Roma, 24 maggio 2010
In data 13 Maggio, a Milano, le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, unitamente al Coordinamento RSU si sono incontrate con l’Azienda COMDATA CARE per riprendere la trattativa sul PDR in fase di stallo dal Dicembre scorso.
L’Azienda, nella persona di Andrea Tonoli ci ha presentato una serie di dati sulla situazione generale di Comdata Care soffermandosi principalmente su due argomenti:
1* QUALITA': evidenziando le maggiori criticità nella gestione dei Reclami DSL nella sede di Roma;
2* ASSENTEISMO: i dati di assenza sono molto alti, ma tali dati sono impossibili da leggere perché non dettagliati. L’Azienda infatti considera assenteisti tutti coloro che usufruiscono della Malattia (senza distinguere neanche tra quelle brevi e quelle lunghe), dei permessi Legge 104, dei permessi studio e dei permessi allattamento.
PREMIO DI RISULTATO:
L'Azienda evidenzia come obiettivo principale per una redistribuzione del reddito un'EBITDA pari al 6.5%, proponendo , quindi , di costruire un PDR su due parametri: EBITDA e PRESENZA.
Le Segreterie Nazionali , pur apprezzando i tentativi dell’Azienda di non lasciare l’ON/OFF per l’elargizione del PDR esclusivamente sull’Ebitda, fanno presente ancora una volta, come il valore percentuale fissato sia , troppo alto da raggiungere (attualmente l'EBITDA si attesta tra ' 1.5% e il 2% come media annua), ed hanno richiesto maggiori dettagli in merito al secondo parametro, ribadendo che le assenze per Legge 104, permessi studio e allattamento non devono rientrare nel calcolo dell’assenze.
SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL hanno inoltre ribadito che ai Lavoratori deve essere riconosciuto un arretrato per gli anni 2008/09-2009/10 che riconosca alle lavoratrici e ai lavoratori di Comdata Care il miglioramento dei risultati dell’Azienda.
Dopo una lunga discussione l'Azienda propone come una tantum di arretrato 250 euro da riparametrare sull'orario di lavoro.
Ritenendo inaccettabile tale proposta abbiamo confermato all’Azienda che siamo pronti ad un nuovo confronto per entrare maggiormente nei dettagli del PDR sottolineando l'importanza di avere nuovi e maggiori dettagli sull'assenteismo.
COMMESSA FASTWEB:
L'azienda dichiara che la nuova commessa Fastweb rappresenta un rafforzamento dei volumi di lavoro,tale commessa subappaltata da Comdata Spa a Comdata Care, coinvolgerà a crescere circa 80 FTE di cui 60 a Roma e 20 sulla sede di Milano,le sedi sono state identificate e scelte in base alle esigenze del committente.
Comdata Care procederà quindi verso una nuova riorganizzazione delle attività di Vodafone ad oggi presenti sulle due sedi , spostando parte delle attività verso altri centri sempre all'interno del perimetro Aziendale.
Pur valutando positivamente l’acquisizione di nuove commesse le Segreterie Nazionali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, prendono atto delle modalità scelte da Comdata Care per presentare la nuova commessa, modalità del tutto incuranti dei rapporti sindacali e sottolineano l'importanza di tutelare i lavoratori impattati dalla nuova riorganizzazione mantenendo inalterate le loro condizioni lavorative.
ROMANIA:
L'Azienda riconferma che le attività cedute a Comdata Care vengono attualmente gestite all'interno del perimetro aziendale.
Le Segreterie Nazionali, pur prendendo atto di tali dichiarazioni, continueranno a vigilare attentamente, formulando le dovute domande agli organi preposti e nelle sedi opportune.
Le Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL
domenica 30 maggio 2010
martedì 25 maggio 2010
AGILE -- ex EUTELIA
COME LICENZIARE 9000 PERSONE SENZA CHE NESSUNO SE NE ACCORGA !!!
E' iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di
OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega
Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .
Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l'ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.
Abbiamo bisogno di visibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane (Roma – Siena Montepaschi -- Milano -- Torino -- Ivrea -- Bari -- Napoli – Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI.
NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d'ordine è che se non siamo visibili all'opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.
Dal 4 Novembre 2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti.
Se sei solidale con noi INOLTRA QUESTO DOCUMENTO ad almeno 10 amici nei prossimi 30 minuti, non ti costa nulla , ma avrai il ringraziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Agile ex Eutelia che da mesi sono senza stipendio.
Altrimenti questa azienda morirà.
Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. -- ex Eutelia
*GRAZIE*
E' iniziato il licenziamento dei primi 1200 lavoratori di
OLIVETTI-GETRONICS-BULL-EUTELIA-NOICOM-EDISONTEL TUTTI CONFLUITI IN:
AGILE s.r.l. ora Gruppo Omega
Agile ex Eutelia è stata consegnata a professionisti del FALLIMENTO.
Agile ex Eutelia è stata svuotata di ogni bene mobile ed immobile.
Agile ex Eutelia è stata condotta con maestria alla perdita di commesse e clienti .
Il gruppo Omega continua la sua opera di killer di aziende in crisi , l'ultima è Phonemedia 6600 dipendenti che subirà a breve la stessa sorte.
Siamo una realtà di quasi 10.000 dipendenti e considerando che ognuno di noi ha una famiglia, le persone coinvolte sono circa 40.000 eppure nessuno parla di noi.
Abbiamo bisogno di visibilità Mediatica, malgrado le nostre manifestazioni nelle maggiori città italiane (Roma – Siena Montepaschi -- Milano -- Torino -- Ivrea -- Bari -- Napoli – Arezzo - ) e che alcuni di noi sono saliti sui TETTI, altri si sono INCATENATI a Roma in piazza Barberini, nessun giornale a tiratura NAZIONALE si è occupato di noi ad eccezione dei TG REGIONALI e GIORNALI LOCALI.
NON siamo mai stati nominati in nessun TELEGIORNALE NAZIONALE perchè la parola d'ordine è che se non siamo visibili all'opinione pubblica il PROBLEMA NON ESISTE.
Dal 4 Novembre 2009 le nostre principali sedi sono PRESIDIATE con assemblee permanenti.
Se sei solidale con noi INOLTRA QUESTO DOCUMENTO ad almeno 10 amici nei prossimi 30 minuti, non ti costa nulla , ma avrai il ringraziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici di Agile ex Eutelia che da mesi sono senza stipendio.
Altrimenti questa azienda morirà.
