mercoledì 12 novembre 2008

Lettera aperta della Cgil

Roma 10/11/2008

LETTERA APERTA DELLA RSU SLC-CGILAI LAVORATORI DEL CALL CENTER DI COMDATA CARE

Cara lavoratrice e caro lavoratore,
ti scriviamo questa lettera aperta affinché tu possa sapere con chiarezza cosa sta succedendo, da qualche mese a questa parte, nel settore dei call center in outsourcing.

Come CGIL dobbiamo infatti denunciare che - mentre ci battiamo per chiedere più tutele e garanzie, per chiedere che tutte le aziende rispettino il CCNL e le leggi (a partire dalle circolari del Ministero del Lavoro n. 4 e n. 8 del 2008), cioè mentre ci battiamo perché non vi sia più una competizione fatta solo risparmiando su salario e diritti - altri sindacati con la complicità di Confindustria e di imprenditori senza scrupoli vanno minacciando il nostro posto di lavoro.

Come? Accettando di derogare in peggio al CCNL delle TLC, firmando accordi che permettono di sotto inquadrare i lavoratori (assumendo centinaia di giovani per attività sia inbound che outbound al 1° livello), accettando che diverse aziende non paghino le maggiorazioni in caso di lavoro supplementare o straordinario, ecc.

Come SLC-CGIL noi abbiamo sempre - con coerenza - portato avanti un'unica linea politica e sindacale, in azienda ma anche nel settore.Perché siamo convinti che solo con regole uguali per tutti, con un costo del lavoro identico sia che si lavori al Nord come al Sud, in un grande gruppo o in un singolo call center si difende il posto di lavoro di tutti.

E' infatti chiaro che se c'è qualche azienda che paga di meno i lavoratori, che li sfrutta andando oltre i limiti e le tutele poste dalla contrattazione collettiva, quell?azienda vincerà le commesse su cui noi oggi lavoriamo, mettendo a rischio i nostri posti di lavoro e ogni possibile ulteriore conquista di diritti e di salario aggiuntivo.

E' per coerenza quindi che a differenza di altri non abbiamo firmato accordi in Abruzzo che stabilizzavano i contratti a progetto impegnati su attività inbound con tranche fino al 2010 (!!!); che non abbiamo firmato in Calabria e in Sicilia accordi che permettono di derogare alle tutele sull'orario di lavoro e di non pagare le maggiorazioni previste in caso di straordinario o supplementare. E' per coerenza che non abbiamo accettato che Phonemedia assumesse centinaia di ragazze e ragazzi al 1° livello del CCNL (da più di trent'anni non si inquadrano più lavoratori al 1° livello, visto che per il CCNL questo livello corrisponde ad operai generici e donne di pulizia, non agli operatori di call center leggetevi l'art. 23 del nostro CCNL e vedrete che un lavoratore part-time a 6 ore al 1° livello prende 550 euro lordi. Quindi guardate le nostre buste paga).

Potremmo continuare così e raccontarvi che gli unici che continuano a fare esposti perché gli ispettori intervengano contro le imprese più scorrette, siamo solo noi. Che solo la CGIL tutti i giorni continua a denunciare i grandi committenti come Telecom, Enel, BT, Fastweb, Sky ecc. che assegnano le commesse con il sistema delle gare al massimo ribasso.

Del resto come CGIL non da oggi chiediamo:

1) il rispetto del CCNL per tutti i lavoratori, vera garanzia per spingere le aziende a scommettere sulla qualità e su nuovi servizi. Basta con chi vuole fare impresa risparmiando sulla nostra pelle, mettendo lavoratori contro lavoratori, giovani contro altri giovani, donne contro altre donne;
2) il rispetto delle leggi e delle circolari del Ministero del Lavoro per stabilizzare tutti i lavoratori che sono ancora precari;
3) la responsabilizzazione dei grandi committenti, che solo se troveranno tutte le aziende impegnate a garantire uguali costi del lavoro, saranno spinti a dare commesse basandosi sulla qualità, sulla professionalità degli operatori, ecc.;
4) l'ampliamento dei diritti in tutto il settore, a partire da una contrattazione aziendale da diffondere in tutte le imprese per premiare il lavoro, investire in formazione e in crescita professionale (cioè portando tutti gli operatori di call center, in prospettiva, verso il 4° e il 5° livello);
5) l'introduzione di clausole sociali nei cambi di appalto.

Queste sono state, del resto, le parole d'ordine con cui il 19 Settembre abbiamo scioperato e manifestato a Roma, contro le imprese scorrette, per i nostri diritti, per la ripresa delle ispezioni e per una maggiore attenzione alle nostre condizioni di vita e lavoro.

