lunedì 27 luglio 2009

DEBORA DAMIANI - LICENZIATA INGIUSTAMENTE

*Licenziata INGIUSTAMENTE*
* donna di 41 anni, madre, moglie *
*impegnata sindacalmente con i Cobas.*

DEBORA DAMIANI, dopo ben 14 anni di servizio per una società - Vodafone -che non si è fatta scrupoli a vendere la sua professionalità ma soprattutto la sua vita ad un'azienda - Comdata Care - creata appositamente per distruggere gradualmente tutte le certezze dei dipendenti che apparentemente ha acquistato insieme ad un presunto ramo d'azienda (che ancora oggi dimostra di non avere nessuna autonomia) E’ STATA LICENZIATA INGIUSTAMENTE.
PERCHÉ Debora è stata licenziata?
La sua password, A SUA INSAPUTA, è stata utilizzata per attivare delle promozioni.
Debora è stata quindi licenziata per non aver denunciato prima le inefficienze di Comdata Care in materia di sicurezza dei sistemi utilizzati per svolgere il proprio lavoro e per non averla obbligata a predisporre dei sistemi informatici più sicuri!
Quale colpa ha Debora se per avviare una qualsiasi macchina presente in azienda è stata predisposta una password uguale per tutti?
Quale colpa ha Debora se per avviare qualsiasi applicativo necessario a svolgere il suo lavoro deve collegarsi ad un server di Vodafone che è l'unica ad identificarla come utente abilitato a compiere tali operazioni?
Quale colpa ha Debora se solo oggi scopriamo che Roma è l'unica sede ComdataCare che usa Citrix, una specifica interfaccia per lavorare sui sistemi Vodafone?
Esiste un sistema di identificazione alle macchine di Comdata Care?
MA SOPRATTUTTO: esiste un'analisi fatta da Comdata Care per dimostrare l'estraneità di Debora ai fatti segnalati da Vodafone? Possibile sia sufficiente un resoconto di Vodafone per sbattere fuori unapersona che solo pochi anni fa era stata premiata economicamente dalla stessa Vodafone per la sua diligenza? Siamo o non siamo dipendenti Comdata Care? E' sufficiente bloccare il computer quando ci allontaniamo dalla nostra postazione? O è necessario chiudere tutte le applicazioni per salvaguardare la nostra password?
A Debora e a nessuno di noi è stato detto nulla in proposito!
PERCHE’?
O forse la verità è un'altra e le colpe di Debora sono di essersi resa disponibile a testimoniare per un altro collega che era stato ingiustamente licenziato, di aver scelto di partecipare attivamente alla nascita di un sindacato che per questa azienda non rientra negli schemi convenzionali, di essersi candidata nella lista Cobas per le elezioni della nuova Rsu?
Noi nutriamo molti dubbi sulla correttezza di Comdata Care, Comdata esoprattutto Vodafone, artefice principale del nostro destino, ma su Debora NO!
COSA STA SUCCEDENDO? COSA È SUCCESSO ESATTAMENTE 2 ANNI FA?
Molti di voi lo ricorderanno sicuramente - ma è bene ricordare all'opinione pubblica - quello che fin da subito 914 persone hanno temuto stesse per accadere e che oggi si sta concretizzando:

CESSIONE DI RAMO PER MASCHERARE LICENZIAMENTI DI PERSONALE!

Non si è trattato di una cessione di ramo d'azienda: Vodafone non era in crisi, il ramo d'azienda non era preesistente, il personale addetto non aveva uno specifico know how e i sindacati confederali che hanno assistito allo scempio si sono arrogati il diritto di firmare un accordo di cessione fasullo e senza alcun mandato dei lavoratori.
ECCO COSA E’ CAMBIATO: dopo quell'accordo Comdata Spa è stata sindacalizzata e prima ancora di intervenire sulle garanzie dei lavoratori è stato firmato un accordo per garantire un monte di 4000 ORE DI PERMESSI SINDACALI per le segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL!Dopo solo 18 mesi dall'operazione FIORENZO CODOGNOTTO, amministratore delegato della holding che controlla Comdata Care, guadagna una POLTRONCINA all'ASSTEL. Cosa sicuramente irrilevante se non fosse che nei 20 anni di attività che aveva alle spalle non era riuscito forse neanche ad entrare all'ASSTEL…
VODAFONE... cara Vodafone... e tu cosa hai guadagnato in tutto questo?
Continui a vendere la tua immagine di società perfetta, a collezionare “bollini rosa” per il buon trattamento riservato alle tue donne, a fare profitti con il lavoro di quelle persone che hai affidato ad un altro padrone perché se ne liberasse senza coinvolgerti e senza che le tue manine si macchiassero.
PIETRO GUINDANI, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Vodafone,dove sta? Ha rassicurato i suoi dipendenti sull'affidabilità di questo partner commerciale e come carne da macello ci ha ceduto ad una società che, non riuscendo a sollevarsi, ci tratta come zavorre.
Siamo certi che in sede di giudizio questa storia si risolverà a favore della collega ma non siamo disposti a far finta che non sia successo niente e ci batteremo fino in fondo per ottenere il suo reintegro.
AIUTACI ANCHE TU A DENUNCIARE QUANTO E’ SUCCESSO A DEBORA E QUELLO CHE ALTRI HANNO DECISO PER IL NOSTRO FUTURO!
Fai girare questa mail e inviala anche ai seguenti indirizzi:
presidenza.repubblica@quirinale.it
redazione@ilmanifesto.it
larepubblica@repubblica.it
rubrica.lettere@repubblica.it
lettere@unità.it lettere@unit%C3A0.it
lettere@lastampa.it
messaggeroprioritaria@ilmessaggero.it
lettere@corriere.it