Le Lavoratrici e i Lavoratori di Agile s.r.l. -- ex Eutelia
*GRAZIE*
venerdì 21 maggio 2010
RISULTATI ELETTORALI COMDATA CARE ROMA
LISTA COBAS: 85 voti
LISTA UGL: 42 voti
LISTA CGIL: 35 voti
LISTA CISL: 11 voti
LISTA UGL: 42 voti
LISTA CGIL: 35 voti
LISTA CISL: 11 voti
martedì 18 maggio 2010
Resoconto dell'incontro con l'azienda del 13 maggio (COMDATA CARE)
Buongiorno a tutti,
di seguito un resoconto dell'incontro tenutosi lo scorso 13/05/10 suddiviso per punti per rendere più agevole la lettura.
Situazione aziendale
L'Azienda ha aperto l'incontro mostrandoci una serie di slides dalle quali si evince che:
- ormai le varie sedi sono divenute centri specializzati: Padova per business, Ivrea per consumer, Roma per credito, e solo Napoli e Milano restano centri che gestiscono entramdi i mercati
- che gli indicatori di qualità sono ad oggi assestati bene tranne che per la gestione della dsl (che però è di pertinenza di Lecce e quindi sotto Comdata spa) ; per quanto ci riguarda, denunciano problematiche in temi di qualità solo sui reclami dsl gestiti a Roma
- che sul tema assenteismo, comprensivo di tutti gi istituti di permessi e malattie ma al netto di rol e ferie, viaggiamo ancora su cifre che definiscono non sostenibili. Su questo tema abbiamo tenuto a ribadire come fosse ovvio che il frutto di una cessione, strumentalmente costituita da un'altissima percentuale di persone accomunate da problematiche varie, non poteva che essere costituito da una lavoratori meno presenti percentualmente di quanto ci si può aspettare rispetto ad un'azienda che abbia condotto in maniera normale le sue assunzioni.
- che i nostri dati di produttività risultano in crescita ma comunque ancora lontani dall' essere in attivo, con un EBITDA su marzo che si è assestato sul 3.3. Questo valore, che potrebbe mettere in pari entrate ed uscite azzerando le perdite, in realtà è un valore che va a fare media con tutti i mesi precedenti, portandoci ad una media annua sin qui inferiore all' 1.5.
Commessa Fastweb
Verterà sulla gestione del numero verde 192193 che risponde all'inbound microbusiness, ovvero appuntamenti per istallazioni di impianti domestici, gestione servizi, e back office in generale. Inizialmente parte da Roma ma e’ nell'intenzione dell’Azienda farla crescere affinché raggiunga volumi di circa 80 FTE tra Roma e Milano ( due sedi esplicitamente richieste per motivi di cablaggio dal committente).
Hanno quindi specificato che le persone impattate non verranno scelte su base volontaria.
Il quadro ha inevitabilmente generato due domande:
1) Dove andrà a finire il lavoro della commessa Vodafone che quegli 80 FTE svolgevano sino ad oggi?
A questa richiesta l'Azienda risponde che in realtà quella commessa va a sostituire volumi di lavoro di Vodafone che vanno scomparendo a seguito di gestioni automatizzate o comunque modificate da Vodafone stessa. Nei fatti, mentre all'ultimo tavolo triangolare Vodafone aveva dichiarato che stava per aumentare i volumi passando a Comdata Care il 10% di lavoro in più rispetto a quanto organizzato in fase di cessione, ora, con questi nuovi sistemi, non solo ha azzerato quel monte aggiuntivo ma sta “azzerando” il volume di lavoro iniziale, ci hanno spiegato ad esempio che a breve sparirà completamente la fase di PO.
2) Cosa accadrebbe a quelle persone nel malaugurato caso che quella commessa dovesse fallire?
La risposta è stata che non hanno previsto alcun piano paracadute per le persone impattate da quella commessa.
Attività gestite in Romania
L'Azienda ci ha elencato una sequenza di attività gestite in Romania, dichiarando che nessuna di quelle attività fanno parte di quelle esternalizzate a Comdata Care. Nei fatti, anche se molte delle attivita’ elencate non appartengono al nostro perimetro gestionale, in questa lista compaiono anche nostre attività come variazioni e disattivazioni (che ci risultano far parte del nostro ramo d’Azienda). A questo proposito l’Azienda ha dichiarato che si tratta di particolari lavorazioni che non riguardano il lavoro esternalizzato però non ha saputo darci maggiori informazioni del tipo di variazioni gestite.
Strong Autentication
Su questo tema, a fronte della domanda specifica, l'Azienda ha risposto che non sarà Vodafone a gestire il database delle impronte biometriche, e che quel database non sarà una memoria perpetua; i dati personali, infatti, verranno cancellati dopo alcuni mesi qualora l'operatore non utilizzi quell'accesso.
Tutte le parti sindacali hanno comunque ribadito di non voler recepire un accordo di Vodafone , e che comunque la discussione sarà rimandata sui territori con le RSU.
L'Azienda ha risposto che avrebbe spostato quindi la discussione sui territori, e che qualora non avesse trovato gli accordi sarebbe andata avanti con l'imposizione unilaterale dello strumento.
Riguardo a quest'ultima eventualità, noi dichiareremo, in forma scritta attraverso una mail, che non intendiamo fornire all'Azienda un nostro dato tanto sensibile, consci del fatto che, a quanto ci risulta in termini di legge, non possiamo essere obbligati a fornire le nostre tracce biometriche. Pertanto, qualora l'Azienda ritenga di averne la possibilità, ci dovrà notificare in forma scritta l'obbligo ad attenerci a quest'ordine. Ovviamente ci cauteleremo con tutte le vie che riteniamo opportune. Vi suggeriamo di seguire la stessa strada.
Premio di Risultato
L'Azienda ci ha sottoposto un’ ipotesi di sistema di calcolo del premio prendendo come spunto iniziale cio’ che il nostro coordinamento aveva proposto un anno fa; ha però aggiunto un tema a lei caro basato sull’effettiva presenza dei lavoratori.
In pratica il pdr si sdoppierà in due diversi premi autonomi:
uno basato esclusivamente sull'EBITDA con un valore minimo di ingresso al quale si prevede una quota minima di pdr ed una curva crescente per la quale man mano che cresce l'indicatore cresce anche il premio
l'altro invece tiene conto delle effettive presenze su ogni sito; analizzando quindi ciascun sito, si pone, per quello, un obbiettivo di presenze complessivo, al raggiungimento di questo una parte verrà ridistribuita a tutto il sito e la rimanente a coloro che hanno maturato una presenza maggiore.