SLC-CGIL porta avanti queste battaglie nella nostra azienda e in tutto il paese, perché solo stando tutti uniti, solo costruendo solidarietà tra i lavoratori di tutte le imprese di call center, saremo più forti. Saremo più forti in vista del prossimo rinnovo del CCNL (che scadrà il 31/12/08) e saremo più forti nella nostra azienda.

Aiutaci a difendere i diritti di tutti. Stai con la CGIL, da 100 anni dalla tua parte.

Le RSU di Comdata Care

19 commenti:

La Regina ha detto...

Il mio unico commento è...BAH!

Anonimo ha detto...

ma che ci credono davvero questi?
AH RIDICOLI, NON CE PROVATE CON NOI!!!

Punzy ha detto...

...senza parole...

Anonimo ha detto...

Non comprendere e non condividere i contenuti della lettera pubblicata, conferma ancora una volta da che parte stanno le cosidette pseudo autoorganizzazioni "libere", e quanto siano funzionali ai padroni e a chi da sempre sfrutta i lavoratori.
Viviamo un momento dannatamente tragico dove ogni giorno chi ci governa e chi ci comanda sui posti di lavoro, si riprende tutte le conquiste fatte dai lavoratori negli ultimi 30 anni, e l'unica reazione che siamo in grado di mettere in campo è quella di frazionarci sempre di più.
L'esempio di alitalia è stupefacente, dove anzichè indirizzare le forze in una direzione unica di lotta, è scattata una tragicomica rincorsa tra sindacati autonomi che si scavalcano sempre di più a sinistra, con il risultato che chi oggi contesta le altre organizzazioni, domani sarà contestato da una nuova e strana neonata organizzazione che apparentemente sembrerà più combattiva, ma avrà fortemente ridotto il numero di chi li segue,
e il nemico numero 1 saranno tutti quelli che non la condividono e non il padrone.
Altro esempio è quello di Comdata Care dove il nemico da combattere secondo chi scrive su questo Blog, non sono le aziende o le leggi che permettono il verificarsi di situazioni come quanto successo in Vodafone, ma ancora una volta, la colpa è dei sindacati e delle rsu che hanno tentato di tutelare con accordi il passagio di ramo di azienda da Vodafone a Comdata.
Perchè non provate a pensare a cosa poteva succedere in una fase drammatica come quella che stiamo vivendo, se non ci fossero accordi che ci garantiscono?
Nessuno si chiede se sono più garantiti i trasferiti in Comdata Care o quelli trasferiti da Wind in Omnia ( che ha comunicato la chiusura di circa la metà delle sedi presenti in Italia)e dove il sindacato sguendo le indicazioni dei lavoratori non ha fatto nessun accordo?
Come è possibile che nessuno di voi si senta in dovere di appoggiare (non iscriversi)le posizioni che sta assumendo la Cgil, a difesa della contrattazione e contro gli accordi separati e sciagurati di Cisl e Uil?
E' possibile che non siate in grado di comprendere che se non arginiamo tutti insieme la deriva di Cisl e Uil, non saremo nemmeno in grado di presentare una piattaforma con richieste unitarie salariali e normative che non ripetano la vergogna dei 40 euro netti in 2 anni del pubblico impiego, o bloccare il tentativo di creare un contratto in deroga con diritti e garanzie minori per i call center cosi come fatto in calabria dove cisl e uil hanno firmato accordi per assunzioni al primo livello e con l'eliminazione per due anni dei ROL.
Se non riuscite a comprendere e a leggere quanto sta capitando, allora avete ragione voi nel far bocciare un premio di risultato di oltre 3000 euro in un momento dove si firmano contratti da 40 euro netti in due anni, ma non dite che siete dalla parte dei lavoratori, perchè gli unici che beneficeranno dei vostri comportamenti saranno solo e sempre i padroni, a partire da Comdata che vi ringrazierà per sempre di averle fatto risparmiare i soldi del PdR, in un momento di crisi generale.
Scusate lo sfogo, so perfettamente che sarò insultato ma se per una volta vorrete aprire un dialogo costruttivo, proviamo a mettere da parte tutto il passato e proviamo ad interpretare un futuro dove da una parte ci stanno i lavoratori e tutti quanti pensano di rappresentarli e dall'altra ci stanno i padroni ed i loro padrini, in questo modo sarà più semplice capire da che parte stare.

CETS ha detto...

federico, quell'accordo di cessione nn mi offre nulla in più rispetto a ciò che la legge prescrive e non mi garantisce in niente di importante. PdR di 3000 euro?????? MA CHE SOGNO HAI FATTO????????? non so con chi tu sia abituato a parlare, ma qui le persone non si prendono in giro, chiaro???? Già che c'eri potevi scrivere 5mila che magari avrebbe fatto ancora + effetto!!! Un'altra informazione FALSA e cancello il commento. Per il resto si può dialogare, eccome. Il dialogo non deve essere una presa per il culo però, ok?

