giovedì 27 novembre 2008

SEMPRE PEGGIO: Posti a rischio nelle cessioni di aziende

Posto di lavoro a rischio per i dipendenti coinvolti nella cessione di aziende in cri­si.
Un emendamento approvato ieri dal Senato annulla infatti le garanzie di conserva­zione dell’impiego finora previste dalla legge.
L’allarme è stato lanciato ieri dal Pd, secondo cui la norma che punta a facilitare l’operazione di cessione di Alitalia alla Cai forse non rag­giungerà l’obiettivo perché Alitalia passerà di mano prima dell’approvazione definitiva.
La modifica riguarda il decreto infrastrutture, che si occupa tra l’altro di imprese in amministra­zione straordinaria.
Con un emendamento al­l’articolo 3 si stabilisce che «le operazione effet­tuate in attuazione dell’articolo 27 non costi­tuiscono comunque trasferimento di azienda, di ramo e di parti di azienda ai sensi dell’art 2112 del Codice civile».
Una norma che secondo un gruppo di senatori pd (tra cui Ichino, Treu, Pas­soni e Nerozzi) rappresenta un «pasticcio» che «sarà sicuramente condannato dalla Corte di Giustizia Ue» ma che intanto avrà «pesanti con­seguenze per i lavoratori». In pratica i dipen­denti di un’azienda in crisi (o di una parte) ce­duta a un nuovo azionista non avranno più il di­ritto a mantenere il posto. Il proprietario su­bentrante potrà riassumerli ma senza alcun ob­bligo.
Nel caso Alitalia i lavoratori finiranno in cassa in­tegrazione prima di essere (in parte) riassunti dalla Cai. «Ma la maggioranza ha paura che la Ue giudichi la discontinuità insufficiente e boc­ci l’operazione– accusa il senatore Passoni –. Co­sì hanno varato una legge per poter dire che non si tratta di cessione di azienda. A meno che con il pretesto di Alitalia non si punti a destruttura­re le garanzie di tutti i lavoratori proprio quan­do con la crisi ci saranno ristrutturazioni gigan­tesche ». Il relatore del provvedimento Angelo Maria Cicolani replica spiegando che c’era l’«e­sigenza di uniformarsi ad una direttiva europea che richiede la discontinuità nei passaggi di as­sunzione dei lavoratori. Se non lo si facesse, il nesso di continuità tra Alitalia e Cai sarebbe con­siderato dalla Ue come un altro aiuto di Stato»

12 commenti:

Anonimo ha detto...

E adesso nessuno commenta l'accordo Comdatacare?
Cosa succede dove non ci sono accordi come quello di Vodafone comdatacare ?
Coloro che "tanto ci difende la legge" cosa diranno?
Forse è il caso di cominciare ad apprezzare gli accordi fatti, perchè senza quelli non ci sono alternative, vedi wind-omnia.
Ora insultatemi pure......

Anonimo ha detto...

ti insulto volentieri perchè sei IGNORANTE.
il decreto non può essere retroattivo e noi nell'accordo potevamo ottenere di meglio e di più. punto.
SCEGLIATEVI, FORSE SIETE ANCORA IN TEMPO!!!!

Anonimo ha detto...

Confermo: la legge non può modificare retroattivamente la normativa già applicata.
In più l'accordo di m...a di CGIL CISL e UIL è stato solo un boomerang che ha indirettamente riconosciuto un ramo d'azienda che non c'era con ben 14 attività diverse!!!

Anonimo ha detto...

chissaaaaaaaaaa' quante cause vincerete!!!
pauraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...

Anonimo ha detto...

ma allora quello dei 7 anni non era male?????
ora cosa succederà a chi in fase di cessione puo' essere lasciato a casa?? chiedera' ai cobas di difenderlo?????

Anonimo ha detto...

Sei stupido forte!!!
Ma che sono i saldi? Da tempo indeterminato a 7 anni prendere o lasciare???

La Regina ha detto...

Personalmente la causa non la intento per ritornare il Vodafogne, ma per i soldi....eh già, vista la pedata sul culo che ci hanno dato intendo almeno provare ad avere la buona uscita.
Scusate se sono venale! :)
Le altre cretinate qui scritte sono solo provocazioni che cadono nel vuoto.

Anonimo ha detto...

Cara regina per avere soldi basta fare come Di Palma, prendere per anni i permessi cgil e poi passare ai cobas pochi giorni prima di licenziarsi per alzare il prezzo.
Forse è la prima volta che i cobas portano a casa un risultato.

Anonimo ha detto...

...il ragionamento fila e poi visto il risultato..bravo Di Palma!! Proprio bravo!

Anonimo ha detto...

Ma dico io... a questo falso Federico... perchè non apri un blog per fatti tuoi?

Per caso CGIL non ti da gli strumenti? Beh neanche a noi li danno, noi ce li creiamo da soli.

Tu invece mi sembri la solita piattola:

- RSU senza voti
- permessi sindacali misurati a migliaia di ore (che rendono ricattabili)
- inesattezze/bugie dette a ripetizione
- sfrutti il lavoro del CETS che hanno creato e diffuso questo blog per parlare alle persone che lo frequentano. Solo perchè non credi sei in grado di crearne uno che abbia la stessa diffusione tra le persone.

Qui scriviamo i soliti va bene? Ma la pensiamo nello stesso modo.

E' inutile che ti riferisci al CETS come se fossero i COBAS.

Il CETS sono lavoratori che si identificano con i Cobas in questo momento come a Roma (dove presumo che tu scrivi) si identificano il 70% dei lavoratori.

Hai mai visto qualcuno dei Cobas che non fossero lavoratori stessi dell'azienda? Come può un lavoratore che discute i propri interessi a non fare quello che ritiene la cosa migliore per se stesso e tutti?

E' inutile che gongoli sul fatto che l'azienda vuole parlare solo con CGIL, un motivo ci sarà non credi? Anche io voglio sempre parlare con chi mi da sempre ragione.

Cerca di crescere che fai più bella figura.

Anonimo ha detto...

ma e vero che regina non è piu' una rsu????? ti prego dimmi che non è cosi'.

La Regina ha detto...

Non ho capito l'ultima domanda...cosa vuol dire...
ma e vero che regina non è piu' una rsu????? ti prego dimmi che non è cosi'.

Sono un pò di coccio Anonimo....ma intendevi dire che non faccio più parte di una Rsu?
Beh ma io NON SONO MAI STATO SINDACALISTA.