L'analisi ovviamente al momento è stata meramente teorica, visto che l'azienda non aveva dati reali sui quali discutere, e per questo motivo ci siamo rimandati per lo sviluppo della discussione ad un prossimo incontro.
Arretrato PDR
L'Azienda ci ha infine proposto un una tantum, per liquidare i due anni di arretrato pdr, di 250 euro; tutte le parti sindacali hanno ritenuto inaccettabile tale cifra perche’ non sufficiente per chiudere questa vacanza contrattuale; inoltre 250 euro e’ esattamente l’importo stabilito da CCNL che le aziende dovrebbero versare ai dipendenti in caso di mancato accordo sul premio, in pratica, quello strumento previsto sarebbe stato sfruttato come un'elargizione aziendale.
Coordinamento COBAS Comdata Care
di seguito un resoconto dell'incontro tenutosi lo scorso 13/05/10 suddiviso per punti per rendere più agevole la lettura.
Situazione aziendale
L'Azienda ha aperto l'incontro mostrandoci una serie di slides dalle quali si evince che:
- ormai le varie sedi sono divenute centri specializzati: Padova per business, Ivrea per consumer, Roma per credito, e solo Napoli e Milano restano centri che gestiscono entramdi i mercati
- che gli indicatori di qualità sono ad oggi assestati bene tranne che per la gestione della dsl (che però è di pertinenza di Lecce e quindi sotto Comdata spa) ; per quanto ci riguarda, denunciano problematiche in temi di qualità solo sui reclami dsl gestiti a Roma
- che sul tema assenteismo, comprensivo di tutti gi istituti di permessi e malattie ma al netto di rol e ferie, viaggiamo ancora su cifre che definiscono non sostenibili. Su questo tema abbiamo tenuto a ribadire come fosse ovvio che il frutto di una cessione, strumentalmente costituita da un'altissima percentuale di persone accomunate da problematiche varie, non poteva che essere costituito da una lavoratori meno presenti percentualmente di quanto ci si può aspettare rispetto ad un'azienda che abbia condotto in maniera normale le sue assunzioni.
- che i nostri dati di produttività risultano in crescita ma comunque ancora lontani dall' essere in attivo, con un EBITDA su marzo che si è assestato sul 3.3. Questo valore, che potrebbe mettere in pari entrate ed uscite azzerando le perdite, in realtà è un valore che va a fare media con tutti i mesi precedenti, portandoci ad una media annua sin qui inferiore all' 1.5.
Commessa Fastweb
Verterà sulla gestione del numero verde 192193 che risponde all'inbound microbusiness, ovvero appuntamenti per istallazioni di impianti domestici, gestione servizi, e back office in generale. Inizialmente parte da Roma ma e’ nell'intenzione dell’Azienda farla crescere affinché raggiunga volumi di circa 80 FTE tra Roma e Milano ( due sedi esplicitamente richieste per motivi di cablaggio dal committente).
Hanno quindi specificato che le persone impattate non verranno scelte su base volontaria.
Il quadro ha inevitabilmente generato due domande:
1) Dove andrà a finire il lavoro della commessa Vodafone che quegli 80 FTE svolgevano sino ad oggi?
A questa richiesta l'Azienda risponde che in realtà quella commessa va a sostituire volumi di lavoro di Vodafone che vanno scomparendo a seguito di gestioni automatizzate o comunque modificate da Vodafone stessa. Nei fatti, mentre all'ultimo tavolo triangolare Vodafone aveva dichiarato che stava per aumentare i volumi passando a Comdata Care il 10% di lavoro in più rispetto a quanto organizzato in fase di cessione, ora, con questi nuovi sistemi, non solo ha azzerato quel monte aggiuntivo ma sta “azzerando” il volume di lavoro iniziale, ci hanno spiegato ad esempio che a breve sparirà completamente la fase di PO.
2) Cosa accadrebbe a quelle persone nel malaugurato caso che quella commessa dovesse fallire?
La risposta è stata che non hanno previsto alcun piano paracadute per le persone impattate da quella commessa.
Attività gestite in Romania
L'Azienda ci ha elencato una sequenza di attività gestite in Romania, dichiarando che nessuna di quelle attività fanno parte di quelle esternalizzate a Comdata Care. Nei fatti, anche se molte delle attivita’ elencate non appartengono al nostro perimetro gestionale, in questa lista compaiono anche nostre attività come variazioni e disattivazioni (che ci risultano far parte del nostro ramo d’Azienda). A questo proposito l’Azienda ha dichiarato che si tratta di particolari lavorazioni che non riguardano il lavoro esternalizzato però non ha saputo darci maggiori informazioni del tipo di variazioni gestite.
Strong Autentication
Su questo tema, a fronte della domanda specifica, l'Azienda ha risposto che non sarà Vodafone a gestire il database delle impronte biometriche, e che quel database non sarà una memoria perpetua; i dati personali, infatti, verranno cancellati dopo alcuni mesi qualora l'operatore non utilizzi quell'accesso.
Tutte le parti sindacali hanno comunque ribadito di non voler recepire un accordo di Vodafone , e che comunque la discussione sarà rimandata sui territori con le RSU.
L'Azienda ha risposto che avrebbe spostato quindi la discussione sui territori, e che qualora non avesse trovato gli accordi sarebbe andata avanti con l'imposizione unilaterale dello strumento.
Riguardo a quest'ultima eventualità, noi dichiareremo, in forma scritta attraverso una mail, che non intendiamo fornire all'Azienda un nostro dato tanto sensibile, consci del fatto che, a quanto ci risulta in termini di legge, non possiamo essere obbligati a fornire le nostre tracce biometriche. Pertanto, qualora l'Azienda ritenga di averne la possibilità, ci dovrà notificare in forma scritta l'obbligo ad attenerci a quest'ordine. Ovviamente ci cauteleremo con tutte le vie che riteniamo opportune. Vi suggeriamo di seguire la stessa strada.
Premio di Risultato
L'Azienda ci ha sottoposto un’ ipotesi di sistema di calcolo del premio prendendo come spunto iniziale cio’ che il nostro coordinamento aveva proposto un anno fa; ha però aggiunto un tema a lei caro basato sull’effettiva presenza dei lavoratori.
