Il Collettivo Lavoratori Comdata esprime la piena soddisfazione per la riuscita delle due giornate di sciopero del 9 e del 10 Agosto. In un contesto non certo semplice il 30 % di adesioni alla mobilitazione rappresentano un buon punto di partenza nella prospettiva di una costruzione di un fronte unitario e condiviso per la difesa degli interessi e dei diritti dei lavoratori all’interno dell’azienda.
Lo sciopero è stato proclamato dopo che l’azienda ha deciso di “licenziare” (anche se tecnicamente si è trattato di mancati rinnovi) 8 colleghi, la maggior parte dei quali avevano raggiunto la soglia media dei 30 mesi (una di esse quasi 36 mesi, che ricordiamo è il limite massimo per la proroga di contratti a termine). Questa decisione aziendale rappresenta un salto in avanti unilaterale: mai prima di adesso dei colleghi che avevano raggiunto tale anzianità erano stati lasciati a casa. Inoltre le motivazioni addotte per i “licenziamenti”, cinque giorni di mutua che non si possono sforare in un anno, scarsa produttività, ritardi, unito al contestuale aumento dei carichi di lavoro ed all’inasprimento del clima repressivo con una sequela di provvedimenti disciplinari “a pioggia”, hanno reso inevitabile una risposta che andava data immediatamente.
Nelle ultime settimane abbiamo saputo che sono in corso dei tavoli informali tra azienda e CGIL-CISL-UIL per il reintegro dei colleghi “licenziati”. Non crediamo che questa iniziativa sia in contrapposizione allo sciopero del 9 e del 10 Agosto, ed anzi siamo convinti che tutte le iniziative tese a far rientrare i “licenziati” in azienda vadano salutate positivamente. Esprimiamo però un certo rammarico per l’occasione perduta di un’azione unitaria tra tutte le sigle sindacali maggiormente visibile su questo tema, che avrebbe avuto sicuramente un effetto ed un impatto di ben altro tipo sulla controparte.
Ricordiamo infine e ringraziamo, i lavoratori e delegati di Agile-Eutelia, Fiat Mirafiori, scuola, Auchan, Omnia-Voicity, Sovracup, ASL 1 To, Lear, Generali Assicurazioni, E-Care, Bibliocoop, molti dei quali appartenenti ad altre sigle sindacali, per averci sostenuto con la loro presenza durante le iniziative dei due giorni di sciopero
Collettivo Lavoratori Comdata / FLMUniti-CUB
giovedì 19 agosto 2010
sabato 7 agosto 2010
LA MALATTIA E' UNA COLPA CHE DEVI PAGARE...
Il Collettivo Lavoratori Comdata esprime la massima solidarietà agli 8 colleghi lasciati a casa dopo quasi tre anni di lavoro. Assolutamente consci del fatto che un’azienda potrà anche fare le proprie valutazioni del caso e decidere, in base a propri parametri, di lasciare a casa chi ritiene non rientri in certi standard comportamental-produttivi, quello che lascia più basiti, però, e che è indice di improvvisazione e di una scarsa cultura delle relazioni sindacali, sono state le modalità e le motivazioni fornite dal direttore del personale - in viva voce direttamente da uno stabilimento balneare! - ai diretti interessati: “abuso” della mutua (non si possono sforare 5 giorni di mutua all’anno!), ritardi, scarsa produttività, capacità relazionali con gli altri colleghi.
In un contesto di crisi economica generale potrebbe sembrare del tutto normale: 8 dipendenti su 55 in scadenza di contratto potrebbero sembrare il giusto taglio di un manipolo di “fancazzisti” che, come le mele marce, rischiano di intaccare il virtuoso sistema produttivo dell’azienda. Peccato però che i colleghi ai quali non è stato rinnovato il contratto fossero invece degli ottimi operatori, a detta di tutti i nostri Team Leader, che hanno sempre lavorato con scrupolo e coscienza.
Ad alcuni dei colleghi non rinnovati è stato anche detto che l’azienda deve procedere con dei tagli. Bene – allora perché Comdata non ha convocato le organizzazioni sindacali per discutere di questo?
Questo ragionamento, però, non ci convince in quanto ha un respiro molto corto. Un’azienda che vanta decine di sedi sparse sul territorio nazionale e nel resto del continente, con 6000 dipendenti, conta di risparmiare tagliando una cinquantina di posti di lavoro ? (accettando la logica che sulle altre sedi sia giunto lo stesso ordine, sicuramente ad Asti ed Ivrea è così). Un ragionamento simile, a nostro avviso, pecca di un eccessivo “economismo” e non considera la tendenza che invece si sta affermando in questo Paese: i licenziamenti in Fiat per la diffusione di un volantino di solidarietà dei colleghi polacchi, la sospensione per dieci giorni di una delegata dell’Auchan di Torino, rea di conservare sul proprio profilo facebook un volantino ironico sull’azienda, solo per restare sul nostro territorio, sono il segno che le associazioni imprenditoriali hanno deciso di mandare un messaggio di intimidazione nei confronti dei lavoratori “con più grilli nella testa”.
A nostro avviso il mancato rinnovo degli otto colleghi è sintomo di questa tendenza, il messaggio è chiaro : chi da ora in poi avrà il contratto in scadenza sa benissimo che ammalarsi diventerà un lusso che non potrà permettersi, pena la perdita del posto di lavoro. Inoltre, se si considera che sulla commessa Eni proprio in queste settimane la barra telefonica è stata modificata azzerando il tempo di “wrap-up”, aumentando così il carico di lavoro su ogni singolo operatore, il disegno diventa evidente: non solo si riducono le risorse, ma coloro che vi rimangono dovranno lavorare su ritmi ancora più asfissianti… come dire lavorare con meno persone e lavorare di più…
Riteniamo tutto questo inaccettabile, invitiamo quindi i colleghi a mobilitarsi da subito:
per il reintegro immediato di Alberto, Antonella, Antonio, Daniela, Patrizia, Stefania, Valentina, Dario
contro l’introduzione di ritmi di lavoro disumanizzanti che ledono la salute e la dignità del lavoro svolto dagli operatori.
