giovedì 11 ottobre 2012

LAVORATRICI VODAFONE SUL TETTO DEL CAMPIDOGLIO CONTRO LICENZIAMENTI VODAFONE

Il coraggio di combattere contro l'illegalità

Per chiedere la revoca dei licenziamenti e per denunciare il disprezzo per le leggi italiane dimostrato da Vodafone, 4 lavoratrici in procinto di essere licenziate, donne e mamme, sono salite sul tetto del Campidoglio, sede del Comune di Roma. Una di loro fino sulle impalcature per i lavori di ristrutturazione del palazzo. In allegato alcune foto dell'accaduto. Il Comune di Roma è stato a tutt'oggi tra le istituzioni che ha mostrato più sensibilità a sostegno di tale vertenza.

Nel 2007 Vodafone ha ceduto alla società Comdata un ramo d'azienda, esternalizzando ben 914 dipendenti in tutta Italia insieme ad alcuni dei servizi del call center. I dipendenti impugnano la cessione e ben tre sentenze danno loro ragione, l'ultima delle quali è dello scorso giugno. Il Tribunale del Lavoro di Roma ha giudicato inefficace l'esternalizzazione, ordinando il reintegro di 130 lavoratori che avevano presentato ricorso. Inizialmente Vodafone reintegra, dispensando però i dipendenti dall'andare a lavorare, e poi invia una lettera di licenziamento. Si tratta di una vera e propria ritorsione perché Vodafone è una società in florido bilancio (3,8 miliardi di utili), che recentemente ha persino assunto personale. Per di più le lettere di mobilità sono arrivate solamente ai lavoratori che avevano vinto il ricorso.


L'unica proposta avanzata dalla multinazionale inglese è stata la possibile riassunzione presso Comdata, azienda in perdita di 6,45 milioni di euro e con un debito finanziario complessivo di 65 milioni di euro, quando è evidente che è in Vodafone Italia che i posti di lavoro di queste persone hanno la massima tutela.


Davanti a tale proposta le 130 persone, in gran maggioranza donne di 40 anni con bimbi piccoli e molti lavoratori appartenenti a categorie protette, vengono costrette a scegliere tra perdere il lavoro o accettare di tornare nella malconcia azienda in cui erano finiti illecitamente, previa rinuncia tombale al contenzioso legale da loro intrapreso, con la consapevolezza di permettere così a Vodafone di aggirare definitivamente le sentenze e con esse gli obblighi derivanti dalle leggi italiane.

La lotta di queste 130 persone è, innanzitutto, una lotta contro l'illegalità, perchè sono ostinatamente convinte che nel nostro Paese, piaccia o no, la Legge deve essere rispettata da tutti, Vodafone compresa.
Giovedì 11 ottobre, in occasione dell'ultimo incontro per l'esame congiunto tra le parti sociali previsto dalla procedura di mobilità, i lavoratori saranno in presidio davanti la Regione Lazio dalla mattina per continuare la loro protesta.

2 commenti:

Fronte Italiano Destra Popolare ha detto...

Pubblicherò sul Mio Bolg del Movimento Fronte Italiano Destra Popolare, e Sposeremo la vostra causa, come abbiamo fatto per i Lavoratori Fiat. Ritengo e riteniamo VERGOGNOSO il Silensio su questa Vicenda, che IO ho appreso solo queta Sera.Non ci meravigliamo NOI del FRONTE, portroppo per NOI ITALIANI questo Silensio sarà la Causa della NOSTRA DISTRUZIONE, come UOMINI come Cittadini, come Nazione.Il Lavoro e la Dignità assieme alla GIUSTIZIA e L'INFORMAZIONE, DEVE ESSERE UN DIRITTO INVIOLABILE esattamente come la SOVRANITA' Monetaria, Politica, Popolare ed Economica, senza ciò NON PUO' ESISTERE IL DIRITTO E LA DEMOCRAZIA. Vittorio Boschelli

CETS ha detto...

Grazie Vittorio