In pratica il pdr si sdoppierà in due diversi premi autonomi:
uno basato esclusivamente sull'EBITDA con un valore minimo di ingresso al quale si prevede una quota minima di pdr ed una curva crescente per la quale man mano che cresce l'indicatore cresce anche il premio
l'altro invece tiene conto delle effettive presenze su ogni sito; analizzando quindi ciascun sito, si pone, per quello, un obbiettivo di presenze complessivo, al raggiungimento di questo una parte verrà ridistribuita a tutto il sito e la rimanente a coloro che hanno maturato una presenza maggiore.
L'analisi ovviamente al momento è stata meramente teorica, visto che l'azienda non aveva dati reali sui quali discutere, e per questo motivo ci siamo rimandati per lo sviluppo della discussione ad un prossimo incontro.
Arretrato PDR
L'Azienda ci ha infine proposto un una tantum, per liquidare i due anni di arretrato pdr, di 250 euro; tutte le parti sindacali hanno ritenuto inaccettabile tale cifra perche’ non sufficiente per chiudere questa vacanza contrattuale; inoltre 250 euro e’ esattamente l’importo stabilito da CCNL che le aziende dovrebbero versare ai dipendenti in caso di mancato accordo sul premio, in pratica, quello strumento previsto sarebbe stato sfruttato come un'elargizione aziendale.
Coordinamento COBAS Comdata Care
lunedì 17 maggio 2010
AMALIA BIGATTI: il nuovo direttore del Personale del Gruppo Comdata
Avete avuto modo di conoscere questa gentile signora?
Il primo colloquio conoscitivo con Roma non è andato nel migliore dei modi, visto che la signora inizialmente ha modulato molto bene il timbro di voce su toni bassi e dopo pochi minuti, tanto è durato il suo self-control, ha mostrato la sua vera natura di.......sicario dei dipendenti! :))
Ed ecco a voi cosa racconta internet relativamente al curriculum della sig.ra Bigatti:
Nata a Milano, laureata in Filosofia con specializzazione in Psicologia, ha svolto attività e successivamente maturato esperienza nelle Organizzazioni Sindacali ricoprendo incarichi direttivi a livello nazionale.
Ha, poi, operato in un'azienda di tecnologia meccanica nell'ambito delle Risorse Umane.
Nel 1995 è entrata in Italtel come responsabile della Comunicazione interna, successivamente come responsabile delle relazioni industriali e della Gestione del Personale, conducendo progetti di ristrutturazione anche attraverso l'outsourcing delle attività manufatturiere. Dal 1999 è nominata direttore delle Risorse Umane, guidando i processi HR: formazione, selezione, sviluppo, compensation, stock option oltre ai progetti strategici di "change management".
Tremate, tremate, le "streghe" son tornate! :)
Buon lavoro a tutti!
Il primo colloquio conoscitivo con Roma non è andato nel migliore dei modi, visto che la signora inizialmente ha modulato molto bene il timbro di voce su toni bassi e dopo pochi minuti, tanto è durato il suo self-control, ha mostrato la sua vera natura di.......sicario dei dipendenti! :))
Ed ecco a voi cosa racconta internet relativamente al curriculum della sig.ra Bigatti:
Nata a Milano, laureata in Filosofia con specializzazione in Psicologia, ha svolto attività e successivamente maturato esperienza nelle Organizzazioni Sindacali ricoprendo incarichi direttivi a livello nazionale.
Ha, poi, operato in un'azienda di tecnologia meccanica nell'ambito delle Risorse Umane.
Nel 1995 è entrata in Italtel come responsabile della Comunicazione interna, successivamente come responsabile delle relazioni industriali e della Gestione del Personale, conducendo progetti di ristrutturazione anche attraverso l'outsourcing delle attività manufatturiere. Dal 1999 è nominata direttore delle Risorse Umane, guidando i processi HR: formazione, selezione, sviluppo, compensation, stock option oltre ai progetti strategici di "change management".
Tremate, tremate, le "streghe" son tornate! :)
Buon lavoro a tutti!
venerdì 14 maggio 2010
RICEVIAMO E volentieri PUBBLICHIAMO (COMDATA TORINO)
Il Referendum di Comdata
Non servono tortuosi giri di parole: appannati da anni di concertazione, di tavoli dove non si decide niente, di "rappresentanze" sindacali blindate ed eterodirette, di burocrati che fanno il bello ed il cattivo giorno, anche in un settore relativamente giovane dal punto di vista sindacale, come quelli dei call center, Cgil, Cisl e Uil iniziano a prendere sonori "schiaffi" politici dai lavoratori e dalle lavoratrici. E in nella sede di Torino li hanno presi, oltretutto, proprio sul loro terreno, quello delle elezioni RSU, notoriamente, appunto, blindate grazie all'accordo interconfederale truffa del '93. Eppure avrebbero avuto la possibilità di prevederlo, ed eventualmente di porvi rimedio, se avessero analizzato con più attenzione una serie di segnali inequivocabili trasmessi in questi anni dagli operatori. tre su tutti: la sonora bocciatura del vergognoso accordo di II livello del 2008, firmato da Cgil e Uil, che legava l'erogazione del PdR (Premio di Risultato) a fantascientifici aumenti di margini operativi e di Ebitda - cioè dei ricavi - che appunto non si sono verificati e in fatti il PdR sfumò come previsto. Bocciatura nelle urne del referendum interno e nella piazza con lo sciopero del 16 luglio di quell'anno, dove praticamente si fermò l'azienda; la diffida che i dipendenti della commessa Santander spedirono alla Triplice, intenzionata a firmare la loro deportazione ad Asti (e i dipendenti non furono deportati); la incredibile ed autorganizzata mobilitazione dei precari della commessa Eni nel giugno dell'anno scorso, che scongiurò la "strage degli innocenti" e garantì la riconferma a centinaia di persone. In tutti e tre questi casi SLC-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil non solo erano latitanti, ma venivano sempre più additati come oggettivi complici delle manovre di un'azienda-squalo, come tutte quelle del settore peraltro.
