidio/suicidio.

- Gli enormi interessi economici che ruotano intorno alla “tutela del minore” determinano altresì lobbies di potere, serbatoi di voti, e condizionamenti politici.
Un business di cui i minori da “tutelare” sono in realtà vittime indifese

Anonimo ha detto...

I bambini hanno diritto ad avere 2 genitori, non tutti sanno che andare a finire in una casa-famiglia o comunita’ non e’ quasi mai un bene per il bambino.
L’alta conflittualita’ tra genitori puo’ portare a questo con conseguenze irreparibili e fa male solo ai figli.
E se sei genitore di un minore forse ti interessa sapere che:

- L’attuale procedura consente al Tribunale per i Minorenni di decretare la sospensione della potestà genitoriale ad uno o entrambi i genitori, dietro segnalazione di un qualunque operatore scolastico, sanitario, sociale.

- Qualunque comportamento o atteggiamento anche verbale al di fuori della “norma”, manifestato da tuo figlio - chiusura caratteriale, difficoltà ad interagire con i coetanei, eccessiva aggressività, momentanea inappetenza, linguaggio sboccato, precoce gestualità sessualmente connotata, lamentazioni per rimproveri ricevuti - oppure un aspetto esteriore troppo grasso o troppo esile, può essere interpretato come sintomo di disagio causato da abusi sessuali, maltrattamenti o trascuratezza subiti in famiglia Quando tale “sospetto” si affaccia nella mente degli anzidetti operatori, essi, per legge, sono tenuti a segnalare il caso al Tribunale per i Minorenni senza l’obbligo di verifica preventiva con i genitori.

- Nei casi di separazione/divorzio conflittuale la segnalazione è effettuata perlopiù dal genitore affidatario (nel 93% la madre) che, su consiglio di consulenti legali senza scrupoli, utilizza l’apparato giudiziario per far allontanare l’altro genitore dalla vita del figlio, al fine di gestire gli affetti di quest’ultimo in maniera esclusiva e/o per consumare vendette. Se e quando emerge l’infondatezza della segnalazione e l’intento strumentale, spesso anche questo genitore viene considerato “inadeguato” e privato della potestà, senza peraltro il reintegro e la riabilitazione di quello ingiustamente accusato.

- La sospensione può essere decretata senza alcuna previa consultazione del genitore “sospetto” di abusi sessuali, maltrattamenti, trascuratezza abbandonica e consiste nell’allontanamento coatto del/i figlio/i da uno o entrambi i genitori; in quest’ultimo caso la prole viene forzosamente prelevata dall’abitazione o da scuola e collocata presso un Istituto di Accoglienza. Gli Assistenti Sociali subentrano nella totale gestione del minore, spesso senza fornire adeguate informazioni ai genitori cui viene talora concesso un “diritto di visita ” settimanale. Molti hanno perso i contatti per anni con i loro figli, istituzionalizzati in altre città o in luoghi di cui non viene fornita localizzazione.

- Generalmente il decreto di sospensione emesso dal Tribunale è provvisorio: ciò non consente ai genitori di ricorrere in Appello. Tale provvisorietà può protrarsi per diversi anni, nel corso dei quali non esiste alcuna possibilità di contraddittorio e difesa dalle accusa che hanno determinato il provvedimento. Non vengono accolte prove a discarico, non vengono sentiti testimoni: valgono esclusivamente le insindacabili relazioni degli assistenti sociali e le perizie dei consulenti psichiatrici, perlopiù adeguate alle aspettative del magistrato che ha conferito l’incarico .

CONTINUA....

Anonimo ha detto...

CONTINUA....

- Quando infine il Tribunale per i Minorenni prende una decisione, il minore ha le seguenti possibilità: o le iniziali segnalazioni si rivelano infondate e rientra in famiglia psicologicamente massacrato, oppure la sua famiglia viene dichiarata inadeguata dagli “esperti” e posto in stato di adottabilità. Da quel momento perderà ogni contatto con i suoi genitori e se nessuno lo adotta resterà in Istituto fino alla maggiore età. Oppure passerà da una famiglia affidataria all’altra come un pacco postale, senza che nessun Tribunale tenga conto dei legami affettivi nel frattempo instaurati.

- Ad oggi sono collocati presso gli Istituti di Accoglienza Italiani circa 30.000 minori. Di cui un terzo figli di genitori separati/divorziati. Per ciascuno minore il Comune di appartenenza versa una quota di 100-150 EURO giornaliere, per un totale complessivo annuale di circa 1000 MILIONI di euro a carico della collettività ( fonte Osservatorio Nazionale Famiglie Separate – Gesef)

- dal varo della legge 285 del 1997 che stanzia annualmente centinaia di miliardi per garantire e tutelare i diritti dell’infanzia, si sono moltiplicati in quantità industriale i Centri di Accoglienza per Minori, i Centri di Trattamento per il Disagio Minorile, i Centri per la Mediazione Familiare, finanziati appunto con detti fondi pubblici.

- Per vigilare su minori presunti “disagiati”, l’apparato dei Servizi Sociali Territoriali ha assorbito negli ultimi anni decine di migliaia di operatori, formati professionalmente e retribuiti con fondi pubblici, che non avrebbero altrimenti ottenuto alcuna collocazione nel pubblico impiego.

- Un esercito di avvocati e di psicologi, che non troverebbero altrimenti spazio sul mercato del lavoro professionale già saturo, traggono dalle conseguenze giudiziarie della conflittualità tra ex coniugi e del disagio minorile una inesauribile fonte di prosperoso guadagno.

- La conflittualità tra ex coniugi abilmente alimentata e il disagio minorile abilmente mistificato legittimano la crescente e devastante intrusività della magistratura nella sfera più intima di un essere umano: gli affetti familiari. Con procedure di dubbia costituzionalità che ottengono il pubblico consenso grazie all’allarmistico ed ossessivo clima di pericolo volutamente creato intorno alla fascia minorile. Una tensione sociale che, ben lungi dal garantire la reale tutela dei minori da qualsivoglia pericolo, ha invece prodotto nell’ultimo anno ottanta tragedie di omicidio/suicidio.

- Gli enormi interessi economici che ruotano intorno alla “tutela del minore” determinano altresì lobbies di potere, serbatoi di voti, e condizionamenti politici.
Un business di cui i minori da “tutelare” sono in realtà vittime indifese

Anonimo ha detto...

cets siamo arrivati ad essere cosi ridicoli veramente???ma di cosa parli di aria fritta??di cose che pensi di conoscere..per carità..mi vergogno io ,per chi ha inserito questi post..io ultimamente sto ridendo veramente molto..nn c'è un giorno che non rido...secondo me la gente si droga veramente allora!!altro che fondo qui..qui è difficile risalire..