mercoledì 19 dicembre 2007

Thyssen, morto sesto operaio (da TGCom)


Rosario Rodinò aveva 26 anni
Non ce l'ha fatta nemmeno Rosario Rodinò. L'operaio di 26 anni, rimasto gravemente ferito nell'incendio scoppiato all'acciaieria ThyssenKrupp di Torino e ricoverato presso il reparto grandi ustionati dell'ospedale Villa Scassi di Genova, è morto. A darne notizia è la direzione sanitaria del nosocomio. E' la sesta vittima del rogo nell'acciaieria torinese. Il giovane aveva ustioni sul novanta per cento del corpo.
Il rogo si era sviluppato nella notte fra il 5 e il 6 dicembre scorso nello stabilimento torinese della multinazionale. Il nome di Rodinò si va aggiungere alla lista che già annovera Antonio Schiavone, 36 anni, Roberto Scola (23), Angelo Laurino (43), Bruno Santino (26) e Rocco Marzo (54), che è deceduto domenica scorsa. Resta ricoverato in gravissime condizioni un settimo operaio, il ventiseienne Giuseppe Demasi. Accertate le cause dell'incendio, la procura di Torino sta cercando di definire le responsabilità. Per ora gli indagati sono tre, ma alla luce di quanto sta emergendo, il quadro potrebbe essere modificato. I magistrati contano di chiudere le indagini entro la fine di gennaio.Torino, tensione al funerale di Rocco MarzoIntanto si sono svolti a Torino, nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney nel quartiere di Mirafiori sud, i funerali di Rocco Marzo, il quinto operaio morto nel rogo del 6 dicembre. Tensione durante le esequie con Ciro Argentino, sindacalista della Fiom e compagno di lavoro delle vittime, che ha stracciato il nastro che cingeva la corona inviata dall'azienda e ha urlato ai dirigenti che entravano in chiesa (c'era anche l'amministratore delegato, Harald Espenhahn): ''Avete le mani sporche di sangue''. La funzione funebre è stata officiata dall'arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto, e concelebrata, fra gli altri, da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele. In chiesa la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, il sindaco e il presidente della Provincia di Torino, Sergio Chiamparino e Antonio Saitta. Il cardinale è apparso molto commosso, anche perché era giunta notizia della sesta vittima deceduta nell'ospedale di Genova: ''La solidarietà della città è grande, anche l'azienda si è unita nella solidarietà, ma non basta. Serve un sussulto. Solo ieri in Italia sono morti altri 5 operai. Quella della sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale''.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutta la solidarietà alle famiglie dei lavoratori rimasti uccisi.