In questi due anni l'autonomia ed il protagonismo, nella lotta, dei lavoratori e delle lavoratrici di Comdata Torino ha avuto come sostegno e come motore l'azione del Collettivo Lavoratori Comdata, forma organizzata del dissenso sindacale in azienda, nato proprio nel turbine della battaglia contro l'integrativo-truffa di due anni fa. In questi anni, su queste grandi battaglie, come nella microconflittualità aziendale, i ragazzi e le ragazze di Comdata Torino hanno potuto vedere, sperimentare, partecipare attivamente, ad un modo differente di fare "contrattazione" e lavoro sindacale, dove tutti/e sono uguali, non ci sono funzionari, non ci sno piedistalli, non c'è il monopolio delle conoscenze e delle competenze, non ci sono carrierismi, ma ognun* rischia il proprio posto di lavoro e il proprio fegato nel contrastare l'arroganza della direzione aziendale, mettendo anche di tasca propria, dai miseri stipendi che si hanno, anche le risorse economiche. Tutte le battaglie portate avanti, e sottolineiamo tutte, sono state vinte, dai provvedimenti disciplinari alla salvguardia dei contratti precari. Ora, l'esperienza della pratica, l'esperienza della lotta, fa "cultura", quella cultura completamente assente ormai dal bagaglio politico-sindacale delle sigle concertative, ormai disperatamente aggrappate alle loro micro-poltrone e ai loro privilegi (dai distacchi ai permessi rsu retribuiti). Una cultura della solidarietà, dell'azione collettiva, della determinazione a difendere "con le unghie e con i denti" i propri, interessi e i propri diritti, ad affermare i propri bisogni. Ma si sa, le battaglie non sono tutte uguali: ce ne sono alcune che hanno un'importanza vitale, oseremmo dire "epocali", se non fosse che comunque stiamo sempre parlando di uno stabilimento di 500 persone e non della Mirafiori degli anni Settanta. E allora le elezioni per il rinnovo delle RSU, scadute nel dicembre 2009, assumono il valore di un bilancio dell'azione confederale di questi anni, di un referendum pro o contro Cgil-Cisl-Uil, e, per la proprietà transitiva tipica della concertazione, pro o contro Comdata Spa. L'aria era quella dei "centofiori", molti lavoratori e lavoratrici non vedevano l'ora finalmente, anche se solo col voto in una competizione "a carte truccate" (dai confederali), di dare il loro giudizio sull'operato dei propri rappresentanti, di bocciare quelli ritenuti, inadeguati, di promuovere quelli validi, di dare mandato a quelli nuovi per verificarne il lavoro.
Ma si sa, chi pensa di godere del monopolio della rappresentanza "per statuto" (diceva Lama), difficilmente è disposto a "mollare l'osso". Ecco che quindi i segretari delle federazioni di categoria del sindacalismo consociativo hanno pensato bene che le "carte truccate" non andavano bene, perchè il "quarto" del tavolo (Collettivo Lavoratori Comdata - FLMUniti-CUB) aveva comunque delle buone carte e poteva battere i 3 "bari". Allora è meglio fare quello che nemmeno Berlusconi ha mai osato fare: lui è famoso per le famose leggi "ad personam", Rabellino e Russo (Slc), Borgialli (Uilcom), Boni (Fistel) hanno invece pensato bene di fare proprio un bel golpe, inventandosi clausole inesistenti nell'accordo del '93, facendo sbarramento con capziose, pretestuose ed illeggittime eccezioni (sulle quali comunque c'è un capitolo giudiziario non ancora chiuso), il tutto per "fare fuori" (così si sono espressi secondo alcune loro "gole profonde") il Collettivo. Pensavano che con quest'atto di prepotenza avrebbero piegato i "ragazzini" della Cub e indotto alla rassegnazione e alla scelta dell'esistente (cioè di candidati francamente impresentabili oltre che decisi dalle segreterie) i dipendenti. La risposta dei lavoratori è stata dura, rabbiosa, determinata e bellissima al tempo stesso: la maggioranza di loro non si è recata alle urne, il quorum non è stato raggiunto e l'urna con i voti non è stata nemmeno aperta. Il segnale politico è a questo punto inequivocabile: nella sede torinese dell'azienda di Fiorenzo Codognotto, l'azienda non può fare il bello e il cattivo tempo, non si può scegliere i "suoi" delegati (ignobili i siparietti ai quali molti lavoratori hanno assistito, fra i funzionari e i delegati confederali da una parte, e il capo del personale, Ezio Bonaguro, dall'altra), non può pensare di instaurare un "regime" in azienda. I lavoratori hanno resistito alle minacce, alle preghiere, alle blandizie di funzionari e candidati, e hanno bocciato il golpe. In quei due giorni si respirava un clima da "guerra civile", con molt* lavoratori e lavoratrici infuriat* che chiedevano di partecipare allo spoglio e alla conta dei voti.
Il primo tempo della sfida si è chiuso quindi sul risultato di 1-0 per i lavoratori su confederali e azienda. La partita non è finita: scopriremo presto quali saranno le intenzioni dei 3 bonzi: se prendere atto della sfiducia, riazzerare tutto e riaprire le procedure elettorali, insieme al Collettivo, in trasparenza. O se continuare nel delirio di onnipotenza e sfidare la pazienza degli operatori. Non c'è limite alla miopia politica ed all'opportunismo arrivistico e quindi non bisogna cullare facili llusioni. Ma quello che è certo è che il muro che si troveranno di fronte è duro, molto duro...
Ernesto Recalcati - Associazione parenti e amici delle vittime delle esternalizzazioni nei call center
Non servono tortuosi giri di parole: appannati da anni di concertazione, di tavoli dove non si decide niente, di "rappresentanze" sindacali blindate ed eterodirette, di burocrati che fanno il bello ed il cattivo giorno, anche in un settore relativamente giovane dal punto di vista sindacale, come quelli dei call center, Cgil, Cisl e Uil iniziano a prendere sonori "schiaffi" politici dai lavoratori e dalle lavoratrici. E in nella sede di Torino li hanno presi, oltretutto, proprio sul loro terreno, quello delle elezioni RSU, notoriamente, appunto, blindate grazie all'accordo interconfederale truffa del '93. Eppure avrebbero avuto la possibilità di prevederlo, ed eventualmente di porvi rimedio, se avessero analizzato con più attenzione una serie di segnali inequivocabili trasmessi in questi anni dagli operatori. tre su tutti: la sonora bocciatura del vergognoso accordo di II livello del 2008, firmato da Cgil e Uil, che legava l'erogazione del PdR (Premio di Risultato) a fantascientifici aumenti di margini operativi e di Ebitda - cioè dei ricavi - che appunto non si sono verificati e in fatti il PdR sfumò come previsto. Bocciatura nelle urne del referendum interno e nella piazza con lo sciopero del 16 luglio di quell'anno, dove praticamente si fermò l'azienda; la diffida che i dipendenti della commessa Santander spedirono alla Triplice, intenzionata a firmare la loro deportazione ad Asti (e i dipendenti non furono deportati); la incredibile ed autorganizzata mobilitazione dei precari della commessa Eni nel giugno dell'anno scorso, che scongiurò la "strage degli innocenti" e garantì la riconferma a centinaia di persone. In tutti e tre questi casi SLC-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil non solo erano latitanti, ma venivano sempre più additati come oggettivi complici delle manovre di un'azienda-squalo, come tutte quelle del settore peraltro.