Collettivo Lavoratori Comdata / FLMUniti-CUB
In un contesto di crisi economica generale potrebbe sembrare del tutto normale: 8 dipendenti su 55 in scadenza di contratto potrebbero sembrare il giusto taglio di un manipolo di “fancazzisti” che, come le mele marce, rischiano di intaccare il virtuoso sistema produttivo dell’azienda. Peccato però che i colleghi ai quali non è stato rinnovato il contratto fossero invece degli ottimi operatori, a detta di tutti i nostri Team Leader, che hanno sempre lavorato con scrupolo e coscienza.
Ad alcuni dei colleghi non rinnovati è stato anche detto che l’azienda deve procedere con dei tagli. Bene – allora perché Comdata non ha convocato le organizzazioni sindacali per discutere di questo?
Questo ragionamento, però, non ci convince in quanto ha un respiro molto corto. Un’azienda che vanta decine di sedi sparse sul territorio nazionale e nel resto del continente, con 6000 dipendenti, conta di risparmiare tagliando una cinquantina di posti di lavoro ? (accettando la logica che sulle altre sedi sia giunto lo stesso ordine, sicuramente ad Asti ed Ivrea è così). Un ragionamento simile, a nostro avviso, pecca di un eccessivo “economismo” e non considera la tendenza che invece si sta affermando in questo Paese: i licenziamenti in Fiat per la diffusione di un volantino di solidarietà dei colleghi polacchi, la sospensione per dieci giorni di una delegata dell’Auchan di Torino, rea di conservare sul proprio profilo facebook un volantino ironico sull’azienda, solo per restare sul nostro territorio, sono il segno che le associazioni imprenditoriali hanno deciso di mandare un messaggio di intimidazione nei confronti dei lavoratori “con più grilli nella testa”.
A nostro avviso il mancato rinnovo degli otto colleghi è sintomo di questa tendenza, il messaggio è chiaro : chi da ora in poi avrà il contratto in scadenza sa benissimo che ammalarsi diventerà un lusso che non potrà permettersi, pena la perdita del posto di lavoro. Inoltre, se si considera che sulla commessa Eni proprio in queste settimane la barra telefonica è stata modificata azzerando il tempo di “wrap-up”, aumentando così il carico di lavoro su ogni singolo operatore, il disegno diventa evidente: non solo si riducono le risorse, ma coloro che vi rimangono dovranno lavorare su ritmi ancora più asfissianti… come dire lavorare con meno persone e lavorare di più…
Riteniamo tutto questo inaccettabile, invitiamo quindi i colleghi a mobilitarsi da subito:
per il reintegro immediato di Alberto, Antonella, Antonio, Daniela, Patrizia, Stefania, Valentina, Dario
contro l’introduzione di ritmi di lavoro disumanizzanti che ledono la salute e la dignità del lavoro svolto dagli operatori.
Collettivo Lavoratori Comdata / FLMUniti-CUB
SCIOPERO COMDATA TORINO
LUNEDI’ 9 E MARTEDI’ 10 AGOSTO 2010
SCIOPERO
DI DUE ORE DI TUTTI I DIPENDENTI COMDATA DELLA SEDE DI
TORINO
PER IL REINTEGRO IMMEDIATO DI ALBERTO, ANTONELLA, ANTONIO, DANIELA,
DARIO, PATRIZIA, STEFANIA, VALENTINA
CONTRO L’AUMENTO DEI CARICHI DI LAVORO
CONTRO IL REGIME MILITARESCO INSTAURATO DAL NUOVO MANAGEMENT
DELL’AZIENDA
Lo sciopero sarà così articolato:
Un’ora al giorno:
dalle ore 11 alle ore 12 (turni del mattino) e dalle 16.30 alle 17.30 (turni del pomeriggio) nelle giornate di
lunedì 9 e martedì 10 agosto. Durante l’astensione dal lavoro si svolgerà un
PRESIDIO sotto l’ingresso dell’azienda
martedì 3 agosto 2010
Strong Authentication in Comdata Care: Istruzioni per l'Uso
Un saluto a tutti,
come probabilmente molti di voi sanno, Comdata Care ha inviato alla Direzione Provinciale del Lavoro di ogni sua sede una richiesta di parere attorno alla natura di “controllo a distanza” della rilevazione di dati biometrici per l’accesso alle banche dati, in quanto ciò è previsto dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori ma solo “in mancanza” di accordo sindacale in materia. In quelle sedi in cui le organizzazioni sindacali non
sono state formalmente chiamate a concordare l’introduzione di tali strumenti di autenticazione o in cui la trattativa in materia si è solo avviata e non conclusa, Cobas prima del 30 Luglio ha inviato alla relativa DPL una diffida a esprimere parere in quanto esso è previsto dalla legge appunto solo in caso di mancato accordo.
Questa diffida di fatto avrebbe bloccato per un po' la possibilità per l'Azienda di introdurre tale pratica a Padova, Napoli e Roma, sedi per le quali la competente DPL non si è ancora espressa, ma questa azione e' stata invalidata dall'accordo siglato il 30 Luglio da Cgil, Cisl e Uil, in virtu' del quale ora l'Azienda può procedere a chiederci di prendere le nostre impronte digitali.
Sempre prima del 30 Luglio, la confederazione Cobas ha inviato anche una richiesta di parere al Garante per la Privacy circa la possibilità per i dipendenti Comdata Care di rifiutarsi di fornire all'Azienda la propria
impronta digitale. I nostri legali ritengono infatti che ci siano buone possibilità di una risposta favorevole per chi appunto decidesse di non fornire l'impronta.
Tale pratica di rilevazione biometrica, prevista dal Garante solo per gli operatori che hanno accesso ai dati di traffico telefonico conservato “per esclusive finalità di accertamento e repressione dei reati”, è stata da Vodafone ampliata a tutto il suo personale con una forzatura, tanto che il Garante stesso ha invitato l'Azienda Vodafone a procedere con la massima cautela, specie nel caso in cui qualche suo dipendente dovesse rifiutarsi di dare le impronte. Nel nostro caso questa forzatura è anche maggiore dal momento che in Comdata Care, a differenza di quanto accade in Vodafone, nessun dipendente ha accesso al traffico conservato “per esclusive finalità di accertamento e repressione dei reati” e quindi proprio non dovremmo essere interessati dalla pratica di rilevamento delle impronte.