CETS ha detto...

ah, dimenticavo.
noi non facciamo parte di nessuna organizzazione sindacale.

Anonimo ha detto...

Forse è ora che si inizi a ragionare su fatti e documentazioni concrete, iniziando dalle garanzie di illicenziabilità previste nell'accordo che nessuna legge ti avrebbe mai garantito, per finire all'ipotesi di accordo per il 2 livello dove si prevedeva un PdR di circa 3000 euro che è stato bocciato e che il sindacato non ha siglato.
Non sto sognando e non prendo in giro nessuno.
E' preoccupante sapere che gli accordi vengono bocciati senza nemmeno essere letti.
L'ipotesi bocciata credo che sia a disposizione di tutti i lavoratori, visto che in questo momento è tra le mie mani e non credo di essere stato privilegiato nel momento della consegna poichè in assemblea veniva diffusa a tutti coloro che la chiedevano.
Come vedi queste non sono informazioni false e se vuoi censurarmi fallo pure ma dimostreresti solo che a volte la verità è scomoda.

La Regina ha detto...

Ah ah aaaahhhhaha!! Che simpatico che sei Federico come attore comico, perchè....tu sei un attore comico, vero?
Ma forse hai fatto ridere solo me, visto che nessuno ti ha risposto.
Continua pure a postare qui da noi, adoro chi mi allieta la giornata con le panzane! :)

La Regina Allegra

Anonimo ha detto...

federì ma ce fai o ce sei???
ti prego, ti supplico, riportami il passo dei 3000 euro, ti prego. quell'ipotesi che tu dici di avere tra le mani è anche qui sul nostro blog, figurati un pò.
GHEBBA

Anonimo ha detto...

Siete degli zombi, è per questo che non vi segue nessuno nemmeno negli scioperi.
L'unico vostro momento di esaltazione avviene durante le assemblee degli altri, poi vi rinchiudete nel vostro blog e parlate solo tra voi quattro, e guai a chi si inserisce o porta idee diverse come contributo alla discussione (che non c'è)!

Addio circolo Pikwik

Anonimo ha detto...

tesoro, contibuti si, bugie no.
GHEBBA

Anonimo ha detto...

Com'e' andata a finire la questione turni di Natale?

Anonimo ha detto...

Avrei giusto qualche cosa da dire al Signor Federico.

Concordo con il momento tragico e la situazione ma non condivido il resto.

1. La collaborazione è stata richiesta con i fatti e non con le chiacchiere, lo dimostrano le due lettere inviate dai COBAS anche a CGIL che non si è degnata nemmeno di rispondere.
2. In questo momento di solitudine di CGIL è normale chiedere collaborazione. Chiedere è giusto ma non pretendere visto il comportamento sopra citato.
3. Ti invito a leggere tutto quanto è successo in un anno, queste cose hanno fato si che ci sia sfiducia nei SINDACATI visto che gli altri sono "pseudo organizzazioni". Chi decide chi è un sindacato o una pseudo organizzazione? Forse tu? Oppure i lavoratori con il voto?
4. Non commento nemmeno la parte del premio di risultato.
5. Le garanzie occupazionali per la durata della commessa sono già tutelate per Legge. Ti invito a ripassare l'argomento.
6. Per quanto riguarda OMNIA (lavoratori Wind) stanno per essere licenziati perchè la commessa è in scadenza e Wind non la rinnova. In questo caso, quando scadrà la commessa Vodafone e quest'ultima non la rinnova ci si ritrova nella stessa identica situazione senza garanzie.
7. L'ipotesi di accordo è stata letta, pubblicata ed inviata a tutti ancor prima dei commenti. Questo per la massima diffusione ai lavoratori in modo da farla leggere. Tu hai fatto qualcosa in merito? E' ancora disponibile sui blog: esternalizzati.ilbello.com sezione accordi.
8. Ultima cosa, le "assemblee degli altri". Di chi le tue? Sei ridicolo. Le assemblee sono dei lavoratori. Nel caso di Roma per esempio, la RSU Cobas col 70% dei voti ha o no più diritto di indire l'assemblea visto che rappresenta la maggioranza?

In questo momento è utile unirsi tutti per difendere i diritti di tutti i lavoratori ma non è il tuo il metodo giusto, il metodo che Vi sta portando di giorno in giorno a perdere consensi. Il problema della fiducia è nazionale non solo aziendale ricordatelo. Per cui lascia che ti dia un consiglio, cambia metodo!

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare che Omnia non ha l'accordo di Comdata Care perchè i lavoratori hanno chiesto al sindacato di non firmare nessun tipo di accordo, la stessa cosa perfortuna non è capitata in Vodafone-Comdata.
Di conseguenza cio che potrebbe capitare in Omnia non sarebbe possibile in Comdata poichè esiste un accordo di illicenziabilità.
E poi scrivete che, accordo o no, tanto vi tutela la legge, andate a dirlo a quelli che non hanno accordi!!!