In questi due anni l'autonomia ed il protagonismo, nella lotta, dei lavoratori e delle lavoratrici di Comdata Torino ha avuto come sostegno e come motore l'azione del Collettivo Lavoratori Comdata, forma organizzata del dissenso sindacale in azienda, nato proprio nel turbine della battaglia contro l'integrativo-truffa di due anni fa. In questi anni, su queste grandi battaglie, come nella microconflittualità aziendale, i ragazzi e le ragazze di Comdata Torino hanno potuto vedere, sperimentare, partecipare attivamente, ad un modo differente di fare "contrattazione" e lavoro sindacale, dove tutti/e sono uguali, non ci sono funzionari, non ci sno piedistalli, non c'è il monopolio delle conoscenze e delle competenze, non ci sono carrierismi, ma ognun* rischia il proprio posto di lavoro e il proprio fegato nel contrastare l'arroganza della direzione aziendale, mettendo anche di tasca propria, dai miseri stipendi che si hanno, anche le risorse economiche. Tutte le battaglie portate avanti, e sottolineiamo tutte, sono state vinte, dai provvedimenti disciplinari alla salvguardia dei contratti precari. Ora, l'esperienza della pratica, l'esperienza della lotta, fa "cultura", quella cultura completamente assente ormai dal bagaglio politico-sindacale delle sigle concertative, ormai disperatamente aggrappate alle loro micro-poltrone e ai loro privilegi (dai distacchi ai permessi rsu retribuiti). Una cultura della solidarietà, dell'azione collettiva, della determinazione a difendere "con le unghie e con i denti" i propri, interessi e i propri diritti, ad affermare i propri bisogni. Ma si sa, le battaglie non sono tutte uguali: ce ne sono alcune che hanno un'importanza vitale, oseremmo dire "epocali", se non fosse che comunque stiamo sempre parlando di uno stabilimento di 500 persone e non della Mirafiori degli anni Settanta. E allora le elezioni per il rinnovo delle RSU, scadute nel dicembre 2009, assumono il valore di un bilancio dell'azione confederale di questi anni, di un referendum pro o contro Cgil-Cisl-Uil, e, per la proprietà transitiva tipica della concertazione, pro o contro Comdata Spa. L'aria era quella dei "centofiori", molti lavoratori e lavoratrici non vedevano l'ora finalmente, anche se solo col voto in una competizione "a carte truccate" (dai confederali), di dare il loro giudizio sull'operato dei propri rappresentanti, di bocciare quelli ritenuti, inadeguati, di promuovere quelli validi, di dare mandato a quelli nuovi per verificarne il lavoro.
Ma si sa, chi pensa di godere del monopolio della rappresentanza "per statuto" (diceva Lama), difficilmente è disposto a "mollare l'osso". Ecco che quindi i segretari delle federazioni di categoria del sindacalismo consociativo hanno pensato bene che le "carte truccate" non andavano bene, perchè il "quarto" del tavolo (Collettivo Lavoratori Comdata - FLMUniti-CUB) aveva comunque delle buone carte e poteva battere i 3 "bari". Allora è meglio fare quello che nemmeno Berlusconi ha mai osato fare: lui è famoso per le famose leggi "ad personam", Rabellino e Russo (Slc), Borgialli (Uilcom), Boni (Fistel) hanno invece pensato bene di fare proprio un bel golpe, inventandosi clausole inesistenti nell'accordo del '93, facendo sbarramento con capziose, pretestuose ed illeggittime eccezioni (sulle quali comunque c'è un capitolo giudiziario non ancora chiuso), il tutto per "fare fuori" (così si sono espressi secondo alcune loro "gole profonde") il Collettivo. Pensavano che con quest'atto di prepotenza avrebbero piegato i "ragazzini" della Cub e indotto alla rassegnazione e alla scelta dell'esistente (cioè di candidati francamente impresentabili oltre che decisi dalle segreterie) i dipendenti. La risposta dei lavoratori è stata dura, rabbiosa, determinata e bellissima al tempo stesso: la maggioranza di loro non si è recata alle urne, il quorum non è stato raggiunto e l'urna con i voti non è stata nemmeno aperta. Il segnale politico è a questo punto inequivocabile: nella sede torinese dell'azienda di Fiorenzo Codognotto, l'azienda non può fare il bello e il cattivo tempo, non si può scegliere i "suoi" delegati (ignobili i siparietti ai quali molti lavoratori hanno assistito, fra i funzionari e i delegati confederali da una parte, e il capo del personale, Ezio Bonaguro, dall'altra), non può pensare di instaurare un "regime" in azienda. I lavoratori hanno resistito alle minacce, alle preghiere, alle blandizie di funzionari e candidati, e hanno bocciato il golpe. In quei due giorni si respirava un clima da "guerra civile", con molt* lavoratori e lavoratrici infuriat* che chiedevano di partecipare allo spoglio e alla conta dei voti.
Il primo tempo della sfida si è chiuso quindi sul risultato di 1-0 per i lavoratori su confederali e azienda. La partita non è finita: scopriremo presto quali saranno le intenzioni dei 3 bonzi: se prendere atto della sfiducia, riazzerare tutto e riaprire le procedure elettorali, insieme al Collettivo, in trasparenza. O se continuare nel delirio di onnipotenza e sfidare la pazienza degli operatori. Non c'è limite alla miopia politica ed all'opportunismo arrivistico e quindi non bisogna cullare facili llusioni. Ma quello che è certo è che il muro che si troveranno di fronte è duro, molto duro...
Ernesto Recalcati - Associazione parenti e amici delle vittime delle esternalizzazioni nei call center
giovedì 13 maggio 2010
PROSSIME ELEZIONI RSU COMDATA CARE ROMA
IL PROSSIMO 20 E 21 MAGGIO NELLA SEDE DI ROMA DI COMDATA CARE, SI SVOLGERANNO LE ELEZIONI DELLE RSU
Le titolari di questo blog stavolta la pensano in maniera diversa e non voteranno la stessa sigla (tanto per dimostrare finalmente che nulla abbiamo e avevamo a che fare con i cobas, semplicemente fino ad oggi li avevamo sempre sostenuti entrambe, come ribadito più volte...).