Inoltre la trasformazione in codice matematico, la conservazione e la gestione delle nostre impronte rimangono integralmente nella piena ed esclusiva responsabilità di Vodafone, soggetto contrattuale estraneo al nostro rapporto di lavoro, nei confronti del quale molti di noi sono anche in causa, da cui l’assenza di qualsivoglia garanzia tipica dei rapporti contrattuali di lavoro.
Siamo in attesa che il Garante ci risponda.
Quindi? Serve tempo!
Allo stato attuale non abbiamo alcuna garanzia del fatto che, una volta fornita, Vodafone proceda realmente alla cancellazione dell'impronta per conservare unicamente il codice che da essa ne ricava e decisamente insufficienti sono le garanzie di una corretta conservazione di dati tanto sensibili.
Allora, di fronte alla richiesta aziendale di fornire l'impronta digitale, invitiamo i colleghi a non dare subito una risposta, esplicitando qualsiasi tipo di richiesta di chiarimento che si desidera avere dall'Azienda ed esigendo il tempo necessario per consultare un proprio legale di fiducia, facolta' di fatto sancita dalla Delibera del Garante laddove prevede che il lavoratore possa “esprimere un eventuale consenso in modo libero, informato e consapevole” a comunicare all'Azienda che si vuole attendere la risposta del Garante per essere pienamente consapevoli della scelta che si sta esprimendo.
Le poche specifiche tecniche presenti nell'accordo del 30 Luglio e/o i breefing tenuti in alcune sedi non sono neanche lontanamente sufficienti a darci un'informativa esaustiva, tanto più che è Vodafone, e non il nostro
datore di lavoro, ad avere la gestione di tali impronte.
Riteniamo infine che, per tutelare al meglio i lavoratori rispetto a qualunque scenario futuro derivante dal fatto che si sta dando a un'azienda un dato unico e sensibile come una rilevazione biometrica, che l'Azienda
debba consegnare a ogni singolo lavoratore una disposizione scritta e individuale, ovvero non generica, ma con l'esplicitazione del fatto che viene richiesto proprio a 'Mario Rossi' di fornire la sua impronta.
Questi i primi suggerimenti. Ovviamente continueremo a tenere costantemente monitorare la situazione e a comunicare ogni eventuale suo sviluppo.
Coordinamento Nazionale Cobas Comdata Care (C4)
come probabilmente molti di voi sanno, Comdata Care ha inviato alla Direzione Provinciale del Lavoro di ogni sua sede una richiesta di parere attorno alla natura di “controllo a distanza” della rilevazione di dati biometrici per l’accesso alle banche dati, in quanto ciò è previsto dall’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori ma solo “in mancanza” di accordo sindacale in materia. In quelle sedi in cui le organizzazioni sindacali non
sono state formalmente chiamate a concordare l’introduzione di tali strumenti di autenticazione o in cui la trattativa in materia si è solo avviata e non conclusa, Cobas prima del 30 Luglio ha inviato alla relativa DPL una diffida a esprimere parere in quanto esso è previsto dalla legge appunto solo in caso di mancato accordo.
Questa diffida di fatto avrebbe bloccato per un po' la possibilità per l'Azienda di introdurre tale pratica a Padova, Napoli e Roma, sedi per le quali la competente DPL non si è ancora espressa, ma questa azione e' stata invalidata dall'accordo siglato il 30 Luglio da Cgil, Cisl e Uil, in virtu' del quale ora l'Azienda può procedere a chiederci di prendere le nostre impronte digitali.
Sempre prima del 30 Luglio, la confederazione Cobas ha inviato anche una richiesta di parere al Garante per la Privacy circa la possibilità per i dipendenti Comdata Care di rifiutarsi di fornire all'Azienda la propria
impronta digitale. I nostri legali ritengono infatti che ci siano buone possibilità di una risposta favorevole per chi appunto decidesse di non fornire l'impronta.
Tale pratica di rilevazione biometrica, prevista dal Garante solo per gli operatori che hanno accesso ai dati di traffico telefonico conservato “per esclusive finalità di accertamento e repressione dei reati”, è stata da Vodafone ampliata a tutto il suo personale con una forzatura, tanto che il Garante stesso ha invitato l'Azienda Vodafone a procedere con la massima cautela, specie nel caso in cui qualche suo dipendente dovesse rifiutarsi di dare le impronte. Nel nostro caso questa forzatura è anche maggiore dal momento che in Comdata Care, a differenza di quanto accade in Vodafone, nessun dipendente ha accesso al traffico conservato “per esclusive finalità di accertamento e repressione dei reati” e quindi proprio non dovremmo essere interessati dalla pratica di rilevamento delle impronte.
Inoltre la trasformazione in codice matematico, la conservazione e la gestione delle nostre impronte rimangono integralmente nella piena ed esclusiva responsabilità di Vodafone, soggetto contrattuale estraneo al nostro rapporto di lavoro, nei confronti del quale molti di noi sono anche in causa, da cui l’assenza di qualsivoglia garanzia tipica dei rapporti contrattuali di lavoro.
Siamo in attesa che il Garante ci risponda.
Quindi? Serve tempo!
Allo stato attuale non abbiamo alcuna garanzia del fatto che, una volta fornita, Vodafone proceda realmente alla cancellazione dell'impronta per conservare unicamente il codice che da essa ne ricava e decisamente insufficienti sono le garanzie di una corretta conservazione di dati tanto sensibili.