*Coordinamento nazionale Cobas Comdata Care** *

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche da noi a alcuni colleghi è successa la stessa cosa di Debora in una sede Comdata e hanno impugnato il licenziamento con i migliori avvocati, licenziamento che ritengono ingiusto perchè con la scusa della Login e della Password la Comdata e la Vodafone hanno trovato il modo di licenziare dipendenti che lavorano da anni nelle loro sedi.
Infatti lo sanno tutti che le Login e Password sono visibili e utilizzabili da tutti all'insaputa dei titolari e quindi l'azienda usa sto metodo infame per far fuori i dipendenti più fastidiosi o quelli che non accettano compromessi o ricatti con l'azienda.
Comunque invito Debora a dare battaglia alla Vodafone e a Comdata e a portarle in tribunale, dove sicuramente verrà fatta giustizia e di non aver paura di fare tutti i nomi e i cognomi e soprattutto di richiedere lo storico delle Login e Password di tutti per vedere se l'azienda in casi simili ha usato lo stesso metro di giudizio, o se invece ha usato due pesi e due misure, inoltre di andare fino in fondo, in tutti i gradi di giudizio per riprendersi il posto di lavoro tolto ingiustamente e che i colpevoli del suo licenziamento paghino il loro comportamento infame.

Anonimo ha detto...

volevo fare due considerazioni in merito..
a distanza di piu' di un'anno dal licenziamento di un'altro collega sempre per cause piu' o meno simili...non mi sembra che siano state inviate mail a tutti questi giornali..o sbaglio???domanda da ignorante DEBORA ok era un RSU cobas e per questo c'è tutto questo movimento ??poi io credo che l'azienda in questo caso già poteva mandare via (con questo sistema) diverse persone...non conosco DEBORA..quindi non giudico lei dico solo che si vede la differenza e mi ha sorpreso!!

Anonimo ha detto...

Ma infatti l'azienda licenzia tante persone usando questo sistema da tempo tanto sa che nessuno può avere la controprova e pochi hanno il coraggio di impugnare i licenziamenti e ora di dire basta perchè ci siamo rotti le palle brava Debora che ha avuto il coraggio di fare uscire la verità di cosa fa l'azienda ai dipendenti!!!

La Regina ha detto...

Per fare chiarezza:

1) Debora da sola non può costituire una Rsu, era una candidata, ma ricordo che la gente a Roma non è andata a votare, motivo per il quale si è senza RSU;

2) avevamo pubblicato il post del licenziamento di un altro collega, Jona;

3) pubblichiamo le notizie che riguardano terzi solo quando i terzi ci autorizzano, motivo per il quale ulteriori licenziamenti con tanto di nomi e cognomi non sono stati indicati.

E basta con 'sta storia che pubblichiamo solo quello che ci fa comodo, siamo lavoratori, siamo tutti sulla stessa barca.

Per finire: e se anche pubblicassimo solo quello che ci fa comodo? E' il nostro blog, saremo liberi di farlo, no?

Che noia!

Moltoconcreto ha detto...

Forse a questo punto benvenga il controllo dell'impronta digitale, almeno non sarà più possibile accusare nessuno per l'uso improprio della propria password.

Sergio ha detto...

Ricordo a chi legge che questo è l'unico strumento che abbiamo per sapere cose che altrimenti non sapremmo, perchè NESSUNO fra chi dirige l'azienda ci informa.
Non andiamo a cercare sempre la grana o motivi per litigare tra noi.
Chi ha fatto questo blog, è stato l'UNICO che ci ha messo un nome ed un cognome, non fa come noi che nella maggiorparte delle volte ci firmiamo con l'anonimo.
Meno male che c'è questo BLOG, e magari, rompiamo meno le palle a chi lo gestisce. Altrimenti fanno bene a rispondere in modo molto naturale come hanno fatto dicendo :"Per finire: e se anche pubblicassimo solo quello che ci fa comodo? E' il nostro blog, saremo liberi di farlo, no? Che noia!"
Un saluto.

Max ha detto...

Scusate, una piccola precisazione perchè tra i commenti ho letto davvero una marea di cazzate: Login e Password sono visibili da tutti? Addirittura "LO SANNO TUTTI"???
Ma sai da che parte si accende il pc almeno???
Tanto per iniziare l'UNICA che può FORSE essere in grado di decodificare una qualunque password di un qualunque sistema Vodafone è...........si, avete indovinato, è SOLO VODAFONE!!! CHE CAZZO C'ENTRA COMDATACARE ALMENO PER UNA VOLTA???