Una di noi voterà UGL perchè delusa da comportamenti passati dei COBAS, perchè l'azienda ha più volte sottolineato che tanto MAI SI SIEDERA' al tavolo delle trattative insieme a rappresentanti dei comitati di base, perchè vuole dare fiducia a questa sigla alla quale finora mai abbiamo dato possibilità di rappresentarci in maniera attiva.
Un'altra di noi voterà COBAS, perchè non dimentica il lavoro fatto da loro in fase di cessione vodafone, perchè ritiene che mai come questa volta ci sarà bisogno di essere rappresentati da persone con ESPERIENZA, perchè è convinta che sia l'unica sigla lontana, per definizione, da giochi di potere e che quindi possa fare DAVVERO gli interessi dei lavoratori.
Ovviamente le altre sigle non le teniamo neanche in considerazione, visto che per quanto ci riguarda, di danni ne hanno già fatti abbastanza.
In qualunque modo voi la pensiate, il nostro invito vuole essere innanzitutto quello di VOTARE, perchè l'unica cosa certa è che non possiamo permetterci di restare senza RSU, e di farlo con la consapevolezza che le persone elette, resteranno in carica per i prossimi 3 anni. Anni che si preannunciano davvero tesi, durante i quali i cambiamenti saranno molti e le difficoltà da affrontare saranno serie.
In bocca al lupo a tutti noi.
Le titolari di questo blog stavolta la pensano in maniera diversa e non voteranno la stessa sigla (tanto per dimostrare finalmente che nulla abbiamo e avevamo a che fare con i cobas, semplicemente fino ad oggi li avevamo sempre sostenuti entrambe, come ribadito più volte...).
Una di noi voterà UGL perchè delusa da comportamenti passati dei COBAS, perchè l'azienda ha più volte sottolineato che tanto MAI SI SIEDERA' al tavolo delle trattative insieme a rappresentanti dei comitati di base, perchè vuole dare fiducia a questa sigla alla quale finora mai abbiamo dato possibilità di rappresentarci in maniera attiva.
Un'altra di noi voterà COBAS, perchè non dimentica il lavoro fatto da loro in fase di cessione vodafone, perchè ritiene che mai come questa volta ci sarà bisogno di essere rappresentati da persone con ESPERIENZA, perchè è convinta che sia l'unica sigla lontana, per definizione, da giochi di potere e che quindi possa fare DAVVERO gli interessi dei lavoratori.
Ovviamente le altre sigle non le teniamo neanche in considerazione, visto che per quanto ci riguarda, di danni ne hanno già fatti abbastanza.
In qualunque modo voi la pensiate, il nostro invito vuole essere innanzitutto quello di VOTARE, perchè l'unica cosa certa è che non possiamo permetterci di restare senza RSU, e di farlo con la consapevolezza che le persone elette, resteranno in carica per i prossimi 3 anni. Anni che si preannunciano davvero tesi, durante i quali i cambiamenti saranno molti e le difficoltà da affrontare saranno serie.
In bocca al lupo a tutti noi.
BREVE STORIA DELL'ORRORE (comunicato cobas)
Giovedì 6 Maggio. In una scura e uggiosa mattina, all'improvviso, compare in plenaria il nuovo direttore delle Risorse Umane: dott.sa Amalia Bigatti....e, sarà forse per il nome, è inevitabile l'associazione con un certo personaggio Disney...
Amalia è nata a Milano, si laurea e fa esperienze nel mondo della Didattica e nelle Organizzazioni Sindacali con incarichi direttivi a livello nazionale...poi la grande svolta: entra in Italtel e in soli 4 anni diventa magicamente direttore delle Risorse Umane.
Questa azienda le offre la possibilità di dare sfoggio di tutte le sue abilità visto che l'Italtel disdice unilateralmente, con 8 mesi di anticipo, i contratti di solidarietà per 1.400 dipendenti, oggetto di un accordo siglato al ministero del Welfare nel giugno 2009 e, non soddisfatta, annuncia anche 400 esuberi e la cassa integrazione straordinaria a zero ore....una maledizione lanciata contro i dipendenti Italtel? Ma no! E' “solo” che il principale cliente del gruppo (leggi Telecom) ha ridotto inaspettatamente le commesse... E ora questa maga della gestione del Personale è arrivata alla direzione delle Risorse Umane in un altro grande gruppo: Comdata S.p.a. che nonostante a Gennaio 2010 metta in cassa integrazione straordinaria a zero ore 100 dipendenti, ha evidentemente ancora molto da imparare in questo campo...e quale migliore maestra dell'ex insegnante Amalia? Ma Amalia non è anche una ex sindacalista? Si, ma un terribile sortilegio le ha fatto dimenticare tutto, infatti confonde Malattia e Legge 104 con Assenteismo; ma il terribile sortilegio non ha colpito solo lei, visto che sempre dal sindacato proviene chi confonde invece Malattia con Ferie e Rol.
Amalia finalmente arriva anche a Roma e l'incontro con i romani è folgorante.
Prima svela l'arcano mistero che circondava fino a quel momento le cause del fallimento della commessa Pfizer e la perdita dei reclami DSL: è colpa dell'inefficienza dei dipendenti!
Poi fa una profezia: i 4 anni e mezzo che mancano al termine del Contratto di Servizi con Vodafone non sono garantiti e quindi potrebbero ridursi notevolmente...chissà, forse avrà visto nella sua sfera di cristallo che Vodafone, il principale e unico cliente di Comdata Care (stranamente Fastweb è una commessa di Comdata) continuerà a ridurre progressivamente i volumi della commessa (Telecom docet).
Per fortuna questa è solo un racconto di fantasia, così come fantasia è che l'Assenteismo a Roma è al 20% (o sono state conteggiate pure le pause?) e fantasia è pure che la commessa Pfizer sia fallita e che i reclami DSL siano andati persi per colpa dei dipendenti. Noi lo sappiamo bene. Ma ad Amalia gliel'hanno detto?
L'azienda ha il dovere di dimostrare con dati e cifre la veridicità delle sue ultime affermazioni.
Vota Cobas per avere una Rsu che faccia valere davvero questo diritto.
Scriviamolo insieme il finale di questa Storia.
Coordinamento Cobas Comdata Care Roma
Amalia è nata a Milano, si laurea e fa esperienze nel mondo della Didattica e nelle Organizzazioni Sindacali con incarichi direttivi a livello nazionale...poi la grande svolta: entra in Italtel e in soli 4 anni diventa magicamente direttore delle Risorse Umane.