Allora, di fronte alla richiesta aziendale di fornire l'impronta digitale, invitiamo i colleghi a non dare subito una risposta, esplicitando qualsiasi tipo di richiesta di chiarimento che si desidera avere dall'Azienda ed esigendo il tempo necessario per consultare un proprio legale di fiducia, facolta' di fatto sancita dalla Delibera del Garante laddove prevede che il lavoratore possa “esprimere un eventuale consenso in modo libero, informato e consapevole” a comunicare all'Azienda che si vuole attendere la risposta del Garante per essere pienamente consapevoli della scelta che si sta esprimendo.
Le poche specifiche tecniche presenti nell'accordo del 30 Luglio e/o i breefing tenuti in alcune sedi non sono neanche lontanamente sufficienti a darci un'informativa esaustiva, tanto più che è Vodafone, e non il nostro
datore di lavoro, ad avere la gestione di tali impronte.
Riteniamo infine che, per tutelare al meglio i lavoratori rispetto a qualunque scenario futuro derivante dal fatto che si sta dando a un'azienda un dato unico e sensibile come una rilevazione biometrica, che l'Azienda
debba consegnare a ogni singolo lavoratore una disposizione scritta e individuale, ovvero non generica, ma con l'esplicitazione del fatto che viene richiesto proprio a 'Mario Rossi' di fornire la sua impronta.
Questi i primi suggerimenti. Ovviamente continueremo a tenere costantemente monitorare la situazione e a comunicare ogni eventuale suo sviluppo.
Coordinamento Nazionale Cobas Comdata Care (C4)
COMUNICAZIONE COBAS DEL LAVORO PRIVATO - Esito trattativa
Ciao,
come gia' scritto nel comunicato precedente, nella mattinata del 29 luglio si doveva tenere una trattativa tra Rsu e HR sul tema in oggetto, dopo che la Rsu ha ricordato all'azienda che non esiste appliglio normativo che possa consentirle di attuare alcun tipo di ripercussione sul personale che eventualmente non fosse stato
disponibile ad accettare le modifiche contrattuali..
La trattativa pero' si e' subito interrotta in quanto il Site Manager presente ha tenuto nei confronti della Rsu Cobas un atteggiamento rabbioso che le impediva di terminare ogni concetto questa provasse ad esprimere e riduceva il "colloquio" a un mero sfogo del site manager nei confronti della Rsu stessa, impedendo di fatto alcun dialogo tra le parti e annullando completamente ogni possibilita' di instaurare un sereno clima necessario per ogni trattativa degna di questo nome.
Dopo un paio di ore però l'azienda è completamente tornata sui suoi passi. Hr ha richiamato la Rsu Cobas per comunicarle la nuova decisione aziendale: il sito di Roma per il mese di agosto mantiene il nuovo orario variato, ma al personale con turni lavorativi in sabato e/o dopo le 20 verranno assegnati permessi di servizio retribuiti nel caso in cui tali dipendenti fossero impossibilitati a fare cambi turno e/o a modificare la giornata di riposo. L'azienda quindi ha riconfermato quanto già concordato a voce in un primo momento.
Invitiamo l'azienda a modificare il proprio atteggiamento nei confronti delle legittime rappresentanze sindacali elette dai dipendenti di questa sede. Inoltre cogliamo l'occasione per ribadire ancora una volta ad Hr e al Site Manager che se fino ad oggi hanno sempre potuto contare sulla disponibilita' del proprio personale per effettuare operazioni altrimenti impossibili in base alla normativa vigente (disponibilita', tra l'altro, sempre a senso unico, visto che l'azienda ha sempre fatto molto attenzione a usare ogni minimo appiglio che la normativa le mette a disposizione nei confronti dei propri dipendenti), e' decisamente fuori luogo e inaccettabile, nel momento in cui tale disponibilita' del personale viene a mancare per oggettive motivazioni personali, che l'azienda attraverso i suoi responsabili abbia l'atteggiamento di arroganza mostrato giovedì scorso.
Rsu Comdata Care Roma
come gia' scritto nel comunicato precedente, nella mattinata del 29 luglio si doveva tenere una trattativa tra Rsu e HR sul tema in oggetto, dopo che la Rsu ha ricordato all'azienda che non esiste appliglio normativo che possa consentirle di attuare alcun tipo di ripercussione sul personale che eventualmente non fosse stato
disponibile ad accettare le modifiche contrattuali..
La trattativa pero' si e' subito interrotta in quanto il Site Manager presente ha tenuto nei confronti della Rsu Cobas un atteggiamento rabbioso che le impediva di terminare ogni concetto questa provasse ad esprimere e riduceva il "colloquio" a un mero sfogo del site manager nei confronti della Rsu stessa, impedendo di fatto alcun dialogo tra le parti e annullando completamente ogni possibilita' di instaurare un sereno clima necessario per ogni trattativa degna di questo nome.
Dopo un paio di ore però l'azienda è completamente tornata sui suoi passi. Hr ha richiamato la Rsu Cobas per comunicarle la nuova decisione aziendale: il sito di Roma per il mese di agosto mantiene il nuovo orario variato, ma al personale con turni lavorativi in sabato e/o dopo le 20 verranno assegnati permessi di servizio retribuiti nel caso in cui tali dipendenti fossero impossibilitati a fare cambi turno e/o a modificare la giornata di riposo. L'azienda quindi ha riconfermato quanto già concordato a voce in un primo momento.
Invitiamo l'azienda a modificare il proprio atteggiamento nei confronti delle legittime rappresentanze sindacali elette dai dipendenti di questa sede. Inoltre cogliamo l'occasione per ribadire ancora una volta ad Hr e al Site Manager che se fino ad oggi hanno sempre potuto contare sulla disponibilita' del proprio personale per effettuare operazioni altrimenti impossibili in base alla normativa vigente (disponibilita', tra l'altro, sempre a senso unico, visto che l'azienda ha sempre fatto molto attenzione a usare ogni minimo appiglio che la normativa le mette a disposizione nei confronti dei propri dipendenti), e' decisamente fuori luogo e inaccettabile, nel momento in cui tale disponibilita' del personale viene a mancare per oggettive motivazioni personali, che l'azienda attraverso i suoi responsabili abbia l'atteggiamento di arroganza mostrato giovedì scorso.