Anonimo ha detto...

Fino a che non è scaduta la commessa i lavoratori OMNIA avevano le stesse tutele occupazionali di chi lavora in Comdata Care.

Ora a loro (OMNIA) è scaduta la commessa... per caso nell'accordo firmato (VODAFONE-COMDATA CARE) c'è una ulteriore garanzia a scadenza commessa che ci sfugge?

Ecco l'articolo che tutela i lavoratori:

Articolo 2112 del Codice Civile
Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda

(così come modificato dall'art. 32 del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276 - Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30)

In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano.

Il cedente ed il cessionario sono obbligati, in solido, per tutti i crediti che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento. Con le procedure di cui agli articoli 410 e 411 del codice di procedura civile il lavoratore può consentire la liberazione del cedente dalle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro.

Il cessionario è tenuto ad applicare i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento, fino alla loro scadenza, salvo che siano sostituiti da altri contratti collettivi applicabili all'impresa del cessionario. L'effetto di sostituzione si produce esclusivamente fra contratti collettivi del medesimo livello.

Ferma restando la facoltà di esercitare il recesso ai sensi della normativa in materia di licenziamenti, il trasferimento d'azienda non costituisce di per sé motivo di licenziamento. Il lavoratore, le cui condizioni di lavoro subiscono una sostanziale modifica nei tre mesi successivi al trasferimento d'azienda, può rassegnare le proprie dimissioni con gli effetti di cui all'articolo 2119, primo comma.

Ai fini e per gli effetti di cui al presente articolo si intende per trasferimento d'azienda qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il mutamento nella titolarità di un'attività economica organizzata, con o senza scopo di lucro, preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identità a prescindere dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento è attuato ivi compresi l'usufrutto o l'affitto di azienda.

Le disposizioni del presente articolo si applicano altresì al trasferimento di parte dell'azienda, intesa come articolazione funzionalmente autonoma di un'attività economica organizzata, identificata come tale dal cedente e dal cessionario al momento del suo trasferimento.

Nel caso in cui l'alienante stipuli con l'acquirente un contratto di appalto la cui esecuzione avviene utilizzando il ramo d'azienda oggetto di cessione, tra appaltante e appaltatore opera un regime di solidarietà di cui all'articolo 1676."

La fenice

Anonimo ha detto...

Vorrei comunque aggiungere che Comdata Care rispetto ad OMNIA non è in regime di monocommessa e questo è un punto a suo favore perchè il fatto stesso di lavorare su più commesse lascia intendere che c'è una volontà a non dipendere esclusivamente da Vodafone.

La Fenice

Anonimo ha detto...

Dici solo stupitaggini. Vai avanti così che trovi consensi.

Anonimo ha detto...

ma diamine, com'è che qui i labvoratori si dividono? quando negli anni 70 tutti erano insieme si era riusciti a combattere le angherie delle aziende, che non FANNO I NOSTRI INTERESSI. soprattutto dopo la deregolamentazione dei nostri contratti di lavoro.

io vorrei che le persone si informassero e capissero che la deriva autoritaria di questo paese sta coinvolgendo le nostre aziende, perchè le persone hanno paura? con la paura ci comandano, tutti a combattere per un misero stipendio, credendo che si se io non protesto avrò salva la sedia... no!!!!

dobbiamo lottare uniti!

ma sta azienda fa mobbing, si appropria della vita e le persone rimbecillite dalla tv e da berlusconi dicono che il sindacato non fa il nostro interesse?

è l'unico modo, lottare uniti, contro questa deriva!!

ma volete veramente i militari per strada? volete veramente le classi ponte? non lo sapete che l'immigrazione è mossa dalle aziende che vogliono persone a basso costo? ma non vi accorgete che vi comandano con i media, con il terrore?

questo è.

svegliatevi!


e comunque questa azienda, comdata, dove lavoro, non merita nulla, visto che il suo modus operandi è : "schiatta operatore!"

o no? non vi sembra, visto che sono mobbizzato, e visto che mi sono rotto le palle, venite sul mio blog. ne parliamo, e anche qui ovviamente.

Fabio Padovan

Comdata Cernusco sul Naviglio

non ho nessuna paura.

Anonimo ha detto...

Grande risultato dei Cobas in Comdata Care a Milano, hanno preso meno di 5 voti e nessuna Rsu, complimenti continuate così, il padrone sarà terrorizzato da voi e dalle vostre scelte!
Quegli "stronzi " della cgil hanno fatto il pieno, 3 rsu su 3.
Domani andiamo tutti??? a torino a contestare la comdata così potete annunciare un'altra sconfitta.
BRAVI,BRAVI,BRAVI applausi a mani alzate come a Zelig