mercoledì 13 febbraio 2008

ERA SOLO L'INIZIO...

Dopo la gioia per la sentenza di pochi giorni fa, oggi la notizia che non vorresti mai leggere.

Michele Verna annuncia una nuova cessione di ramo d’azienda che coinvolge 97 colleghi Vodafone impiegati nella direzione IT Services della sede di Milano affermando che il progetto è parte integrante di un accordo internazionale siglato a novembre 2006.

Il gruppo che acquisisce attività e colleghi è IBM.

13 commenti:

__Mick ha detto...

la cosa era gia' decisa e risaputa.

vi aspettiamo numerosi c'e' tanto spazio per strada.

__Mick
---

Anonimo ha detto...

La segre dice:

..meglio l'IBM che comdata care...
tanto a breve di Vodafone rimarrà solo il marchio..
Segre

Anonimo ha detto...

sempre che di ibm si tratti davvero e non magari di una sua controllata come si vocifera...

Anonimo ha detto...

e comunque ibm o chi sia sempre di cessione ramo d'azienda si tratta. sempre schiavi di un sistema assurdo noi, lavoratori NON TUTELATI, siamo.
fa schifo tutto, TUTTO.

Anonimo ha detto...

Va a fine che Vodafone diventerà un'azienda fantasma...mah...

Anonimo ha detto...

buuuhuuu

Anonimo ha detto...

mi piacerebbe avere un contatto con i colleghi neo ceduti, vorrei parlarci un momento.
cets@hotmail.it, se qualcuno potesse riferirglielo...

Anonimo ha detto...

Come ha piu' volte precisato Vodafone terra' solo marketing e processi di sviluppo.
Il resto sara' gestito tutto tramite commesse, con ovvie ricadute sulla qualita'....

Anonimo ha detto...

Io ringrazio sempre CGIL - CISL E UIL che avallano tutto questo scempio....

Il vero nemico dei lavoratori e' chi si spaccia per essere un suo difensore, ma fa affari alle loro spalle!

Punzy ha detto...

Un grazie anche da parte mia alle confederazioni sindacali, grazie per aver rovinato il tessuto sociale italiano.
Grazie a voi, oggi temiamo per il nostro futuro

Punzy ha detto...

p.s. alla vodafone della qualita' gliene frega una minchia.
come dei dipendenti

Anonimo ha detto...

come non quotare questa ultima affermazione di punzy?
chissa' se ci credono davvero a tutte le ca$$ate che ci raccontano su qualita' e professionalita'.
mah ...

Anonimo ha detto...

COMUNICATO STAMPA

Esternalizzati IT molto convinti... per un terzo: finisce con un voto a due facce (33 votanti e 33 Si su 95 persone coinvolte) l'ennesima giornata di duro confronto nella vicenda dell'outsourcing da Vodafone a IBM Italia nel settore Information Technology.

Poco convinti dell'ipotesi di armonizzazione - scritta forse troppo "sotto dettatura" dei due management - i 95 dipendenti milanesi dell'IT Vodafone han preferito disertare per due terzi il seggio elettorale: dopo l'ennesimo incontro collettivo di discussione, con la consulenza di un legale milanese, la giornata si è chiusa con un voto che è materia per controversie giuridiche: la legge non si esprime sulle modalità di voto, e i 33 votanti sono stati unanimi, tuttavia pare molto difficile che gli altri 62 siano disposti ad accettare una decisione minoritaria sulle modalità di armonizzazione tra i due contratti.

La sconfitta è pesante soprattutto per il sindacato, che oggi doveva ricever la ratifica del proprio operato: sconfessato dalla base, con le RSU che in privato esprimono solidarietà agli esternalizzati, ma in pubblico devono fare buon viso a cattivo gioco e allinearsi a quanto deciso a livello territoriale. Ora tutti aspettano la prossima mossa, mentre il 1 aprile, data del passaggio a IBM, inizia ad avvicinarsi.

La vicenda, lo ricordiamo, è iniziata un mese fa ed è figlia di un ennesimo accordo "globalizzato", scritto tra i due colossi delle TLC e dell'IT: l'anno scorso toccò a circa 300 lavoratori dell'IT di Vodafone Spagna, ora è il turno dei 95 italiani, ciascuno dei quali coordina nutriti team di consulenti - un migliaio di professionisti del software - che presto potrebbero esser soppiantati da programmatori indiani, arruolati a Bangalore, la Silicon Valley asiatica, alla quale attinge a piene mani IBM India.

Palese l'irritazione del management di Vodafone Omnitel, che si vede nuovamente dettar l'agenda dai propri dipendenti in uscita, mentre le scadenze legate alla chiusura dell'esercizio (31 marzo) incombono e le pressioni di Newbury si fanno sentire.

Chi non ne guadagnerà sarà sicuramente la qualità del servizio: un'incognita in più per la compagnia telefonica, che ha sempre fatto dell'eccellenza nelle soluzioni tecnologiche e nel CRM la propria bandiera. A sei mesi dall'operazione-Comdata, l'indice di soddisfazione dei clienti perde punti e il protrarsi della cessione IT mette a repentaglio il lancio dell'ennesimo operatore mobile virtuale (un altro colosso della GDO) previsto per fine mese.