Rsu Comdata Care Roma
Strong Authentication in Comdata Care: Tutti i Retroscena
QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELLA STRONG AUTHENTICATION
Come l'Azienda vince il sindacato confederale e gli fa' firmare cio' che vuole.
Quando, circa un anno fa, Cgil, Cisl e Uil firmarono l'accordo per l'introduzione in Vodafone della Strong Authentication con rilevazione dell'impronta biometrica (l'impronta digitale) ebbero la brillante idea di utilizzare per Comdata Care un'altra tecnica. Infatti, ancora dolenti per lo smacco subito con la bocciatura dell'accordo sul Premio di Risultato (PdR) del 2008 da loro sottoscritto e respinto dai lavoratori e preoccupati soprattutto di non essere nuovamente delegittimati da un'eventuale ulteriore bocciatura dell'accordo sul PdR da parte dei dipendenti, decisero di avere con Comdata Care il seguente atteggiamento: firmare l'accordo sulla Strong Authentication (SA) in cambio di un Premio di Risultato vendibile ai lavoratori almeno nella forma, perche' appare chiaro che la sostanza del Premio invece non è per loro rilevante, visto lo schema del nuovo PdR che ci proporranno a Settembre.
E così nell'incontro nazionale del *13 Maggio* scorso tra Comdata Care, OO.SS. e Rsu, le strutture di Cgil, Cisl e Uil presero la decisione di rimandare la discussione del tema a livello territoriale, con le RSU di ogni
sede, probabilmente anche al fine di apparire democratici e non invadenti agli occhi dei lavoratori. Che tale disposizione fosse puramente di facciata e' emerso chiaramente durante l'incontro di Milano svoltosi venerdi' scorso, quando loro stessi hanno ammesso di aver dato alle proprie Rsu ordine tassativo di non firmare alcun accordo sul tema con l'Azienda, ordine che ovviamente le Rsu hanno eseguito con massima disciplina.
Tutto sembrava andare per il meglio fino a quando un brutto giorno arrivo' la notizia che Comdata Care si era rivolta alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di ogni sede per chiedere il parere sull'applicazione di tale protocollo in Azienda. Ottenuta risposta positiva da parte delle DPL competenti di Milano e Ivrea, l'Azienda e' partita in quelle sedi con la rilevazione delle impronte biometriche del personale.
Cgil, Cisl e Uil capiscono di essere stati completamente scavalcati e che il loro piano e' fallito. Che fare? Dal momento che hanno già firmato accordi sulla SA praticamente in tutte le aziende di telecomunicazioni, qui non possono certo permettersi di mostrare tutta la loro debolezza visto che l'Azienda fa ciò che vuole con o senza il loro consenso. E poi il PdR? Ormai la trattativa con l'Azienda su questo tema è stata avviata, come si fa a evitare il rischio che nuovamente un eventuale accordo venga bocciato dai lavoratori?
Il 20 Luglio, con il pretesto del tavolo triangolare tra Vodafone, Comdata Care e OO.SS. previsto dall'accordo di cessione allo scopo di "monitorare lo stato di avanzamento delle attività e del servizio in relazione alle evoluzioni occupazionali", Cgil, Cisl e Uil hanno la possibilità di parlare a queste aziende, SENZA LA PRESENZA DELLE RSU visto che a tali incontri non sono mai state invitate. E' piu' che naturale pensare che in quell'occasione si sia parlato di SA e di PdR per trovare una nuova strategia comune con l'Azienda: firmare l'accordo sulla SA - il cui testo è stato molto verosimilmente preparato proprio in quella riunione - cosi' da consentire all'Azienda di partire subito anche nelle sedi di Padova, Napoli e Roma dove le DPL non hanno ancora risposto e riprendere la trattativa per arrivare a un accordo sul PdR che almeno formalmente appaia fruibile e permetta a Cgil, Cisl e Uil di riguadagnare consensi.
E infatti, il 28 Luglio, con soli 2 giorni di anticipo, e' arrivata alle OO.SS. e alle Rsu la convocazione a sorpresa per il 30 Luglio avente come ordine del giorno la discussione sul PdR. Ovviamente l'Azienda sa il fatto suo e non firma nulla sul PdR se prima non ha in mano l'accordo siglato sulla SA ed ecco che, seguendo il copione condiviso il 20 Luglio, negli ultimi 10 minuti di riunione appare il testo dell'accordo che, senza essere discusso (lo conoscevano già bene?) viene rapidamente firmato, anche dalle loro Rsu. Ma decidono di andare anche oltre, i confederali decidono di potersi esprimere anche per tutti noi, non chiedendoci alcun parere stabiliscono che tale accordo non debba essere confermato nella sua validità attraverso il voto dei lavoratori che impatta, in quanto Cgil, Cisl e Uil ben sanno che verrebbe bocciato dalla stragranze maggioranza delle persone che sono chiamati a rappresentare.
Altrettanto rapidamente si fissa l'incontro del 6 Settembre quando Cgil, Cisl e Uil, che già parlano di “svolta delle relazioni industriali in Comdata Care” potranno siglare l'accordo beffa sul PdR e riscuotere il compenso per la prestazione fornita all'Azienda.
Cgil, Cisl e Uil? Grazie, anche no!
Coordinamento Cobas Comdata Care (C4)
Come l'Azienda vince il sindacato confederale e gli fa' firmare cio' che vuole.
Quando, circa un anno fa, Cgil, Cisl e Uil firmarono l'accordo per l'introduzione in Vodafone della Strong Authentication con rilevazione dell'impronta biometrica (l'impronta digitale) ebbero la brillante idea di utilizzare per Comdata Care un'altra tecnica. Infatti, ancora dolenti per lo smacco subito con la bocciatura dell'accordo sul Premio di Risultato (PdR) del 2008 da loro sottoscritto e respinto dai lavoratori e preoccupati soprattutto di non essere nuovamente delegittimati da un'eventuale ulteriore bocciatura dell'accordo sul PdR da parte dei dipendenti, decisero di avere con Comdata Care il seguente atteggiamento: firmare l'accordo sulla Strong Authentication (SA) in cambio di un Premio di Risultato vendibile ai lavoratori almeno nella forma, perche' appare chiaro che la sostanza del Premio invece non è per loro rilevante, visto lo schema del nuovo PdR che ci proporranno a Settembre.