Questa azienda le offre la possibilità di dare sfoggio di tutte le sue abilità visto che l'Italtel disdice unilateralmente, con 8 mesi di anticipo, i contratti di solidarietà per 1.400 dipendenti, oggetto di un accordo siglato al ministero del Welfare nel giugno 2009 e, non soddisfatta, annuncia anche 400 esuberi e la cassa integrazione straordinaria a zero ore....una maledizione lanciata contro i dipendenti Italtel? Ma no! E' “solo” che il principale cliente del gruppo (leggi Telecom) ha ridotto inaspettatamente le commesse... E ora questa maga della gestione del Personale è arrivata alla direzione delle Risorse Umane in un altro grande gruppo: Comdata S.p.a. che nonostante a Gennaio 2010 metta in cassa integrazione straordinaria a zero ore 100 dipendenti, ha evidentemente ancora molto da imparare in questo campo...e quale migliore maestra dell'ex insegnante Amalia? Ma Amalia non è anche una ex sindacalista? Si, ma un terribile sortilegio le ha fatto dimenticare tutto, infatti confonde Malattia e Legge 104 con Assenteismo; ma il terribile sortilegio non ha colpito solo lei, visto che sempre dal sindacato proviene chi confonde invece Malattia con Ferie e Rol.
Amalia finalmente arriva anche a Roma e l'incontro con i romani è folgorante.
Prima svela l'arcano mistero che circondava fino a quel momento le cause del fallimento della commessa Pfizer e la perdita dei reclami DSL: è colpa dell'inefficienza dei dipendenti!
Poi fa una profezia: i 4 anni e mezzo che mancano al termine del Contratto di Servizi con Vodafone non sono garantiti e quindi potrebbero ridursi notevolmente...chissà, forse avrà visto nella sua sfera di cristallo che Vodafone, il principale e unico cliente di Comdata Care (stranamente Fastweb è una commessa di Comdata) continuerà a ridurre progressivamente i volumi della commessa (Telecom docet).
Per fortuna questa è solo un racconto di fantasia, così come fantasia è che l'Assenteismo a Roma è al 20% (o sono state conteggiate pure le pause?) e fantasia è pure che la commessa Pfizer sia fallita e che i reclami DSL siano andati persi per colpa dei dipendenti. Noi lo sappiamo bene. Ma ad Amalia gliel'hanno detto?
L'azienda ha il dovere di dimostrare con dati e cifre la veridicità delle sue ultime affermazioni.
Vota Cobas per avere una Rsu che faccia valere davvero questo diritto.
Scriviamolo insieme il finale di questa Storia.
Coordinamento Cobas Comdata Care Roma
UGL Telecomunicazioni: MATERNITA' NON FA RIMA CON ASSENTEISMO
Giovedì 6 maggio, il nuovo Direttore del Personale del Gruppo Comdata ha incontrato i Lavoratori di Comdata Care della sede di Roma.
Nel corso della riunione il messaggio aziendale che si è voluto far passare, più o meno velatamente, è stato quello secondo il quale, senza la tutela dell'attuale commessa, sarebbero già stati effettuati dei tagli al personale, ovvero è stata rimarcata la precarietà del futuro occupazionale in Comdata Care.
Ci saremmo aspettati che l’incontro avesse lo scopo di ascoltare i colleghi e di creare un clima di collaborazione e concordia, senza il quale è difficile motivare e rilanciare un' Azienda (se mai i Lavoratori dovessero ancora dimostrare qualcosa...).
In effetti motivare i dipendenti ritenendoli esclusivamente i responsabili della perdita della commessa Pfizer ci sembra un buon viatico per rasserenare gli animi (ogni riferimento ironico è volutamente casuale....).
La riunione ha avuto poi come elemento centrale l’assenteismo: vorremmo sapere come l’Azienda calcola il 20% di “non presenti in servizio”. Certamente sarebbe molto grave se le assenze per maternità fossero computate in questa percentuale: è normale che se un’azienda assume giovani donne (probabilmente perché ritenute preparate e produttive), ad un certo punto della loro vita decidano di avere dei bambini. Così come non possono essere conteggiati tutti gli altri istituti normativi e contrattuali previsti .
Ogni decisione che ha impatti sulla vita sociale e/o l’attività lavorativa dei lavoratori, come ad esempio soppressione e/o variazione dei turni, chiusure collettive, acquisizione di nuove commesse (Fastweb ad es.), devono preventivamente essere oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Ribadiamo infine che un ambiente di lavoro maggiormente rispondente alle vigenti normative di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro, potrebbe contribuire a migliorare la salute delle persone ed anche un poco il clima lavorativo.
Roma 11/05/2010
la Segreteria Regionale del Lazio
la Segreteria Provinciale di Roma
Nel corso della riunione il messaggio aziendale che si è voluto far passare, più o meno velatamente, è stato quello secondo il quale, senza la tutela dell'attuale commessa, sarebbero già stati effettuati dei tagli al personale, ovvero è stata rimarcata la precarietà del futuro occupazionale in Comdata Care.
Ci saremmo aspettati che l’incontro avesse lo scopo di ascoltare i colleghi e di creare un clima di collaborazione e concordia, senza il quale è difficile motivare e rilanciare un' Azienda (se mai i Lavoratori dovessero ancora dimostrare qualcosa...).
In effetti motivare i dipendenti ritenendoli esclusivamente i responsabili della perdita della commessa Pfizer ci sembra un buon viatico per rasserenare gli animi (ogni riferimento ironico è volutamente casuale....).
La riunione ha avuto poi come elemento centrale l’assenteismo: vorremmo sapere come l’Azienda calcola il 20% di “non presenti in servizio”. Certamente sarebbe molto grave se le assenze per maternità fossero computate in questa percentuale: è normale che se un’azienda assume giovani donne (probabilmente perché ritenute preparate e produttive), ad un certo punto della loro vita decidano di avere dei bambini. Così come non possono essere conteggiati tutti gli altri istituti normativi e contrattuali previsti .
Ogni decisione che ha impatti sulla vita sociale e/o l’attività lavorativa dei lavoratori, come ad esempio soppressione e/o variazione dei turni, chiusure collettive, acquisizione di nuove commesse (Fastweb ad es.), devono preventivamente essere oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali.
Ribadiamo infine che un ambiente di lavoro maggiormente rispondente alle vigenti normative di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro, potrebbe contribuire a migliorare la salute delle persone ed anche un poco il clima lavorativo.
Roma 11/05/2010
la Segreteria Regionale del Lazio
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