Lo scorso 13 novembre si è svolta un'importante udienza presso il Tribunale del Lavoro di Roma
chiamato a giudicare circa la legittimità del primo licenziamento effettuato in seguito alla mobilità.
Vodafone Italia, è tornata sui propri passi concordando una transazione che prevede la REVOCA DEL LICENZIAMENTO Vodafone con disponibilità del ricorrente a lavorare sia presso Vodafone che indistacco presso Comdata Care su commessa Vodafone; Vodafone si è dichiarata poi disponibile ad estendere tale soluzione ai restanti 25 ricorrenti licenziati il 16 maggio scorso.
Si tratta di un risultato eclatante e rivoluzionario
......con buonapace di tutti coloro che non ci hanno mai creduto!
Nel 2007, a cessione ancora in corso, i lavoratori autorganizzatisi nei Cobas hanno subito riconosciuto tale operazione come illecita oltre che finalizzata esclusivamente al'impoverimento
professionale prima e al licenziamento del personale coinvolto poi.A 5 anni esatti di distanza è ilTribunale del Lavoro di Roma a dirci che AVEVAMO RAGIONE!
A mobilità aperta, gli stessi lavoratori hanno subito capito che si trattava di una procedura ritorsiva
e assurda che, presto o tardi, si sarebbe rivelata per Vodafone un pericoloso boomerang.Oggi la
revoca del primo licenziamento dimostra che AVEVAMO RAGIONE!
Due giorni dopo l'apertura della prima procedura di licenziamento nel comunicato Cobas si poteva
leggere: “La mobilità di Vodafone non è altro che un test, una brutale intimidazione per saggiare la
nostra forza e compatezza!” E il motto della lotta di questi lavoratori è diventato IO NON HO
PAURA.
Vodafone ha cercato di intimidirci mettendoci davanti alla minaccia per cui solo chi rinunciava ai
suoi diritti avrebbe avuto la conservazione di un posto di lavoro. E lo ha fatto violentemente, in
palese sprezzo della Legge e in completo delirio di onnipotenza, convinta che i lavoratori, terrorizzati, avrebbero immediatamente calato le braghe.
I lavoratori invece non si sono lasciati intimorire e hanno dimostrato, prima di tutto, di non essere
numeri di matricola o di pratiche lavorate, ma persone e che come tali esigono di essere trattati, a
cominciare dal riconoscimento dei propri diritti fondamentali.
Non siamo di fronte ad una vittoria solo legale, ed infatti la Vodafone ha revocato il licenziamento
PRIMA della sentenza. Se oggi i lavoratori di Vodafone/Comdata Care di Roma portano a casa
questo primissimo risultato ciò è dovuto al perseverante impegno, tutto sindacale, di tanti colleghi
di Roma che hanno letteralmente impedito che l'opera di intimidazione orchestrata dal trio
vodafone-comdata-confederali contro i lavoratori , realizzata in questi anni e in particolare in
questo ultimo anno, andasse in porto.
Se dal gruppo originario di vincitori del primo grado di giudizio si sono distaccati solo 2 dipendenti
su 34, ciò è dipeso dalla costante iniziativa sindacale che ha tenuto uniti i colleghi e impedito che
nelle varie sedi istituzionali (Regione Lazio) si potessero concludere accordi che avrebbero
vanificato l'impugnativa del licenziameto collettivo. E' ben diverso che oggi non sia solo un pugno
di duri e puri a sancire che quei licenziamenti (e quelle cessioni) sono illegittimi ma la stragrande
maggioranza di quei dipendenti che hanno contribuito, ognuno a modo suo, ad affermare questo
percorso di lotta "sindacale".
E se i vari signor Costantini e Forbicini in Vodafone oggi siano stati costretti ad arrivare ad un
accordo, certo non sfugge che dipende anche dal fatto che hanno verificato come le alleanze che
abbiamo realizzato, insieme al polverone che siamo riusciti ad alzare con le mobilitazioni pubbliche
(presidi alla Regione Lazio, al Ministero del Lavoro, al CSM, alla Provincia di Roma, al Comune di
Roma, all'ambasciata inglese) e con l'interessamento mediatico guadagnato (“Ultima Parola”, Tg3
nazionale e regionale, Tg2, Rai News, “Piazza Pulita”, “Repubblica”, “Corriere della Sera”,
“Manifesto”, “Il Fatto Quotidiano”, “Il Messaggero”, “Left” solo per citare i principali)
rappresentassero una minaccia per quell'immagine di azienda etica che Vodafone ha tanto a cuore
di rappresentare.
Che tutta la lotta che abbiamo caparbiamente portato avanti fino ad oggi abbia avuto un ruolo
importante al raggiungimento di questa importante vittoria, ormai è un dato di fatto.
Ma, dobbiamo riconoscerlo, si tratta di una vittoria parziale perchè manca ciò che il giudice stesso
ha sancito come nostro diritto: riprendere a lavorare e riprendere a lavorare in Vodafone!Manca poi che gli stessi licenziamenti illegittimi vengano revocati da Vodafone anche a tutti gli altri
colleghi che oggi, colpevoli di aver fatto valere i propri diritti davanti a un giudice, si ritrovano
licenziati!
La nostra lotta quindi non finisce qui, ma anzi continua con ancor maggiore determinazione e forza
convinti, oggi più di ieri grazie a questa vittoria eclatante che ci ha mostrato una Vodafone “gigante coi piedi di argilla", che non ci si può arrendere a chi ci vuole privare della dignità e dei nostri diritti
fondamentali, perchè la lotta paga e non abbiamo nulla da perdere, ma solo da guadagnare, a
continuare a dare battaglia.
inaccettabile che anche una sola persona possa, oggi o domani, perdere il proprio posto di
lavoro a causa di quella illecita e nefasta cessione avvenuta nel 2007
Serena Antonelli
Cobas del Lavoro Privato - Esecutivo Provinciale Roma.
Come lavoratori direttamente coinvolti e come Cobas, continueremo a batterci senza tregua
per tutti i lavoratori ceduti, quelli licenziati e quelli rimasti in Comdata Care, perchè è per noiinaccettabile che anche una sola persona possa, oggi o domani, perdere il proprio posto di
lavoro a causa di quella illecita e nefasta cessione avvenuta nel 2007
Serena Antonelli
Cobas del Lavoro Privato - Esecutivo Provinciale Roma.