E così nell'incontro nazionale del *13 Maggio* scorso tra Comdata Care, OO.SS. e Rsu, le strutture di Cgil, Cisl e Uil presero la decisione di rimandare la discussione del tema a livello territoriale, con le RSU di ogni
sede, probabilmente anche al fine di apparire democratici e non invadenti agli occhi dei lavoratori. Che tale disposizione fosse puramente di facciata e' emerso chiaramente durante l'incontro di Milano svoltosi venerdi' scorso, quando loro stessi hanno ammesso di aver dato alle proprie Rsu ordine tassativo di non firmare alcun accordo sul tema con l'Azienda, ordine che ovviamente le Rsu hanno eseguito con massima disciplina.
Tutto sembrava andare per il meglio fino a quando un brutto giorno arrivo' la notizia che Comdata Care si era rivolta alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) di ogni sede per chiedere il parere sull'applicazione di tale protocollo in Azienda. Ottenuta risposta positiva da parte delle DPL competenti di Milano e Ivrea, l'Azienda e' partita in quelle sedi con la rilevazione delle impronte biometriche del personale.
Cgil, Cisl e Uil capiscono di essere stati completamente scavalcati e che il loro piano e' fallito. Che fare? Dal momento che hanno già firmato accordi sulla SA praticamente in tutte le aziende di telecomunicazioni, qui non possono certo permettersi di mostrare tutta la loro debolezza visto che l'Azienda fa ciò che vuole con o senza il loro consenso. E poi il PdR? Ormai la trattativa con l'Azienda su questo tema è stata avviata, come si fa a evitare il rischio che nuovamente un eventuale accordo venga bocciato dai lavoratori?
Il 20 Luglio, con il pretesto del tavolo triangolare tra Vodafone, Comdata Care e OO.SS. previsto dall'accordo di cessione allo scopo di "monitorare lo stato di avanzamento delle attività e del servizio in relazione alle evoluzioni occupazionali", Cgil, Cisl e Uil hanno la possibilità di parlare a queste aziende, SENZA LA PRESENZA DELLE RSU visto che a tali incontri non sono mai state invitate. E' piu' che naturale pensare che in quell'occasione si sia parlato di SA e di PdR per trovare una nuova strategia comune con l'Azienda: firmare l'accordo sulla SA - il cui testo è stato molto verosimilmente preparato proprio in quella riunione - cosi' da consentire all'Azienda di partire subito anche nelle sedi di Padova, Napoli e Roma dove le DPL non hanno ancora risposto e riprendere la trattativa per arrivare a un accordo sul PdR che almeno formalmente appaia fruibile e permetta a Cgil, Cisl e Uil di riguadagnare consensi.
E infatti, il 28 Luglio, con soli 2 giorni di anticipo, e' arrivata alle OO.SS. e alle Rsu la convocazione a sorpresa per il 30 Luglio avente come ordine del giorno la discussione sul PdR. Ovviamente l'Azienda sa il fatto suo e non firma nulla sul PdR se prima non ha in mano l'accordo siglato sulla SA ed ecco che, seguendo il copione condiviso il 20 Luglio, negli ultimi 10 minuti di riunione appare il testo dell'accordo che, senza essere discusso (lo conoscevano già bene?) viene rapidamente firmato, anche dalle loro Rsu. Ma decidono di andare anche oltre, i confederali decidono di potersi esprimere anche per tutti noi, non chiedendoci alcun parere stabiliscono che tale accordo non debba essere confermato nella sua validità attraverso il voto dei lavoratori che impatta, in quanto Cgil, Cisl e Uil ben sanno che verrebbe bocciato dalla stragranze maggioranza delle persone che sono chiamati a rappresentare.
Altrettanto rapidamente si fissa l'incontro del 6 Settembre quando Cgil, Cisl e Uil, che già parlano di “svolta delle relazioni industriali in Comdata Care” potranno siglare l'accordo beffa sul PdR e riscuotere il compenso per la prestazione fornita all'Azienda.
Cgil, Cisl e Uil? Grazie, anche no!
Coordinamento Cobas Comdata Care (C4)
Resoconto Trattativa Nazionale Comdata Care/Sindacati 30 Luglio 2010
Ciao a tutti,
vi inviamo il resoconto dell'incontro nazionale svoltosi venerdi' 30 Luglio u.s. tra Azienda e Organizzazioni Sindacali avente come oggetto: PDR e, a sorpresa, Strong Authentication.
Per Cobas del Lavoro Privato era presente la RSU di Roma.
L'incontro è durato 2 ore e mezza (dalle 14.30 alle 17.00) nelle quali l'Azienda ha spiegato a grandi linee lo schema di PdR (Premio di Risultato) che è disponibile a sottoscrivere. Le OO.SS. (Cgil, Cisl e Uil, in quanto
Ugl- sigla presente dalle ultime elezioni RSU nella sede di Roma - è stata convocata separatamente) hanno a loro volta proposto modifiche a tale schema che a LORO parere potrebbero rendere accettabile la struttura delineata per il conseguimento del PDR.
Lo schema di massima concordato tra le parti prevede un PdR costituito:
1. per il *60%* dal parametro *EBITDA*
2. per il *30%* da parametri di *produttività*
3. per il *10%* da parametri di *qualità.*
Il PdR prevede, per il 60% della sua entità, il raggiungimento di una soglia EBITDA almeno del 3,8% (che l'Azienda afferma corrispondere a 1.300.000 euro).
SE TALE SOGLIA NON VIENE RAGGIUNTA, SI PERDE IL 60% DEL PREMIO.
Nell'anno fiscale 2007/2008 l'EBITDA è stato corrispondente a -700.000 euro; nell'anno 2008/2009 a -500.000 euro; nell'anno 2009/2010 a + 500.000 euro corrispondente all' 1,3%. Quindi in due anni l'EBITDA è passato da 0 a 1,3%.