E se Vodafone dice che nei suoi sistemi risulta che XYZ ha fatto cose che non doveva fare, lo so, è una merda ma Comdata è obbligata a dire "OK", perchè l'unica alternativa sarebbe dire "NO, VI STATE INVENTANDO TUTTO". E vi ricordo che Vodafone è cliente di Comdata.

Concludo facendo i migliori auguri alla povera Debora, probabilmente l'ennesima vittima civile nella faida della gestione aziendale.

Anonimo ha detto...

Forse Max è un po' troppo di parte magari è uno dei dirigenti Comdata o ComdataCare e quindi è obbligato a dire certe cose per difendere il suo operato, comunque l'unica cosa che si è dimenticato di dire nell'operato di Vodafone e Comdata è che vengono usati due pesi e due misure, troppo facile dire che Debora ha fatto cose che non doveva fare quando si sa che se Vodafone controlla le login di tutti gli operatori dovrebbe fare fuori quasi tutti...sono pochi quelli che non hanno scheletri negli armadi e quindi la vergogna è che Comdata usa sto trucco per far fuori le persone scomode e lo sappiamo tutti che è la realtà che si vede ogni giorno in azienda solo che tutti hanno paura di parlare, finchè le cose non ci toccano e capitano agli altri va tutto bene...
Riguardo la login e password in tante attività siamo obbligati a lasciarla ai tl perchè ci è stato detto che siamo in pochi a essere abilitati a usare certi programmi, così quando non siamo in turno la possono usare altri per andare avanti nel lavoro...e chi ti dice poi che se uno fa cazzate è sicuramente il titolare di login e password, e non altri che la usano quando il titolare non è in turno?
Basta difendere la Comdata perchè è indifendibile in certe bastardate che fa come i licenziamenti strani di persone scomode come Debora o i tanti modi di fare mobbing a operatori che non piacciono anche se lavorano bene...lo vediamo tutti che in Comdata i lecchini e chi si vende sono gli unici a far carriera e a avere la sicurezza di non essere mai licenziati...

Anonimo ha detto...

IL 26 AGOSTO SIETE TUTTI INVITATI AL FUNERALE DELLA SEDE COMDATA DI LA SPEZIA; PRESUMIBILMENTE SI TERRA NELLA SEDE PROVINCIALE DELL'UNIONE INDUSTRIALE; DOVREBBE TRATTARSI DI UN FUNERALE COLLETTIVO: le vittime saranno circa 100 persone in tutto; una ventina di contratti a termine nn rinnovati; circa 40 contratti a termine da stabilizzare tagliati a dicembre; continua CASSA INTEGRAZIONE per gli altri.

PIANGIAMO LE CARE VITTIME DI AZIENDA E SINDACATI CONFEDERALI...ma GIUBILO GIUBILO GIUBILO....per LA SEDE DI OLBIA : per tante persone disoccupate o in cassa integrazione della sede di La Spezia ce n saranno altrettante assunte in Sardegna; assunte per lavorare sulla commessa che è sempre stata a LA SPEZIA: la commessa BUSINESS di telecontact; per la cui mancanza improvvisa l'azienda nostra cara a iniziato a rubare soldi dalle tasche dello stato, e quindi dalle nostre.

Ma "COMDATINA" è coerente; a comdatina costa una postazione, una risorsa formata è un'investimento......SI...DA BUTTARE, dopo ke si è dato fondo alle casse del territorio del caso; per farne uno ex novo, da buttare più avanti....PERCHE' LO SPESSORE MORALE DI UN AZIENDA E' UGUALE CON TUTTI E PER TUTTI.

COMPLIMENTI ALL'ACCORDO OSANNATO SOPRATTUTTO DALLA CGIL, E CONDOGLIANZE A LA SPEZIA.

Anonimo ha detto...

Ma tu credevi all'accordo?Le solite balle che ci raccontano per farci stare calmi e tranquilli...e noi che ci crediamo sempre invece di andare a spaccare tutto in tutte le sedi Comdata perchè si meritano solo questo!!!

Anonimo ha detto...

ALL'ATTENZIONE DI DEBORA DAMIANI E DI CHI LA CONOSCE

Sono un TL di Asti che è stato messo in cassa integrazione e ho appena saputo di questo blog e dopo aver letto la situazione di Debora Damiani, le comunico che simile al suo caso c'è stato un precedente nella Comdata di Asti commessa Vodafone, qui 83 persone si sono attivate promozioni su promozioni con la login e sono state solo richiamate in ufficio e tutte perdonate, quindi magari il precedente può servire a Debora da usare nel suo processo contro Comdata per far capire al giudice che per casi identici sono stati usati due pesi e due misure.
Praticamente si è passati da un estremo all'altro, a Debora licenziamento per giusta causa, alle altre 83 persone solo richiamo verbale e nessun licenziamento ne' sospensione, non mi sembra una cosa giusta, come non mi sembra giusto che tante persone sono state messe in cassa integrazione a differenza di altre.