L'azienda spera di avere in un solo anno un incremento del 2,5% nonostante Comdata Care sia un'azienda fissa nella sua struttura occupazionale, visto che il suo personale se varia, non è per crescere ma per calare. L'azienda si è dichiarata disponibile a diminuire lievemente tale soglia d'accesso del 3,8%, ma per ora non ha specificato di quanto.
Il 30% del PdR invece può essere accessibile a prescindere dall'andamento dell'EBITDA e questa parte di premio l'Azienda la eroga se i parametri di produttività aziendale arrivano almeno al 5.4% *(attualmente siamo sotto il 5% quindi con questi valori, oggi come oggi, non accederemmo), ma la somma PIENA corrispondente al 30% del totale del premio la si ottiene se tale parametro arriva almeno al 5.8%*. Tali percentuali possono essere leggermente limate, ma l'Azienda non ha specificato di quanto.
La Rsu Cobas di Roma ha fatto presente che avendo l'Azienda la possibilità di spostare tipo e quantità di lavoro tra le sedi Comdata Care e anche tra quelle Comdata, ne consegue che facilmente riesce anche a “controllare” la produttività di tali sedi, nel senso che potenzialmente è in grado di dare a una certa sede lavoro insufficiente a raggiungere quel 5,4% minimo necessario.
Di conseguenza l'Azienda ha la possibilità di stabilire se e quali sedi possono accedere a questa parte di Premio. Tale obiezione però non è stata accolta.
Anche al 10% del PdR si può accedere a prescindere dall'andamento dell'EBITDA ed è vincolato alla qualità del lavoro, calcolata a seconda del mercato (Consumer, Credito, Corporate e Fastweb). Si intende fissare una soglia, per ora non quantificata, sopra la quale si prendono i soldi e sotto alla quale no.
Nel caso in cui il PdR venga raggiunto al 100% in ogni sua parte, i valori economici AL LORDO per i lavoratori FULL TIME corrispondono a:
1248 euro per un IV livello
1505 euro per un V livello
1684 euro per un VI livello
1888 euro per un VII livello
2104 euro per un quadro.
L'Azienda si è dichiarata disponibile a rivedere tali cifre, ma solo di poco e non dà disponibilità ad aumentarle del 30% come richiesto dai sindacati: l'aumento richiesto porterebbe il PdR a 1956 euro lordi per un full time al V livello.
Questo schema di PdR inoltre prevede un legame con le assenze per malattia.
L'Azienda ha proposto di definire tre fasce di percentuali di assenza a titolo 'malattia' e di calcolare per ogni sede la percentuale di assenza per malattie sia lunghe che brevi. A seconda della fascia nella quale ci si viene a trovare come sede, accade quanto segue:
1) al di sopra di una non meglio precisata soglia c'è un DECREMENTO DEL 5% del Premio;
2) in una fascia neutra non c'è variazione economica del Premio;
3) al di sotto di una non precisata soglia c'è un AUMENTO DEL 5% del Premio.
L'Azienda si dichiara disponibile a gestire in maniera diversa eventuali casi di malattie lunghe per problematiche di salute importanti, eventualmente previo confronto con le rappresentanze sindacali territoriali.
Certo non sfugge che tale sistema, oltre a introdurre il principio aberrante che chi sta male deve essere anche penalizzato economicamente, rischia seriamente di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, in quanto i colleghi che devono assentarsi per malattia potrebbero essere ritenuti responsabili di un'eventuale diminuzione dell'ammontare del PdR per tutta la sede.
L'Azienda si è poi dichiarata NON disponibile a erogare qualsiasi cifra una tantum per sanare la mancata erogazione del PdR degli anni precedenti. Ha quindi proposto un PdR a cadenza semestrale: Luglio/Dicembre 2010 e Gennaio/Giugno 2011.
Le parti si sono quindi date appuntamento per il 6/9/2010 con un testo di ipotesi di accordo sul PdR impostato sulle caratteristiche sopra descritte.
Durante gli ultimi 10 minuti (!!!) dell'incontro, l'Azienda ha dichiarato di avere necessità di fare un accordo nazionale per l'introduzione in azienda della Strong Authentication tramite rilevazione biometrica e ha tirato fuori un testo di accordo gia' bello che pronto.
L'Azienda lo ha letto e SENZA ALCUNA DISCUSSIONE all'interno delle rappresentanze sindacali è stato da tutti i presenti firmato in fretta e furia, naturalmente non attribuendo la minima importanza al fatto che i lavoratori andrebbero consultati prima di firmare alcunche' in loro rappresentanza.
La Rsu romana ha palesato chiaramente a tutti (Azienda, OO.SS. e altre Rsu) la sua assoluta volontà di NON FIRMARE tale accordo e ha richiesto, senza successo, di eliminare la dicitura in premessa sul testo che riporta la presenza anche della Rsu romana in quanto questo può indurre a credere che anche Roma abbia apposto la sua firma.
ROMA E LA CONFEDERAZIONE COBAS NON HANNO FIRMATO.
Questo accordo sulla Strong Authentication non verrà fatto votare ai lavoratori e per cui è automaticamente valido dal 30 Luglio 2010.
Coordinamento Cobas Comdata Care (C4)
vi inviamo il resoconto dell'incontro nazionale svoltosi venerdi' 30 Luglio u.s. tra Azienda e Organizzazioni Sindacali avente come oggetto: PDR e, a sorpresa, Strong Authentication.
Per Cobas del Lavoro Privato era presente la RSU di Roma.
L'incontro è durato 2 ore e mezza (dalle 14.30 alle 17.00) nelle quali l'Azienda ha spiegato a grandi linee lo schema di PdR (Premio di Risultato) che è disponibile a sottoscrivere. Le OO.SS. (Cgil, Cisl e Uil, in quanto
Ugl- sigla presente dalle ultime elezioni RSU nella sede di Roma - è stata convocata separatamente) hanno a loro volta proposto modifiche a tale schema che a LORO parere potrebbero rendere accettabile la struttura delineata per il conseguimento del PDR.
Lo schema di massima concordato tra le parti prevede un PdR costituito:
1. per il *60%* dal parametro *EBITDA*
2. per il *30%* da parametri di *produttività*
3. per il *10%* da parametri di *qualità.*
Il PdR prevede, per il 60% della sua entità, il raggiungimento di una soglia EBITDA almeno del 3,8% (che l'Azienda afferma corrispondere a 1.300.000 euro).
SE TALE SOGLIA NON VIENE RAGGIUNTA, SI PERDE IL 60% DEL PREMIO.
Nell'anno fiscale 2007/2008 l'EBITDA è stato corrispondente a -700.000 euro; nell'anno 2008/2009 a -500.000 euro; nell'anno 2009/2010 a + 500.000 euro corrispondente all' 1,3%. Quindi in due anni l'EBITDA è passato da 0 a 1,3%.
L'azienda spera di avere in un solo anno un incremento del 2,5% nonostante Comdata Care sia un'azienda fissa nella sua struttura occupazionale, visto che il suo personale se varia, non è per crescere ma per calare. L'azienda si è dichiarata disponibile a diminuire lievemente tale soglia d'accesso del 3,8%, ma per ora non ha specificato di quanto.
Il 30% del PdR invece può essere accessibile a prescindere dall'andamento dell'EBITDA e questa parte di premio l'Azienda la eroga se i parametri di produttività aziendale arrivano almeno al 5.4% *(attualmente siamo sotto il 5% quindi con questi valori, oggi come oggi, non accederemmo), ma la somma PIENA corrispondente al 30% del totale del premio la si ottiene se tale parametro arriva almeno al 5.8%*. Tali percentuali possono essere leggermente limate, ma l'Azienda non ha specificato di quanto.
La Rsu Cobas di Roma ha fatto presente che avendo l'Azienda la possibilità di spostare tipo e quantità di lavoro tra le sedi Comdata Care e anche tra quelle Comdata, ne consegue che facilmente riesce anche a “controllare” la produttività di tali sedi, nel senso che potenzialmente è in grado di dare a una certa sede lavoro insufficiente a raggiungere quel 5,4% minimo necessario.
Di conseguenza l'Azienda ha la possibilità di stabilire se e quali sedi possono accedere a questa parte di Premio. Tale obiezione però non è stata accolta.
Anche al 10% del PdR si può accedere a prescindere dall'andamento dell'EBITDA ed è vincolato alla qualità del lavoro, calcolata a seconda del mercato (Consumer, Credito, Corporate e Fastweb). Si intende fissare una soglia, per ora non quantificata, sopra la quale si prendono i soldi e sotto alla quale no.
Nel caso in cui il PdR venga raggiunto al 100% in ogni sua parte, i valori economici AL LORDO per i lavoratori FULL TIME corrispondono a:
1248 euro per un IV livello
1505 euro per un V livello
1684 euro per un VI livello
1888 euro per un VII livello
2104 euro per un quadro.
L'Azienda si è dichiarata disponibile a rivedere tali cifre, ma solo di poco e non dà disponibilità ad aumentarle del 30% come richiesto dai sindacati: l'aumento richiesto porterebbe il PdR a 1956 euro lordi per un full time al V livello.
Questo schema di PdR inoltre prevede un legame con le assenze per malattia.
L'Azienda ha proposto di definire tre fasce di percentuali di assenza a titolo 'malattia' e di calcolare per ogni sede la percentuale di assenza per malattie sia lunghe che brevi. A seconda della fascia nella quale ci si viene a trovare come sede, accade quanto segue:
1) al di sopra di una non meglio precisata soglia c'è un DECREMENTO DEL 5% del Premio;
2) in una fascia neutra non c'è variazione economica del Premio;
3) al di sotto di una non precisata soglia c'è un AUMENTO DEL 5% del Premio.
L'Azienda si dichiara disponibile a gestire in maniera diversa eventuali casi di malattie lunghe per problematiche di salute importanti, eventualmente previo confronto con le rappresentanze sindacali territoriali.
Certo non sfugge che tale sistema, oltre a introdurre il principio aberrante che chi sta male deve essere anche penalizzato economicamente, rischia seriamente di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, in quanto i colleghi che devono assentarsi per malattia potrebbero essere ritenuti responsabili di un'eventuale diminuzione dell'ammontare del PdR per tutta la sede.
L'Azienda si è poi dichiarata NON disponibile a erogare qualsiasi cifra una tantum per sanare la mancata erogazione del PdR degli anni precedenti. Ha quindi proposto un PdR a cadenza semestrale: Luglio/Dicembre 2010 e Gennaio/Giugno 2011.
Le parti si sono quindi date appuntamento per il 6/9/2010 con un testo di ipotesi di accordo sul PdR impostato sulle caratteristiche sopra descritte.
Durante gli ultimi 10 minuti (!!!) dell'incontro, l'Azienda ha dichiarato di avere necessità di fare un accordo nazionale per l'introduzione in azienda della Strong Authentication tramite rilevazione biometrica e ha tirato fuori un testo di accordo gia' bello che pronto.
L'Azienda lo ha letto e SENZA ALCUNA DISCUSSIONE all'interno delle rappresentanze sindacali è stato da tutti i presenti firmato in fretta e furia, naturalmente non attribuendo la minima importanza al fatto che i lavoratori andrebbero consultati prima di firmare alcunche' in loro rappresentanza.
La Rsu romana ha palesato chiaramente a tutti (Azienda, OO.SS. e altre Rsu) la sua assoluta volontà di NON FIRMARE tale accordo e ha richiesto, senza successo, di eliminare la dicitura in premessa sul testo che riporta la presenza anche della Rsu romana in quanto questo può indurre a credere che anche Roma abbia apposto la sua firma.
ROMA E LA CONFEDERAZIONE COBAS NON HANNO FIRMATO.
Questo accordo sulla Strong Authentication non verrà fatto votare ai lavoratori e per cui è automaticamente valido dal 30 Luglio 2010.
Coordinamento Cobas Comdata Care (C4)
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